Uno sguardo al mondo
La carestia colpisce ampie fasce dell’umanità
La terra non ha mai prodotto così tanto cibo per sfamare l’umanità, eppure, la carestia non ha mai colpito così tanti uomini. L’agenzia giornalistica France-Presse riferisce che secondo le più recenti statistiche della Banca Mondiale, nel 1990 le vittime della carestia sono state 1 miliardo e 130 milioni, un numero mai raggiunto prima. La carestia ha colpito quasi il 30 per cento degli abitanti dei paesi in via di sviluppo. Le regioni colpite più duramente erano l’Asia meridionale, con 562 milioni di vittime (il 49 per cento della popolazione), l’Africa, con 216 milioni (il 47,8 per cento della popolazione), il Vicino Oriente e il Nordafrica, con 73 milioni (il 33,1 per cento della popolazione) e l’America Latina e le Antille, con 108 milioni (il 25,2 per cento della popolazione). Queste cifre non includono quasi un altro miliardo di persone che soffrono a causa della malnutrizione.
Fare scalpore per guadagnare di più
All’inizio del 1993, in Germania, l’Associazione per l’Investigazione Scientifica delle Discipline del Paranormale ha raccolto 70 previsioni fatte da astrologi e poi, alla fine dell’anno, ne ha valutato i risultati. Visto che le previsioni fatte negli anni scorsi non si sono avverate (vedi Svegliatevi! dell’8 giugno 1992, pagina 29, e dell’8 luglio 1993, pagina 29), gli astrologi sono andati meglio nel 1993? Hanno “raccontato un sacco di frottole”, riferisce il Nassauische Neue Presse. “La maggior parte degli astrologi non credono nemmeno loro alle proprie previsioni annuali”, osserva un portavoce dell’associazione. Ma in Germania l’astrologia è un grosso affare commerciale, con un giro d’affari di quasi cento miliardi di lire (100 milioni di marchi tedeschi). Il giornale dice che molti indovini considerano le previsioni che fanno scalpore “un modo efficace per far parlare di sé” così da guadagnare di più.
Il mercato del lavoro minorile
Secondo il quotidiano O Estado de S. Paulo, si calcola che in Brasile il mercato del lavoro assorba otto milioni di bambini. Questi minorenni a volte svolgono lo stesso lavoro che svolgerebbero gli adulti, ma essendo spesso mal retribuiti contribuiscono poco al bilancio familiare. Probabilmente, senza un’adeguata istruzione scolastica, questi piccoli lavoratori rimarranno semianalfabeti e poveri quanto i loro genitori. Fatto più grave, il portavoce del Ministero del Lavoro Luiz Cláudio de Vasconcelos afferma: “Il minore che lavora toglie posti di lavoro ad altri padri di famiglia, essendo disposto a ricevere un terzo del salario di un adulto”.
L’AIDS incide sulla popolazione mondiale
◻ “L’AIDS esigerà un pesantissimo tributo di vite umane nei 15 paesi più colpiti dall’HIV”, avverte Populi, la rivista del Fondo delle Nazioni Unite per le Attività Demografiche. Sulla base di un recente rapporto dell’ONU, “Prospettive per la popolazione mondiale: Revisione 1992”, la rivista prevede che fra una decina d’anni “la crescita demografica in questi paesi sarà inferiore di 12 milioni di unità a motivo dell’AIDS. In questi paesi altri 9 milioni di persone circa moriranno di AIDS, e in seguito alla morte di donne in età feconda nasceranno meno bambini”.
◻ Il 1º dicembre 1993 è stata celebrata la Giornata Mondiale dell’AIDS. Ma i risultati delle campagne anti-AIDS non hanno dato molti motivi per festeggiare. Un portavoce dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha ammesso: “Onestamente non ritengo che abbiamo influito in qualche modo sulla diffusione dell’Aids in Africa”. Ha riconosciuto il bisogno di ribadire l’importanza della fedeltà coniugale per combattere la malattia. Il giornale Cape Times ha affermato che l’Africa “ha un terzo dei casi registrati a livello mondiale”. Secondo l’OMS, si calcola che nell’Africa subsahariana esistano un milione di adulti affetti da AIDS.
Misure antifumo più incisive
L’Australian Capital Territory, la divisione amministrativa dell’Australia in cui sorge la capitale, ha approvato nuove leggi che impongono avvertimenti specifici sui pericoli del fumo. A iniziare dal 1º aprile 1994 su tutti i pacchetti di sigarette devono essere ben visibili messaggi come: “Il fumo uccide”, “Se fumi puoi danneggiare altri”, “Fumare genera dipendenza” e “La donna incinta che fuma danneggia il bambino”. Secondo il Canberra Times, i messaggi devono occupare non meno del 25 per cento della facciata del pacchetto. Sul retro del pacchetto, almeno un terzo dello spazio deve essere occupato dal seguente messaggio: “Il fumo del tabacco contiene molte sostanze cancerogene. Quando viene inspirato, queste sostanze possono danneggiare i polmoni e provocare il cancro. Il cancro del polmone è il più diffuso tipo di cancro provocato dal fumo. Di solito il cancro del polmone cresce e si diffonde prima di essere diagnosticato. Quasi sempre uccide in poco tempo. [Il fumo] uccide quasi tre volte più persone dell’alcool e di tutte le altre droghe messe insieme. Ogni anno muoiono sei volte più persone per il fumo che per gli incidenti stradali”.
