Capitolo 36
Devastata la gran città
Visione 12: Rivelazione 18:1–19:10
Contenuto: Caduta e distruzione di Babilonia la Grande; annunciato il matrimonio dell’Agnello
Tempo in cui si adempie: Dal 1919 fin dopo la grande tribolazione
1. Cosa segnerà l’inizio della grande tribolazione?
IMPROVVISA, sconvolgente, rovinosa: così sarà la fine di Babilonia la Grande! Sarà uno degli avvenimenti più catastrofici di tutta la storia, e segnerà l’inizio della “grande tribolazione come non è accaduta dal principio del mondo fino ad ora, no, né accadrà più”. — Matteo 24:21.
2. Sebbene imperi politici siano sorti e caduti, quale genere di impero è rimasto?
2 La falsa religione esiste da molto tempo. Si è perpetuata senza interruzione dai giorni del sanguinario Nimrod, che si oppose a Geova e fece costruire la Torre di Babele. Quando Geova confuse la lingua di quei ribelli e li disperse su tutta la terra, questi portarono con sé la falsa religione di Babilonia. (Genesi 10:8-10; 11:4-9) Da allora, imperi politici sono sorti e caduti, ma la religione babilonica è rimasta. Ha assunto svariate forme e aspetti, divenendo un impero mondiale di falsa religione, la predetta Babilonia la Grande. La sua componente principale è la cristianità, nata dal connubio fra antichi insegnamenti babilonici e dottrine “cristiane” apostate. Poiché Babilonia la Grande ha una storia millenaria, molti trovano difficile credere che possa essere distrutta.
3. Come conferma Rivelazione la condanna della falsa religione?
3 È quindi appropriato che Rivelazione confermi la condanna della falsa religione fornendoci due descrizioni dettagliate della sua caduta e di eventi successivi che porteranno alla sua completa desolazione. L’abbiamo già incontrata nel ruolo di “grande meretrice” che viene infine devastata dai suoi ex amanti del reame politico. (Rivelazione 17:1, 15, 16) Ora, in un’altra visione, stiamo per vederla nel ruolo di una città, l’antitipo religioso dell’antica Babilonia.
Babilonia la Grande cade
4. (a) Quale visione vede quindi Giovanni? (b) Come possiamo identificare l’angelo, e perché è appropriato che sia lui ad annunciare la caduta di Babilonia la Grande?
4 Giovanni prosegue la narrazione, dicendo: “Dopo queste cose vidi un altro angelo che scendeva dal cielo, con grande autorità; e la terra fu illuminata dalla sua gloria. E gridò con voce forte, dicendo: ‘È caduta! Babilonia la Grande è caduta’”. (Rivelazione 18:1, 2a) È la seconda volta che Giovanni ode questo annuncio angelico. (Vedi Rivelazione 14:8). Questa volta, però, il suo significato è accentuato dalla magnificenza dell’angelo celeste, la cui gloria illumina l’intera terra! Chi può essere questi? Secoli prima, il profeta Ezechiele, nel riferire una visione celeste, aveva detto che ‘la terra stessa splendé della gloria di Geova’. (Ezechiele 43:2) L’unico angelo che risplende con una gloria simile a quella di Geova è il Signore Gesù, che è ‘il riflesso della gloria di Dio e l’esatta rappresentazione del suo stesso essere’. (Ebrei 1:3) Nel 1914 Gesù divenne un Re celeste, e da quel tempo sta esercitando autorità sulla terra quale Re e Giudice associato a Geova. È dunque appropriato che sia lui ad annunciare la caduta di Babilonia la Grande.
5. (a) Di chi si serve l’angelo per proclamare la caduta di Babilonia la Grande? (b) Quale risultò essere la posizione della cristianità quando iniziò il giudizio di quelli che dicevano di essere la “casa di Dio”?
