La sentinella disse: ‘Babilonia è caduta!’
1. Perché dovremmo esaminare la “visione” descritta da Isaia?
LA VISIONE di ciò che sta per accadere nell’immediato futuro è “dura”, terribile. Così si espresse il profeta Isaia già ai giorni dell’impero assiro, che dominava il mondo di quel tempo. La “visione” è troppo “dura” perché la esaminiamo anche noi? Ascoltiamo ciò che dice Isaia: “Una dura visione che m’è stata annunciata: Lo sleale si comporta slealmente, e lo spogliatore spoglia”. — Isa. 21:2.
2. (a) Chi è lo “spogliatore”, e perché? (b) Verso chi fu particolarmente “sleale”, e perché?
2 Anche se non è menzionato per nome, “lo sleale” si può identificare. Era l’antica Babilonia, che divenne la terza potenza mondiale. Acquistò triste fama per aver spogliato la città di Gerusalemme, compreso il Santissimo del tempio di Geova. È vero che Geova impiegò Nabucodonosor, imperatore di Babilonia, come suo “servitore” per disciplinare il regno di Giuda, ma Babilonia agì slealmente verso il popolo del patto di Geova. Non liberò mai gli esiliati ebrei perché tornassero nella terra data loro da Dio, anche se ormai erano prigionieri da quasi settant’anni. (Isa. 14:3-17) Ci volle il conquistatore dell’impero babilonese per aprire nell’anno 537 a.E.V. la via del ritorno a quei “prigionieri”. Giustamente quindi la “visione” rivelata alla sentinella Isaia era “dura” nei confronti di Babilonia, spogliatrice delle nazioni e in particolare del popolo dell’Iddio di Isaia.
3. Che dire dell’odierna controparte di Babilonia in quanto a essere “sleale” e ‘spogliatrice’?
3 Che dire dell’odierna controparte dell’antica Babilonia? Nei suoi rapporti con quei cristiani che sono in un patto con Geova Dio non è stata meno sleale per quanto riguarda gli insegnamenti del cristianesimo. Ha spietatamente spogliato quei cristiani che osservano i comandamenti di Geova Dio e assolvono il compito di recare testimonianza al Re intronizzato, Gesù Cristo. (Riv. 12:17) La cristianità si è distinta in quanto a comportarsi slealmente e a spogliare, in particolare dai giorni della prima guerra mondiale. Sarà specialmente lei a sentire l’effetto della “dura visione” quando si adempirà sul moderno impero della falsa religione, Babilonia la Grande. Ma Geova chi impiegherà per adempiere fra breve quella “dura visione”?
4. In Isaia 21:2, a chi è ordinato di attaccare Babilonia, e perché i persiani non sono menzionati?
4 Isaia fornisce la base per rispondere, dicendo: “Sali, o Elam! Poni l’assedio, o Media! Ho fatto cessare ogni sospiro a lei dovuto”. (Isa. 21:2, Traduzione del Nuovo Mondo, ediz. inglese del 1971) Elam si trovava a est del fiume Tigri, e divenne parte di ciò che fu chiamato Persia, territorio oggi appartenente all’Iran.a La Media era la zona più vasta a est della valle mesopotamica. Circa 200 anni dopo la profezia di Isaia, Ciro (II) il Grande soggiogò i medi, dando al regno di Persia la supremazia sulla Media. Sua madre, però, e la maggioranza dei soldati del suo esercito erano medi. Questo Ciro è il Ciro o Kohresh predetto da Isaia sotto ispirazione divina. (Isa. 44:28–45:7) Al tempo della profezia di Isaia l’impero medo-persiano non era ancora sorto, e quindi i persiani non erano ancora saliti alla ribalta. Perciò solo Elam e la Media vennero menzionati per nome da Geova, che ordinò loro di attaccare Babilonia.
5. In che modo Geova fece cessare “ogni sospiro a lei dovuto”, e in che modo i “prigionieri” furono lasciati liberi di tornare a casa?
