Felici i mansueti e i pacifici!
“Felici i mansueti, poiché erediteranno la terra. Felici i pacifici, poiché saranno chiamati ‘figli di Dio’”. — Matt. 5:5, 9.
1. Quale storica assemblea fu tenuta nel 1958, e perché è impossibile che altre organizzazioni la ripetano?
FELICITÀ e mansuetudine sono così inseparabilmente unite che è impossibile che i pacifici abbiano una qualità senza l’altra. Perciò in verità si può dire che non vi è mai stata nella storia un’assemblea più felice, formata di così numerose persone pacifiche, dell’Assemblea Internazionale della Volontà Divina tenuta dai Testimoni di Geova a New York, dal 27 luglio al 3 agosto 1958, poiché mai nel passato tanti mansueti si erano radunati in una sola volta. È assolutamente impossibile che qualsiasi altro gruppo possa ripetere un’assemblea come questa, perché solo i testimoni di Geova sono in grado di riflettere sulla terra la pace, la mansuetudine e la felicità che irradiano costantemente dalla personalità stessa dell’Altissimo Dio.
2. (a) Di quali preziose qualità Geova è la personificazione? (b) Qual è a questo riguardo la volontà divina per il popolo di Geova?
2 Più e più volte le Scritture dicono che il felice Dio, Geova, è “lento all’ira e ricco di amorevole benignità”. (Eso. 34:6; Num. 14:18; Neem. 9:17; Sal. 86:15; 103:8; 145:8; Gioele 2:13; Giona 4:2; Naum 1:3) Essendo così dolce ed equilibrato il Sovrano dell’universo è longanime, paziente, clemente, amorevole e misericordioso oltre misura e senza confronto. Certo, dunque, i suoi fedeli e leali testimoni devono mostrare queste qualità divine in ogni tempo e in ogni circostanza, sia isolati, come molti di loro sono nei campi di concentramento comunisti, che radunati, come più di duecentomila furono nell’assemblea di New York. Questa non è una condizione facoltativa, ma obbligatoria, poiché è la volontà di Geova.
3, 4. Che specie di uomo dimostrò di essere Gesù, con l’insegnamento e con l’esempio?
3 Cristo Gesù, il principale Testimone di Geova, non fece eccezione. Egli fu infatti il più mansueto e mite uomo che vi sia mai stato sulla terra. Nell’invitare altri a prendere il suo giogo e divenir suoi discepoli, Gesù disse: “Io sono mansueto e umile di cuore”. (Matt. 11:29) Egli fu così pacifico da meritare pienamente il titolo di “Principe della Pace” e non solo diede prova di mansuetudine nella vita e nell’attività personale, ma predicò ad altri affinché anch’essi potessero vivere una vita di pace e mansuetudine. Ecco come Gesù espresse in una certa occasione questo fondamentale principio cristiano: “Ma io dico a voi che mi ascoltate: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano. Benedite quelli che vi maledicono e pregate per i vostri calunniatori. A chi ti dà uno schiaffo presenta anche l’altra guancia”. (Luca 6:27-29, Ti) A volte Gesù e i suoi compagni erano esausti di camminare e di parlare e cercavano un po’ di solitudine e di riposo. Ma le folle violavano con prepotenza la loro solitudine. Invece di rimproverarle aspramente, Gesù faceva tacere i propri sentimenti personali e si occupava delle loro necessità spirituali e fisiche con tenerezza e compassione. (Matt. 14:13-23; Mar. 6:31-46) In seguito, quando Gesù entrò pacificamente in Gerusalemme senza combattere e si offrì come re, furono adempiute le parole del profeta: “Dite alla figlia di Sion: ‘Ecco, il tuo Re viene a te, mansueto, montato sopra un asino’”. — Matt. 21:4, 5; Zacc. 9:9.
4 Durante tutto il suo ministero, in tutti i rapporti con gli altri, Gesù, uomo estremamente potente, non fu mai ostile verso i suoi nemici, mai intollerante verso i suoi oppositori, mai impaziente con i suoi seguaci, mai irritabile o pronto ad arrabbiarsi con gli altri neanche in momenti di estrema tensione. Egli non perse mai il controllo di sé, non si lasciò mai vincere dall’ira. Anche nelle più difficili circostanze, anche quando cadde nelle mani dei suoi nemici, mentre essi lo maledivano, lo percotevano e gli sputavano addosso, quando la turba inferocita lo fece portar fuori e crudelmente lo inchiodò al palo di tortura per ucciderlo senza ragione, in tutto questo Gesù dimostrò una calma e un controllo di sé che provavano oltre ogni dubbio che era il Figlio di Dio. Era il saggio e felice Figlio che rallegrava il cuore del Padre compiendo la divina volontà. — Prov. 27:11.