5 Di chi si serve questo angelo investito di grande autorità per proclamare al genere umano questa straordinaria notizia? Ebbene, si serve dello stesso popolo che viene liberato grazie a questa caduta, i rimanenti unti sulla terra, la classe di Giovanni. Dal 1914 al 1918 essi soffrirono grandemente per mano di Babilonia la Grande, ma nel 1918 il Signore Geova e il suo “messaggero del patto” abraamico, Gesù Cristo, cominciarono il giudizio dalla “casa di Dio”, cioè da coloro che si dicevano cristiani. Così l’apostata cristianità fu portata in giudizio. (Malachia 3:1; 1 Pietro 4:17) L’enorme colpa di sangue di cui si era macchiata durante la prima guerra mondiale, la sua complicità nel perseguitare i fedeli testimoni di Geova, e i suoi credi babilonici non testimoniarono a suo favore nel momento del giudizio; e nemmeno il resto di Babilonia la Grande meritò l’approvazione di Dio. — Confronta Isaia 13:1-9.
6. Perché si può dire che per il 1919 Babilonia la Grande era caduta?
6 Così per il 1919 Babilonia la Grande era caduta, il che permise al popolo di Dio di essere liberato e ristabilito, in un sol giorno per così dire, nel suo paese di prosperità spirituale. (Isaia 66:8) Geova Dio e Gesù Cristo, il più grande Dario e il più grande Ciro, avevano guidato le cose in modo tale che da quell’anno in poi la falsa religione non poteva più aver presa sui servitori di Geova. Non poteva più impedire loro di servire Geova e di far conoscere a tutti quelli ben disposti che la meretrice, Babilonia la Grande, è condannata e che la rivendicazione della sovranità di Geova è imminente! — Isaia 45:1-4; Daniele 5:30, 31.
7. (a) Sebbene Babilonia la Grande non venisse distrutta nel 1919, come la considerava Geova? (b) Cosa avvenne al popolo di Geova quando nel 1919 Babilonia la Grande cadde?
7 È vero che Babilonia la Grande non fu distrutta nel 1919, come l’antica città di Babilonia non fu distrutta nel 539 a.E.V., quando cadde in mano agli eserciti di Ciro il Persiano. Ma dal punto di vista di Geova quell’organizzazione era caduta. La sua condanna giudiziaria era stata emessa, ed essa era in attesa dell’esecuzione; perciò la falsa religione non poteva più tenere schiavi i servitori di Geova. (Confronta Luca 9:59, 60). Questi furono liberati affinché prestassero servizio come schiavo fedele e discreto del Signore provvedendo cibo spirituale a suo tempo. Avevano ricevuto un giudizio positivo — un “Ben fatto” — e vennero incaricati di impegnarsi di nuovo nell’opera di Geova. — Matteo 24:45-47; 25:21, 23; Atti 1:8.
8. Quale avvenimento proclama la sentinella di Isaia 21:8, 9, e chi oggi è prefigurato da quella sentinella?
8 Millenni fa Geova impiegò altri profeti per predire questo storico avvenimento. Isaia parlò di una sentinella che “chiamava come un leone: ‘Sulla torre di guardia, o Geova, io sto continuamente di giorno, e al mio posto di guardia sono in piedi tutte le notti’”. E quale avvenimento questa sentinella scorge e proclama con coraggio leonino? Questo: “È caduta! Babilonia è caduta, e tutte le immagini scolpite dei suoi dèi [Geova] ha spezzato a terra!” (Isaia 21:8, 9) Questa sentinella ben prefigura oggi la vigile classe di Giovanni, che impiega la rivista Torre di Guardia e altre pubblicazioni teocratiche per annunciare ovunque la notizia che Babilonia è caduta.
Declino di Babilonia la Grande
9, 10. (a) Quale declino ha subìto l’influenza della religione babilonica dalla prima guerra mondiale in poi? (b) Come descrive il potente angelo la condizione decaduta di Babilonia la Grande?
9 La caduta dell’antica Babilonia nel 539 a.E.V. segnò l’inizio di un lungo declino che terminò con la sua desolazione. Similmente, a partire dalla prima guerra mondiale, l’influenza della religione babilonica è notevolmente diminuita su scala mondiale. In Giappone il culto scintoista dell’imperatore fu vietato dopo la seconda guerra mondiale. In Cina il governo comunista controlla tutte le nomine e le attività religiose. Nell’Europa settentrionale protestante la maggioranza delle persone sono divenute indifferenti nei riguardi della religione. E ultimamente la Chiesa Cattolica si è indebolita a causa di scismi e dissensi all’interno del suo reame mondiale. — Confronta Marco 3:24-26.