5 Sarebbero riusciti quegli attaccanti a cambiare la situazione del sud-ovest asiatico e del Medio Oriente? Sì, le successive parole di Isaia lo indicavano: “Ho fatto cessare ogni sospiro a lei dovuto”. Queste sono le parole di “Geova degli eserciti”, il Sovrano Signore dell’universo. Impiegando Elam e la Media come suoi strumenti, egli fece cessare “ogni sospiro” causato dall’oppressiva Babilonia. Supplicando Geova Dio di liberare gli israeliti dai loro aguzzini a cui non importava che gli israeliti marcissero nella prigionia, l’ispirato salmista disse: “Vengano i sospiri del prigioniero pure dinanzi a te. Secondo la grandezza del tuo braccio conserva quelli assegnati alla morte”. (Sal. 79:11-13; Isa. 14:17) Questa preghiera fu esaudita nel settantesimo anno dell’esilio degli ebrei a Babilonia, grazie a un decreto reale di Ciro il Grande. — Isa. 35:8-10.
REAZIONE INDIVIDUALE ALLA CADUTA DI BABILONIA
6, 7. Come descrive Isaia il terribile effetto che la caduta di Babilonia avrebbe avuto sugli individui coinvolti?
6 La caduta della forte terza potenza mondiale nel 539 a.E.V., a beneficio in particolare del piccolo paese d’Israele, era naturalmente qualcosa di difficile da immaginare. Implicava un grande cambiamento nel corso della storia mondiale. Gli individui su cui la caduta dell’impero che aveva sede nel “deserto del mare” avrebbe influito avversamente erano destinati a soffrire. Tale effetto è descritto dalle parole di Isaia sulla “dura visione”:
7 “Perciò i miei fianchi son divenuti pieni di penose doglie. M’hanno preso le stesse convulsioni, come le convulsioni di una donna che partorisce. Mi sono sconcertato così che non odo; mi sono turbato così che non vedo. Il mio cuore ha errato, un brivido stesso mi ha atterrito. Il crepuscolo di cui avevo desiderio m’è stato reso un tremore”. — Isa. 21:3, 4.
8. Cosa illustrano le descrittive parole di Isaia circa la condizione dei capi religiosi della cristianità e del paganesimo alla caduta dell’impero mondiale della falsa religione?
8 Quelle descrittive parole relative alla caduta della sleale terza potenza mondiale illustrano l’impatto sconcertante che la caduta dell’odierna controparte di Babilonia avrà sulla struttura religiosa del mondo. La sensibilità religiosa degli attuali babilonesi antitipici ne sarà ferita molto più che dal duro messaggio predicato dai testimoni di Geova in questo “tempo della fine” a partire dal 1914. (Dan. 12:4) Sacerdoti e altri funzionari religiosi della cristianità e del paganesimo rimarranno attoniti, storditi, quasi incapaci di vedere o udire ciò che starà avendo luogo. Il loro cuore non avrà requie, né avranno più fiducia nelle divinità che un tempo adoravano. La situazione, così orrenda da far rabbrividire, li terrorizzerà, in particolare perché la loro ipocrisia religiosa sarà smascherata. Il “crepuscolo” che in genere consente un po’ di agio e riposo al termine di una giornata lavorativa sarà per loro un oscuro tempo di tremore. Il giorno in cui hanno sviato e oppresso i membri delle loro organizzazioni religiose terminerà in modo spaventoso. Si contorceranno come donne che si tengono i fianchi dai dolori di parto.
9. Quale comando di Geova provoca un improvviso cambiamento dello scenario svelato a Isaia?
9 All’improvviso lo scenario svelato al profeta Isaia cambia come gli atti di un teatro. Egli ode il comando di Geova: “Si metta in ordine la tavola, si dispongano i luoghi dei posti, si mangi, si beva! Levatevi, principi, ungete lo scudo. Poiché Geova mi ha detto questo”. — Isa. 21:5, 6.
10. Cosa descriveva quel comando divino e quando la situazione raffigurata raggiunse il massimo del disprezzo per Geova?
10 Si tratta di una descrizione di quanto sarebbe avvenuto nel palazzo di Babilonia l’ultima notte del suo dominio mondiale. Vi è descritto vividamente il banchetto di Baldassarre, figlio dell’imperatore Nabonedo, allora assente. Migliaia di posti erano assegnati ai grandi di Babilonia. Si mangiava e si beveva a cuor leggero. Il massimo del disprezzo per Geova Dio fu raggiunto quando cominciarono a mangiare e a bere servendosi degli utensili che erano appartenuti al suo tempio fino al momento in cui i babilonesi avevano catturato Gerusalemme e ne avevano distrutto il tempio.
