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Un modo pratico per alleviare lo stressLa Torre di Guardia 2001 | 15 dicembre
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Sotto il giogo
9, 10. Nei tempi antichi, di che cosa era simbolo il giogo, e perché Gesù invitò le persone a prendere su di loro il suo giogo?
9 Nel brano di Matteo 11:28, 29 avete notato queste parole di Gesù: “Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me”? A quel tempo l’uomo comune poteva sentirsi come se lavorasse sotto un giogo. Sin dai tempi antichi il giogo era stato simbolo di schiavitù o servitù. (Genesi 27:40; Levitico 26:13; Deuteronomio 28:48) Molti braccianti a giornata che Gesù incontrò lavoravano con un giogo letterale sulle spalle, in quanto trasportavano grossi pesi. Secondo com’era fatto, il giogo poteva non creare disagio ma poteva anche irritare il collo e le spalle. Essendo falegname, forse Gesù aveva costruito dei gioghi, e sapeva come farne uno che fosse “piacevole”. Magari rivestiva di pelle o stoffa i punti di contatto per renderlo il più confortevole possibile.
10 Quando disse: “Prendete su di voi il mio giogo”, forse Gesù si paragonava a qualcuno che forniva gioghi ben fatti che sarebbero stati ‘piacevoli’ per il collo e le spalle del lavoratore. Quindi aggiunse: “Il mio carico è leggero”. Questo significava che la sbarra del giogo non era sgradevole da portare e che il lavoro non era quello di uno schiavo. È vero che invitando i suoi ascoltatori a prendere il suo giogo Gesù non offriva sollievo immediato da tutte le condizioni opprimenti di quel tempo. Tuttavia il diverso modo di vedere le cose che egli presentava loro avrebbe recato notevole ristoro. Avrebbero tratto sollievo anche modificando il loro modo di vivere e di agire. Soprattutto, una speranza chiara e solida li avrebbe aiutati a trovare la vita meno stressante.
Potete trovare ristoro
11. Perché Gesù non stava semplicemente suggerendo di cambiare un giogo con un altro?
11 Si noti che Gesù non stava dicendo che le persone avrebbero cambiato un giogo con un altro. Roma avrebbe sempre avuto il controllo del paese, come i governi di oggi hanno il controllo dei paesi in cui vivono i cristiani. La tassazione romana del I secolo sarebbe continuata. I problemi economici e di salute non sarebbero spariti. L’imperfezione e il peccato avrebbero continuato a influire sulle persone. Tuttavia avrebbero potuto trovare ristoro accettando l’insegnamento di Gesù, e questo vale anche per noi oggi.
12, 13. Secondo le parole di Gesù, cosa avrebbe recato ristoro, e come reagirono alcuni?
12 Un’importante applicazione dell’esempio del giogo divenne chiara a proposito dell’opera di fare discepoli. Non c’è dubbio che la principale attività di Gesù fu quella di insegnare, dando enfasi al Regno di Dio. (Matteo 4:23) Perciò quando disse: “Prendete su di voi il mio giogo”, senz’altro stava invitando anche a seguirlo nella stessa attività. I Vangeli mostrano che Gesù spinse uomini sinceri a cambiare occupazione, una delle cose principali nella vita di molti. Ricordate l’invito che rivolse a Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni: “Venite dietro a me e vi farò divenire pescatori di uomini”. (Marco 1:16-20) Gesù dimostrò a quei pescatori quanta soddisfazione avrebbero provato compiendo l’opera che lui metteva al primo posto nella vita, e questo sotto la sua guida e con il suo aiuto.
13 Alcuni dei suoi ascoltatori ebrei afferrarono il punto e lo applicarono. Immaginatevi la scena in riva al lago descritta in Luca 5:1-11. Quattro pescatori avevano faticato tutta la notte senza prendere nulla. All’improvviso le loro reti si riempirono! Non fu un caso; avvenne grazie all’intervento di Gesù. Guardando verso la riva, videro una moltitudine di persone vivamente interessate ai suoi insegnamenti. Questo servì a chiarire le parole che Gesù disse ai quattro uomini: ‘Da ora in poi prenderete uomini vivi’. Come reagirono? “Riportarono le barche a terra e, abbandonato tutto, lo seguirono”.