10 Tutte queste tendenze fanno indubbiamente parte del ‘prosciugamento del fiume Eufrate’ in preparazione del futuro attacco militaristico contro Babilonia la Grande. Questo ‘prosciugamento’ si rispecchia anche nell’annuncio fatto dal papa nell’ottobre 1986 secondo cui la Chiesa deve ‘di nuovo farsi mendicante’ a causa del suo enorme deficit. (Rivelazione 16:12) In particolare dal 1919 Babilonia la Grande è stata esposta alla pubblica vista come una distesa spiritualmente desolata, proprio come annuncia qui il potente angelo: “Ed è divenuta luogo di dimora di demoni e luogo di rifugio di ogni esalazione impura e luogo di rifugio di ogni uccello impuro e odioso!” (Rivelazione 18:2b) Presto diverrà una distesa desolata in senso letterale, squallida come le rovine di Babilonia nell’Iraq di oggi. — Vedi anche Geremia 50:25-28.
11. In che senso Babilonia la Grande è divenuta “luogo di dimora di demoni” e ‘luogo di rifugio di esalazioni impure e uccelli impuri’?
11 Qui la parola “demoni” si richiama probabilmente all’espressione “demoni a forma di capro” (se‘irìm) che si trova nella descrizione della decaduta Babilonia fatta da Isaia: “E certamente vi giaceranno i frequentatori delle regioni aride, e le loro case dovranno essere piene di gufi. E vi dovranno risiedere gli struzzi, e vi salteranno gli stessi demoni a forma di capro”. (Isaia 13:21) L’espressione può non riferirsi ai demoni letterali, ma ad animali irsuti del deserto il cui aspetto faceva pensare ai demoni. La presenza simbolica di questi animali fra le rovine di Babilonia la Grande, insieme a un’aria venefica e stagnante (“esalazione impura”) e a uccelli impuri, rappresenta la sua condizione di morte spirituale. Essa non offre al genere umano nessuna prospettiva di vita. — Confronta Efesini 2:1, 2.
12. In che modo la situazione di Babilonia la Grande corrisponde alla profezia contenuta in Geremia capitolo 50?
12 La sua condizione corrisponde anche a questa profezia di Geremia: “‘C’è una spada contro i caldei’, è l’espressione di Geova, ‘e contro gli abitanti di Babilonia e contro i suoi principi e contro i suoi saggi. . . . C’è una devastazione sulle sue acque, e si devono prosciugare. Poiché è un paese di immagini scolpite, e a causa delle loro spaventose visioni continuano ad agire follemente. Perciò i frequentatori delle regioni aride dimoreranno con gli animali che ululano, e in essa dovranno dimorare gli struzzi; e non vi si dimorerà mai più, né essa risiederà di generazione in generazione’”. L’idolatria e la recitazione di preghiere ripetitive non possono salvare Babilonia la Grande da una retribuzione paragonabile al rovesciamento di Sodoma e Gomorra da parte di Dio. — Geremia 50:35-40.
Vino che suscita passione
13. (a) In che modo il potente angelo richiama l’attenzione sull’ampiezza del meretricio di Babilonia la Grande? (b) Quale immoralità diffusa nell’antica Babilonia si riscontra anche in Babilonia la Grande?
13 Il potente angelo richiama quindi l’attenzione sull’ampiezza del meretricio di Babilonia la Grande, proclamando: “Poiché a causa del vino che suscita passione della sua fornicazionea tutte le nazioni sono cadute vittime, e i re della terra han commesso fornicazione con lei, e i commercianti viaggiatori della terra si sono arricchiti a causa della potenza del suo lusso sfrenato”. (Rivelazione 18:3) Essa ha indottrinato tutte le nazioni del genere umano con le sue impure pratiche religiose. Nell’antica Babilonia, secondo lo storico greco Erodoto, ogni donna era tenuta a prostituirsi una volta nella vita come parte dell’adorazione praticata nel tempio. Scene rivoltanti di immoralità sessuale si possono ancora vedere nelle sculture, danneggiate dalla guerra, di Angkor Vat, in Cambogia, e nei templi di Khajurāho, in India, che mostrano il dio indù Vishnu circondato da disgustose scene erotiche. Gli scandali di natura sessuale che nel 1987, e di nuovo nel 1988, hanno scosso il mondo dei predicatori televisivi americani, come pure la rivelazione della diffusa omosessualità fra i ministri religiosi, illustrano che anche la cristianità tollera ripugnanti eccessi di fornicazione letterale. Nondimeno tutte le nazioni sono cadute vittime di un tipo di fornicazione ancora peggiore.