11. Cosa fece miracolosamente Geova durante quell’empio banchetto di Baldassarre, e in che modo Daniele fece da interprete per l’occasione?
11 Il banchetto di Baldassarre divenne quindi empio, perché chiamò in causa Geova. Egli fece quindi in modo che una mano scrivesse su un muro della sala del banchetto, dove il re poteva vederle, queste parole: “Mene, mene, techel e parsin”. Per decifrare queste parole in codice fu necessario chiamare il profeta ebreo Daniele. L’ultima parola della frase, parsin, è il plurale della parola caldea peres, e significa “divisioni”. Perciò, secondo l’interpretazione ispirata, Daniele disse: “PERES, il tuo regno è stato diviso e dato ai Medi e ai Persiani”. — Dan. 5:28.
12. Cos’era lo “scudo” che i principi dovevano ungere, e cosa indicava il comando di ungere tale “scudo”?
12 Come ricompensa, a Daniele fu data una veste reale e fu reso “il terzo” governante dell’impero. Ma questo non era l’adempimento del comando di Geova rivolto alla nobiltà babilonese: “Levatevi, principi, ungete lo scudo”. (Isa. 21:5) Non era nemmeno un comando rivolto ai principi perché ungessero gli scudi di guerra e combattessero contro gli assedianti di Babilonia. L’espressione “lo scudo” si applicava invece al capo regale della nazione. (Confronta Salmo 89:18). Cosa significava allora il comando di ‘ungere lo scudo’? Significava che il re Baldassarre stava per essere ucciso, cosa che avrebbe reso necessario che un altro assumesse la posizione di ‘secondo’ governante dell’impero babilonese. Ma l’insediamento di un nuovo “scudo” simbolico tramite unzione non ebbe mai luogo. La morte violenta di Baldassarre non lasciò in realtà il posto ad alcun successore della famiglia reale.
13. Era forse stato vano il comando di Isaia 21:2, e la posizione appena conferita a Daniele rimase valida sotto il nuovo regime?
13 Daniele 5:30, 31 dice: “In quella medesima notte Baldassarre il re caldeo fu ucciso, e Dario il Medo stesso ricevette il regno, avendo circa sessantadue anni”. Che fulmineo cambiamento nella scena politica mondiale! Non per nulla Geova aveva dato ordine: “Sali, o Elam! Poni l’assedio, o Media!” (Isa. 21:2) Quando Babilonia cadde in mano ai medi e ai persiani, Dario il Medo assunse il ruolo di ‘secondo’ governante di Babilonia. L’incarico appena ricevuto da Daniele come “terzo” governante di Babilonia non ebbe validità sotto il regime medo-persiano. Ma Daniele non fu ucciso con Baldassarre.
14. Cosa presagisce la caduta dell’antica Babilonia, e come influirà questo su quelli coinvolti?
14 La sorprendente caduta dell’antica Babilonia presagisce l’improvvisa caduta della sua controparte attuale, Babilonia la Grande. Essa coglierà alla sprovvista i fanatici religiosi del mondo. Perciò la sicurezza di quelli che credono nell’invincibilità dell’impero mondiale della falsa religione, e che quindi non si aspettano una sua caduta a breve scadenza, sarà bruscamente scossa!
LA SENTINELLA RIFERISCE
15. Cosa indica riguardo all’antica Babilonia e alla sua controparte il comando dato dopo la profetica descrizione del banchetto di Baldassarre?
15 Ma perché Isaia preannunciò ciò che sarebbe accaduto al banchetto di Baldassarre in quella cruenta notte del 539 a.E.V.? Lo fece a motivo di ciò che doveva venire dopo, cioè un rapporto dell’eccezionale avvenimento al popolo del patto di Geova, popolo che si sarebbe rallegrato per la caduta della “sleale” Babilonia. Isaia 21:5, 6 spiega cosa sarebbe successo come conseguenza della caduta di Babilonia, dicendo: “Levatevi, principi, ungete lo scudo. Poiché Geova mi ha detto questo: ‘Va, poni uno di vedetta affinché annunci proprio ciò che vede’”. L’avvenimento doveva essere pubblicizzato in tutto il mondo! Anche la caduta di Babilonia la Grande occuperà il primo posto fra le notizie dei mezzi d’informazione!
