Capitolo X
Satana non è in grado di resistere al Sommo Sacerdote
1. Religiosamente, di che cosa ha bisogno oggi l’intero mondo del genere umano, e perché proprio di questo?
IN TUTTA la terra si trovano oggi sommi sacerdoti di vari culti religiosi. Il più potente di tali capi sacerdotali è il Pontifex Maximus, il Sommo Pontefice, che si trova nella Città del Vaticano. Ma l’intero mondo del genere umano ha bisogno di un solo sommo sacerdote. Perché? Perché c’è un solo vivente e vero Dio, il Creatore del cielo e della terra, il Sovrano di tutto l’universo. Egli ha bisogno di un solo sommo sacerdote che lo rappresenti presso il popolo e tratti con Lui a favore del popolo. Questo concorda col fatto che c’è una sola vera religione, la sola pura adorazione di Lui “con spirito e verità”. — Giovanni 4:24.
2. Quale solo sommo sacerdozio Geova riconobbe fino al 16 Nisan del 33 E.V., allorché comparve quale solo sommo sacerdote spirituale?
2 Per più di quindici secoli, dal 1512 a.E.V. al 33 E.V., questo vivente e vero Dio riconobbe un solo sommo sacerdozio. Tale sommo sacerdozio era stato stabilito nella linea di Aaronne fratello del profeta Mosè, della tribù di Levi. Aaronne era stato insediato nell’incarico il primo giorno del mese lunare di Nisan dell’anno 1512 a.E.V. Nei secoli che seguirono ci fu una successione di sommi sacerdoti di fra i discendenti di Aaronne, fino alla domenica 16 Nisan, dell’anno 33 E.V. Quello fu il giorno della risurrezione del Signore Gesù Cristo da una morte di sacrificio. Il quarantesimo giorno, egli ascese come Sommo Sacerdote spirituale per entrare nel Santissimo dei cieli e presentarvi il prezioso valore del suo perfetto sacrificio umano al solo vivente e vero Dio, Geova.
3. Da allora, perché Geova ha potuto trattare con un solo sommo sacerdote?
3 Da quel tempo a ora Geova Dio ha trattato con un solo Sommo Sacerdote, non con un sommo sacerdote della famiglia di Aaronne il Levita, ma con il solo Sommo Sacerdote che non muore mai, Gesù Cristo. A lui fu detto profeticamente: “Tu sei sacerdote per sempre secondo la maniera di Melchisedec”. — Ebrei 5:5, 6, 10; 6:19, 20; 7:15-17.
4. (a) Inoltre, da quale altro sommo sacerdote, nell’annuale Giorno di Espiazione, fu tipificato Gesù Cristo? (b) Quindi, da chi fu egli tipificato nella quarta visione di Zaccaria?
4 Comunque, Gesù Cristo, quale sommo sacerdote spirituale che offre sacrificio, fu prefigurato o tipificato anche dal sommo sacerdote aaronnico dell’antica nazione d’Israele. Proprio come il sommo sacerdote d’Israele nell’annuale Giorno di Espiazione entrava col sangue del sacrificio nel Santissimo del tempio in Gerusalemme, in maniera simile Gesù entrò col valore del sangue del suo proprio sacrificio nel vero Santissimo, il cielo stesso, del tempio spirituale di Geova Dio. Di conseguenza, Gesù Cristo fu prefigurato dal sommo sacerdote israelita Giosuè figlio di Iozadac, che era tornato dall’esilio di Babilonia nell’anno 537 a.E.V. a Gerusalemme per riedificarvi il tempio di Geova. (Aggeo 1:1) Da questo punto di vista ci interessa considerare la quarta visione del profeta Zaccaria, in cui questo sommo sacerdote Giosuè è il personaggio principale. Come se guardasse dentro l’aula di una corte Zaccaria scrive:
5. Che cosa disse l’angelo di Geova a colui che era accanto a Giosuè?
5 “E mi mostrava Giosuè il sommo sacerdote che stava dinanzi all’angelo di Geova, e Satana che stava alla sua destra per resistergli. Quindi l’angelo di Geova disse a Satana: ‘Geova ti rimproveri, o Satana, sì, ti rimproveri Geova, colui che sceglie Gerusalemme! Non è questo un ceppo asportato dal fuoco?’” — Zaccaria 3:1, 2.
