Il trionfo della pura e incontaminata adorazione
“E questa è la conquista che ha conquistato il mondo, la nostra fede”. — 1 Giov. 5:4, NM.
1. Quale battaglia è vicina, con la sicura vittoria di chi?
GEOVA sfida tutti gli dèi di questo mondo. Quando ricordiamo che nella sola India o Hindostan vi sono circa 330 milioni di dèi e dèe, e quando prendiamo in considerazione gli dèi delle religioni di altri paesi, vediamo che si tratta di milioni di dèi, visibili e invisibili, contro l’unico Iddio, Geova. La battaglia degli dèi è vicina. Sorge la domanda: Chi trionferà? Sostenuta dall’esito di precedenti lotte, la risposta è certa: La battaglia seguirà un solo corso, e Geova trionferà come Dio. l’unico, vivente e vero Iddio dell’universo!
2, 3. Che cosa negheranno i materialisti? ma che cosa devono ammettere?
2 I comunisti e gli atei in genere, gli scettici, gl’infedeli e i materialisti ostinati di questo mondo del ventesimo secolo si faranno beffe sentendo parlare di una guerra degli dèi. Diranno che tutti gli dèi che vi sono esistono solo nell’immaginazione della gente per cui una guerra di tali dèi immaginari sarebbe ridicola. Ma tutti questi materialisti dovranno ammettere che l’adorazione di tali dèi è una realtà anche in questo mondo moderno, e che la credenza in tali dèi e l’adorazione di tali dèi hanno avuto una potente parte nel corso e nel destino di tutte le nazioni, senza una sola eccezione.
3 Anche se negano l’esistenza di dèi invisibili, spirituali, questi materialisti devono tuttavia ammettere che molti uomini e donne ora viventi sono innalzati alla posizione di dèi fra gli uomini; sono deificati, venerati e acclamati come salvatori e benefattori del mondo. Questo non accade solo per figure politiche come il maresciallo Stalin dell’Unione Sovietica ma anche per figure religiose come il papa della Città del Vaticano, che è adorato e insignito del titolo di vice-dio, e come pure il Dalai o Gran Lama del Tibet. Tutte le persone bene informate sanno che fu solo nel recente 31 dicembre 1945 che l’imperatore Hirohito in un Rescritto Imperiale per il nuovo anno proclamò che il Tenno o Imperatore giapponese non è un dio. Pubblicato in tutti i giornali giapponesi, questo rescritto ordinava al popolo di dimenticare “il falso concetto che l’Imperatore sia divino e che il popolo giapponese sia superiore alle altre razze e destinato a governare il mondo”. Un titolo del Times di New York leggeva: “Un ‘dio’ nega la divinità,” e oggi ancora molti Giapponesi aderiscono tenacemente alla credenza scintoista che il loro imperatore è un dio, è “Figlio del cielo”, disceso dalla “Dea del Sole”. (Times di New York, 6 gennaio 1946) Ma mentre un dio, la cui adorazione influì una volta potentemente nel corso della nazione giapponese, è privato della sua divinità da duri fatti, innumerevoli persone sono spaventate dal moderno procedimento col quale lo stato politico viene deificato e le sue figure più eminenti e i suoi emblemi son fatti dèi e idoli e sono adorati. In questo culto è presa anche la gente di mentalità materialista. Mentre bollano gli dèi degli altri come falsi e immaginari, essi stessi si trovano colpevoli di fabbricarsi dèi secondo le loro proprie idee e i loro propri desideri mentali.
4. Che cosa insegna la Bibbia riguardo agli invisibili che questo mondo adora come dèi? e come questi falsi dèi sono stati messi l’uno contro l’altro?
4 Siano pure tutti questi chiamati “falsi dèi” da coloro che hanno il discernimento di scorgere che essi non sono dèi o non meritano di essere trattati come dèi. Ma la scritta Parola di Geova, la Sacra Bibbia, ci avverte che vi è un dio di questo mondo malvagio che esercita un’accecante influenza su tutti i popoli di questo mondo, “fra i quali,” leggiamo, “l’iddio di questo sistema di cose ha accecato le menti degl’increduli, affinché la luce della gloriosa buona notizia riguardo al Cristo, che è l’immagine di Dio, non risplenda loro”. (2 Cor. 4:4, NM) Leggiamo inoltre nella Bibbia: “Le cose che le nazioni sacrificano le sacrificano ai demoni, e non a Dio, e io non voglio che diventiate partecipi con i demoni”. (1 Cor. 10:20, NM) Così la Bibbia, la Parola di Geova, insegna che esistono sovrumane, invisibili persone spirituali le quali sono adorate in tutte le nazioni di questo mondo come dèi, e che questi sono i perversi demoni sottomessi al principe o capo, Satana il Diavolo, che è il grande accecatore di menti umane. L’adorazione di questi demoni e degli idoli che li rappresentano è una falsa adorazione. In tutte le età vi è stata una lotta anche fra questi falsi dèi, mentre una nazione si è impegnata in guerra contro un’altra nazione ed ha invocato dal suo dio o dai suoi dèi soccorso contro il dio o gli dèi dell’altra nazione, mettendo così dèi contro dèi. La vittoria veniva attribuita agli dèi della nazione vittoriosa.