5. (a) Che cosa dissero Pietro e Giacomo della padronanza di sé, dell’ira, della mansuetudine e della mitezza? (b) Come mostrò Paolo una mansuetudine simile a quella di Cristo?
5 Sicuramente questa “mansuetudine e ragionevolezza del Cristo” era cosa che i felici seguaci e apostoli di Gesù potevano descrivere ad altri, e che, nella loro vita privata, dovevano imitare ed emulare. (2 Cor. 10:1) Invece di essere alteri, collerici e vanagloriosi, essi erano miti, mansueti e umili di cuore come il loro Signore. Ripetutamente questi scrittori ispirati parlarono di sé quali semplici “schiavi” di Dio e di Cristo. (Rom. 1:1; Filip. 1:1; Tito 1:1; Giac. 1:1; 2 Piet. 1:1; Giuda 1) Invece di essere litigiosi, attaccabrighe, facili ad arrabbiarsi ed offendersi, erano miti, mansueti e comprensivi nei confronti degli altri e dei loro problemi. L’apostolo Pietro, per esempio, scrisse: “Aggiungete alla vostra fede la virtù, alla vostra virtù la conoscenza, alla vostra conoscenza la padronanza di sé, alla vostra padronanza di sé la perseveranza, alla vostra perseveranza la santa devozione, alla vostra santa devozione l’affetto fraterno, al vostro affetto fraterno l’amore”. (2 Piet. 1:5-7) Anche Giacomo scrisse riguardo alle virtù della mansuetudine e della padronanza di sé. “Sappiate questo, miei diletti fratelli. Ogni uomo dev’essere . . . lento all’ira; poiché l’ira dell’uomo non produce la giustizia di Dio”. “Chi è saggio e ha intendimento fra voi? Mostri le sue opere mediante la retta condotta con la mansuetudine propria della sapienza”. (Giac. 1:19, 20; 3:13) Ed ecco la testimonianza dell’apostolo Paolo: “Ci siamo fatti piccoli [mansueti] tra di voi, come una mamma che si stringe al seno i suoi figlioli. Così vi amiamo teneramente che bramavamo donarvi non solo il Vangelo di Dio, ma anche la nostra stessa vita: tanto ci siete divenuti carissimi. Voi ne siete testimoni, ed anche Dio, del come abbiamo agito santamente e giustamente e senza lamenti verso di voi”. — 1 Tess. 2:7, 8, 10, Ti.
LA MANSUETUDINE CRISTIANA PRODOTTA DALLO SPIRITO DI DIO
6. Per nascita e per natura quale disposizione hanno i moderni testimoni di Geova, e perché?
6 Dopo diciannove secoli, i cristiani unti testimoni di Geova oggi viventi sono, come i felici discepoli del primo secolo, “ambasciatori in sostituzione di Cristo”. (2 Cor. 5:20) È quindi volontà, proposito e beneplacito di Geova che ognuno di questi rappresentanti possieda le stesse divine qualità di mansuetudine e padronanza di sé che caratterizzarono il principale Ambasciatore, Gesù. Ciò non significa né implica che i testimoni di Geova siano persone di razza superiore con innata disposizione alla mansuetudine e perfetta padronanza di sé. Niente affatto. Come tutti gli altri sulla terra, essi sono discendenti di Adamo ed Eva che peccarono volontariamente. Furono concepiti nel peccato e generati nell’errore (illegalità) e le loro tendenze naturali sono discordi, il loro carattere ribelle per natura. — Giob. 15:14; Sal. 51:5; 53:2, 3; Eccl. 7:20; Rom. 3:10; 5:12; Giac. 3:2; 1 Giov. 1:8.
7. Divenendo veri cristiani, come avviene la radicale trasformazione della disposizione personale?
7 La pacifica mansuetudine deriva dunque da qualche altra fonte e da qualche causa estranea alla cattiva tendenza dell’imperfetta eredità umana. Non si può negare che una completa trasformazione deve aver luogo e effettivamente avviene quando l’individuo diventa testimone di Geova. La questione è: Come e con che mezzo? Perché un albero produca buon frutto ci vuole, prima di tutto, terreno buono, poi altre cose ancora. Lo stesso avviene in questo caso. Prima di tutto si deve avere un “cuore giusto e buono” (il terreno). (Luca 8:11-15) Poi ci vuole tempo e fatica per seminare il seme, per sorvegliare, coltivare, annaffiare e nutrire le tenere pianticelle. Molto tempo e lavoro da parte dell’individuo stesso sono necessari, ma, come nel caso del naturale albero da frutto, prima che sia prodotto il dolce e gradito frutto della mansuetudine cristiana, deve intervenire la potenza o spirito di Dio per attivare il cuore e la mente. (1 Cor. 3:6, 7) La Scrittura dice chiaramente che “amore, gioia, pace, longanimità, gentilezza, bontà, fede, mitezza, padronanza di sé” sono i frutti prodotti dallo spirito di Geova. — Gal. 5:22, 23.
