La longanimità di Dio è un’eterna benedizione per il genere umano
“L’amore è longanime”. — 1 Cor. 13:4.
1. (a) Com’è descritto Geova nelle Scritture? (b) Perché Geova è longanime?
NELLE Sacre Scritture, da cima a fondo, apprendiamo della longanimità di Dio. Nella Bibbia Geova è descritto come un Dio di nobile disposizione, un Dio che benedice piuttosto che punire. La sua sopportazione fa sospendere persino il colpo meritato, quando il peccato commesso grida vendetta. La longanimità di Geova sopporta ripetute provocazioni da uomini e angeli. Egli è chiamato dal salmista un Dio “lento all’ira”. (Sal. 103:8) Geova è longanime perché è Dio e perché è amore, giacché “Dio è amore”. — 1 Giov. 4:16.
2. (a) Definite la longanimità. (b) Com’è resa la longanimità in molti versetti delle Scritture Ebraiche?
2 La longanimità è sopportazione di maltrattamento senza irritarsi o ricambiare. Significa possedere uno spirito che tollera quelli la cui condotta o il cui parlare esaspera o provoca ira o indignazione. Il significato letterale della parola greca di cui “longanime” è la traduzione è “di molta pazienza”. In tre versetti delle Scritture Ebraiche (Eso. 34:6; Num. 14:18; Sal. 86:15) la Traduzione del Nuovo Mondo sostituisce “lento all’ira”, versione più letterale della frase ebraica “di viso o narici lunghe, dove s’accende l’ira”, al “longanime” della Versione del Re Giacomo. In molti versetti, comunque, come Neemia 9:17; Salmo 103:8; 145:8; Geremia 15:15; Gioele 2:13; Giona 4:2 e Naum 1:3, le due traduzioni sono intercambiabili. Si vede dunque che le due espressioni “longanime” e “lento all’ira” sono sinonimi o dello stesso significato.
3. Qual è il significato italiano della parola “sopportare,” e com’è questo in armonia con la definizione scritturale della parola?
3 La parola italiana “sopportare”, com’è usata, ha vari significati, fra cui: permettere, o tollerare; trattenere, o indugiare; come trattenere o rimandare l’esecuzione di un giudizio. Il significato scritturale della parola “sopportare” è spesso lo stesso. Significa essere lento a esprimere ira, paziente, disposto a differire, cioè a permettere che il malvagio segua la sua propria condotta fino al tempo stabilito da Dio per agire.
4. Che cosa non significa la longanimità, e perché?
4 Longanimità non significa abbassare le norme della giustizia riguardo al bene e al male. Siamo rassicurati su questo fatto dal profeta Mosè che scrisse di Geova: “Quanto alla Rocca, l’opera sua è perfetta, poiché tutte le sue vie sono giustizia. È un Dio fedele e senza iniquità; egli è giusto e retto”. (Deut. 32:4, VR) Coloro che disprezzano la pazienza di Geova ignorano il proposito per la quale essa è manifestata. Quelli che la scambiano per debolezza, o per ingiustizia o indifferenza sono solo moralmente ciechi.
5. Perché la longanimità non è pacifismo?
5 La longanimità di Dio non è neppure pacifismo. Può essere ed è accompagnata da guerra mortale contro il male o la cattiveria. Gli ispirati Proverbi ci dicono: “Non portare invidia all’uomo violento, e non scegliere alcuna delle sue vie; poiché l’Eterno ha in abominio l’uomo perverso, ma l’amicizia sua è per gli uomini retti. La maledizione dell’Eterno è nella casa dell’empio, ma egli benedice la dimora dei giusti”. (Prov. 3:31-33, VR; Eso. 20:5, 6) Geova non fa compromesso coi malvagi, ma è paziente con loro, “perché non desidera che alcuno sia distrutto ma desidera che tutti pervengano al pentimento” e vivano. — 2 Piet. 3:9; 1 Tim. 2:4; Ezech. 3:17-21.