14-16. (a) Quale connubio spiritualmente illecito fra religione e politica si instaurò nell’Italia fascista? (b) Quali dichiarazioni fecero alcuni vescovi cattolici quando l’Italia invase l’Abissinia?
14 Abbiamo già parlato dell’illecito connubio fra religione e politica che portò Hitler al potere nella Germania nazista. Anche altre nazioni soffrirono a causa dell’ingerenza della religione negli affari secolari. Per esempio, nell’Italia fascista, l’11 febbraio 1929 Mussolini e il cardinale Gasparri firmarono i Patti Lateranensi, in virtù dei quali la Città del Vaticano divenne uno stato sovrano. Papa Pio XI asserì di aver “restituito l’Italia a Dio, e Dio all’Italia”. Era la verità? Considerate ciò che accadde sei anni dopo. Il 3 ottobre 1935 l’Italia invase l’Abissinia, definita “una terra barbara in cui era ancora praticato lo schiavismo”. (Il Vaticano e le dittature, cit., p. 77) Ma chi erano i veri barbari? La Chiesa Cattolica condannò forse la barbarie di Mussolini? Mentre il papa faceva dichiarazioni ambigue, i suoi vescovi benedicevano apertamente le forze armate della “madrepatria” italiana. Anthony Rhodes scrive:
15 “In una lettera pastorale datata . . . 19 ottobre [1935], il vescovo di Udine scriveva che non era opportuno né corretto pronunciarsi in qualche modo sui torti o sulle ragioni della vicenda. Il dovere degli italiani e in particolare quello dei cristiani era di contribuire al successo delle armi patrie. Il 21 ottobre, a sua volta, il vescovo di Padova scriveva che nelle ore difficili che si stavano attraversando occorreva aver fede nei reggitori e nelle forze armate del paese. Pochi giorni dopo, il 24, il vescovo di Cremona, dopo la benedizione di alcune bandiere reggimentali, diceva che la benedizione divina andava anche ai soldati che in terra africana avrebbero conquistato nuovo e fertile suolo per il genio italiano portandolo nel seno della cultura di Roma e del cristianesimo. Che l’Italia — concludeva il vescovo — potesse dunque risorgere quale nuovo mentore cristiano per il mondo intero”. — Il Vaticano e le dittature, cit., p. 82.
16 La violenza contro l’Abissinia ebbe la benedizione del clero cattolico romano. Poteva alcuno di questi ecclesiastici asserire, come l’apostolo Paolo, di essere “puro del sangue di tutti gli uomini”? — Atti 20:26.
17. Quali sofferenze patì la Spagna perché il suo clero era venuto meno in quanto a “fare delle loro spade vomeri”?
17 Alla Germania, all’Italia e all’Abissinia c’è da aggiungere un’altra nazione che fu vittima della fornicazione di Babilonia la Grande: la Spagna. La guerra civile (1936-39) vi scoppiò, in parte, a causa dei provvedimenti presi dal governo democratico per ridimensionare l’enorme potere della Chiesa Cattolica. All’inizio della guerra il leader fascista cattolico delle forze rivoluzionarie, Franco, si definì “El Generalísimo Cristianísimo de la Santa Cruzada [il Generalissimo cristiano della Santa Crociata]”, titolo che successivamente abbandonò. Diverse centinaia di migliaia di spagnoli morirono nei combattimenti. A parte questo, secondo stime prudenti, i nazionalisti di Franco avevano ucciso 40.000 aderenti al Fronte Popolare, mentre quest’ultimo aveva ucciso 8.000 religiosi (frati, sacerdoti, monache e novizi). L’orrore e la tragedia della guerra civile ben illustrano quanto sia saggio dare ascolto alle parole di Gesù: “Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada periranno di spada”. (Matteo 26:52) Com’è disgustoso che la cristianità sia implicata in simili bagni di sangue! Il suo clero è venuto completamente meno in quanto a “fare delle loro spade vomeri”! — Isaia 2:4.
