Avete ‘smesso d’accumularvi tesori sulla terra’?
“Smettete d’accumularvi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri sfondano e rubano”. — Matt. 6:19.
1. (a) Qual è l’obiettivo degli odierni uomini d’affari? (b) Perché non c’è nessuna soddisfazione a realizzare i ‘desideri che sono stati suscitati’?
NEL mondo attuale abbondano i beni e i possedimenti materiali. La varietà di cose materiali che si possono comprare col denaro non ha fine né limite. Comprendendo questo fatto, l’obiettivo del commercio è quello di conseguire grandi utili anziché soddisfare i bisogni fondamentali della gente. Perciò, gli uomini d’affari investono grandi somme di denaro per fare pubblicità, pubblicità, pubblicità. A che scopo? Per suscitare in voi un desiderio, il desiderio dei loro prodotti, per sfruttarvi. Una volta che avete cominciato non solo a soddisfare i vostri effettivi bisogni, ma anche a cercar di soddisfare questi desideri che sono stati suscitati, vi trovate su una strada interminabile che consumerà la maggior parte del vostro tempo, delle vostre energie, della vostra attenzione e del vostro interesse senza darvi alla fine la soddisfazione che desiderate. Come sono veraci le parole del saggio Salomone, che scrisse: “Chi semplicemente ama l’argento non si sazierà d’argento, né chi ama la ricchezza delle entrate [profitti]. Anche questo è vanità”! — Eccl. 5:10.
2, 3. (a) Quale eccellente consiglio diede Gesù riguardo ai tesori terreni? (b) In che modo sia il “rimanente” che le “altre pecore” traggono profitto da questo consiglio?
2 Nel Sermone del monte il più grande Salomone, Gesù Cristo, mostrò che chi cercava le benedizioni del messianico regno di Dio si sarebbe occupato di un tesoro assai più importante. Quindi, com’è opportuno oggi il consiglio che diede ai suoi discepoli: “Smettete d’accumularvi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri sfondano e rubano. Piuttosto accumulatevi tesori in cielo, dove né la tignola né la ruggine consumano, e dove i ladri non sfondano né rubano”! — Matt. 6:19, 20.
3 Che eccellente consiglio è questo per il rimanente degli unti discepoli del Signore Gesù Cristo i quali hanno la prospettiva di “un’eredità incorruttibile” nei cieli spirituali! (1 Piet. 1:4; Efes. 1:18) Infatti, a lungo andare, alla fine della loro carriera terrena, devono lasciare TUTTI i possedimenti terreni. Non possono portarli con sé in cielo. Lo stesso dicasi della “grande folla” di “altre pecore” che hanno la prospettiva di sopravvivere alla “grande tribolazione” che ci attende tra breve, per vivere in eterno in una terra paradisiaca. (Riv. 7:9-14; Matt. 24:21, 22; Sal. 37:29) Geova Dio non ha promesso a queste “altre pecore” che preserverà tutti i loro possedimenti materiali qui sulla terra durante quella “grande tribolazione” perché li usino dopo.
ESEMPI STORICI
4. Come mostra Pietro la capacità di Geova di liberare, e che cosa apprendiamo dall’esempio di Noè?
4 Non abbiamo certo nessuna ragione di dubitare della capacità di Geova di preservare e liberare. In passato questa potenza è stata dimostrata in molte occasioni e in molti modi. L’apostolo Pietro ce lo rammenta e ci assicura che “Geova sa liberare le persone di santa devozione dalla prova”. (2 Piet. 2:9) A questo riguardo ci dà alcuni rimarchevoli esempi, come quando Geova “non si trattenne dal punire il mondo antico, ma conservò Noè, predicatore di giustizia, con sette altri quando portò il diluvio su un mondo di empi”. (2 Piet. 2:5) La Parola di Dio ci preserva in modo chiaro e accurato questo racconto, risalendo di oltre quattromila anni al tempo in cui Geova liberò questo fedele patriarca, Noè, e la sua famiglia attraverso il diluvio universale in un’arca che ebbe il privilegio di costruire secondo le istruzioni date da Dio. (Gen. 6:14-16) Tuttavia, dobbiamo notare che nulla è detto del fatto che Dio preservasse la casa, la dimora fissa, di Noè e della sua famiglia sulla terra. Senz’altro, questi possedimenti terreni, materiali, furono spazzati via quando “tutte le sorgenti delle vaste acque dell’abisso si ruppero e le cateratte del cieli si aprirono. E sulla terra piovve a dirotto per quaranta giorni e quaranta notti”. — Gen. 7:11, 12.