14. (a) Come possiamo trovare ristoro oggi? (b) Quale ristoratrice buona notizia fu proclamata da Gesù?
14 Sostanzialmente anche voi potete reagire così. L’opera di insegnare alle persone la verità della Bibbia è ancora in corso. Circa sei milioni di testimoni di Geova in tutto il mondo hanno accettato l’invito di Gesù a ‘prendere su di loro il suo giogo’ e sono diventati “pescatori di uomini”. (Matteo 4:19) Alcuni vi prendono parte a tempo pieno; altri fanno tutto quello che possono dedicandovi parte del loro tempo. Tutti vi trovano ristoro, e la loro vita diventa meno stressante. Si tratta fra l’altro di fare qualcosa che dà loro gioia, trasmettere ad altri buone notizie: la “buona notizia del regno”. (Matteo 4:23) È sempre un piacere parlare di buone notizie ma in particolar modo di questa buona notizia. La Bibbia contiene le informazioni fondamentali di cui abbiamo bisogno per convincere molti che possono condurre una vita meno stressante. — 2 Timoteo 3:16, 17.
15. Come potete trarre beneficio dagli insegnamenti di Gesù su come vivere?
15 Anche persone che hanno appena incominciato ad acquistare conoscenza del Regno di Dio traggono un certo beneficio dagli insegnamenti di Gesù su come vivere. Molti possono dire in tutta sincerità che i suoi insegnamenti hanno recato loro ristoro e li hanno aiutati a trasformare completamente la loro vita. Potete appurarlo di persona esaminando alcuni dei princìpi enunciati nei libri che raccontano la vita e il ministero di Gesù, in particolare nei Vangeli scritti da Matteo, Marco e Luca.
Un modo per trovare ristoro
16, 17. (a) Dove si possono trovare alcuni dei principali insegnamenti di Gesù? (b) Cosa è necessario per trovare ristoro attraverso l’applicazione degli insegnamenti di Gesù?
16 Nella primavera del 31 E.V. Gesù pronunciò un discorso che è famoso ancora oggi in tutto il mondo. Viene chiamato di solito Sermone del Monte. È riportato in Matteo capitoli da 5 a 7 e in Luca capitolo 6 e riassume molti dei suoi insegnamenti. In altre parti dei Vangeli ci sono altri insegnamenti di Gesù. Molto di quello che disse non ha bisogno di spiegazione, anche se può essere tutt’altro che facile metterlo in pratica. Perché non leggere attentamente quei capitoli e farne oggetto di riflessione? Lasciate che la forza delle sue idee influisca sul vostro modo di pensare e sul vostro atteggiamento.
17 Ovviamente gli insegnamenti di Gesù possono essere disposti in vari modi. Raggruppiamo quelli principali in modo che ce ne sia uno per ciascun giorno del mese, con l’obiettivo di metterli in pratica nella nostra vita. In che modo? Ebbene, non limitiamoci a dar loro una breve scorsa. Ricordate il governante ricco che chiese a Gesù Cristo: “Facendo che cosa erediterò la vita eterna?” Dopo che Gesù aveva ripetuto i comandamenti fondamentali della Legge di Dio, l’uomo rispose che li stava già osservando. Tuttavia si rendeva conto di dover fare di più. Gesù lo invitò a essere un discepolo attivo, a sforzarsi in maggior misura di applicare in modi pratici i princìpi divini. Evidentemente l’uomo non era pronto a tanto. (Luca 18:18-23) Quindi oggi chi vuole imparare gli insegnamenti di Gesù deve ricordare che non basta essere d’accordo su di essi: per ridurre lo stress bisogna farli propri e applicarli.