5. Come e perché l’impero romano risolse il problema di numerosi dèi? ma quale dio non poté trattare così?
5 L’impero romano, tuttavia, riconosceva tutti gli dèi delle nazioni che conquistava e assorbiva nell’impero. Faceva astutamente questo per mantenere i popoli soggiogati in una migliore disposizione mentale. Esso tentò di creare una fusione religiosa in cui fossero inclusi tutti gli dèi riconosciuti dell’impero. Mentre tollerava che ciascuno nell’impero scegliesse i suoi propri dèi locali per il culto, stabilì l’imperatore come dio. Esigeva che il popolo lo adorasse come un dio comune a tutti. In questo modo legò l’esteso impero più strettamente insieme. Vi fu tuttavia un dio che l’impero non incorporò in tal modo nel suo pantheon, o salone degli dèi. Egli era Geova, l’Iddio d’Abrahamo, d’Isacco, di Giacobbe, di Mosè e di tutti i suoi fedeli profeti e servitori, compresi Gesù Cristo e i suoi veri seguaci. L’imperatore Costantino, del quarto secolo dopo Cristo, tentò di fondere Gesù Cristo nel pantheon dell’impero romano amalgamando la religione pagana col Cristianesimo corrotto dei suoi giorni. Ma i Cristiani fedeli che si attenevano alla Sacra Bibbia rifiutarono recisamente di riconoscere una tale fusione. Essi si tennero separati.
6. Quale posizione prendono i Cristiani nel conflitto degli dèi, come mostra 1 Corinzi 8:4-7?
6 I veri Cristiani, e con questo non intendiamo la cosiddetta Cristianità, riconoscono e servono come Dio l’Unico che Gesù Cristo riconobbe e servì come Dio, e questo è il suo Padre celeste, Geova. Esprimendo questa intransigente posizione di veri Cristiani, l’apostolo Paolo scrisse loro: “Noi sappiamo che l’idolo non è nulla nel mondo e che non c’è alcun Dio fuori d’un solo. Poiché quantunque vi siano quelli che son chiamati ‘dèi’, tanto in cielo che in terra, come vi sono molti ‘dèi’ e molti ‘signori’, vi è in realtà per noi un solo Dio il Padre, dal quale son tutte le cose, e noi per lui, e vi è un solo Signore, Gesù Cristo, mediante il quale sono tutte le cose, e noi mediante lui. Ciò non ostante, non vi è questa conoscenza in tutte le persone”. (1 Cor. 8:4-7, NM) Secondo queste parole, vi è sempre stato conflitto fra l’adorazione di Geova, il Dio e Padre di Gesù Cristo, e l’adorazione di tutti i cosiddetti “dèi” di questo mondo, compresa la Cristianità. L’adorazione del solo, vero Dio Geova è l’adorazione vera.
7. Quale domanda si presenta agli adoratori di Geova? e quale risposta vien data?
7 Sorpassati molte migliaia di volte per numero dagli adoratori di tali dèi di questo mondo, quelli che adorano Geova come unico Dio devono rispondere oggi alla stessa domanda fatta in tutti i sessanta secoli della storia umana: Sopravvivrà. la loro adorazione? Trionferà essa? Sulla risposta a tale domanda non vi può essere incertezza. L’unico, vero e vivente Iddio Geova trionferà sui falsi dèi malgrado ammontino a milioni. Perciò la vera adorazione di Geova trionferà su tutta la falsa adorazione ed essa sola sopravvivrà. Il giorno di questo trionfo è vicinissimo.
RELIGIONE IN GIUDIZIO
8, 9. Perché la falsa religione subisce ora vituperio?