6. In che modo la longanimità è più della pazienza, e com’è provato questo nel caso di Israele?
6 La longanimità, perciò, è più della pazienza. La parola implica non solo paziente perseveranza davanti alla provocazione, ma il rifiuto di rinunciare a sperare in un miglioramento della relazione turbata. Questo aspetto della longanimità si vede quando Geova, mediante il profeta Isaia, disse all’antico Israele: “Ho steso la mano tutto il giorno a un popolo ribelle e ricalcitrante — essi andavano per una strada non buona, seguendo i loro capricci — un popolo che mi provocava continuamente, con sfacciataggine”. Eppure Dio non li rinnega né li distrugge. Perché no? Il profeta continua: “Così dice Jahve: ‘Come quando si trova succo in un grappolo si dice: “Non distruggetelo, è una benedizione”, così farò io per amore dei miei servi, per non distruggere ogni cosa. Io farò uscire una discendenza da Giacobbe, da Giuda un erede dei miei monti. I miei eletti erediteranno il paese e i miei servi vi abiteranno. . . . E voi che avete abbandonato Jahve, dimentichi del mio santo monte, . . . io vi destino alla spada; tutti vi piegherete per la strage, perché ho chiamato e non avete risposto, ho parlato e non avete udito. Avete operato ciò che è male ai miei occhi, avete scelto ciò che mi dispiace’”. (Isa. 65:2-12, Ga) Geova esercita dunque una particolare specie di longanimità a favore di quelli che gli sarebbero stati fedeli. Egli promette di benedire questi con preziosi possedimenti, mentre i malvagi li voterà infine alla distruzione.
LONGANIMITÀ VERSO IL GENERE UMANO
7. Perché è bene per il genere umano che Geova sia longanime, e quale scopo ha in vista la longanimità di Geova?
7 È una fortuna per il genere umano che Geova sia longanime, un Dio lento all’ira. Poiché dove sarebbe alcuno di noi se egli avesse trattato solo in base ai nostri meriti? Se Geova avesse trattato rigorosamente con la prima coppia umana dal punto di vista della sua giustizia dopo che essa gli aveva disubbidito, la razza umana sarebbe finita lì. (Gen. 2:17) Solo l’amore di Dio e il suo frutto, la “longanimità”, impedì a quel tempo la catastrofe totale. La longanimità di Dio ebbe in vista l’esaltazione della sua gloria per mezzo del Seme della sua promessa. — Gen. 3:15; Giov. 3:16; Gal. 5:22.
8. (a) Come e perché Geova dovette dimostrare la sua longanimità prima del Diluvio? (b) A quale essenziale scopo servì la sua longanimità?
8 Poco tempo dopo l’espulsione dell’uomo dall’Eden Geova aveva continuato a mostrare pazienza verso il genere umano. Ai giorni di Enos gli uomini cominciarono a “invocare il nome di Geova” in modo riprovevole. (Gen. 4:26) La malvagità aumentò con l’aumento della popolazione. Uomini e angeli sfidarono Dio. Si giunse al punto che “ogni pensiero concepito dal . . . cuore [dell’uomo] non era rivolto ad altro che al male, sempre”. Il racconto divino dice: “Ma la terra era corrotta al cospetto di Dio; la terra era piena di violenza. Dio mirò la terra ed ecco era corrotta, poiché ogni carne aveva corrotto la sua condotta sulla terra”. (Gen. 6:5-12, Ga) Per amore della terra e di poche persone per bene su di essa (solo otto in tutto), Dio pose fine alla malvagità distruggendo i malvagi nel Diluvio. (1 Piet. 3:20; Gen. 7:17-23) La sua pazienza era giunta al limite. Ciò nonostante, la sua longanimità servì a un essenziale scopo. Giustificò la decisione di purificare la terra. Non uno dei superstiti del Diluvio, neanche per un momento, mise in dubbio la sapienza del potente atto di Geova. La longanimità di Dio fece in modo che non si potesse dubitare della sua giustezza.