18. Illustrate come usare in modo profittevole l’accluso riquadro.
18 Per cominciare a esaminare e mettere in pratica gli insegnamenti di Gesù guardate il punto 1 dell’accluso riquadro. Fa riferimento a Matteo 5:3-9. In effetti, ognuno di noi potrebbe dedicare molto tempo a meditare sui meravigliosi consigli contenuti in questi versetti. Guardandoli nell’insieme, però, cosa concludete riguardo al vostro atteggiamento? Cosa vi aiuterà veramente a vincere l’effetto dello stress nella vostra vita? Come potete migliorare la vostra situazione dedicando più attenzione alle cose spirituali, facendo sì che occupino una parte maggiore dei vostri pensieri? Nella vostra vita c’è qualcosa a cui dovreste dare meno importanza, così da avere più tempo per le attività spirituali? Se sì, fate i cambiamenti necessari e sarete più felici sin da ora.
19. Cosa si può fare per acquistare ulteriore perspicacia e intendimento?
19 C’è un’altra cosa che possiamo fare. Perché non esaminare questi versetti con un altro servitore di Dio, forse con il coniuge, un parente stretto o un amico? (Proverbi 18:24; 20:5) Teniamo presente che il governante ricco interrogò un’altra persona — Gesù — in merito a una simile questione. La risposta che ricevette avrebbe potuto accrescere le sue prospettive di essere felice e ottenere la vita eterna. Il compagno di fede con cui consideriamo questi versetti non sarà come Gesù; tuttavia conversare sugli insegnamenti di Gesù recherà beneficio a entrambi. Provate al più presto.
20, 21. Quale programma potete seguire per conoscere gli insegnamenti di Gesù, e come potete valutare il vostro progresso?
20 Osservate di nuovo il riquadro intitolato “Insegnamenti utili”. Tali insegnamenti sono raggruppati in modo tale che ce ne sia almeno uno al giorno da considerare. Prima potete leggere ciò che Gesù disse nei versetti indicati. Poi riflettete sulle sue parole. Meditate su come applicarle nella vostra vita. Se pensate che lo state già facendo, riflettete per vedere cos’altro potete fare per vivere secondo quell’insegnamento divino. Sforzatevi di metterlo in pratica durante la giornata. Se avete difficoltà a capirlo o a vedere come applicarlo, soffermatevi un altro giorno su di esso. Tenete presente, però, che non dovete applicarlo alla perfezione prima di passare al punto successivo. Il giorno dopo potete considerare un altro insegnamento. Alla fine della settimana potete vedere fino a che punto siete riusciti ad afferrare e mettere in pratica quattro o cinque insegnamenti di Gesù. La seconda settimana fate la stessa cosa con altri insegnamenti, giorno per giorno. Se vi accorgete di essere venuti meno nell’applicazione di qualche insegnamento, non scoraggiatevi. Capita a tutti i cristiani. (2 Cronache 6:36; Salmo 130:3; Ecclesiaste 7:20; Giacomo 3:8) Fate la stessa cosa durante la terza e la quarta settimana.
21 Dopo circa un mese può darsi abbiate considerato tutti i 31 punti. In ogni caso, come vi sentirete? Non sarete un po’ più felici, forse più rilassati? Anche se fate solo un piccolo miglioramento, vi sentirete probabilmente meno stressati, o per lo meno combatterete meglio lo stress e avrete trovato un metodo per continuare su questa strada. Non dimenticate che ci sono molti altri interessanti aspetti degli insegnamenti di Gesù che non sono nell’elenco. Perché non ne cercate alcuni e non vi sforzate di metterli in pratica? — Filippesi 3:16.
22. Quale risultato si può avere seguendo gli insegnamenti di Gesù, ma quale ulteriore aspetto merita di essere studiato?