8. Perché la dedicazione è tanto importante nella vita del cristiano?
8 Perché un individuo abbia lo spirito di Dio, deve prima dedicarsi a Geova. Questo significa che la sua volontà personale è di cercare, trovare, accettare e compiere la volontà di Dio. Allora viene battezzato dinanzi a testimoni per simboleggiare la propria dedicazione. Come bambino appena nato alla verità deve quindi continuare a cibarsi dell’ispirata Parola di Dio, la Bibbia, e questo, a sua volta, lo rende forte abbastanza da raggiungere la maturità. A coloro che non fanno progressi Pietro scrive: “Mettete dunque da parte ogni malizia e inganno e ipocrisia e invidia ed ogni specie di maldicenza, e, come bambini appena nati, abbiate il vivo desiderio del puro latte della parola, affinché per mezzo d’esso cresciate verso la salvezza”. (1 Piet. 2:1, 2) Paolo inoltre consiglia “che vi spogliate della vecchia personalità che si conforma alla vostra passata condotta e si corrompe secondo i suoi ingannevoli desideri; ma che vi rinnoviate nella forza che fa agire la vostra mente [tale forza è lo spirito di Geova], e rivestiate la nuova personalità che fu creata secondo la volontà di Dio con vera giustizia e amorevole benignità”. — Efes. 4:22-24.
9. Descrivete le belle vesti che il popolo di Geova ha il privilegio d’indossare.
9 Spogliandosi così della vecchia personalità ereditaria, formata nel peccato, col suo cattivo carattere, i dedicati testimoni di Geova si rivestono e si adornano di una nuova personalità teocratica, a somiglianza di Dio, con mitezza, tolleranza e padronanza di sé. “Come eletti di Dio, santi ed amati, rivestitevi del tenero affetto di compassione, di benignità, modestia di mente, mitezza e longanimità”. Che mirabili vesti identificano e distinguono i servitori dell’Altissimo Dio! — Col. 3:12.
PERSONALITÀ MODELLATE SECONDO UN NUOVO SISTEMA DI COSE
10. Che cosa significa essere “trasformati rinnovando la vostra mente”?
10 Tale modo di vivere esposto e raccomandato sopra richiede certo un radicale cambiamento di tutto il proprio modo di pensare. Le reazioni dell’individuo alle influenze esterne sono completamente mutate, come pure il modo di considerare le circostanze e l’ambiente. Ma l’apostolo sapeva che tale completa trasformazione del processo mentale sarebbe stata necessaria, poiché scrive: “Cessate di conformarvi a questo sistema di cose, ma siate trasformati rinnovando la vostra mente, affinché proviate a voi stessi la buona e accettevole e completa volontà di Dio”. (Rom. 12:2) Tutti coloro che compiono tale trasformazione nella propria vita fanno effettivamente parte della nuova mansueta società di Geova, che è ben diversa dalla vecchia e violenta società del Diavolo.
11. (a) In che modo spesso amici e parenti considerano coloro che abbandonano le pratiche del vecchio mondo? (b) Questo è forse un prezzo troppo alto?
11 A coloro che hanno così trasformato il proprio modo di vivere e hanno coltivato disposizioni simili a quelle di Cristo, l’apostolo Pietro scrive: “Poiché basta il tempo che è passato nel compiere la volontà delle nazioni quando procedevate in azioni di condotta dissoluta, concupiscenze, eccessi nel vino, gozzoviglie, sbevazzamenti e idolatrie che sono senza legale restrizione. Siccome non continuate a correre con loro in questa condotta sullo stesso basso livello di corruzione, essi sono perplessi e parlano ingiuriosamente di voi. Ma costoro renderanno conto a colui che è pronto a giudicare quelli vivi e quelli morti”. (1 Piet. 4:3-5) Come avvertì Pietro, spesso parenti e amici o conoscenti d’un tempo parlano male di coloro che cominciano ad allontanarsi da questo sistema dominato dal Diavolo, e fanno tutto il possibile per scoraggiare coloro che cercano la vita affinché non cambino il loro modo di vivere. Ma quelli che si dedicano a compiere la volontà di Geova non dovrebbero mai pensare che a motivo della parentela o per ragioni finanziarie o sociali sono in alcun modo obbligati a continuare a vivere e agire come quelli che fanno parte del presente sistema. Far questo significa morte inevitabile. Geova non viene a compromessi a questo riguardo, e neanche il suo popolo devoto. “Noi non siamo in obbligo verso la carne per vivere in accordo con la carne; poiché se vivete in accordo con la carne morirete; ma se fate morire le pratiche del corpo mediante lo spirito, vivrete. Poiché tutti coloro che son condotti dallo spirito di Dio, quelli sono figli di Dio”. (Rom. 8:12-14) Certamente nessun legame o amicizia carnale potrebbe mai essere paragonato a questa condizione. Quale privilegio indescrivibile essere per sempre figli del Sovrano Signore e Governatore dell’intero universo!