5. Come la liberazione di Lot dà ulteriore risalto al punto?
5 Quindi Pietro accenna al tempo di Lot, nipote di Abraamo. Quando Dio recò una fine infuocata sulle malvage, immorali città di Sodoma e Gomorra, “liberò il giusto Lot, che era grandemente afflitto dalla condotta dissoluta di persone che sfidavano la legge — poiché quel giusto, per ciò che vedeva e udiva mentre dimorava fra loro, si tormentava di giorno in giorno l’anima giusta a causa delle loro opere illegali”. (2 Piet. 2:7, 8) Anche lì notiamo che, quando Lot fuggì con la moglie e le due figlie, nulla dice che portassero con sé i beni materiali. Non sarebbe stato possibile. Il comando angelico che avevano ricevuto era: “Scampa per la tua anima!” Ma senz’altro la moglie di Lot nutriva ancora il “desiderio” delle cose materiali abbandonate. Disubbidì alle istruzioni angeliche e guardò indietro, e come risultato divenne una colonna di sale. — Gen. 19:17, 23-26.
6. Quali istruzioni furono date riguardo a Gerusalemme ai Giudei divenuti cristiani?
6 Similmente, nel primo secolo della nostra Èra Volgare, dopo il temporaneo assedio della Città Santa di Gerusalemme da parte delle legioni romane al comando del generale romano Cestio Gallo, i Giudei divenuti cristiani dovettero ubbidire al consiglio del Signore Gesù Cristo. Dovettero abbandonare le loro proprietà e i loro beni a Gerusalemme e in Giudea e ‘fuggire’ ai monti fuori della provincia di Giudea, abbandonando praticamente tutto. Quelli che a quel tempo erano fuori di questo distretto non dovevano entrarvi per reclamare alcuna cosa di natura materiale avessero lì. — Luca 21:20-24.
7, 8. Nel 607 a.E.V., quali due uomini ricevettero la speciale benedizione di Geova, e come?
7 Risalendo più addietro nella storia, troviamo una situazione simile. La Parola di Dio mostra che nell’anno 607 a.E.V. c’erano due uomini che Geova Dio nominò in modo particolare e che avrebbero avuto le sue speciali benedizioni al tempo in cui la Città Santa di Gerusalemme sarebbe stata distrutta dagli eserciti babilonesi. Uno di questi uomini era un Etiope di nome Ebed-Melec. Fu colui che perorò la causa del profeta Geremia presso il re Sedechia, affinché il re liberasse Geremia, che correva il pericolo di morire in una cisterna. (Ger. 38:6-13) Parlando della ricompensa che Ebed-Melec avrebbe ricevuto per aver mostrato considerazione al Suo servitore, Geova gli disse: “‘Senza fallo ti procurerò scampo, e non cadrai di spada; e per certo avrai la tua anima come spoglia, poiché hai confidato in me’, è l’espressione di Geova”. — Ger. 39:18.
8 L’altro uomo menzionato da Geova fu Baruc, il fedele segretario del profeta Geremia. Sotto dettatura di Geremia, ebbe il meraviglioso privilegio di scrivere due rotoli, che contenevano il messaggio profetico della condanna di Gerusalemme. Mentre scriveva il primo rotolo, in seguito bruciato pezzo per pezzo da Ioiachim, Baruc si lamentò d’essere stanco. Geova lo avvertì: “Ma in quanto a te, tu continui a cercar grandi cose per te stesso. Non continuare a cercare”. Tuttavia, a motivo della sua fedeltà gli furono promesse preservazione e salvezza, non solo durante questo spaventoso assedio di Gerusalemme ma anche in seguito quando i ribelli fuggirono in Egitto, costringendo lui e Geremia ad andare con loro. (Ger. 36:4-32; 43:4-7) Ma notate in che cosa sarebbe consistita questa preservazione: “‘Poiché, ecco, io farò venire la calamità su ogni carne’, è l’espressione di Geova, ‘e per certo ti darò la tua anima come spoglia in tutti i luoghi ai quali andrai”. (Ger. 45:1-5) Sia a Baruc che a Ebed-Melec non fu dunque promesso nient’altro che la loro “anima”, solo la loro vita, durante il tempo dell’assedio e della distruzione della città di Gerusalemme.