22 Avrete notato che il giogo di Gesù, pur non essendo privo di peso, è davvero piacevole. Mettere in pratica i suoi insegnamenti ed essere suoi discepoli è un carico leggero. Sulla base di un’esperienza personale di oltre 60 anni, l’apostolo Giovanni, caro amico di Gesù, fu d’accordo: “Questo è ciò che significa l’amore di Dio, che osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi”. (1 Giovanni 5:3) Potete nutrire la stessa fiducia. Più applicherete gli insegnamenti di Gesù, più riscontrerete che ciò che oggi rende la vita così stressante per molti non avrà lo stesso effetto su di voi. Vi accorgerete di provare grande sollievo. (Salmo 34:8) Tuttavia c’è un altro aspetto del piacevole giogo di Gesù da considerare. Gesù disse pure di essere “d’indole mite e modesto di cuore”. Cosa c’entra questo con l’imparare da Gesù e l’imitarlo? Considereremo questo aspetto nel prossimo articolo. — Matteo 11:29.
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“Imparate da me”La Torre di Guardia 2001 | 15 dicembre
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“Imparate da me”
“Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, poiché io sono d’indole mite e modesto di cuore, e troverete ristoro per le anime vostre”. — MATTEO 11:29.
1. Perché imparare da Gesù può essere piacevole e soddisfacente?
GESÙ CRISTO pensava, insegnava e agiva sempre in maniera appropriata. Il tempo che trascorse sulla terra fu breve, ma la sua carriera fu rimunerativa e soddisfacente ed egli rimase una persona felice. Fece discepoli e insegnò loro ad adorare Dio, ad amare il genere umano e a vincere il mondo. (Giovanni 16:33) Riempì il loro cuore di speranza e fece “luce sulla vita e sull’incorruzione per mezzo della buona notizia”. (2 Timoteo 1:10) Se vi considerate suoi discepoli, cosa significa per voi essere un discepolo? Esaminando ciò che Gesù disse in merito, possiamo imparare come rendere la nostra vita più soddisfacente. Questo implica adottare il punto di vista di Gesù e applicare certi princìpi basilari. — Matteo 10:24, 25; Luca 14:26, 27; Giovanni 8:31, 32; 13:35; 15:8.
2, 3. (a) Cosa significa essere discepoli di Gesù? (b) Perché facciamo bene a chiederci: ‘Di chi sono diventato discepolo?’
2 Nelle Scritture Greche Cristiane la parola tradotta “discepolo” indica sostanzialmente uno che rivolge la mente a qualche cosa, o uno che impara. Un termine affine ricorre nella scrittura base di questo articolo, Matteo 11:29: “Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, poiché io sono d’indole mite e modesto di cuore, e troverete ristoro per le anime vostre”. Il discepolo è quindi uno che impara. Di solito i Vangeli applicano la parola “discepolo” agli intimi seguaci di Gesù, che viaggiavano con lui mentre predicava e che furono ammaestrati da lui. Qualcuno forse si limitava ad accettare i suoi insegnamenti, magari di nascosto. (Luca 6:17; Giovanni 19:38) Gli evangelisti fanno riferimento anche ‘ai discepoli di Giovanni [il Battezzatore] e ai discepoli dei farisei’. (Marco 2:18) Dato che Gesù avvertì i suoi seguaci di “guardarsi . . . dall’insegnamento dei farisei”, facciamo bene a chiederci: ‘Di chi sono diventato discepolo?’ — Matteo 16:12.
3 Se siamo discepoli di Gesù, se abbiamo imparato da lui, gli altri dovrebbero sentirsi spiritualmente ristorati dalla nostra presenza. Dovrebbero notare che siamo diventati d’indole più mite e più modesti di cuore. Se nel lavoro abbiamo mansioni direttive, se siamo genitori o se abbiamo responsabilità pastorali nella congregazione cristiana, quelli che ci sono affidati pensano che li trattiamo come Gesù trattava le persone affidate alle sue cure?
Come Gesù trattava le persone
4, 5. (a) Perché non è difficile sapere in che modo Gesù trattava le persone che avevano problemi? (b) Cosa avvenne mentre Gesù era a pranzo a casa di un fariseo?