8 Non si esagera dicendo che oggi tutta la religione subisce riprovazione, la vera e la falsa. La falsa religione subisce riprovazione per la sua ipocrisia, per la sua ignoranza e confusione, per la depravazione e per la mancanza d’istruzione in cui ha lasciato il popolo, per il fallimento delle sue mire e delle sue norme e perché non ha nessun sicuro messaggio di luce che indichi al popolo la via che conduce a un mondo puro, prospero, felice, pacifico e sicuro. La falsa religione è un’alleata e inseparabile parte di questo sozzo mondo, e combatte con esso contro l’unico, vivente e vero Iddio. Anche la Cristianità fa questo. Essa pretende questo nome perché professa di essere il reame nel quale verrebbe praticato il Cristianesimo, ma è colma di “amanti dei piaceri più che di Dio, aventi una forma di devozione di Dio ma falsi alla sua potenza”. La Bibbia che possiede si erge come testimone contro di lei e la condanna perché ha una forma apostata di Cristianesimo. Essa soffre, ma perché non ha dato ascolto all’avvertimento dell’apostolo Pietro: “Nessuno di voi soffra come omicida o ladro o malfattore o intromettendosi nelle cose di altre persone. Infatti, che merito vi è se, quando peccate e siete malmenati, voi lo sopportate?” — 2 Tim. 3:1-5 e 1 Piet. 4:15; 2:20, NM.
9 La riprovazione che oggi si abbatte sulla religione di entrambi la Cristianità e il paganesimo non è dunque senza motivo; è meritata. Fu con questa religione in mente che venne suscitato per la prima volta a Londra, Inghilterra, nel 1938, il detto: “La religione è un laccio e una truffa. Servite Dio e Cristo il Re”.
10. Quale distinzione molti non fanno? tuttavia come si dimostra appropriata questa distinzione considerando i termini “Cristiano” e “Cristianesimo”?
10 Dato che la gente in generale non fa distinzione fra la falsa e la vera, e dato che la religione mondana si è fatto un nome odioso, v’è stata in questi ultimi anni la tendenza ad evitare il nome “religione” in rapporto con la verità e con l’organizzazione di Geova Dio. Ma la Cristianità apostata ha recato grande vituperio sul nome “Cristianesimo”, al quale essa pretende di avere l’esclusivo diritto. Se noi dovessimo evitare un nome solo a motivo della vergogna e del vituperio che la Cristianità gli ha ingiustamente accumulato sopra, allora potremmo anche evitare il nome “Cristianesimo” e rifiutare d’esser chiamati “Cristiani”. Alcuni pensano che il nome “Cristiano” fu in origine dato come un nome di vituperio ai seguaci di Gesù Cristo. (Atti 11:26) Tuttavia noi possiamo accettare questo nome, come possiamo accettare il nome “Giudeo” in senso spirituale. Perché? Perché aderiamo alla promessa fatta da Geova a Giuda che “lo scettro non sarà rimosso da Giuda, né il bastone del comando di fra i suoi piedi, finché venga Sciloh, e al quale ubbidiranno i popoli”. (Gen. 49:10, margine) Possiamo anche accettare di soffrire come Cristiani, poiché Pietro ci dice parlando del fedele seguace di Cristo: “Se soffre come Cristiano, non ne abbia vergogna, ma continui a glorificare Iddio in questo nome”. (1 Piet. 4:16, NM) Quindi tu puoi usare il nome “Cristiano” invano e vituperarlo come fa la Cristianità, oppure puoi soffrire ingiustamente come Cristiano. Se vivi in modo degno del nome “Cristiano” malgrado le sofferenze che reca, potrai glorificare Dio in questo nome. Allo stesso modo è necessario fare una distinzione tra la falsa e la vera religione.
11. Quali scritture mostrano che questa distinzione relativamente alla religione è appropriata?
11 L’apostolo Paolo applica il termine “religione” alla falsa specie quando fa le seguenti ammissioni: “Voi, naturalmente, avete udito della mia condotta precedente nel Giudaismo, che fino all’estremo perseguitavo la congregazione di Dio e la devastavo, e io facevo progresso nel Giudaismo più di molti della mia età nella mia razza, essendo molto più zelante per le tradizioni dei miei padri”. “Secondo la più rigida setta della nostra religione, son vissuto Fariseo”. (Gal. 1:13, 14, NM; Atti 26:5) Paolo ci dice pure che ai giorni suoi alcuni pretendevano di praticare la forma di adorazione che si supponeva fosse osservata dagli angeli, una “religione degli angeli” o “culto degli angeli”. (Col. 2:18, Dy e VR) Ma è il discepolo Giacomo che fa una distinzione tra la falsa religione e la vera religione, il puro Cristianesimo, quando dice: “Ma mettetela in pratica questa Parola; non vi limitate ad ascoltarla, illudendovi con de’ falsi ragionamenti. Perché se uno ascolta la Parola e non la mette in pratica è simile ad un uomo che mira in uno specchio il suo viso, così com’è naturalmente, e dopo essersi mirato se ne va, e dimentica subito in quale stato e’ si trovi. Chi, invece, considera con attenzione la legge perfetta, che è la legge della libertà, e continua a considerarla così, essendo, non un uditore smemorato ma uno che la mette in opera, avrà, come risultato della sua ubbidienza, la propria felicità. Se uno s’immagina d’esser religioso e non tiene a freno la sua lingua, fa illusione a sé stesso e la sua religione è vana. La religione pura e immacolata, agli occhi di Dio e Padre, consiste in questo: nel visitare gli orfani e le vedove nelle loro tribolazioni, e nel non lasciarsi contaminare dal mondo”. — Giac. 1:22-27, Lu.
