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Che cosa ha in mente Dio?La Torre di Guardia 1966 | 1° febbraio
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l’apostolo: “Occhio non ha veduto e orecchio non ha udito, né sono state concepite nel cuore dell’uomo le cose che Dio ha preparate per quelli che l’amano”. (1 Cor. 2:9) Per questo dovremmo studiare la sua Parola. Anche il fatto ch’egli è geloso del suo proprio nome non è un interesse egoistico. Perché no? Perché la santificazione del suo nome mediante il regno del più grande Ciro, Gesù Cristo, avrà luogo negli interessi di tutto l’universo e porterà a questa terra pace senza fine, insieme a vita eterna e a tutte le benedizioni che l’accompagnano, le cose non ancora udite che egli, l’amorevole Creatore, ha in mente di elargire a quelli che gli ubbidiscono.
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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1966 | 1° febbraio
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Domande dai lettori
● Se i risuscitati devono essere giudicati in base alle loro azioni dopo che sono destati dai morti, perché Gesù usò il passato considerando la questione in Giovanni 5:28,29? — H. M., Papua, Nuova Guinea.
Questi versetti dicono: “Non vi meravigliate di questo, perché l’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne verranno fuori, quelli che hanno fatto cose buone alla risurrezione di vita, quelli che hanno praticato cose vili alla risurrezione di giudizio”.
Gesù evidentemente disse la cosa in questo modo perché così avrebbe considerato le circostanze di “tutti quelli che sono nelle tombe commemorative”.
Quelli che ottengono la vita celeste con Cristo sono giudicati in base alle opere che fanno in questa vita. (2 Cor. 5:10) Al tempo in cui sono risuscitati alla vita spirituale è loro concessa l’immortalità. (1 Cor. 15:53; Rom. 6:5) Allora essi non sono quindi posti in giudizio, ma sono essi stessi dotati del potere di agire da giudici con Cristo. (Riv. 20:4) La loro è una “risurrezione di vita”, e le “cose buone” a cui si fa riferimento nel loro caso sono quelle che fecero prima di morire.
Ma che dire di “quelli che sono nelle tombe commemorative” i quali vengono risuscitati come uomini sulla terra? Sarà determinato immediatamente dopo la loro risurrezione se la loro è una “risurrezione di vita” o una “risurrezione di giudizio [di condanna]”? (Paragonare Giovanni 5:24 col versetto 29). A quale buon proposito si servirebbe destando dai morti milioni di persone la cui vita precedente fu piena di azioni vili, solo per dir loro che sono vili e quindi giustiziarle? L’indicazione delle Scritture è che quando l’Ades dà i morti che sono in esso, essi verranno ‘giudicati individualmente secondo le opere’ che faranno dopo la risurrezione. (Riv. 20:13) La risurrezione offrirà loro l’opportunità di vivere.
Come scrisse l’apostolo Paolo in Ebrei 9:27, 28, “agli uomini è riservato di morire una volta per sempre” a causa del peccato adamico, “ma dopo ciò il giudizio” che è reso possibile dal sacrificio di riscatto di Gesù Cristo e che offre agli uomini l’opportunità della “salvezza”. Quelli che precedentemente fecero cose buone senza dubbio troveranno più facile continuare in tale condotta, e, se continueranno a fare il bene fino alla prova finale che seguirà il dominio millenniale di Cristo, sarà mostrato che la loro fu una “risurrezione di vita”. Quelli che precedentemente fecero cose vili avranno l’opportunità di cambiare le loro vie e ottenere la salvezza, ma nel caso di quelli che non le cambieranno, al tempo di quella prova finale, diverrà evidente che la loro fu una ‘risurrezione di giudizio di condanna’.
Ora, che dire se Gesù avesse esposto la sua dichiarazione in modo diverso, dicendo molto chiaramente che le opere in base alle quali sarebbero stati giudicati gli individui sarebbero state quelle compiute dopo la loro risurrezione? Se l’avesse esposta così, avrebbe lasciato fuori coloro che avrebbero ottenuto la vita celeste con lui. Invece, usando un’espressione ellittica, egli incluse “tutti quelli che sono nelle tombe commemorative”. Dopo essersi riferito per prima alla risurrezione come un solo risultato generale, egli apparentemente abbrevia tutti i dettagli intermedi, fa una veduta futura della cosa quando il proprio passato durante il millennio dev’essere riveduto
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