4 Ci occorre sapere in che modo Gesù trattava le persone, specialmente quelle che avevano seri problemi. Non è difficile appurarlo: nella Bibbia troviamo molti episodi in cui Gesù ebbe contatti con altri, a volte con persone afflitte. Notiamo anche il modo in cui i capi religiosi, specialmente i farisei, trattavano persone con problemi analoghi. Il contrasto sarà illuminante.
5 Nel 31 E.V., mentre Gesù era impegnato in un giro di predicazione in Galilea, ‘uno dei farisei gli chiese di pranzare con lui’. Gesù non declinò l’invito. “Quindi entrò nella casa del fariseo e giacque a tavola. Ed ecco, una donna conosciuta nella città come peccatrice seppe che egli giaceva a un pasto nella casa del fariseo, e portò un astuccio di alabastro di olio profumato, e, postasi di dietro, ai piedi di lui, pianse e cominciò a bagnargli i piedi con le sue lacrime e li asciugava con i capelli della sua testa. E gli baciava teneramente i piedi e li spalmava di olio profumato”. — Luca 7:36-38.
6. Come si può spiegare il fatto che la donna, pur essendo una “peccatrice”, si trovava in casa del fariseo?
6 Riuscite a immaginarvi la scena? Un’opera di consultazione dice: “La donna (v.37) si avvalse delle consuetudini sociali in base alle quali i bisognosi potevano frequentare banchetti del genere per ricevere alcuni avanzi”. Questo potrebbe spiegare come mai fossero presenti persone non invitate. Forse c’erano anche altri che speravano di trovare qualche avanzo alla fine del banchetto. Tuttavia il comportamento di questa donna fu inconsueto. Non rimase in disparte in attesa che il pranzo terminasse. Aveva una cattiva reputazione, essendo conosciuta come “peccatrice”, al punto che Gesù disse che conosceva ‘i suoi peccati, che erano molti’. — Luca 7:47.
7, 8. (a) Come avremmo potuto reagire noi in una circostanza come quella descritta in Luca 7:36-38? (b) Come reagì Simone?
7 Immaginate di vivere a quel tempo e di trovarvi al posto di Gesù. Come avreste reagito? Vi sareste sentiti a disagio vedendo avvicinarsi quella donna? Che effetto avrebbe avuto quella situazione su di voi? (Luca 7:45) Sareste rimasti interdetti o inorriditi?
8 Se foste stati fra gli altri ospiti, avreste reagito un po’ come Simone il fariseo? “Alla vista di ciò, il fariseo che l’aveva invitato disse fra sé: ‘Se quest’uomo fosse un profeta saprebbe chi e che sorta di donna lo sta toccando, che è una peccatrice’”. (Luca 7:39) Gesù invece era un uomo molto compassionevole. Comprese la situazione della donna e ne percepì l’angoscia. Non sappiamo per quali motivi avesse intrapreso una vita peccaminosa. Se era veramente una prostituta, a quanto pare gli uomini del posto, ebrei devoti, non l’avevano aiutata.
9. Cosa fece Gesù, e con quale possibile risultato?
9 Gesù invece volle aiutarla. Le disse: “I tuoi peccati sono perdonati”. E aggiunse: “La tua fede ti ha salvata; vattene in pace”. (Luca 7:48-50) Qui il racconto finisce. Qualcuno potrebbe obiettare che dopo tutto Gesù non fece un granché per lei. In sostanza la mandò via con la sua benedizione. Pensate che sarà tornata al suo squallido modo di vivere? Benché non possiamo saperlo con certezza, notate cosa dice poi Luca. Narra che Gesù si recò “di città in città e di villaggio in villaggio, predicando e dichiarando la buona notizia del regno”. Luca riferisce pure che “certe donne” erano con Gesù e i discepoli, e “li servivano con i loro averi”. Non si può escludere che fra loro ci fosse questa donna pentita e riconoscente, che ora aveva intrapreso con coscienza pura un modo di vivere gradito a Dio, con un nuovo scopo nella vita e un amore molto più profondo verso Dio. — Luca 8:1-3.