16. Cosa si può dire della “vedetta” di guardia nel caso dell’antica Babilonia e di quella di guardia nel caso di Babilonia la Grande?
16 A Isaia fu detto di porre una “vedetta” che riferisse ciò che vedeva. Isaia non visse così a lungo da essere testimone oculare delle cose che aveva predette e di cui ci lasciò un racconto scritto. Perciò qualcun altro dello stesso popolo di Isaia avrebbe dovuto servire quale vedetta. Una simile vedetta è stata messa di guardia anche nei giorni che precedono l’imminente caduta di Babilonia la Grande. Si tratta della classe unta dallo spirito di Geova, la classe appropriatamente associata alla rivista che porta ancora il nome La Torre di Guardia. L’evidenza disponibile mostra che per mezzo di Gesù Cristo Geova Dio ha costituito questa classe come “vedetta”. Ha prestato servizio in questo incarico fino a questa inquietante ora della “notte”, le cui tenebre avvolgono il mondo intero. (Matt. 24:45-47) Cosa possiamo aspettarci che questa “vedetta” ci dica a tempo debito?
17. Cosa vide la “vedetta”, e cosa rappresentava questo?
17 La profezia di Isaia riguardo alla “vedetta” ci dice: “Ed egli vide un carro da guerra con un paio di destrieri, un carro da guerra di asini, un carro da guerra di cammelli. E prestò molta attenzione, in maniera assai attenta”. (Isa. 21:7) Quei carri si stavano evidentemente avvicinando con la rapidità dei veloci cavalli da posta persiani, e provenivano dal conquistato “deserto del mare”. C’erano probabilmente colonne di carri da guerra. La colonna di carri tirati da asini rappresentava le forze mede al comando di Dario il Medo. La colonna di carri tirati dagli animali più grandi, cammelli in grado di superare i cavalli, rappresentava le forze persiane al comando di Ciro il Grande.b Ciro il Persiano era infatti il comandante delle forze congiunte medopersiane. Non Dario il Medo, ma Ciro il Persiano fu il conquistatore che Geova, tramite Isaia, predisse che avrebbe chiamato per nome. Geova Dio avrebbe aperto dinanzi a Ciro le porte metalliche di Babilonia, permettendogli di penetrare lungo il letto del fiume Eufrate e irrompere così nella città di Babilonia, protetta da imponenti fortificazioni. — Isa. 44:27—45:4; confronta Daniele 8:1-4, 20.
18. Secondo Isaia 21:8, 9, che specie di sentinella sarebbe stata la “vedetta”, ed è stato così?
18 La vedetta di guardia si sarebbe mostrata una sentinella fedele e attendibile? Isaia 21:8, 9 lo indica dicendo: “E chiamava come un leone: ‘Sulla torre di guardia, o Geova, io sto di continuo di giorno, e al mio posto di guardia sono in piedi tutte le notti. Ed ecco, ora, viene un carro da guerra di uomini, con un paio di destrieri!’” Rimase ben desta al suo posto fino a che i suoi occhi scrutatori non videro ciò che aveva lungamente atteso. In modo simile, l’odierna classe della “sentinella” ha ‘ruggito’ intrepidamente, al fine di assolvere la missione datale da Dio, servendosi delle riviste Torre di Guardia e di altre pubblicazioni teocratiche e conferenze pubbliche. Grazie all’inesauribile potenza di Geova continuerà a farlo fino al momento in cui potrà proclamare l’annuncio tanto atteso.
19. Cosa mostra se la sentinella capì correttamente il significato dell’avvicinarsi dei carri da guerra?
19 La sentinella capì l’importanza dei carri da guerra che vedeva dalla torre di guardia su cui si trovava. In base al tempo stabilito da Geova — settant’anni di desolazione per il paese di Giuda — e in base alle profezie fatte dall’esiliato Daniele prima dell’empio banchetto di Baldassarre del 539 a.E.V., la sentinella fu in grado di interpretare correttamente l’ininterrotto susseguirsi di carri non babilonesi. “Ed egli”, afferma Isaia 21:9b, “prendeva la parola e diceva: ‘È caduta! Babilonia è caduta, e tutte le immagini scolpite dei suoi dèi egli ha spezzate a terra!’”