12. Quale significato è attribuito alla parola “religione” che ne permette l’uso riguardo alla vera adorazione?
12 Il modo in cui il termine “religione” è adoperato nelle traduzioni della Bibbia in un certo numero di lingue, a partire dalle vecchie traduzioni latine che risalgono al secondo secolo, ha il significato di “sistema o forma di adorazione”, sia essa vera o falsa, pura e monda oppure apostata. La Traduzione del Nuovo Mondo non è perciò radicale a questo proposito ma adotta un equilibrato punto di vista sul significato del termine religione. E rende quindi le parole di Giacomo come segue: “Se uno pensa d’essere un adoratore formale e non tiene a freno la sua lingua, ma continua a sedurre il suo cuore, la forma di adorazione di quel tale è vana. La forma di adorazione che è pura e incontaminata dal punto di vista del nostro Dio e Padre è questa: aver cura degli orfani e delle vedove nella loro tribolazione e conservarsi senza macchia dal mondo”. (Giac. 1:26, 27, NM) Perciò, dando alla parola il semplice significato di “forma di adorazione” o “sistema di adorazione”, noi siamo giustificati nell’uso della parola “religione’, con riferimento al Cristianesimo quando essa significa la religione pura, monda, incontaminata.
13. Quale sarà per la vera religione e per la falsa religione il risultato in questo tempo di giudizio?
13 Il vero Cristianesimo, la vera religione o forma di adorazione, dimostrerà falsi i vituperi che sono accumulati su di esso. La falsa religione o adorazione non sopravvivrà ai vituperi che vengono accumulati su di essa e ai giudizi che su di essa sta portando Iddio. Iddio è il Giudice di ciò che è l’adorazione pura, perché egli ne è l’Autore. Tutta la religione è pertanto oggi in giudizio davanti a lui. La vera sarà resa manifesta e sarà benedetta da lui. La falsa sarà da lui condannata e sradicata dalla terra.
RESISTERE ALL’INFEZIONE E ALLA CONTAMINAZIONE
14. Come la religione falsa tenta di accumular vituperio sulla religione pura?
14 È la falsa religione, l’adorazione impura, che accumula vituperio sulla religione o adorazione pura. Essa lo fa per invidia e ingiustamente. Non solo, ma tenta anche di trovare motivi per accusare la vera adorazione e oltraggiarla causandone una corruzione. Questo essa fa tentando di indebolire i veri adoratori, renderli instabili nei loro principi, farli cedere alla mondanità, farli diventare simili alla gente del mondo sebbene portino il nome di Dio e del suo Cristo. Tenta d’indurre i puri adoratori a trattare o barattare, a compromettersi con la falsa religione, per qualche egoistico vantaggio, come la prosperità materiale, la popolarità in questo mondo e il libero godimento di ciò che questo sistema di cose ha da offrire.
15. Qual è sempre stato lo sforzo di Satana nella lotta degli dèi sulla contesa dell’adorazione?
15 Fuori del giardino dell’Eden. la pura adorazione fu ripresa sulla terra da Abele il martirizzato figlio di Adamo. Da allora in poi la pura adorazione ha dovuto combattere contro la contaminazione col mondo. È stata solo con una piccola minoranza che ha sempre fatto questo. Satana il Diavolo, “l’iddio di questo sistema di cose,” ha sfidato Dio dicendo che non si può riuscire e ch’egli procurerà onde la pura adorazione non resista alla contaminazione. Geova Dio dice che si può riuscire e che si riuscirà. Chi risulterà bugiardo? Geova Dio sostiene la sua pura adorazione. Il suo grande avversario, insieme a tutti i demoni sotto di lui, si sforza continuamente per introdurvi impurità, adulterarla e renderla ipocrita in modo che anche Geova Dio la rigetti e l’abbandoni alla distruzione. Quindi vi è una controversia di dèi o potenti sulla contesa della religione o adorazione.