Differenza fra Gesù e i farisei
10. Perché è utile riflettere sull’episodio di Gesù e della donna in casa di Simone?
10 Cosa possiamo imparare da questo vivido racconto? Tocca i nostri sentimenti, non è vero? Se vi foste trovati in casa di Simone, come vi sareste sentiti? Avreste reagito come Gesù o come il fariseo che lo aveva invitato? Gesù era il Figlio di Dio e quindi non possiamo provare esattamente i suoi stessi sentimenti né agire proprio come lui. D’altra parte non vorremmo assomigliare a Simone, il fariseo. Pochi sarebbero orgogliosi di avere un comportamento farisaico.
11. Perché non vorremmo essere considerati farisei?
11 Dallo studio delle testimonianze bibliche e secolari, possiamo concludere che i farisei avevano un’alta opinione di sé quali tutori del bene pubblico e della prosperità nazionale. Non erano soddisfatti della sostanziale chiarezza e comprensibilità della Legge di Dio. Ogni volta che la Legge sembrava loro poco specifica, cercavano di colmare le apparenti lacune con regole minuziose, così da eliminare la necessità di esercitare la propria coscienza. Quei capi religiosi cercavano di stabilire dei precetti che regolassero il comportamento in qualunque circostanza, anche nelle cose più banali.a
12. Che opinione avevano i farisei di se stessi?
12 Giuseppe Flavio, storico ebreo del I secolo, indica chiaramente che i farisei si consideravano benevoli, gentili, giusti e pienamente all’altezza del loro compito. Sicuramente alcuni di loro erano abbastanza vicini a questo ideale. Forse vi viene in mente Nicodemo. (Giovanni 3:1, 2; 7:50, 51) Col tempo alcuni di loro accettarono il cristianesimo. (Atti 15:5) Parlando di certi giudei come i farisei, l’apostolo Paolo scrisse: “Hanno zelo verso Dio; ma non secondo accurata conoscenza”. (Romani 10:2) Tuttavia i Vangeli li presentano come erano visti dalla gente comune: superbi, arroganti, ipocriti, pronti a criticare, giudicare e umiliare gli altri.
L’opinione di Gesù
13. Che commento fece Gesù riguardo ai farisei?
13 Gesù condannò l’ipocrisia degli scribi e dei farisei: “Legano gravi carichi e li mettono sulle spalle degli uomini, ma essi stessi non li vogliono muovere neppure col dito”. Sì, il carico era pesante e il giogo imposto al popolo era duro. Più avanti Gesù definì “stolti” gli scribi e i farisei. Chi è stolto costituisce una minaccia per la collettività. Gesù chiamò gli scribi e i farisei anche “guide cieche” e asserì che avevano “trascurato le cose più importanti della Legge, cioè la giustizia e la misericordia e la fedeltà”. Chi vorrebbe essere giudicato un fariseo da Gesù? — Matteo 23:1-4, 16, 17, 23.
14, 15. (a) Cosa rivelano i rapporti fra Gesù e Matteo Levi circa l’atteggiamento dei farisei? (b) Che lezione importante possiamo trarre da questo racconto?
14 Praticamente chiunque legga i Vangeli può rendersi conto dell’atteggiamento critico della maggioranza dei farisei. Quando Gesù invitò Matteo Levi, l’esattore di tasse, a diventare un discepolo, questi fece un grande banchetto per lui. Il racconto dice: “Allora i farisei e i loro scribi mormoravano, dicendo ai suoi discepoli: ‘Perché mangiate e bevete con gli esattori di tasse e con i peccatori?’ Rispondendo, Gesù disse loro: ‘ . . . Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a pentimento’”. — Luca 5:27-32.