I commercianti viaggiatori
18. Chi sono i “commercianti viaggiatori della terra”?
18 Chi sono i “commercianti viaggiatori della terra”? Sono quelli che oggi chiamiamo trafficanti, giganti commerciali, affaristi della grande industria. Con questo non si vuol dire che sia errato fare del legittimo commercio. La Bibbia dà saggi consigli agli uomini d’affari, mettendoli in guardia contro disonestà, avidità e simili. (Proverbi 11:1; Zaccaria 7:9, 10; Giacomo 5:1-5) Il maggior guadagno è la “santa devozione con autosufficienza”. (1 Timoteo 6:6, 17-19) Tuttavia il mondo di Satana non segue i giusti princìpi. La corruzione dilaga. La si trova nella religione, nella politica e nel mondo degli affari. Ogni tanto i mezzi d’informazione denunciano scandali, quali appropriazioni indebite da parte di alti funzionari governativi e traffici illegali di armi.
19. Quale aspetto dell’economia mondiale aiuta a comprendere perché in Rivelazione si parla sfavorevolmente dei commercianti della terra?
19 Il traffico internazionale di armi sta superando i 1.000 miliardi di dollari l’anno, mentre centinaia di milioni di esseri umani sono privi del necessario per vivere. Questo è già un gran male. Ma gli armamenti sembrano costituire uno dei pilastri dell’economia mondiale. Il settimanale londinese Spectator dell’11 aprile 1987 riferiva: “Calcolando solo le industrie direttamente interessate, si tratta di circa 400.000 posti di lavoro negli USA e di 750.000 in Europa. Ma, fatto abbastanza curioso, con l’affermarsi del ruolo sociale ed economico della produzione di armi, la questione stessa della difesa dei paesi produttori è passata in secondo piano”. Il traffico mondiale di bombe e altre armi, vendute addirittura a potenziali nemici, permette di ricavare enormi profitti. Ma un giorno quelle bombe potrebbero essere usate in un olocausto di fuoco contro quelli che le hanno vendute. Che assurdità! A ciò si aggiunga la corruzione da cui è circondata l’industria degli armamenti. Nei soli Stati Uniti, secondo il succitato settimanale, “ogni anno il Pentagono perde inspiegabilmente armi ed equipaggiamento per un valore di 900 milioni di dollari”. Non sorprende che in Rivelazione si parli sfavorevolmente dei commercianti della terra!
20. Quale esempio mostra che la religione è implicata in spregiudicate operazioni finanziarie?
20 Come predetto dal glorioso angelo, la religione è stata seriamente implicata in tali spregiudicate operazioni finanziarie. Prendete ad esempio il coinvolgimento del Vaticano nel crollo del Banco Ambrosiano nel 1982. La questione si è trascinata per anni, con un grosso interrogativo: Dove sono finiti i soldi? Nel febbraio 1987 alcuni magistrati milanesi emisero mandati di cattura per tre funzionari del Vaticano, fra cui un arcivescovo americano, con l’accusa di concorso in bancarotta fraudolenta, ma il Vaticano respinse la richiesta di estradizione. Nel luglio 1987, suscitando un coro di proteste, i mandati di cattura furono annullati dalla Corte di Cassazione sulla base di un vecchio accordo fra il Vaticano e il governo italiano.
21. Come sappiamo che Gesù non aveva nessun legame con operazioni finanziarie discutibili del suo tempo, ma cosa si può dire oggi della religione babilonica?
21 Gesù ebbe mai qualche legame con operazioni finanziarie discutibili del suo tempo? No. Non possedeva nemmeno dei beni, in quanto non aveva “dove adagiare la testa”. A un giovane capo ricco Gesù consigliò: “Vendi tutto ciò che hai e distribuiscilo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; e vieni, sii mio seguace”. Questo era un ottimo consiglio, perché gli avrebbe permesso di liberarsi di tutte le ansietà legate agli affari. (Luca 9:58; 18:22) La religione babilonica, al contrario, spesso ha rapporti spregiudicati col mondo degli affari. Per esempio, come riferiva nel 1987 l’Albany Times Union, l’amministratore finanziario dell’archidiocesi cattolica di Miami (Florida, USA) aveva ammesso che la chiesa possedeva azioni di società produttrici di armi nucleari, film vietati ai minori e sigarette.
“Uscite da essa, o popolo mio”
22. (a) Cosa dice una voce dal cielo? (b) Cosa fu motivo di gioia per il popolo di Dio nel 537 a.E.V. e nel 1919 E.V.?