16, 17. Che cosa mostra che non vi può essere compromesso fra il vero Cristianesimo e la falsa religione?
16 Cerchiamo di intendere questo fatto chiaramente, nel modo che il vero Dio ce lo fa comprendere: Non vi può essere nessun compromesso fra il vero Cristianesimo e la religione di questo mondo. Prima di condurre gl’Israeliti nel paese della Palestina ch’egli aveva promesso loro, Iddio rese loro perfettamente chiaro questo punto. Al principio del loro viaggio di quarant’anni egli disse loro: “Porrete ben mente a tutte le cose che io vi ho dette, e non pronunzierete il nome di dèi stranieri: non lo si oda uscire dalla vostra bocca. . . . lo vi darò nelle mani gli abitanti del paese; e tu li scaccerai d’innanzi a te. Non farai alleanza di sorta con loro, né coi loro dèi. Non dovranno abitare nel tuo paese, perché non t’inducano a peccare contro di me: tu serviresti ai loro dèi, e questo ti sarebbe un laccio”. Di fronte a tale divina dichiarazione chi può fare obiezione al detto secondo cui la religione falsa e mondana è un laccio ed è adoperata come una truffa?
17 Geova condusse con successo gl’Israeliti nella Terra Promessa e ne cacciò molti dei loro nemici pagani. Indi il suo servitore Giosuè, successore di Mosè, ritenne bene, ora che era vecchio e stava per tramontare, ricordare loro il rifiuto di Geova di compromettersi con la religione dei suoi nemici. Giosuè comandò loro: “Perché non veniate fra queste nazioni, queste che rimangono fra voi; né facciate menzione del nome dei loro dèi, né facciate giurare per loro, né li serviate, né v’inginocchiate a loro; ma stringetevi a Geova il vostro Dio, come avete fatto fino a questo giorno”. — Eso. 23:13, 31-33; Gios. 23:7, 8, SA.
18, 19. Quali compromessi fa oggi la Cristianità con gli dèi pagani e con bestemmie contro la verità, sfidando quali scritture?
18 Geova Dio non l’approva quando il suo popolo entra in trattative con i suoi nemici religiosi sia con matrimoni, che con contratti politici o affari commerciali coi quali sono costretti a nominare gli dèi di tali alleati e a dar loro legale riconoscimento. Quel principio o regola d’azione è valido oggi per il vero popolo di Dio, poiché le cose che riguardavano gli antichi Israeliti naturali servono come un esempio ammonitore per noi che viviamo alla fine del sistema di cose della Cristianità. Continui pure la Cristianità a indulgere in questi compromessi con gli dèi del paganesimo e nelle bestemmie contro la verità di Geova Dio. Come, per esempio, quando paesi non cattolici mandano ambasciatori, ministri o incaricati d’affari alla corte della Città del Vaticano, e questi, benché non siano cattolici romani, sono obbligati ad inginocchiarsi o prostrarsi davanti al papa e chiamarlo “Sua Santità”. Quando politicanti protestanti ed ebrei fanno propaganda per guadagnare i voti dei cattolici, essi pure dicono i titoli del dio cattolico e lo chiamano “Santo Padre”. Quando radio annunziatori commerciali, per solleticare gli orecchi dei loro uditori cattolici, commentano le attività della Gerarchia Cattolica, si riferiscono a loro chiamandoli “reverendo”, “Sua Eminenza,” “Padre,” ecc., glorificando così i potenti del settarismo.
19 In Isaia 57:15 (Ti) Geova Dio dice: “Così parla l’Altissimo, il Sublime che sta nell’eternità e si chiama il Santo”. A Geova Dio unicamente, Gesù rivolse le parole: “Padre santo, custodisci nel nome tuo quelli che mi hai affidati”. E ai suoi discepoli disse: “Né chiamate alcuno padre sulla terra; perché uno solo è il vostro Padre, quello che è nei cieli”. (Giov. 17:11 e Matt. 23:9, Ti) E solo una volta i Protestanti trovano nella loro Versione del re Giacomo e nella Versione Standard Americana la parola “reverendo”, e ivi è data a Geova Dio con le parole: “Santo e reverendo è il suo nome. Il timore di Geova è il principio della sapienza”. (Sal. 111:9, 10, SA; RG) Il vero Cristiano, l’adoratore del vero Iddio, non si comprometterà oggi ascrivendo agli dèi e potenti di questo mondo le cose che appartengono a Dio. Egli segue le parole di Gesù: “Rendete a Dio le cose di Dio”. — Matt. 22:21, NM.
