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  • Cuzco: antica capitale degli inca
  • Svegliatevi! 1997
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  • Una città antica
  • Le singolari opere architettoniche di Cuzco
  • La religione a Cuzco
  • Come gli inca persero il loro aureo impero
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Svegliatevi! 1997
g97 8/9 pp. 18-19

Cuzco: antica capitale degli inca

Dal corrispondente di Svegliatevi! in Perú

QUANDO l’aereo fece un’ampia virata e si infilò veloce nella stretta valle trattenemmo il respiro. Stavamo per atterrare nella storica città peruviana di Cuzco. Anche se la città si trova a circa 3.400 metri d’altezza, eravamo circondati da aspre montagne, così che la manovra di avvicinamento alla pista d’atterraggio sembrava molto pericolosa. L’atterraggio, comunque, andò bene. Eravamo contenti di visitare questa famosa città con 275.000 abitanti, che fu la capitale dell’immenso impero degli inca.

A Cuzco l’antica cultura inca è ancora evidente. Molti abitanti parlano ancora il quechua. Anzi, lungo la catena delle Ande sono circa otto milioni le persone che parlano tuttora questa lingua antica. Di recente la comunità quechua ha convinto le autorità a cambiare il nome di Cuzco in Qosqo, poiché la pronuncia di Qosqo è più vicina al nome originale in lingua quechua.

Una città antica

Secondo gli storici questa città fu fondata circa 1.500 anni prima della nascita di Cristo, più o meno all’epoca in cui Mosè condusse Israele fuori dall’Egitto. Poi, circa 600 anni fa, Pachacuti, il nono imperatore inca, raccolse una manciata di argilla e con essa fece il modellino di una nuova Cuzco, ristrutturata. Pachacuti cominciò a governare 89 anni prima dell’arrivo dei conquistadores spagnoli, che risale più o meno al 1527. Sotto la sua supervisione la città fu trasformata in una metropoli ben progettata con migliaia di abitazioni, il fondamento della moderna Cuzco.

Secondo alcuni indigeni, la città era suddivisa in quattro settori che partivano dal centro, dove c’era la piazza principale. In questa piazza, chiamata in lingua quechua huacaypata, si organizzavano festeggiamenti, ci si rilassava e si beveva. Alcuni esperti di lingua quechua sostengono che “Cuzco”, o “Qosqo”, significhi “ombelico del mondo”. Pertanto, il centro della piazza di Cuzco divenne il chawpi, ovvero “il centro del centro dell’impero inca”.

Da Cuzco l’imperatore inca dominava su parti delle odierne nazioni di Argentina, Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador e Perú: terre in buona parte ricche e fertili. L’agricoltura dava buoni risultati grazie a un sistema di terrazzamenti multipli realizzati a diverse altezze. Su questi fertili terrazzamenti gli inca selezionarono alcune delle piante che tuttora hanno una parte importante nell’alimentazione mondiale, come la patata e il fagiolo di Lima.

Viaggiare nel territorio degli inca sarebbe stato praticamente impossibile senza l’eccellente rete stradale che attraversava tutto l’impero. Nella pittoresca Cuzco non si può fare a meno di immaginare gli antichi inca che arrivavano con i loro lama, gli animali da soma delle Ande. Il loro carico pregiato includeva pietre preziose, rame, argento e oro.

L’oro abbondava, ma gli inca non lo usavano come moneta. A motivo della sua lucentezza e del colore giallo, l’oro era messo in relazione con il dio degli inca, il sole. Templi e palazzi spesso erano ornati di lamine d’oro. Gli inca costruirono persino un giardino dorato, con animali e piante in oro massiccio. Immaginate che spettacolo doveva essere l’antica Cuzco, con i suoi edifici rivestiti d’oro che scintillavano al sole! Com’è comprensibile, una simile abbondanza d’oro attirò gli avidi invasori spagnoli, che nel 1533 conquistarono e saccheggiarono la città.

Le singolari opere architettoniche di Cuzco

Gli inca lasciarono in eredità alla moderna Cuzco uno stile meraviglioso e unico di architettura in pietra. Molti edifici odierni sorgono su mura di pietra che sono rimaste intatte per secoli. Alcune pietre furono tagliate in modo che si adattassero con grande precisione in punti specifici delle mura. Un muro, che è diventato una popolare attrazione turistica, contiene una pietra del genere in cui ci sono dodici angoli diversi! Essendo tagliate in forme così irregolari, queste pietre sono come chiavi che si adattano solo alle serrature corrispondenti.

Gli scalpellini inca erano abilissimi. Senza l’aiuto della tecnologia moderna erano in grado di tagliare le pietre con tale precisione che, una volta messe in opera, tra di esse non passava nemmeno la lama di un coltello! Alcune pietre pesano diverse tonnellate. Come abbiano potuto questi antichi operai raggiungere un simile grado di abilità è tuttora un mistero.

La religione a Cuzco

Avendo accettato la religione cattolica, gli indigeni quechua in genere non sono più considerati adoratori del sole. Tuttavia conservano credenze animistiche pagane che sono anche più antiche del culto solare degli inca. Celebrano ancora la stagione della raccolta facendo offerte a quella che chiamano Pacha-Mama, da una parola quechua che significa “madre terra”.

I testimoni di Geova stanno svolgendo la loro opera di istruzione biblica in Perú con ottimi risultati. Da tempo la Società (Watch Tower) ha provveduto pubblicazioni bibliche in quechua, così che chi parla questa lingua possa ricevere il messaggio del Regno nella propria lingua. Ci sono sei luoghi in cui si tengono adunanze cristiane in quechua.

Cuzco non è più considerata l’ombelico del mondo, tuttavia i turisti accorrono a visitare questa città singolare. Forse anche voi un giorno visiterete l’affascinante Perú!

[Immagini alle pagine 18 e 19]

1. Veduta aerea di Cuzco con la piazza della città

2. Gli inca tagliavano le pietre con tale precisione che tra di esse non si riesce ad infilare la lama di un coltello

3. Tipico vestito peruviano

4. I lama sono gli animali da soma delle Ande

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