9. In che modo la longanimità di Geova fu una benedizione per il genere umano dopo il Diluvio, e come fu considerata?
9 La pazienza di Geova provvide al genere umano un fresco, nuovo inizio sulla terra. Permise alla razza umana di continuare. Il Diluvio avrebbe dovuto imprimere indelebilmente sulla mente degli uomini timore e riverenza per Geova loro Salvatore, ma non fu così. La progenie dei superstiti del Diluvio scambiò presto la longanimità di Dio per indifferenza. Con le parole del salmista dissero nel loro cuore: “‘Iddio dimentica, nasconde la sua faccia, non si accorgerà di niente’. Perché l’empio bestemmia Iddio e dice in cuor suo che tu non punisci?” (Sal. 10:11, 13, Na; Eccl. 8:11-13) La malvagità giunse a un altro culmine nel giorno di Abraamo.
10, 11. (a) Come fu dimostrata la longanimità di Geova in relazione con le città di Sodoma e Gomorra? (b) Quale esempio ammonitore rimane in questo per noi?
10 A Mambre, Abraamo, fedele servitore di Geova, supplicò Dio di non distruggere Sodoma e Gomorra. Ma Geova sostenne che queste città erano divenute completamente corrotte. “Il grido contro Sodoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è assai grave”, disse Geova ad Abraamo. (Gen. 18:20, Ga) Ciò nonostante, Abraamo supplicò che queste città fossero preservate. Evidentemente non poteva credere che fossero completamente corrotte e non si potessero salvare. Perciò supplicò: “Davvero stai per sopprimere il giusto con l’empio?” (Gen. 18:23, Ga) Abraamo pensava che rimanessero ancora alcune brave persone a Sodoma, che non sarebbe stato giusto verso i retti che vi erano distruggerla. Quindi supplicò Dio: “Forse vi sono cinquanta giusti entro la città: davvero li vuoi sopprimere e non perdonerai a quel luogo in grazia dei cinquanta giusti che vi si trovano? Lungi da te il fare tale cosa! Far morire il giusto con l’empio, così che il giusto sia alla stregua dell’empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non farà giustizia?” — Gen. 18:24, 25, Ga.
11 Quindi Geova rispose ad Abraamo: “Se a Sodoma troverò cinquanta giusti nella città, perdonerò a tutto il luogo per causa loro”. Ma Abraamo insistette ancora: Supponi di trovarne quarantacinque, o solo quaranta, o trenta, o solo venti, o forse dieci, che farai dunque? Certo se vi fossero state meno di dieci persone per bene a Sodoma, evidentemente Abraamo riteneva che non meritasse di sussistere. Ma non si poterono trovare dieci giusti, solo quattro. Oggi molti pensano che il mondo non sia moralmente e spiritualmente così cattivo come dicono i testimoni di Geova. Parlano con speranza del mondo. Eppure la Sacra Bibbia lo paragona a Sodoma e Gomorra che non poterono produrre dieci anime giuste nel giorno del loro giudizio. Queste città finirono con fuoco e zolfo, fatto confermato da Gesù Cristo e dall’archeologia. Questo mondo, secondo la Parola di Dio, avrà pure fine. — Gen. 18:26-33, Ga; Gen. 19:1-29; Luca 17:29, 30; 2 Piet. 3:7.
12. A quale buono scopo servì la longanimità di Geova in relazione a queste città?
12 Abraamo non si lamentò con Dio quando Sodoma e Gomorra andarono in rovina in mezzo alle fiamme. Egli non rimpianse la perdita della proprietà né ebbe pietà delle vite perdute in quel luogo. Gli empi ricevettero la loro dovuta ricompensa. L’esercizio della longanimità da parte di Dio obbliga, sì, costringe i servitori di Dio a essere completamente soddisfatti della giustizia di Dio quando è amministrata. Non rimane dubbio nella loro mente che i malvagi furono trattati giustamente, e che Geova è davvero un Dio lento all’ira e pieno di amorevole benignità e verità. Questo li aiuta ulteriormente a capire che “la salvezza dei giusti viene da Jahve, il loro scampo nel tempo dell’angustia. Jahve li aiuta e li scampa; li scampa dagli empi e li salva, perché in lui si rifugiano”. — Sal. 37:39, 40, Ga.