LE DOMANDE CHE DOBBIAMO FARCI
9. Dato il tempo in cui viviamo, quali domande dovremmo considerare seriamente?
9 Mentre consideriamo questi ottimi esempi e comprendiamo che oggi “la fine di ogni cosa si è avvicinata” (1 Piet. 4:7), che viviamo in un periodo di tempo molto più grave in cui sovrasta una distruzione assai più grande, siamo indotti a chiederci seriamente: È sensato dedicare tanto tempo e tanti sforzi per specializzarci in qualche professione da svolgere in questo mondano sistema di cose, al fine di accrescere il nostro guadagno? È ragionevole voler accrescere i possedimenti terreni oltre i nostri effettivi bisogni per assicurarci una futura vita di agi sulla terra e vivere più comodamente e riccamente nel breve tempo che rimane prima della “grande tribolazione”? Perdiamo di vista che c’è qualcosa di assai più importante e utile di cui ora dovremmo interessarci? Non abbiamo fede che, se Lo mettiamo al primo posto nella nostra vita, il nostro Grande Preservatore avrà cura di noi nei giorni avvenire? Queste sono domande che ognuno di noi deve considerare personalmente. Ne dipende la vita!
10. Perché dobbiamo interessarci delle parole di Gesù riportate in Luca 17:26-30?
10 Vivendo in una generazione in cui esistono tante cose che possono assorbire tempo, interesse e attenzione, dobbiamo tenere bene a mente le profetiche parole di Gesù! Egli disse: “Inoltre, come avvenne ai giorni di Noè, così sarà pure ai giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, gli uomini si sposavano, le donne erano date in matrimonio, fino a quel giorno in cui Noè entrò nell’arca, e giunse il diluvio e li distrusse tutti. Similmente, come accadde ai giorni di Lot; mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, edificavano. Ma nel giorno che Lot uscì da Sodoma piovve dal cielo fuoco e zolfo e li distrusse tutti. Lo stesso avverrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo sarà rivelato”. (Luca 17:26-30) Sapendo queste cose in anticipo, da che parte vi trovate? Siete ingolfati nelle attività della vita quotidiana? È lì che è il vostro tesoro, il vostro cuore? (2 Piet. 3:17; Matt. 6:21) Com’è dunque appropriato che Gesù Cristo abbia consigliato a tutti i suoi discepoli, inclusi noi che oggi viviamo alla fine di questo sistema di cose, di accumularsi tesori in cielo! Che benedizione sarà per noi se lo faremo!
11, 12. (a) Che cosa significa ‘accumulare tesori in cielo’? (b) Com’è possibile?
11 Ma forse chiedete: Che cosa significa accumulare tesori in cielo? Com’è possibile? Significa questo: Che ci sforziamo di ottenere e mantenere una buona reputazione presso il nostro Creatore, Geova Dio. Significa tenere una condotta tale da essere ‘ricchi verso Dio’. (Luca 12:21) Le “opere eccellenti” compiute dalla persona sono come ricchezze depositate presso il Creatore in cielo, che le assicurano eterni benefici di cui neppure la morte può privarla. (Ebr. 10:24; Giac. 3:13; Giov. 11:25) Si mantiene questa reputazione rimanendo saldi nella fede e nella lealtà verso il nostro Dio, Geova, e facendo la volontà divina. — Rom. 11:20; 2 Cor. 1:24.
12 Gesù diede continuamente risalto a questi tesori celesti e stabilì per noi il modello. (1 Piet. 2:21; Ebr. 10:5-10) Dopo avere consigliato i suoi discepoli in merito ai tesori terreni, li esortò: “Continuate dunque a cercare prima il regno e la sua giustizia, e tutte queste altre cose vi saranno aggiunte”. (Matt. 6:33) Per accumulare questi tesori celesti, è dunque della massima importanza vivere e agire ora allo scopo di ottenere una condizione approvata presso il Padre nostro che è nei cieli, Geova Dio. — Sal. 5:12; Prov. 12:2; Giov. 6:27.
13, 14. Chi era Zaccheo, e quale radicale cambiamento ci fu nella sua vita?