12. Attenendosi al mondo di Satana quale messe si è certi di raccogliere?
12 Il mondo di Satana, invece di produrre i frutti dello spirito di Geova, ha raccolto un’abbondante messe di opere empie, prodotte dalla ribelle carne decaduta. “Ora le opere della carne sono manifeste, e sono fornicazione, impurità, condotta dissoluta, idolatria, pratica di spiritismo, odii, lotte, gelosia, eccessi d’ira, contese, divisioni, sette, invidie, ubriachezze, baldorie, e cose simili. In quanto a queste cose io vi preavverto, nello stesso modo in cui vi ho preavvertiti, che quelli che praticano tali cose non erediteranno il regno di Dio”. (Gal. 5:19-21) Le opere della carne non danno a quelli che indulgono in esse vera gioia e reale felicità neanche momentaneamente nelle attuali condizioni, e, in quanto all’avvenire, tutti coloro che bevono questa feccia moriranno al più tardi ad Armaghedon. Le persone ragionevoli approfitteranno dunque con gioia dell’opportunità di sostituire le opere della carne che distruggono la felicità con i frutti dello spirito che producono felicità.
13. (a) Come considerano la mansuetudine e la padronanza di sé i grandi e i potenti di questo mondo? (b) È bene seguire l’esempio dei capi di questo vecchio mondo?
13 In considerazione di ciò è senza dubbio strano che coloro che si attengono a questo vecchio sistema di cose scherniscano, deridano e disprezzino la mitezza di spirito e la padronanza di sé come mancanza di carattere e smidollata debolezza da evitare. I cosiddetti uomini di successo del mondo, i dirigenti dei sindacati, i magnati della finanza, gli uomini che detengono il potere politico e giudiziario, le autorità militari e di polizia, i condottieri grandi e potenti, i dirigenti e i dittatori di questo sistema satanico si vantano di essere insensibili e duri, collerici, pronti ad offendere, impazienti, impulsivi, e quasi sempre di carattere crudele e spietato. E poiché i capi danno l’esempio, le masse hanno cercato di seguirlo. Molto giustamente Proverbi 29:22 (VR) dice: “L’uomo iracondo fa nascere contese, e l’uomo collerico abbonda in trasgressioni”. Non è dunque meraviglia che, essendo la terra piena di uomini ‘iracondi’ e ‘collerici’, l’attuale sistema si trovi in una situazione così disgraziata e infelice, poiché senza dubbio è un mondo pieno di contese, di odii, di guerre, traboccante di delitti e trasgressioni. E tutte le decine di migliaia di compresse d’aspirina consumate ogni giorno, tutti i calmanti e gli stupefacenti, e tutti i balsami della “pace mentale” degli psicologi non sono riusciti ad alleviare le pene e i mal di testa di questo vecchio mondo morente.
14. Com’è possibile che i cristiani vivano sulla terra senza condividere le incurabili pene di questo mondo?
14 Che ristoro dà la diversa condizione della società del nuovo e felice mondo di Geova! I Testimoni sono sulla terra, è vero, ma invece di imitare le detestabili abitudini della maggioranza del popolo, o di seguire le loro tendenze e pratiche pervertite, essi danno ascolto all’istruzione divina scritta in Proverbi 22:24 (Na): “Non far lega con chi è collerico e non t’accompagnare con l’iracondo, per non imitare i suoi modi, né rischiar di perdere la tua vita”. L’apostolo fu dello stesso avviso: “Le cattive compagnie corrompono le utili abitudini”. — 1 Cor. 15:33.
15, 16. (a) La mansuetudine e la dolcezza sono dunque il marchio del codardo? (b) Quale esempio di forza hanno dato i testimoni di Geova sia dentro che fuori di prigione?