22 Le successive parole di Giovanni additano un ulteriore adempimento del modello profetico: “E udii un’altra voce dal cielo dire: ‘Uscite da essa, o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricevere parte delle sue piaghe’”. (Rivelazione 18:4) Anche alcune profezie delle Scritture Ebraiche relative alla caduta dell’antica Babilonia includono il comando di Geova al suo popolo: “Fuggite di mezzo a Babilonia”. (Geremia 50:8, 13) Similmente, vista l’imminente desolazione di Babilonia la Grande, i servitori di Dio vengono ora esortati a fuggire. Nel 537 a.E.V. l’opportunità di fuggire da Babilonia fu motivo di grande gioia per gli israeliti fedeli. Nello stesso modo la liberazione dei servitori di Dio dalla cattività babilonica nel 1919 fu per loro motivo di gioia. (Rivelazione 11:11, 12) E da allora milioni di altre persone hanno ubbidito al comando di fuggire.
23. In che modo la voce dal cielo sottolinea l’urgenza di fuggire da Babilonia la Grande?
23 È davvero così urgente fuggire da Babilonia la Grande, facendosi cancellare dai registri delle religioni del mondo e separandosi completamente da esse? Sì, perché bisogna considerare questa millenaria mostruosità religiosa, Babilonia la Grande, come la considera Dio. Egli non andò tanto per il sottile quando la definì la grande meretrice. Ora la voce dal cielo dà a Giovanni altre informazioni su questa prostituta: “Poiché i suoi peccati si sono ammassati fino al cielo, e Dio si è rammentato dei suoi atti d’ingiustizia. Rendetele come essa stessa rese, e fatele il doppio, sì, il doppio del numero delle cose che essa fece; nel calice in cui mise un miscuglio mettetele il doppio del miscuglio. Quanto si glorificò e visse nel lusso sfrenato, tanto datele di tormento e lutto. Poiché in cuor suo continua a dire: ‘Siedo regina, e non sono vedova e non vedrò mai lutto’. Perciò in un sol giorno verranno le sue piaghe: morte e lutto e carestia, e sarà completamente bruciata col fuoco, perché Geova Dio, che l’ha giudicata, è forte”. — Rivelazione 18:5-8.
24. (a) Il popolo di Dio deve fuggire da Babilonia la Grande per evitare che cosa? (b) Quelli che non fuggono da Babilonia la Grande partecipano con lei a quali peccati?
24 Parole forti, non c’è dubbio! È pertanto necessario agire. Geremia esortò gli israeliti dei suoi giorni a farlo, dicendo: “Fuggite di mezzo a Babilonia, . . . poiché è il tempo della vendetta che appartiene a Geova. C’è il trattamento che egli le ripaga. Uscite di mezzo a lei, o popolo mio, e ciascuno provveda scampo alla sua anima dall’ardente ira di Geova”. (Geremia 51:6, 45) In maniera simile, la voce dal cielo avverte oggi il popolo di Dio di fuggire da Babilonia la Grande per non ricevere parte delle sue piaghe. Su questo mondo, che include Babilonia la Grande, vengono ora proclamati i giudizi di Geova simili a piaghe. (Rivelazione 8:1–9:21; 16:1-21) I servitori di Dio devono separarsi dalla falsa religione se non vogliono subire essi stessi queste piaghe e perire infine con essa. Inoltre, rimanendo dentro quell’organizzazione parteciperebbero ai suoi peccati. Sarebbero colpevoli come lei di adulterio spirituale e di aver sparso il sangue “di tutti quelli che sono stati scannati sulla terra”. — Rivelazione 18:24; confronta Efesini 5:11; 1 Timoteo 5:22.
25. In quali modi il popolo di Dio uscì dall’antica Babilonia?
25 Ma in che modo il popolo di Dio esce da Babilonia la Grande? Nel caso dell’antica Babilonia i giudei dovettero letteralmente percorrere la via del ritorno dalla città di Babilonia fino alla Terra Promessa. Ma vi era implicato qualcosa di più. Profeticamente Isaia aveva detto agli israeliti: “Allontanatevi, allontanatevi, uscite di là, non toccate nulla d’impuro; uscite di mezzo ad essa, mantenetevi puri, voi che portate gli utensili di Geova”. (Isaia 52:11) Sì, dovevano abbandonare tutte le pratiche impure della religione babilonica che avrebbero potuto contaminare l’adorazione che rendevano a Geova.
