I molluschi bivalvi rivelano i loro segreti
PRODUCONO una supercolla impermeabile, funzionano come aspiratori e addirittura insegnano agli scienziati come riparare i geni: cosa sono? Gli umili molluschi bivalvi!
Questi molluschi sono diffusi in tutto il mondo. Alcuni vivono nel mare, altri abitano i corsi d’acqua dolce e i laghi. Il corpo molle, ricoperto da un organo cutaneo detto mantello, è racchiuso in una conchiglia bivalve. Come avviene in tutti i molluschi, il mantello, unendo calcio e anidride carbonica estratti dal cibo e dall’acqua circostante, produce la conchiglia. Per fare la stessa cosa noi uomini dovremmo mangiare sassi, elaborarli nel nostro organismo e poi secernerli sotto forma di materiali edili prefabbricati che automaticamente costruiscano pareti e tetti! Ma non è tanto la conchiglia a strabiliare i ricercatori, quanto il piede dei bivalvi marini.
Supercolla
Cercate di staccare uno di questi molluschi da una roccia e scoprirete quanto sia incredibilmente forte la sua presa: una necessità perché il mollusco possa resistere al becco tagliente di un famelico uccello marino o all’azione continua delle onde del mare. Come riesce ad aderire così bene? Quando sceglie un posto in cui vivere, estrae il piede a forma di lingua e lo preme contro una superficie solida. Speciali ghiandole secernono un liquido costituito da proteine e lo versano in un canale situato lungo il piede. Questo liquido si solidifica all’istante formando un filo elastico e sottile lungo circa due centimetri. Poi una minuscola struttura a cuscinetto all’estremità di questo filamento schizza un pochino di adesivo naturale, il mollusco solleva il piede, e il primo cavo è lanciato. Questi filamenti disposti in maniera ingegnosa formano un fascio detto bisso, che serve al mollusco per ancorarsi alla sua nuova dimora, proprio come i tiranti tengono fissata a terra una tenda. L’intera manovra ha luogo in soli tre o quattro minuti. — Vedi lo schema.
Immaginate di avere una colla molto forte, non tossica, così soffice da penetrare nelle minime fessure e che aderisca a qualsiasi superficie, anche sott’acqua. Gli ingegneri navali sarebbero felicissimi di possederla per riparare le imbarcazioni senza la spesa del carenaggio. Ai carrozzieri piacerebbe avere una vernice veramente impermeabile che tenga lontana la ruggine. I chirurghi apprezzerebbero un adesivo sicuro per saldare le ossa rotte e cucire le ferite. I dentisti potrebbero servirsene per fare le otturazioni e riparare i denti scheggiati. L’elenco dei possibili impieghi sarebbe interminabile.
Tuttavia gli scienziati non pensano di usare i molluschi bivalvi per produrre questa supercolla. Ce ne vorrebbero almeno 10.000 per fare appena un grammo di colla. Quindi raccogliere una quantità di molluschi sufficiente a soddisfare la domanda mondiale di supercolla significherebbe distruggere la popolazione dei molluschi bivalvi, di cui molte specie sono già in pericolo. Piuttosto, alcuni ricercatori americani hanno isolato e clonato i geni che fabbricano cinque proteine adesive dei molluschi e stanno per produrli in serie in laboratorio di modo che le industrie possano sperimentarli. Anche gli scienziati britannici stanno conducendo ricerche su una di queste proteine adesive. Tuttavia i molluschi bivalvi sono sempre un passo più avanti. Solo il mollusco conosce istintivamente l’esatta miscela di proteine occorrente per ciascun tipo di superficie. Il biologo molecolare Frank Roberto ha chiesto con ammirazione: “Si può mai sperare di imitarlo?”
Aspiratori
I molluschi bivalvi sono animali filtratori. Ciascun esemplare della maggioranza delle specie introduce nel suo corpo diversi litri d’acqua al giorno e ne separa, trattenendoli, non solo particelle di cibo e ossigeno ma anche sostanze inquinanti quali batteri nocivi e sostanze chimiche tossiche. Questa capacità fa dei molluschi bivalvi ottimi depuratori dell’acqua. Li rende anche utili per segnalare per tempo la contaminazione delle acque. Per esempio, centinaia di molluschi bivalvi sono stati immessi nel mare intorno al giacimento petrolifero di Ekofisk al largo della costa norvegese. A intervalli di qualche mese gli scienziati li tirano su e misurano il grado di inquinamento nelle conchiglie per vedere se le sostanze chimiche che vengono scaricate in mare stanno danneggiando la vita marina. Dal 1986, quando è stato istituito il Mussel Watch Project, mitili e ostriche sono stati utilizzati per attuare un programma di monitoraggio ambientale nelle acque costiere e interne del Nordamerica. I ricercatori possono avere un’idea degli eventuali cambiamenti avvenuti nella qualità dell’acqua verificando ogni anno se c’è un accumulo di sostanze chimiche nei molluschi. Quanto sono utili!