20. Perché non furono gli ebrei esiliati a Babilonia a infrangere le immagini scolpite dei suoi dèi, e chi fu a farlo?
20 L’iconoclasta di cui si parla è Geova l’unico vivente e vero Dio, l’Iddio geloso che ‘esige esclusiva devozione’. (Eso. 20:5) Lasciando che i medi e i persiani, che non adoravano gli dèi babilonesi, conquistassero Babilonia, Geova mostrò la falsità degli dèi idolatrici della terza potenza mondiale, la loro inesistenza. Non furono gli ebrei esiliati a Babilonia a sollevarsi in una rivolta e a rovesciare la terza potenza mondiale; Geova loro Dio non li autorizzò e non comandò loro di farlo. Si servì invece di Dario il Medo e di Ciro il Persiano per provocare la caduta dell’idolatra Babilonia dal ruolo di potenza mondiale. (Dan. 2:32, 36-38) Non fu quindi la “sentinella” a causare la caduta della “sleale” Babilonia. La “sentinella” si limitò a testimoniare la caduta, a rivendicazione di Geova come Dio di profezia e Sovrano Signore.
21. Quale annuncio simile a quello proclamato dalla “sentinella” della profezia d’Isaia dev’essere ancora fatto?
21 Un annuncio d’importanza universale come quello della “sentinella” della profezia d’Isaia è predetto per il nostro tempo. L’apostolo cristiano Giovanni, che visse sino alla fine del I secolo, ebbe una visione di chi faceva l’annuncio, e scrisse: “Vidi un altro angelo che scendeva dal cielo, con grande autorità; e la terra fu illuminata dalla sua gloria. Ed egli gridò con forte voce, dicendo: ‘È caduta! Babilonia la Grande è caduta, ed è divenuta luogo di dimora di demoni e luogo di rifugio d’ogni esalazione impura e luogo di rifugio d’ogni uccello impuro e odioso!’” — Riv. 18:1, 2.
22. Chi sarà a ridurre in rovina Babilonia la Grande, e di quale strumento si servirà?
22 Il più grande Ciro, il glorificato Signore Gesù Cristo, è Colui che provocherà l’imminente caduta letterale di Babilonia la Grande, che diverrà quindi un luogo desolato. Per quanto oggi i cristiani testimoni di Geova possano predicare a tutto spiano e in tutto il mondo il regno di Geova e il suo giorno di vendetta, di per sé questo non recherebbe mai il crollo dell’impero mondiale della falsa religione. Essi attendono ansiosamente il tempo in cui potranno annunciare che Babilonia la Grande è caduta. (Riv. 18:2) Poiché il più grande Ciro non impiegherà i suoi pacifici discepoli sulla terra per rovesciare Babilonia la Grande, il capitolo 17 di Rivelazione mostra che egli si servirà di uno strumento raffigurato da una bestia selvaggia di colore scarlatto e con dieci corna. Le sue sette teste rappresentano le sette potenze mondiali della storia biblica. La meretrice internazionale, Babilonia la Grande, salì in groppa a questa simbolica bestia del XX secolo quando, dopo la prima guerra mondiale, fu formata la Lega delle Nazioni.
23. Contro chi si volgeranno allora con tutte le loro forze i sostenitori della simbolica bestia, e cosa farà il più grande Ciro?
23 Finora Babilonia la Grande ha cavalcato le Nazioni Unite, succedute alla Lega, ma fra breve i sostenitori politici delle Nazioni Unite si stancheranno di essere dominati dall’impero mondiale della falsa religione e se lo scrolleranno di dosso, distruggendolo. Poi, dopo che la “sentinella” avrà gridato: “Babilonia la Grande è caduta!” essi si volgeranno con tutta la loro ira contro i sopravvissuti cristiani testimoni di Geova. A questo punto il più grande Ciro, Gesù Cristo, il “Re dei re”, interverrà distruggendo gli ex sostenitori delle Nazioni Unite nella “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon. L’unta classe della “sentinella” di Geova e la “grande folla”, che ha agito secondo le informazioni trasmesse da quella “sentinella” composita, sopravvivranno, sotto la protezione divina, a quella guerra finale, a rivendicazione di Geova Dio quale Sovrano del cielo e della terra.
24. In che senso l’antico Israele era “figlio” dell’aia di Geova, e a quale simile trebbiatura si porrà fine fra breve? In che modo?