26. Come ubbidirono i cristiani di Corinto alle parole: ‘Uscite di mezzo a loro e cessate di toccare la cosa impura’?
26 L’apostolo Paolo citò le parole di Isaia nella sua lettera ai Corinti, dicendo: “Non siate inegualmente aggiogati con gli increduli. Poiché quale associazione hanno la giustizia e l’illegalità? O quale partecipazione ha la luce con le tenebre? . . . ‘Perciò uscite di mezzo a loro e separatevi’, dice Geova, ‘e cessate di toccare la cosa impura’”. Per ubbidire a quel comando non era necessario che i cristiani di Corinto lasciassero la città. Dovevano però stare letteralmente lontani dagli impuri templi della falsa religione, e dovevano separarsi spiritualmente dalle azioni impure che quegli idolatri compivano. Nel 1919 i servitori di Dio cominciarono a fuggire in questo modo da Babilonia la Grande, purificandosi di qualsiasi residua dottrina e pratica impura. Furono così in grado di servirlo come suo popolo purificato. — 2 Corinti 6:14-17; 1 Giovanni 3:3.
27. Quali paralleli ci sono fra i giudizi contro l’antica Babilonia e quelli contro Babilonia la Grande?
27 La caduta dell’antica Babilonia e infine la sua desolazione furono una punizione per i suoi peccati. “Poiché il suo giudizio è giunto fino ai cieli”. (Geremia 51:9) Similmente i peccati di Babilonia la Grande “si sono ammassati fino al cielo”, così da richiamare l’attenzione di Geova stesso. Essa è colpevole di ingiustizia, idolatria, immoralità, oppressione, rapina e omicidio. La caduta dell’antica Babilonia servì in parte a vendicare ciò che essa aveva fatto al tempio di Geova e ai Suoi veri adoratori. (Geremia 50:8, 14; 51:11, 35, 36) La caduta di Babilonia la Grande e in ultimo la sua distruzione sono similmente espressioni di vendetta per ciò che essa ha fatto ai veri adoratori nel corso dei secoli. La sua distruzione definitiva sarà infatti l’inizio del “giorno di vendetta da parte del nostro Dio”. — Isaia 34:8-10; 61:2; Geremia 50:28.
28. Quale norma di giustizia Geova applicherà a Babilonia la Grande, e perché?
28 Sotto la Legge mosaica, se un israelita derubava il suo prossimo, doveva restituire almeno il doppio come risarcimento. (Esodo 22:1, 4, 7, 9) Nell’imminente distruzione di Babilonia la Grande, Geova applicherà un’analoga norma di giustizia. Essa deve ricevere il doppio di ciò che ha dato. Non le sarà mostrata misericordia, perché Babilonia la Grande non ha avuto nessuna misericordia per le sue vittime. È vissuta alle spalle dei popoli della terra per mantenere il suo “lusso sfrenato”. Ora la attendono sofferenze e lutto. L’antica Babilonia pensava di essere assolutamente al sicuro, e si vantava dicendo: “Non sederò vedova, e non conoscerò perdita di figli”. (Isaia 47:8, 9, 11) Anche Babilonia la Grande si sente al sicuro. Ma la sua distruzione decretata da Geova, che “è forte”, verrà con gran rapidità, come “in un sol giorno”!
[Nota in calce]
a Traduzione del Nuovo Mondo con riferimenti, nota in calce.
[Riquadro a pagina 263]
“I re . . . han commesso fornicazione con lei”
Agli inizi del 1800 commercianti europei introducevano clandestinamente grandi quantità di oppio in Cina. Nel marzo 1839 funzionari cinesi cercarono di fermare il traffico illegale sequestrando 20.000 casse di oppio di proprietà di commercianti inglesi. I rapporti fra Gran Bretagna e Cina si fecero tesi. Col deteriorarsi delle relazioni fra i due paesi, alcuni missionari protestanti esortarono la Gran Bretagna a entrare in guerra, facendo dichiarazioni come questa:
“Queste difficoltà rallegrano il mio cuore perché penso che il governo inglese potrebbe adirarsi, e Dio, nella Sua potenza, potrebbe abbattere le barriere che impediscono al Vangelo di Cristo di entrare in Cina”. — Henrietta Shuck, missionaria battista del Sud.