20. Quale giudizio contro Gerusalemme mostra l’impossibilità di mescolare le cose di Dio colla religione mondana, con approvazione divina?
20 Non possiamo mescolare le cose di Dio con quelle della religione mondana e nello stesso tempo ricevere l’approvazione divina. Gerusalemme non ottenne la Sua approvazione quando apostatò dalla rivelata adorazione di Geova Dio, e ritenne religiosamente il suo nome, giurando nello stesso tempo per i falsi dèi. Avvertendoli del giorno della sua ira egli disse: “Stenderò la mia mano su Giuda, e su tutti gli abitanti di Gerusalemme; e annienterò . . . quelli che adorano l’esercito celeste sui tetti; e quelli che adorano, che giurano a Geova e giurano per Malcam; e quelli che sono sviati dal seguire Geova; e quelli che non hanno cercato Geova, né hanno investigato riguardo a lui”. — Sof. 1:4-6, SA.
21. Quali avvenimenti e giudizio avvenuti al Monte Sinai mostrano la stessa cosa?
21 Ai piedi del Monte Sinai Aaronne, il fratello di Mosè, cedendo alla voce del popolo che chiedeva dèi visibili, fece un vitello d’oro. Allora, nello spirito dell’adorazione del vitello nell’Egitto che avevano lasciato, gl’Israeliti dissero: “Questi sono i tuoi dèi, o Israele, che ti trassero fuori dal paese d’Egitto!” Aaronne eresse un altare al vitello e proclamò: “Domani sarà una festa a Geova”. La festa si mutò in una sfrenata, tumultuosa corruzione della morale. Geova arse d’indignazione a questo tentativo di legarlo al culto dei demoni. All’ordine del suo profeta Mosè l’idolo del vitello fu ridotto in polvere e circa 3.000 festeggiatori caddero per mano dei giustizieri di Geova. — Eso. 32:4-28, SA.
22. Come cadde Geroboamo nello stesso laccio? e con quale risultato?
22 Parecchi secoli dopo quando dieci tribù si separarono da Giuda e Gerusalemme dopo la morte del re Salomone, l’israelita re Geroboamo tentò di sviare il suo popolo dall’andare ad adorare al tempio di Geova a Gerusalemme. Invece di limitarsi ad erigere un vitello d’oro, Geroboamo ne fece fare due e li eresse a Bethel e a Dan. Quindi attribuì a questi vitelli la liberazione che Geova aveva operato per Israele, e usando le parole degli apostati Israeliti al Sinai disse: “Siete ormai saliti abbastanza a Gerusalemme! O Israele, ecco i tuoi dèi che ti hanno tratto dal paese d’Egitto!” (1 Re 12:25-29) Con quale risultato? La nazione finì nella rovina duecentocinquant’anni dopo, abbandonata ai suoi nemici da Geova Dio. Tutte queste cose, dice l’apostolo Paolo, furono un esempio ammonitore per i Cristiani che non si sarebbero mai dovuti compromettere con la falsa religione, la religione dei demoni. Il vero Iddio non ci perdonerà né risparmierà mai dalla rovina che il compromesso sicuramente reca. Esso è un laccio che intrappola nella distruzione. — 1 Cor. 10:6, 11.
23. Quale condotta ha tenuta la Cristianità la quale mostra che essa ha ignorato la definizione di religione pura?
23 La Cristianità non ha prestato alcuna attenzione alla definizione della religione pura e incontaminata, che non significa soltanto aver cura delle vedove e degli orfani ma anche conservarsi senza macchia dal mondo. Noi non possiamo introdurre fuoco nel nostro seno senza bruciare gli abiti; non possiamo comprometterci col nemico, fare amicizia con questo mondo e rimanere senza macchia, incorrotti, liberi della liberazione che solo la verità può dare. L’odierna condizione morale, sociale e spirituale della Cristianità ce lo dimostra. Dal secondo secolo in poi i suoi fondatori si sono compromessi con le dottrine pagane, come la trinità e l’immortalità dell’anima umana. Perché? Per amore della popolarità e per apparire savi agli occhi del mondo, per apparire non troppo diversi dal mondo e così subire vituperi e persecuzione. E nel quarto secolo, dal tempo dell’imperatore Costantino in avanti, gli edificatori della Cristianità cedettero al controllo dello stato politico. Essa vendette la sua indipendenza e le sue speranze di diventare la sposa di Cristo per diventare invece la chiesa dello stato politico, l’impero romano.