15 Levi stesso colse qualcos’altro che Gesù disse in quell’occasione: “Andate, dunque, e imparate che cosa significa questo: ‘Voglio misericordia, e non sacrificio’”. (Matteo 9:13) Sebbene i farisei asserissero di credere negli scritti dei profeti ebrei, non erano d’accordo con queste parole riportate in Osea 6:6. Se dovevano sbagliare, preferivano farlo ubbidendo alla tradizione. Ognuno di noi potrebbe chiedersi: ‘Ho la reputazione di essere attaccato a certe regole, per esempio a quelle che riflettono punti di vista personali o modi di fare abituali? Oppure sono considerato una persona che prima di tutto è misericordiosa e buona?’
16. Qual era la mentalità farisaica, e come possiamo evitare di essere come i farisei?
16 Trovare da ridire su tutto: questa era la mentalità farisaica. I farisei andavano in cerca di ogni difetto, vero o presunto. Tenevano il prossimo sul “chi va là” e gli ricordavano le sue mancanze. Erano orgogliosi di dare la decima delle erbe più minute, come la menta, l’aneto e il comino. Facevano mostra di pietà con il loro abbigliamento e cercavano di mettere in riga la nazione. Di sicuro, se vogliamo che le nostre azioni rispecchino l’esempio di Gesù, dobbiamo evitare la tendenza a cercare sempre i difetti degli altri e a metterli in evidenza.
Come affrontava i problemi Gesù?
17-19. (a) Spiegate come agì Gesù in una situazione che avrebbe potuto avere conseguenze molto serie. (b) Cosa rendeva la situazione spiacevole e angosciosa? (c) Se foste stati presenti quando la donna si avvicinò a Gesù, come avreste reagito?
17 Il modo in cui Gesù affrontava i problemi era molto diverso da quello dei farisei. Considerate come Gesù affrontò una situazione che avrebbe potuto avere conseguenze molto serie. Riguardava una donna che da 12 anni aveva una perdita di sangue. Potete leggere il racconto in Luca 8:42-48.
18 Il racconto di Marco dice che la donna era “spaventata e tremante”. (Marco 5:33) Perché? Indubbiamente perché sapeva di avere infranto la Legge di Dio. Secondo Levitico 15:25-28 una donna con una perdita innaturale di sangue era impura per tutta la sua durata, più un’altra settimana. Qualunque cosa o persona toccasse diveniva impura. Per avvicinarsi a Gesù quella donna aveva dovuto farsi strada a fatica tra la folla. Noi che leggiamo della sua triste condizione 2.000 anni dopo, proviamo compassione per lei.
19 Se foste stati presenti quel giorno, come avreste considerato la situazione? Cosa avreste detto? Gesù trattò questa donna in maniera benevola, amorevole e premurosa, non accennando minimamente ai problemi che poteva aver causato. — Marco 5:34.
20. Se oggi fossimo tenuti a osservare Levitico 15:25-27, che sfida ci si presenterebbe?
20 Possiamo imparare qualcosa da questo episodio? Supponete di essere un anziano in una congregazione cristiana di oggi. E supponete pure che i cristiani siano tenuti a osservare Levitico 15:25-27. Immaginate che una donna cristiana abbia violato questa legge, sentendosi disperata e indifesa. Cosa fareste? La umiliereste rimproverandola pubblicamente? “Oh”, dite, “non farei mai una cosa del genere! Seguirei l’esempio di Gesù e farei di tutto per essere gentile, amorevole, premuroso e pieno di riguardo”. Benissimo! Ma la cosa importante è farlo veramente, imitando l’esempio di Gesù.
21. Cosa insegnava Gesù riguardo alla Legge?
21 Fondamentalmente le persone erano ristorate da Gesù, si sentivano sollevate e incoraggiate. Quando la Legge di Dio era specifica, voleva dire esattamente ciò che diceva. Quando sembrava generica, entrava in gioco la coscienza dei singoli, che con le loro decisioni potevano dimostrare il loro amore per Dio. La Legge lasciava spazio per vivere e respirare. (Marco 2:27, 28) Dio amava i suoi servitori, operava di continuo per il loro bene ed era pronto a mostrare misericordia quando sbagliavano. Gesù faceva lo stesso. — Giovanni 14:9.
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