Infine scoppiò la guerra, conosciuta oggi col nome di guerra dell’oppio. Alcuni missionari diedero pieno appoggio alla Gran Bretagna facendo commenti come questi:
“Non posso fare a meno di ripensare all’attuale stato di cose non tanto come all’affare dell’oppio o a un problema inglese, quanto come al grande disegno della Provvidenza di asservire la malvagità dell’uomo ai Suoi propositi di misericordia nei confronti della Cina, sfondando il muro del suo isolamento”. — Peter Parker, missionario congregazionalista.
Un altro missionario congregazionalista, Samuel W. Williams, aggiunse: “La mano di Dio è particolarmente evidente in tutto ciò che è successo, e non abbiamo dubbi che Colui che disse di essere venuto a metter spada sulla terra sia venuto qui, e che lo abbia fatto per consentire la rapida distruzione dei Suoi nemici e l’istituzione del Suo proprio regno. Egli continuerà ad abbattere finché non avrà insediato il Principe della pace”.
Parlando dell’orrendo massacro di cittadini cinesi, il missionario J. Lewis Shuck scrisse: “Considero queste scene . . . diretti strumenti del Signore per togliere di mezzo i rifiuti che impediscono il progresso della Verità Divina”.
Il missionario congregazionalista Elijah C. Bridgman aggiunse: “Dio si è spesso servito del braccio forte del potere civile per spianare la via al Suo regno . . . In questi momenti grandiosi lo strumento è umano; il potere che lo guida è divino. Colui che regge tutte le nazioni ha impiegato l’Inghilterra per castigare e umiliare la Cina”. — Da un articolo di Stuart Creighton Miller, “Ends and Means”, pubblicato in The Missionary Enterprise in China and America, a cura di John K. Fairbank, Harvard University Press, 1974, pp. 252, 254-5.
[Riquadro a pagina 264]
“I commercianti viaggiatori . . . si sono arricchiti”
“Fra il 1929 e l’inizio del secondo conflitto mondiale [Bernardino] Nogara [amministratore delle finanze vaticane] piazzò i capitali vaticani, con i relativi ‘agenti’, nei più vari settori dell’economia italiana, particolarmente in quelli dell’energia elettrica, delle comunicazioni telefoniche, del credito bancario, delle ferrovie locali, della produzione di macchine agricole, del cemento e delle fibre tessili sintetiche. La maggior parte di questi investimenti risultarono redditizi.
“Nogara assorbì un certo numero di imprese tessili quali la Società Italiana della Viscosa, la Supertessile, la Società Meridionale Industrie Tessili, la Cisaraion, e le conglobò in un’unica Società, che chiamò Cisa-Viscosa e che pose nelle mani del barone Francesco Maria Oddasso, uno dei più fidati ‘agenti’ del Vaticano. Dopo di che Nogara manovrò perché la giovane Società venisse assorbita dalla Snia-Viscosa, la più grande industria chimica italiana per le fibre tessili. Successivamente il Vaticano andò accrescendo le partecipazioni azionarie nella Snia-Viscosa fino ad assumerne il pieno controllo, come dimostra la nomina del barone Oddasso a vicepresidente.
“In tal modo Nogara penetrò nell’industria tessile. Fornito di molte frecce al suo arco, s’introdusse in modi analoghi ma diversi anche in altri settori dell’industria. Quest’uomo disinteressato . . . ha probabilmente dato all’economia italiana maggiore impulso di qualsiasi altro uomo d’affari . . . Benito Mussolini non riuscì a realizzare, se non effimeramente, i suoi sogni imperiali, ma rese possibile al Vaticano e a Bernardino Nogara di fondare un dominio di altro genere”. — L’oro del Vaticano, di Nino Lo Bello, Edizioni del Borghese, 1971, trad. di Anna De Martino, pp. 76-78.
Questo è solo un esempio della stretta collaborazione esistente fra i commercianti della terra e Babilonia la Grande. Non c’è da sorprendersi se questi commercianti piangeranno quando la loro partner in affari non esisterà più!
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Disperdendosi in tutta la terra, gli uomini portarono con sé la religione babilonica
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La classe di Giovanni, come una sentinella, proclama che Babilonia è caduta
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Le rovine dell’antica Babilonia lasciano presagire l’imminente rovina di Babilonia la Grande