Robot raccoglifrutta
L’ultima innovazione della tecnologia agricola italiana è un robot, completamente computerizzato, in grado di raccogliere “direttamente dall’albero fino a 2.500 arance l’ora”. La macchina è munita di otto sensibilissimi arti meccanici, ognuno dei quali è dotato di un “occhio” elettronico, ed è programmata per “percepire l’intensità dei colori” e scegliere “i frutti maturi, scartando con sicurezza quelli acerbi, dopo averli tastati con delicatezza”, afferma La Stampa (2 gennaio 1994). Il robot cingolato, “alimentato da un motore diesel, è in grado di lavorare sia di giorno sia di notte anche durante le giornate di pioggia e raccogliere arance su alberi alti fino a 3 metri e mezzo . . . Durante la raccolta viaggia a una velocità massima di otto chilometri l’ora mentre riesce a raggiungere i 14 nei trasferimenti. Traina un carrello capace di contenere fino a 500 chili”.
Dove le erbacce sono apprezzate
“Le erbacce coprono tutto il parco, e ci sono molti alberi da frutto e castagni”, dice l’Asahi Evening News a proposito di un nuovo tipo di parco creato a Tokyo. Non ci sono superfici pavimentate, e “non ci sono le attrezzature che di solito si trovano nei parchi, come altalene, scivoli e buche piene di sabbia”. Gli abitanti della zona ne sono entusiasti. Due anni fa avevano suggerito al municipio locale che in un parco “dovrebbe crescere l’erba e ci dovrebbero essere insetti e piccoli animali”, e che “i bambini dovrebbero avere la possibilità di scavare buche e giocare con il fango, e non ci dovrebbero essere cartelli con nessun tipo di divieto”. Da allora a Tokyo è stato costruito un secondo parco, anch’esso descritto come “quasi allo stato naturale, pieno di erbacce”. In tutto il Giappone gli urbanisti e i progettisti di parchi sono rimasti stupiti vedendo quanto i cittadini amino questo tipo di parchi, e hanno notato che quando ce li hanno, collaborano volentieri ai lavori di pulizia e di manutenzione.
Mitigate le fiamme dell’inferno
“Le chiese non stanno dando ai vecchi sermoni che parlavano di fuoco e zolfo neanche una parte dell’enfasi” che vi davano in passato, dice Robert Wuthnow, sociologo dell’Università di Princeton. Perché no? “La dannazione non è più quella di una volta”, scrive l’Edmonton Journal, un quotidiano canadese. Un recente sondaggio Gallup ha mostrato che anche se il 60 per cento degli americani ha detto di credere nell’inferno di fuoco, solo il 4 per cento si aspetta di andarci. In Canada il 38 per cento degli intervistati credeva nell’inferno di fuoco, in Spagna il 27 per cento e in Svezia il 7 per cento. “L’idea dell’inferno non sembra spingere la gente a servire Dio o ad accettare Cristo come salvatore”, afferma l’ecclesiastico pentecostale Bruce Klepp. La dottrina dell’inferno di fuoco “in ultima analisi non ha alcun senso sotto il profilo morale”, sostiene Tom Harpur, del Toronto Star.
La cultura del karaoke
Uno dei neologismi registrati nel libro Parole degli anni Novanta (Le Monnier, Firenze, 1992) è “karaoke”, “una sorta di jukebox che trasmette la base musicale di una canzone; su di essa i frequentatori del locale possono cantare”. Questo termine vuol dire letteralmente “orchestra vuota” (dal giapponese kara, che significa “vuota”, e oke, abbreviazione di “orchestra”). Il karaoke gratifica l’ego, permettendo alla persona di cantare accompagnata da un’orchestra al completo. Per la prima volta in Giappone il karaoke è stato riconosciuto nel “libro bianco dell’istruzione” come “attività culturale”, e addirittura la più popolare del paese. Sorprendentemente, un sondaggio ha rivelato che ben il 74 per cento dei giovani tra i 19 e i 29 anni vi avevano partecipato nell’ultimo anno. Commentando il cambiamento di mentalità tra i giapponesi, Tetsuo Sakurai, docente di sociologia, ha dichiarato nel Mainichi Daily News: “Ora la gente è ansiosa di esprimersi liberamente e in pubblico”.
La situazione dei diritti umani: “Angosciosa”
“Il rispetto dei diritti umani è essenziale per il benessere futuro dell’umanità”, ha dichiarato Ibrahima Fall, vice-segretario generale per i diritti umani a una Conferenza Mondiale dell’ONU sui Diritti Umani. “Ma in molti [paesi]”, ha fatto notare, “le violazioni dei diritti umani continuano a un livello angoscioso”. Un bollettino dell’ONU dedicato a questa conferenza conferma che almeno metà della popolazione mondiale oggi soffre a motivo di violazioni dei diritti umani. (World Conference on Human Rights) Fall aggiunge: “Ogni giorno milioni di persone devono fare i conti con morte, distruzione, discriminazioni, povertà, persecuzione, stupro, schiavitù, fame e con una vita fatta di stenti o di frustrazioni”. Per di più, la situazione sta peggiorando perché “i problemi legati ai diritti”, secondo l’ONU, stanno “aumentando vertiginosamente”.