24. Quale pena recherà l’adulterio della Cristianità? Quando?
24 Questo adulterio spirituale significò inimicizia con Dio, e sta per recare alla Cristianità una pena simile a quella prescritta per le meretrici e le adultere nella legge di Dio per l’antico Israele. Geova Dio è ora nel suo tempio di pura adorazione e dice a tutti quelli che professano d’essere il popolo di Dio: “Io m’avvicinerò a voi al giudizio; e sarò un rapido testimonio contro gl’incantatori, e contro gli adulteri, e contro gli spergiuri, e contro quelli che opprimono il mercenario nella sua paga, la vedova, e l’orfano, e che negano al forestiero il suo diritto, e non temono me, dice Geova degli eserciti”. (Mal. 3:1, 5, SA) Perciò la Cristianità sarà la prima ad esser distrutta ad Harmaghedon con l’ardente distruzione che spetta a un’immorale, adultera organizzazione che ha apostatato dalla pura religione.
25. Quale fu il risultato dell’adozione del paganesimo fatta dalla Cristianità? e com’è essa ammonita?
25 La Cristianità non ha avuto la forza di resistere all’infezione e alla contaminazione risultante dal compromesso con la falsa religione, non più di quanto l’avesse l’antico Israele naturale. Invece di santificare dottrine, filosofie, riti e pratiche pagani, adottandoli nel suo sistema religioso, la Cristianità si è essa stessa contaminata con questo mondo. Ha profanato il nome di Cristo che porta. E pretende di essere promessa in matrimonio a lui. Dopo aver mostrato a che cosa portò il compromesso col mondo e la condotta mondana nel caso d’Israele la Parola di Dio ammonisce la Cristianità: “Chi pensa di avere una salda posizione guardi di non cadere. Voi non potete bere il calice di Geova e il calice dei demoni; voi non potete partecipare alla ‘mensa di Geova’ e alla mensa dei demoni. O ‘incitiamo Geova a gelosia? Noi non siamo più forti di lui, non è vero?” (1 Cor. 10:12, 21, 22, NM) Certamente non lo siamo. Per questo non possiamo permetterci d’incitarlo a gelosia dandoci all’adorazione di falsi dèi dopo essere entrati in relazione con lui come sua nazione del patto, popolo del suo nome, come lo fu l’antico Israele.
26. Come fu mostrata la corruzione d’Israele mediante compromesso? e come fu essa tipica di quella della Cristianità?
26 Per mostrare la corruzione che era risultata dalla compromettente condotta tenuta da Israele, Geova disse a quella nazione: “Sopra ogni alto colle e sotto ogni albero verdeggiante ti sei buttata giù come una prostituta. Eppure, io t’avevo piantato come una nobile vigna tutta del miglior ceppo; come dunque mi ti sei mutato in rampolli degenerati di una vigna straniera? Quand’anche tu ti lavassi col nitro e usassi molto sapone, la tua iniquità lascerebbe una macchia dinanzi a me, dice il Signore, l’Eterno [Geova]. Come puoi tu dire: ‘Io non mi son contaminata, non sono andata dietro ai Baal?’” (Ger. 2:20-23) La Cristianità si vanta di avere avuto origine in Cristo Gesù, il quale disse: “lo son la vite, voi siete i tralci”. Ma per quanto la Cristianità vanti che sia pura la sua origine, resta il fatto che oggi, dopo tanti secoli d’esistenza in mezzo a questo mondo, essa si è pure mutata in una sozza, disgustante vigna selvatica agli occhi di Dio. Essa non produce il frutto del regno di Dio.
27. È la Cristianità pagana? e qual è il suo stato attuale e il suo destino?
27 Se oggi vien fatta la domanda: È la Cristianità cristiana o pagana? le Sacre Scritture risponderanno: È pagana! Come il paganesimo oggi, essa rigetta il regno di Dio che viene ora predicato in tutta la terra come testimonianza a tutte le nazioni. Perciò, secondo la parabola di Gesù della vera vite e dei suoi tralci, la Cristianità è recisa da lui come un tralcio o ramo disseccato ed è destinata ad esser buttata nel fuoco della fine di questo mondo e ad essere ridotta in cenere. — Giov. 15:1-6.