13 Nel primo secolo della nostra Èra Volgare abbiamo l’esempio di un uomo che agì proprio così, che abbandonò i suoi tesori qui sulla terra per dedicarsi agli interessi del regno messianico. Chi fu? Fu un uomo ricchissimo di nome Zaccheo, un capo esattore di tasse abitante nella città di Gerico. Ancor oggi il distretto intorno a Gerico, proprio a ovest del fiume Giordano, è molto fertile e produttivo. Senz’altro, nei tempi antichi i proventi delle tasse in quel luogo erano considerevoli. Come molti esattori di tasse del suo tempo Zaccheo aveva impiegato metodi discutibili, data la sua posizione, per procurarsi parte della sua ingente ricchezza. — Luca 19:2, 8.
14 Nella primavera del 33 E.V. Gesù andò a Gerico, poco prima di andare a Gerusalemme e di morire. Desiderando vedere Gesù, ma essendo basso di statura e non potendo vedere al di sopra della folla, Zaccheo corse avanti e si procurò una posizione di vantaggio arrampicandosi su un albero. Evidentemente ciò richiamò l’attenzione di Gesù che gli disse di scendere e lo informò che mentre era a Gerico sarebbe stato a casa sua. Ciò turbò gli abitanti della città, che si lamentarono: “È andato ad alloggiare con un uomo che è peccatore”. (Luca 19:3-7) Tuttavia, la compagnia di Gesù ebbe su Zaccheo un effetto notevole. Ascoltando Gesù, comprese evidentemente qual era il vero tesoro, poiché esclamò: “Ecco, la metà dei miei averi, Signore, la do ai poveri, e qualunque cosa io abbia estorta ad alcuno mediante falsa accusa la rendo al quadruplo”. Sì, espresse il suo desiderio di distribuire la propria ricchezza e divenire fedele seguace del Signore Gesù Cristo. Che meravigliosa gioia dovette provare Zaccheo quando Gesù gli disse: “Oggi la salvezza è venuta in questa casa, poiché egli pure è figlio di Abraamo”. — Luca 19:8, 9.
ESEMPI MODERNI
15. Quale moderno esempio abbiamo di uno che mise i tesori celesti al primo posto nella sua vita?
15 Così oggi è con gioia che notiamo moderni esempi di persone le quali hanno ritenuto opportuno concentrare la propria attenzione sulle cose del Regno e smettere di accumulare qui sulla terra ulteriore ricchezza. Uno di questi esempi è quello di un fratello la cui vita fu narrata ne La Torre di Guardia del 1º novembre 1968, un uomo d’affari di grande successo. Le sue doti naturali gli permisero di riuscire molto bene nel campo della compravendita e dell’amministrazione di immobili. In un’occasione alcuni uomini d’affari che conoscevano bene il suo acume nel commercio gli fecero un’offerta commerciale apparentemente tentatrice. Quale? Gli proposero di guadagnare un milione di dollari (640.000.000 di lire) in un solo anno! Che cosa fece? La respinse! Perché? Perché in quel periodo avrebbe dovuto dedicare assiduamente tutto il suo tempo ad attività commerciali. Ecco che cosa disse: “Non è possibile che io rinunci ai miei meravigliosi privilegi di servire Geova nemmeno per un anno, no, non per TUTTO il denaro del mondo. Servire i miei fratelli qui a Washington è per me più prezioso, e qui so di avere la benedizione di Geova. Senza dubbio io guadagnerei un milione di dollari, ma alla fine dell’anno di quella specie di vita come sarei io spiritualmente, o anche fisicamente?” Prendereste una decisione simile se vi fosse fatta un’offerta così allettante?
16. Quale altro esempio possiamo apprezzare oggi? Perché?
16 Considerate anche un altro esempio di qualche tempo prima, quello di un uomo della contea di Allegheny, in Pennsylvania, che nel 1870 non era ancora ventenne. Era in commercio con suo padre e amministrava una catena di negozi di abbigliamento maschile, ed era sulla strada di diventare milionario. Questo avveniva prima che John D. Rockefeller si dedicasse al commercio del petrolio per diventare multimilionario. Ma che cosa fece questo giovane di Allegheny? Comprese che lo studio della Bibbia, per conoscere ciò che essa insegna e qual è il suo messaggio per il nostro giorno, doveva avere la precedenza. Nel 1879 comprese la necessità di pubblicare una nuova rivista religiosa (inglese), La Torre di Guardia di Sion e Araldo della Presenza di Cristo (ora La Torre di Guardia). In seguito divenne il primo presidente della Watch Tower Bible and Tract Society. Si chiamava Charles T. Russell e investì tutta la sua fortuna nella predicazione della buona notizia del Regno. Sì, quali eccellenti esempi abbiamo, passati e presenti, di persone che misero al primo posto nella loro vita gli interessi del Regno! Prendete voi tali sagge decisioni per accumularvi tesori in cielo?