24 I settant’anni d’esilio a Babilonia disciplinarono gli ebrei esiliati come se fossero stati “trebbiati”. In senso simbolico, formavano il “figlio” dell’aia di Geova. Dopo la caduta di Babilonia, quella ‘trebbiatura’ disciplinare doveva cessare. Riferendosi a ciò, Isaia 21:10 dice in tono compassionevole e confortante: “O miei trebbiati e figlio della mia aia, ciò che ho udito da Geova degli eserciti, l’Iddio d’Israele, vi ho dichiarato”. In modo simile, a Babilonia la Grande è stato permesso di ‘trebbiare’ i fedeli testimoni di Geova. Ma una volta caduta nella distruzione, qualsiasi ‘trebbiatura’ da parte sua cesserà. I suoi ex amanti politici cercheranno di prolungare la trebbiatura. Come ricompensa, essi stessi saranno trebbiati nella distruzione sulla simbolica aia di Geova. — Riv. 14:14, 15; Gioe. 3:13-16; Mic. 4:12, 13.
25. Tenendo conto dell’imminente caduta di Babilonia la Grande, perché questo è più che mai il tempo in cui il “popolo” di Geova deve far risuonare il suo comando, e in vista di che cosa?
25 Tenendo conto dell’imminente caduta di Babilonia la Grande, ora è più che mai tempo che la classe della “sentinella” e la “grande folla” facciano risuonare il comando divino: “Uscite da essa, o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricever parte delle sue piaghe”. (Riv. 18:4) Sì, è necessario ‘uscire da essa’, non per unirsi ai suoi amanti politici o alle forze empie e irreligiose di questo mondo, ma per entrare a far parte del dedicato “popolo” di Geova. (Ger. 51:45) Agite ora in armonia con la “dichiarazione” di Isaia “contro il deserto del mare”. — Isa. 21:1-10.
26. Per che cosa dobbiamo ringraziare “Geova degli eserciti”, e quale splendida speranza hanno quelli che prestano ascolto?
26 Siano dunque rese grazie a “Geova degli eserciti, l’Iddio d’Israele”, per aver suscitato una classe della “sentinella” e per averle affidato tale meraviglioso annuncio da far risuonare in lungo e in largo! Tutti quelli che prendono a cuore l’annuncio affidatole da Dio nutrono la splendida speranza di sopravvivere all’orribile “notte” di questo mondo e di vedere il luminoso “mattino” del giusto nuovo sistema di cose sotto il regno del più grande Ciro, Gesù Cristo, il Liberatore. Questo sarà motivo di allegrezza e di lode per “Geova degli eserciti”, nostro Sovrano Signore.
“Io sono il Divino e non c’è nessun altro Dio, né alcuno simile a me; Colui che annuncio dal principio il termine, e da molto tempo fa le cose che non sono state fatte. . . . L’ho pure proferito; lo farò anche avvenire”. — Isa. 46:9-11.
[Note in calce]
a La Bibbia di Gerusalemme (ediz. francese) dice su Isaia 21:2: “Elam è il nome degli antichi abitanti degli altipiani da cui provennero i persiani. I medi erano stati vassalli di Ciro prima della conquista di Babilonia”.
b Circa l’uso bellico dei cammelli da parte di Ciro il Grande, si veda Erodoto (Storie, Libro I, 80).
La Drioux Bible francese, edizione del 1884, fa questo commento su Isaia 21:7: “I due cavalieri su un carro sono i due re che dovevano conquistare Babilonia, Dario il Medo e Ciro. Come spiega molto bene Menochio [gesuita e commentatore biblico italiano del XVII secolo], le rispettive cavalcature rappresentano i medi e i persiani”.
Simili commenti su Isaia 21:7 si trovano nel Commentary on The Old Testament del dott. Adam Clarke, Vol. IV, pag. 2724.
Sull’impiego dei cammelli nella strategia bellica di Ciro, si veda “The Outline of History”, di H. G. Wells, cap. 20, intitolato “The Greeks and the Persians”, pag. 257, parr. 2, 3, ediz. del 1971.
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Durante l’empio banchetto di Baldassarre Geova recò su Babilonia il giudizio della distruzione
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Per aver ‘trebbiato’ i testimoni di Geova, prima l’impero mondiale della falsa religione e poi i suoi amanti politici verranno a loro volta “trebbiati” nella distruzione