UN RIMANENTE SI TIENE FEDELE
28. Quale vittoria sembra che faccia Satana vittorioso nella contesa dell’adorazione?
28 La Cristianità è divenuta apostata. “L’iddio di questo sistema di cose” ha avuto la vittoria su di lei. Per migliaia d’anni ha avuto il resto del mondo soggiogato alla sua potenza sotto grandi sistemi di religione, come l’Induismo, il Taoismo, il Buddismo, il Confucianismo, lo Scintoismo, il Maomettismo, l’animismo e altri sistemi di religione demonica, abbracciando quasi due miliardi degli abitanti della terra. Ora in questa tarda data tutto mostra che la Cristianità è oltre ogni speranza di risollevarsi e la sua sorte è legata alla sorte del mondo pagano. La vittoria di Satana sulla Cristianità sembra che lo suggelli come vincitore nella secolare contesa sulla questione: Quale adorazione trionferà, quella di Geova o quella di Satana?
29. Quali domande ottengono risposta negativa? e chi dà tali risposte.
29 Ma ha forse Satana totalmente trionfato nel campo dell’adorazione o della religione? È egli riuscito a sopraffare l’adorazione di Geova e a spazzarla via dalla faccia della terra per mezzo di tutti i suoi svariati mezzi di corruzione e violenza distruggitrice? I testimoni di Geova, radunati in numero di 22.250 al congresso internazionale di Londra, Inghilterra, lo scorso 4 agosto, risposero con un inequivocabile No! E così rispondono le centinaia di migliaia di altri testimoni di Geova in tutto il resto della terra.
30, 31. Come la degenerata Gerusalemme e il suo reame furono distrutti due volte, ma ciascuna volta sopravvisse un fedele rimanente?
30 Sei secoli avanti Cristo, la città di Gerusalemme e il suo reame erano stati mutati in una degenerata vigna, e Babilonia e i suoi dèi portarono via quindi i Giudei sopravvissuti dalla città distrutta in esilio in un idolatra paese straniero. Tuttavia un rimanente d’Israeliti aveva il cuore inseparabilmente legato a Geova Dio. Questi sopravvissero per assistere alla caduta di Babilonia, tornare nel paese del nome di Geova e ristabilirvi la sua pura adorazione. Ma al primo secolo dell’èra cristiana Satana il Diavolo aveva nuovamente corrotto la nazione giudaica con umane tradizioni religiose e filosofie mondane. Durante questa crisi vi fu ancora un piccolo rimanente d’Israeliti che serbò la fede nella Parola di Dio e nella sua promessa di un Messia di liberazione. Essi riconobbero Gesù Cristo come il Messia promesso. Sotto la sua guida si separarono dal condannato sistema religioso del corrotto giudaismo e formarono il nucleo della congregazione cristiana edificata sull’inamovibile masso roccioso Gesù Cristo.
31 Prima che fosse infranto il sistema centralmente organizzato del giudaismo e la nazione fosse dispersa con la rovina di Gerusalemme per mano delle legioni romane nel 70 d.C., la primitiva congregazione cristiana era già stata stabilita fra i credenti Giudei e i credenti Gentili entro e fuori dell’impero romano. Geova Dio per mezzo del suo Figlio Gesù Cristo che era glorificato nei cieli, sparse ora il suo spirito santo su quei veri Cristiani dei tempi apostolici e si servì di loro per dare una testimonianza mondiale al futuro regno di Dio.
32. Che cosa fa sembrare ora che Satana sia stato vittorioso? tuttavia in qual modo Geova ha tenuto testa alla sfida e ha assicurato la vittoria alla vera adorazione?
32 “Ma che avviene oggi? Quello che abbiamo appena detto avveniva diciannove secoli fa. Nel tempo trascorso da allora la Cristianità si è totalmente corrotta e oggi è come un sistema religioso che ha recato fetore alla causa del vero Cristianesimo, la pura religione. Un terribile sottoprodotto della sua ipocrita, apostata condotta è l’ateo comunismo internazionale! Questo sistema sociale e politico anticristiano ha giurato di spazzare via la Cristianità. Inoltre, la prospettiva di una terza guerra mondiale con armi atomiche di distruzione in massa non offre alla Cristianità nessuna sicura prospettiva di esistenza o attività religiosa nel dopoguerra. Da tale punto di vista pare come se il falso dio Satana e la sua religione mondiale questa volta avessero per certo avuto la vittoria. Ma non è così! Geova Dio ha ancora una volta tenuto testa alla sfida del grande avversario. Ancora una volta ha prodotto un rimanente per il suo nome, un rimanente dedicato alla sua pura adorazione. Venga una terza guerra mondiale, sì, venga la fine di questo mondo e con essa la fine della Cristianità apostata, ma il fedele rimanente di Geova è qui per restare finché la gloriosa vittoria coroni la fedeltà dell’adorazione pura e incontaminata.