17, 18. (a) Prima che ce ne accorgiamo, come possiamo essere spiritualmente derubati? (b) Quale condotta di Gesù ci aiuta a capire il vero valore delle ricchezze di questo mondo?
17 Che dire se qualcuno vi offrisse 5.000.000 di lire purché rinnegaste la vostra fede in Geova e rinunciaste al privilegio di servirlo? Accettereste? Che dire di 50.000.000 o di 500.000.000 di lire? “Ma è impensabile”, direte. “Non lo farei per nessuna somma di denaro al mondo!” È la sola giusta decisione da prendere, non è vero? Tuttavia, per avere “un po’ di più” o qualcosa che desiderano tanto, quanti hanno accettato maggiori responsabilità, forse un altro lavoro o solo di lavorare “alcune” sere la settimana o nei giorni di fine-settimana? Questo, naturalmente, impedisce loro di frequentare le regolari adunanze in programma nella congregazione e di trarre profitto dall’eccellente associazione che vi si può godere. Ostacola pure la loro attività di predicazione e contrasta l’influenza dello spirito di Dio nella loro vita. Prima che se ne accorgano sono stati spiritualmente derubati, hanno perso l’amore e l’apprezzamento verso Geova e la sua organizzazione. Sono materialmente più ricchi, sì, ma molto più poveri spiritualmente. Che prezzo han dovuto pagare per avere “un po’ di più” o qualche altro possedimento, e per ottenerlo hanno anche dovuto lavorare sodo!
18 Quando il Diavolo condusse Gesù su un alto monte e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e disse che sarebbero stati tutti suoi se solo “ti prostri e mi fai un atto di adorazione”, Gesù disse: “Va via, Satana! Poiché è scritto: ‘Devi adorare Geova il tuo Dio, e a lui solo devi rendere sacro servizio’”. (Matt. 4:8-10) Similmente, apprezziamo il valore del tesoro celeste, prendendo decisioni che rechino onore a Dio e ci facciano ottenere la sua approvazione.
IL VALORE DEL TESORO CELESTE
19. In che modo è saggio dare ascolto al consiglio di Gesù rispetto ai possedimenti materiali?
19 Vorremo sempre apprezzare la sapienza delle parole di Gesù riguardo ai beni materiali. Egli disse che si corrodono, che c’è il continuo pericolo che siano perduti, rubati o distrutti. Più si ha, più ci si deve occupare di quello che si ha. Quante volte questo è un peso superfluo! Se si dà troppa importanza a questi beni materiali si può anche perdere la “vera vita”. (1 Tim. 6:19) Ne abbiamo un esempio nel primo secolo.
20-22. (a) Quale consiglio diede Gesù a un giovane governante ricco, e che cosa mostrò il giovane che era al primo posto nella sua vita? (b) Se visse fino al 70 E.V., che cosa accadde probabilmente a questo giovane governante?
20 Verso l’anno 33 E.V. Gesù era in viaggio attraverso la provincia della Perea, sulla riva orientale del fiume Giordano. Un uomo, un giovane governante ricco, venne correndo da Gesù e gli chiese: “Maestro, qual bene devo fare per ottenere la vita eterna?” (Matt. 19:16) Gesù gli disse che cosa fare e gli consigliò di non permettere che i propri beni materiali gli impedissero di ottenere il tesoro eterno in cielo. Gesù disse: “Va, vendi i tuoi averi e dalli ai poveri e avrai un tesoro in cielo, e vieni, sii mio seguace”. (Matt. 19:21) Essendo sotto la Legge egli era obbligato ad aiutare gli Israeliti bisognosi. (Lev. 25:35; Deut. 15:7-11; Isa. 58:6, 7; Ezec. 18:5, 7-9) Ma apprezzò questo consiglio di Gesù? No! (Matt. 19:22) Che cosa accadde allora a questo giovane? Ebbe successo, continuando ad accumulare altra ricchezza? Se visse altri trentasette anni fino al 70 E.V., visse per vedere alcuni drastici cambiamenti.