LONGANIMITÀ DI DIO E ISRAELE
13. Come manifestò Geova la sua longanimità all’antico Israele, ma come fu considerata?
13 In nessun punto della Bibbia la longanimità di Dio è così evidente come nei suoi rapporti con l’antica nazione d’Israele. Ecco un popolo che Geova aveva liberato dalla schiavitù egiziana e ne aveva fatto una potente nazione. Egli lo favorì e lo distinse sopra tutti gli altri popoli. Elargì loro benefici temporali e spirituali per un periodo di molti secoli. Infine mandò fra loro anche il suo unigenito Figlio. Benché mettessero a morte suo Figlio sul palo di tortura, Geova, con infinita misericordia, aveva ordinato che la buona notizia fosse presentata per prima a loro. Egli li scongiurò mediante i suoi profeti, apostoli e ministri, d’accettare la sua salvezza per mezzo di suo Figlio Gesù Cristo. Eppure la grande maggioranza non l’avrebbe ottenuta. Essi fraintesero stranamente il disegno della bontà di Dio. Avrebbe dovuto condurli al pentimento, come fece un rimanente, ma, invece, la stragrande maggioranza fu aggravata per la benignità di Dio e mostrarono vile ingratitudine. In qualche modo furono indotti a concludere che l’abbondante misericordia e longanimità di Dio verso di loro significasse che li avrebbe sempre favoriti, per quanto si ribellassero a lui con ingratitudine. La storia prova che si sbagliarono di molto nella loro conclusione. — Vedere Neemia 9:4-35 e Atti 2:14-47; 7:51-53.
14, 15. (a) Fu sprecata la longanimità di Geova? (b) Quale ulteriore lezione abbiamo riguardo alla longanimità di Dio?
14 La longanimità di Dio non fu sprecata con i Giudei. Essa servì al suo scopo. Diede a un rimanente l’opportunità del pentimento. Le rivelazioni della misericordia di Dio provvidero loro i motivi e gli incoraggiamenti a volgersi dal loro malvagio passato e a fare ciò che era giusto. Ricevettero così il favore di Dio di divenire suoi figli spirituali in un regno celeste con Cristo come capo.
15 Comunque, i Giudei che rigettarono la longanimità di Dio furono infatti quelli che ci persero. La loro perdita significò guadagno per i Gentili ai quali era stata data l’opportunità di divenire membri del regno celeste a causa dell’incredulità giudaica. La loro continua ostinazione ebbe come risultato la perdita del favore di Geova e perciò la perdita della sua protezione e benedizione, come fu ben dimostrato nel 70 E.V., quando la città di Gerusalemme fu distrutta dalle legioni romane. Non giova né al Giudeo né al Gentile trattare con leggerezza la longanimità di Dio. — Romani 11, capitolo undicesimo.
RAGIONE DELLA TOLLERANZA DI DIO
16. Perché Geova è longanime, secondo l’apostolo Paolo?
16 Ma perché Dio è longanime? È semplicemente per la salvezza degli uomini che Dio ha sopportato le loro offese? Paolo, l’apostolo di Gesù Cristo, risponde per noi: “Se, ora, Dio, benché avesse la volontà di dimostrare la sua ira e di far conoscere la sua potenza, tollerò con molta longanimità vasi d’ira resi adatti alla distruzione, onde egli facesse conoscere le ricchezze della sua gloria sui vasi di misericordia, che preparò in anticipo per la gloria, cioè noi, che ha chiamati non solo di fra i Giudei ma anche di fra le nazioni, che dire? Come dice anche in Osea: ‘Quelli che non sono mio popolo chiamerò ‘mio popolo’, e colei che non era diletta ‘diletta’; e nel luogo dove fu detto loro: ‘Voi non siete mio popolo’, ivi saranno chiamati ‘figli dell’Iddio vivente’”. (Rom. 9:22-26) In altre parole, per mezzo della sua longanimità Dio trae un popolo per il suo nome. E per mezzo di esso, si esalta in tutta la terra. — 1 Cor. 3:9, 16, 17; 2 Cor. 6:16; Atti 15:14.
