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Parte 1: Che cosa dicono le Scritture di una “vita dopo la morte”?La Torre di Guardia 1956 | 1° maggio
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secoli sulla stessa terra maledetta fuori del paradiso d’Eden. “Nel frattempo egli divenne padre a figli e a figlie. Quindi tutti i giorni che Adamo visse ammontarono a novecentotrent’anni, poi morì”. (Gen. 5:4, 5, NM) Lo stesso giorno che Adamo peccò e Dio lo condannò, cacciandolo fuori dal paradiso d’Eden, Adamo morì dal punto di vista di Dio e quindi era morto nel peccato. Divenne il padre della disubbidienza e produsse figli di disubbidienza. Per questo motivo l’apostolo Paolo disse ai Cristiani: “Foste morti nei vostri falli e peccati, nei quali una volta camminaste secondo il sistema di cose di questo mondo, secondo il governante dell’autorità dell’aria, lo spirito che ora opera nei figli di disubbidienza”. (Efes. 2:1, 2, 5, NM) Da questo punto di vista, inoltre, Eva come Adamo era “morta benché [fosse] viva”. (1 Tim. 5:6, NM) Però essere morti nel peccato non era la piena misura di morte per Adamo ed Eva, ma quando cessarono di respirare e quando lo spirito o vivificante forza attiva ritornò a Dio che l’aveva dato loro, le prime due anime umane, Adamo ed Eva, morirono. Adamo visse mille anni meno settanta. Quindi, se consideriamo il tempo calcolato da Pietro, “per il Signore, un giorno è come mille anni, e mille anni son come un giorno” (2 Piet. 3:8), Adamo ed Eva sicuramente morirono “nel giorno” in cui egli aveva mangiato dall’albero proibito. Egli morì nel primo giorno di mille anni di esistenza del genere umano.
(Continuazione nel nostro prossimo numero)
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Vinti i nazisti, non i testimoniLa Torre di Guardia 1956 | 1° maggio
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Vinti i nazisti, non i testimoni
● Il libro La teoria e pratica dell’inferno dà un rapporto analitico dei campi di concentramento nazisti. Per anni è stato il libro più venduto in Germania, e nell’aprile 1955 ne fu pubblicata un’edizione in lingua inglese. È di particolare interesse per i lettori de La Torre di Guardia il capitolo “Le categorie dei prigionieri” circa i testimoni di Geova, da cui citiamo quanto segue:
● “Il 6 settembre 1938, le SS [guardie speciali naziste] offrirono ai testimoni [a Buchenwald] l’opportunità di abiurare per iscritto i loro princìpi, specialmente il loro rifiuto di far giuramenti e prestare servizio militare, acquistando così la libertà. Soltanto pochissimi cedettero a questa tentazione. Gli altri da quel momento in poi furono soggetti a un trattamento selvaggio per corrompere il loro spirito. La domenica di Pasqua del 1939 l’ufficiale che faceva l’appello a Buchenwald fece un altro sforzo per convincere i Testimoni a riconoscere lo ‘Stato e il Fuehrer’. Non ebbe alcun successo. A Pentecoste tutti i Testimoni di Geova furono nuovamente radunati nel luogo dell’appello. Fu loro pronunciato un discorso, e seguì un pauroso periodo di faticose esercitazioni. Per un’ora e un quarto gli infelici dovettero ruzzolare, saltare, strisciare e correre aiutati dagli stivali delle guardie del campo.
● “Quando scoppiò la guerra i Testimoni del campo di concentramento di Sachsenhausen furono invitati a prestare volontariamente servizio militare. Ad ogni rifiuto dieci uomini delle loro schiere venivano fucilati. Dopo aver ucciso quaranta vittime le SS smisero. A Buchenwald questo appello ai Testimoni fu fatto il 6 settembre 1939. Il primo ufficiale in carica Rödl disse loro: ‘Voi sapete che è scoppiata la guerra e che la nazione tedesca è in pericolo. Nuove leggi stanno entrando in vigore. Se qualcuno di voi rifiuta di combattere contro la Francia o l’Inghilterra, tutti voi morrete!’ Due compagnie di SS completamente equipaggiate si schierarono vicino all’ingresso del campo. Nessun testimone di Geova rispose all’appello dell’ufficiale. Vi fu un breve silenzio e quindi venne dato l’ordine: ‘Mani in alto! Vuotate le tasche!’ Gli uomini delle SS cominciarono ad assalirli, derubandoli fino all’ultimo centesimo, rappresaglia alquanto grottesca di fronte a ciò che si sarebbe potuto aspettarsi. È vero che i testimoni furono assegnati alla cava e in tutto questo periodo di tempo fu proibita loro qualsiasi assistenza dell’ospedale.
● “Non si può evitare l’impressione che, psicologicamente parlando, le SS non furono mai all’altezza della sfida fatta loro dai Testimoni di Geova”.
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