15 La mansuetudine dunque, invece di essere il marchio del debole codardo, identifica coloro che sono veramente coraggiosi e forti, ben più forti dei potenti capi civili e militari di questo mondo. “Chi è lento all’ira è migliore di un uomo potente, e chi padroneggia il suo spirito migliore di chi conquista una città”. (Prov. 16:32) Se volete un esempio della forza che vi è nella mansuetudine, considerate i mansueti testimoni di Geova che vivono in paesi totalitari, i quali furono nell’impossibilità di partecipare all’Assemblea della Volontà Divina di New York. Invece di tentar di fuggire o di celare la propria identità dietro la maschera del compromesso e il manto dell’ipocrisia, i felici Testimoni in quelle terre senza luce sono rimasti impavidamente saldi al posto assegnato loro da Dio, uniti nell’adorazione del vero Dio Geova, ed hanno dato eccellente prova di calma e padronanza di sé, anche se brutalmente torturati fino alla morte, avendo così il rispetto e l’ammirazione di molti dei loro nemici.
16 Con questa condotta i Testimoni perseguitati hanno compiuto la volontà del loro Padre celeste, com’è indicato nella sua Parola scritta: “Se l’animo del sovrano s’inalbera contro di te, non abbandonare il tuo posto, perché la calma impedirà molti peccati”. Ma sia dentro che fuori di prigione, in camere di tortura o in campi di concentramento, i felici Testimoni conservano la stessa mansuetudine verso tutti quelli che incontrano. “[Siate] sempre pronti a fare una difesa davanti a chiunque vi domandi la ragione della speranza che è in voi, ma con gentilezza e profondo rispetto”. — Eccl. 10:4, Ti; 1 Piet. 3:15.
17. Qual è il popolo più felice sulla terra oggi, e perché?
17 Quali benefici si hanno seguendo la via stretta ed angusta della disciplina cristiana qui indicata? Ebbene, nessuno ha mai visto una persona allegra e ridente che allo stesso tempo sia in collera. La ragione è che la felicità e la collera non stanno insieme né vanno d’accordo. Se subentra l’una, l’altra se ne va immediatamente. Ora i testimoni di Geova sono benedetti più di tutti gli altri perché sono il popolo più felice, più pacifico e più contento della terra. Ma tali benefici immediati sono di secondaria importanza in confronto alle finali e di gran lunga maggiori benedizioni riservate ai mansueti.
18, 19. Quali preziose benedizioni sono promesse a coloro che sono veramente mansueti e pacifici?
18 Nell’introduzione del famoso “sermone sul monte” Gesù, il grande Insegnante, non disse semplicemente: “Felici quelli che sono consapevoli della loro necessità spirituale”, “Felici i pacifici”, o, “Felici i mansueti”. Benché sia vero che chi ha soddisfatto le proprie necessità spirituali ed è mansueto e pacifico ne abbia una certa felicità, pure queste non sono le cose principali o le maggiori benedizioni che Cristo abbia promesse. Lo scopo della venuta di Gesù sulla terra era di recare leale testimonianza del glorioso regno di Geova, e in questa particolare occasione egli non venne meno a questo scopo, infatti, ecco ciò che Gesù realmente disse: “Felici quelli che sono consapevoli della loro necessità spirituale, perché il regno dei cieli appartiene a loro”. “Felici i pacifici, poiché saranno chiamati ‘figli di Dio’”. “Felici i mansueti, poiché erediteranno la terra”. — Matt. 5:3, 9, 5.
19 Questo dunque dà maggiore intendimento e apprezzamento dell’indescrivibile gioia e felicità concessa ai fedeli testimoni di Geova. Prima di tutto, di assistere effettivamente alla terribile e insolita battaglia di Geova ad Armaghedon, quand’egli in tutta la sua maestosa gloria e potenza sradicherà e distruggerà per sempre i malvagi, e quindi, quali “figli di Dio”, ricevere personalmente un assegnato posto di servizio come eterno possesso ed eredità sotto il pacifico governo del Regno: tutto ciò a grandiosa rivendicazione del nome e della Parola di Geova! Quella sarà certamente la più meravigliosa benedizione e il privilegio più ambito per i mansueti, ben superiore alla semplice libertà che ora godono, libertà dall’attuale turbolenza e dai dolori che affliggono questo mondo malato e piangente!
Il frutto della giustizia sarà la pace, e l’effetto della giustizia, tranquillità e sicurezza per sempre. Il mio popolo abiterà in un soggiorno di pace, in dimore sicure, in quieti luoghi di riposo. — Isa. 32:17, 18, VR.