17. Quali benedizioni sono risultate al genere umano a motivo della longanimità di Dio?
17 Questi diventano testimoni di Geova, ordinati per dichiarare le eccellenze del loro Dio Geova. Di loro l’apostolo Pietro scrisse: “Voi siete ‘una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso, affinché dichiariate le eccellenze’ di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce. Poiché voi una volta non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di Dio; voi eravate coloro ai quali non era stata mostrata misericordia, ma ora siete coloro ai quali è stata mostrata misericordia”. (1 Piet. 2:9, 10) La misericordia e longanimità di Dio hanno permesso a questi di divenire suoi figli, o suo popolo. “Se, dunque, siamo figli”, scrisse Paolo, “siamo anche eredi: eredi in realtà di Dio, ma coeredi di Cristo, purché soffriamo insieme per essere insieme anche glorificati. Quindi ritengo che le sofferenze del tempo presente non ammontano a nulla in paragone con la gloria che sarà rivelata in noi”. (Rom. 8:3, 4, 14-18; 2 Cor. 5:17; Gal. 6:15) Che elettrizzante prospettiva, per questi, formare il regno celeste con Cristo! Ed essi devono governare la terra con lui per mille anni, recando al genere umano eterne benedizioni. Per mezzo di loro Geova glorificherà il luogo stesso dei suoi piedi, secondo la sua promessa scritta. (Isa. 60:13) Così vediamo che la ragione della longanimità di Dio è la rivendicazione del suo nome e della sua Parola per mezzo di Cristo e del suo regno.
ESEMPIO DI LONGANIMITÀ IN GESÙ CRISTO
18. In chi fu illustrata la longanimità di Geova, e come?
18 Fra gli uomini sulla terra, la longanimità di Geova fu illustrata nella vita di Gesù Cristo. L’apostolo Paolo scrisse: “Guardiamo attentamente il principale Agente e Perfezionatore della nostra fede, Gesù. Per la gioia che gli fu posta dinanzi egli sopportò il palo di tortura, disprezzando la vergogna, e si è messo a sedere alla destra del trono di Dio”. (Ebr. 12:2) Come fu longanime Gesù con i malati e i poveri! Come fu longanime con Pilato ed Erode! Come fu longanime con quelli che lo misero al palo, dicendo: “Padre, perdona loro, poiché non sanno quello che fanno!” (Luca 23:34) Di Gesù Cristo, il profeta Isaia scrisse: “Maltrattato, si è umiliato, non ha aperto la bocca come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, non ha aperto la bocca”. (Isa. 53:7, Ga) Egli non si lamentò né mormorò, ma si rallegrò nella sofferenza, poiché era consapevole della gioia che gli era posta dinanzi.
19. In che modo la longanimità di Gesù Cristo fu un esempio per noi?
19 Gesù insegnò agli uomini a essere longanimi con vera dignità. Mediante il suo esempio, mostrò ai suoi seguaci come sopportare le debolezze dei loro conservi. Ricordate quanto Gesù sopportò Pietro, Tommaso e gli altri apostoli, e quanto li edificò dopo la sua risurrezione. (Giov. 20:24-29; 21:15-17) Dimostrò come sopportare gli errori e le infermità di ubriaconi, lebbrosi e prostitute. Sopportò le ingiurie di interrogatori ignoranti, la malizia di uomini di mente malvagia, e questo senza lamentarsi, senza irritarsi o rendere la pariglia, esempio che ci si raccomanda perché lo seguiamo.
20. Quali lezioni si devono imparare dalla longanimità?
20 Si devono imparare delle lezioni dalla sofferenza, lezioni che persino il perfetto uomo Gesù dovette imparare. Le Scritture dicono: “Nei giorni della sua carne Cristo offrì supplicazioni e anche richieste a colui che poteva salvarlo dalla morte, con forti grida e lagrime, e fu favorevolmente udito per il suo santo timore. Benché fosse Figlio, imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì; e dopo essere stato reso perfetto divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono responsabile di salvezza eterna”. (Ebr. 5:7-9) La lezione dell’ubbidienza dev’essere imparata da tutti quelli che otterranno la salvezza. — 1 Sam. 15:22, 23.