21 Come abbiamo menzionato, viveva nella provincia dove fuggì nel 66 E.V. la maggioranza dei Giudei divenuti cristiani, per scampare alla distruzione di Gerusalemme, che era imminente. I soldati romani non si sentirono obbligati a invadere la provincia di Perea per soffocarvi una ribellione di Giudei. Ma il giovane governante ricco abitante in quella provincia che ne fece di tutti i suoi beni terreni? Egli osservava con molto scrupolo la legge di Mosè. (Matt. 19:20) Se sopravvisse fino al 70 E.V., poiché osservava coscienziosamente la Legge avrebbe probabilmente attraversato il fiume Giordano per passare sulla riva occidentale, entrando nella provincia di Giudea e salendo alla città di Gerusalemme per celebrare a Dio la Pasqua annuale. — Deut. 16:1, 2.
22 Essendo allora nella città, sarebbe stato preso in trappola dalle legioni romane che circondarono il Luogo Santo. Quindi sarebbe perito nella distruzione di Gerusalemme o sarebbe sopravvissuto per essere preso prigioniero dai soldati romani e quindi condotto schiavo in qualche parte dell’Impero Romano. In ogni caso, avrebbe dovuto abbandonare tutto su questa terra ma non per amore di Gesù Cristo, non come suo seguace. Che stupidità da parte di quel giovane! Ciascuno di noi ha bisogno di una buona reputazione, di un buon nome presso Dio lassù nei cieli! E la nostra reputazione presso di lui è qualcosa di sommamente prezioso e durerà sempre.
23. In che modo si può intendere la sapienza di Proverbi 23:4, 5?
23 I governi di questa terra non possono garantire che col passar del tempo i nostri beni materiali non perderanno il loro valore a causa di depressione economica, inflazione, rivalutazione della moneta o a causa di un disastroso crollo nella Borsa valori. In Proverbi 23:4, 5 la Parola di Dio ci assicura: “Non faticare per guadagnare ricchezze. Cessa dal tuo proprio intendimento. L’hai fatto scorrere ai tuoi occhi, quando non è nulla? Poiché senza fallo si fa ali come quelle d’un’aquila e se ne vola verso i cieli”.
24. Che cosa illustra la stoltezza di confidare nei tesori terreni?
24 È proprio vero quando consideriamo le condizioni economiche solo di questa generazione! “Alla fine del 1923 in Germania ci volevano 1.200.400.000.000 di marchi cartacei per comprare ciò che solo due anni prima si poteva acquistare con appena 35 marchi, e nel 1946 in Ungheria ci volevano 1,4 nonilioni di pengo per comprare ciò che nel 1938 si poteva ottenere con un solo pengo. (Un nonilione equivale a 1.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000)”. (si veda Money and Economic Activity di Houghton Mifflin). In Uruguay, nell’America del Sud, durante un anno recente, il costo della vita è aumentato del 500 per cento circa. Nel vicino paese del Cile la cifra fu del 375 per cento. Certo se accumuliamo tesori in cielo, non subiranno tali mutamenti di valore, deprezzandosi e perdendo infine ogni valore. — Luca 12:33.
25, 26. (a) In considerazione del tempo, quale condotta dovremmo seguire? (b) Quale futuro è riservato a quelli che accumulano “tesori in cielo”?
25 Oggi pertanto facciamo bene a seguire il consiglio del Signore Gesù Cristo e, invece di dedicarci all’attività di ottenere ulteriori ricchezze, dedichiamoci alla più urgente opera di tutti i tempi: predicare la buona notizia del regno di Dio e fare discepoli delle persone di tutte le nazioni. (Matt. 28:19, 20; Atti 1:8) Ricordiamo che nessuna quantità di ricchezza materiale ci farà superare la veniente “grande tribolazione”. Com’è scritto in Proverbi 11:4: “Le cose di valore non saranno di nessun beneficio il giorno della furia, ma la giustizia stessa libererà dalla morte”.
26 Prendiamo la decisione di guardare al cielo e di mettere il regno di Dio e i suoi interessi al primo posto nella nostra vita. Così facendo, ci assicuriamo ora benedizioni innumerevoli, benedizioni indescrivibili, sia materiali che spirituali, e, dopo Armaghedon la vita eterna nel nuovo sistema di cose di Dio. Questo è qualcosa che non si può comprare con tutto il denaro del mondo. È questo che desiderate? Allora sappiate che vita eterna, pace e felicità nel giusto nuovo ordine di Dio sotto il regno di Cristo sono la ricompensa riservata a tutti coloro che oggi smettono di accumularsi tesori sulla terra. — Isa. 9:7; 1 Tim. 6:17-19.