Il mitilo zebrato, una specie d’acqua dolce, è di solito considerato dannoso. È probabile che questo piccolo mollusco proveniente dall’Europa orientale sia stato introdotto inavvertitamente in Nordamerica a metà degli anni ’80 quando un transatlantico scaricò l’acqua di zavorra. Lontano dai suoi predatori naturali, il mitilo zebrato si è rapidamente moltiplicato nei Grandi Laghi e nelle adiacenti vie d’acqua causando danni per milioni di dollari, in quanto ha intasato i canali di presa d’acqua e incrostato navi, moli e ponti. Tutto ciò inoltre è avvenuto a danno di alcune specie indigene di bivalvi.
C’è però un vantaggio. Essendo filtratori per eccellenza, i mitili zebrati puliscono in fretta le acque torbide dei laghi nutrendosi delle alghe in superficie. Le piante verdi sott’acqua possono quindi tornare a crescere e a fornire un habitat ad altre creature lacustri. Gli scienziati stanno ora considerando l’idea di sfruttare la straordinaria capacità filtrante dei bivalvi per depurare dai batteri nocivi le riserve idriche pubbliche e addirittura per eliminare le acque di scolo dagli impianti di depurazione delle acque.
Utili sotto altri aspetti
Sapevate che certi molluschi bivalvi d’acqua dolce producono perle naturali, alcune anche di un certo valore? Se avete indossato gioielli di madreperla o usato bottoni di perla, può darsi che pure questi fossero stati ricavati da bivalvi. La madreperla, una sostanza bianca a riflessi iridescenti, è la parte interna di numerose specie di conchiglie e viene spesso utilizzata nell’industria delle perle coltivate. Un globulo di madreperla, estratto dalla conchiglia di un mollusco, viene introdotto in un’ostrica. In seguito all’irritazione prodotta da questo corpuscolo estraneo, l’ostrica comincia a secernere intorno ad esso strati di madreperla, formando infine una perla.
Naturalmente alcuni molluschi sono commestibili. Da secoli i mitili (cozze), cucinati in vari modi, sono la delizia dei buongustai per la loro carne delicata e nutriente. Nelle case francesi potreste assaggiare le moules marinières, o cozze alla marinara, cotte in padella con vino bianco e scalogno. Gli spagnoli preferiscono gustare le cozze come ingrediente della tipica paella, mentre i belgi le servono fumanti in una grande casseruola accompagnate da patate fritte. In tutto il mondo allevare mitili è un’industria redditizia, ma in alcuni paesi europei ci sono ancora allevamenti a conduzione familiare. Attenzione però: se pensate di gustare questo squisito alimento, accertatevi prima che i mitili vengano da un luogo sicuro, e non raccoglieteli mai voi nelle spiagge a meno che non siate assolutamente certi che l’acqua non è inquinata.
Chissà quali altri segreti hanno ancora da rivelare i molluschi bivalvi! Dopo tutto, si pensa che alcune di queste creature vivano più di un secolo! I bivalvi hanno un minuscolo cuore che pompa sangue trasparente, ma non hanno un cervello. Com’è possibile allora che facciano tutte le cose straordinarie descritte sopra? La Bibbia risponde: “Mostra la tua preoccupazione alla terra, ed essa ti istruirà; e i pesci del mare te lo dichiareranno. Chi fra tutti questi non sa bene che la stessa mano di Geova ha fatto ciò?” — Giobbe 12:8, 9.
[Riquadro/Immagine a pagina 24]
Riparatore di geni
Il Bathymodiolus, un mollusco bivalve, vive in uno dei posti più inospitali della terra, la dorsale medioatlantica, in cui dalle sorgenti idrotermali fuoriescono sostanze chimiche altamente tossiche che danneggiano di continuo la sua costituzione genetica. Eppure speciali enzimi permettono a questa creatura di riparare il proprio DNA. Gli scienziati stanno studiando questi enzimi nella speranza di scoprire come riparare il DNA umano danneggiato da malattie o dall’invecchiamento.
[Diagramma/Immagine a pagina 23]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
Sistema di ancoraggio usato da molti bivalvi
Piede
Peduncolo
Filamenti di bisso
Filamento
Placca
[Immagine a pagina 22]
I bivalvi sono ottimi depuratori dell’acqua
[Fonte]
Ontario Ministry of Natural Resources/Michigan Sea Grant
[Immagini a pagina 23]
Perna viridis
Mitilo (cozza)
Mitilo zebrato
Mytilus californianus
Villosa iris
(Non in scala)
[Fonti]
Perna viridis: Cortesia del Mote Marine Laboratory; mitilo zebrato: S. van Mechelen/Università di Amsterdam/Michigan Sea Grant; Villosa iris e in basso a sinistra: © M. C. Barnhart
[Immagine a pagina 24]
La paella, un tipico piatto spagnolo, spesso è cucinata con le cozze