PRESENTE BISOGNO DELLA LONGANIMITÀ DI DIO
21. Come fu manifestata in tempi moderni la longanimità di Geova?
21 Il bisogno della longanimità di Dio nella nostra èra moderna fu messo in risalto da Gesù Cristo, quando disse: “Non farà Dio giustizia ai suoi eletti che gridano a lui giorno e notte, sebbene sia longanime verso di loro? Vi dico: Rapidamente farà loro giustizia. Tuttavia, quando il Figlio dell’uomo arriverà, troverà realmente la fede sulla terra?” (Luca 18:7, 8) Quando Geova Dio venne al suo tempio per il giudizio col suo intronizzato Re–Figlio, trovò gran bisogno d’essere longanime verso quelli che professavano il cristianesimo sulla terra. Coloro che erano dedicati a lui erano immersi nella religione babilonica. I loro abiti erano macchiati di ipocrisia religiosa e di compromessi politici. Dio fu longanime con le loro debolezze. A suo tempo quelli di cuore onesto apprezzarono la longanimità di Dio e si pentirono dei loro peccati e misero in ordine la loro vita. Geova, quindi, li benedisse col privilegio di divenire suoi testimoni in tutta la terra. Fu loro dato il glorioso tesoro di servizio d’annunciare lo stabilito regno di Dio e il rapido avvicinarsi della guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente nel luogo chiamato Armaghedon. — Matt. 24:14; Riv. 16:16.
22. In che modo la longanimità di Geova fu rimuneratrice per il genere umano?
22 La longanimità di Dio è stata davvero rimuneratrice. Ha recato come risultato accresciuta gloria a Dio. Per il genere umano ha significato un Redentore e rinnovata speranza di vita eterna. (Tito 1:1, 2; 1 Giov. 2:25) La longanimità di Geova ha reso possibile un governo del Regno, con molti figli spirituali, per la benedizione del genere umano. In questi ultimi giorni la sua longanimità ha non solo reso possibile che fosse completato il numero dei membri del corpo del Regno, ma ha anche aperto a una grande folla la via per rispondere alla misericordia di Dio e ricevere la sua salvezza. Per di più, ha avuto come risultato il ristabilimento della vera adorazione sulla terra e la presenza di una società di persone spiritualmente pure dedicate al proposito di Dio. Questo è meraviglioso ai nostri occhi, poiché se non fosse stato per la longanimità di Geova nessuna carne si sarebbe salvata. (Matt. 24:22) Ma ora vediamo il prezioso frutto della longanimità di Dio in più di un milione di persone che lo lodano. Geova ha veramente accresciuto la sua gloria per mezzo della sua longanimità!
23. (a) Quale avvertimento è dato in relazione alla longanimità di Dio? (b) Che cosa dovrebbero sempre tenere presente i cristiani per non venire meno allo scopo della longanimità di Dio?
23 Insieme a questa buona notizia, comunque, viene una parola di avvertimento affinché individualmente e collettivamente non veniamo meno allo scopo della longanimità di Geova. L’apostolo Pietro ci mette saggiamente e appropriatamente in guardia, dicendo: “Geova non è lento riguardo alla sua promessa, come alcuni considerano la lentezza, ma è paziente verso di voi perché non desidera che alcuno sia distrutto ma desidera che tutti pervengano al pentimento”. Quindi l’apostolo aggiunge: “Tuttavia il giorno di Geova verrà come un ladro”. I malvagi saranno distrutti. Vogliamo sempre essere sicuri di questi fatti e ricordarli: il giorno di Geova verrà, i malvagi saranno distrutti. Giacché è così, “considerate la pazienza del nostro Signore come salvezza”. Perciò, valetevene. Per quelli che se ne valgono, sono in serbo eterne benedizioni nel nuovo ordine di Dio sotto Cristo, benedizioni derivanti dalla longanimità di Dio. — 2 Piet. 3:9-18; Gal. 6:9.