6. (a) Chi era quel Satana? (b) Perché resisteva a Giosuè?
6 Il Satana che è qui raffigurato non era un semplice ecclesiastico “avvocato del diavolo” che agisse da pubblico ministero per Geova. Era lo stesso Satana che apparve all’adunanza dei figli angelici di Dio in cielo nel diciassettesimo secolo avanti la nostra Èra Volgare e accusò erratamente il patriarca Giobbe dinanzi alla faccia di Geova Dio. (Giobbe da 1:6 a 2:7) Ma perché, in quella visione che fu mostrata a Zaccaria nell’anno 519 a.E.V. Satana il Diavolo cercò di resistere al sommo sacerdote Giosuè dinanzi all’angelo di Geova? Perché il ventiquattresimo giorno del mese lunare di Chisleu dell’anno precedente il sommo sacerdote Giosuè aveva fatto un passo decisivo per l’adorazione di Dio. Egli e il governatore Zorobabele e il fedele rimanente d’Israele avevano cominciato a lavorare alle fondamenta del secondo tempio di Geova in Gerusalemme. (Aggeo 2:18, 19) Il sommo sacerdote Giosuè lavorava così per riprendere il pieno servizio di Geova in un secondo tempio completato. Tale assunzione dei suoi doveri in un tempio completato avrebbe posto Giosuè in una nuova luce.
7. (a) Che cosa cercava d’impedire Satana nel caso di Giosuè? (b) Satana cercava di contrastare l’attività profetica di chi, e come?
7 Satana il Diavolo, che combatte la vera religione, cercava di opporre resistenza al sommo sacerdote Giosuè a questo proposito, per degradarlo e tenerlo fuori del suo pieno servizio a Geova a favore della nazione d’Israele. Questo avrebbe fatto avere a Giosuè un povero aspetto a causa di una maggiore deficienza nel suo servizio a Dio. A tal fine Satana cercava di contrastare l’attività profetica di Aggeo e Zaccaria e di suscitare da parte dei nemici d’Israele una schiacciante opposizione contro la riedificazione del tempio. In tal modo avrebbe potuto accusare il sommo sacerdote Giosuè di non essere riuscito ad adempiere i suoi pieni compiti di sommo sacerdote, e questo avrebbe recato di conseguenza biasimo su Geova.
8. (a) Perché il giudice angelico disse che Geova era colui che avrebbe dovuto rimproverare Satana? (b) Come Geova aveva già scelto Gerusalemme?
8 Satana giunse comunque troppo tardi nel suo malizioso tentativo. Prima che potesse dar forza alla sua resistenza e che potesse lanciare le sue malvage accuse contro il sommo sacerdote Giosuè, l’angelo che agiva da giudice per Geova disse a Satana: “Ti rimproveri Geova, colui che sceglie Gerusalemme!” L’Iddio Altissimo era abbastanza in alto da rimproverare Satana, e non era qualche angelo subordinato che semplicemente rappresentasse Geova. Così l’angelo mostrava dovuto riguardo per la posizione di Geova. (Giuda 8-10) Per giunta, Geova aveva già cominciato ad agire per magnificare il suo proprio santo nome. Aveva già scelto Gerusalemme come la città per il suo tempio. Satana non avrebbe potuto alterare questa scelta divina né renderla irrealizzabile. Era lui che doveva esser frustrato, rimproverato, guardando il tempio completamente riedificato nell’anno 515 a.E.V. Questo rimprovero sarebbe venuto da Geova, poiché egli avrebbe attuato questo con successo!
9. (a) Che cosa simboleggiò il “ceppo asportato dal fuoco”? (b) Che cosa mostrava ora che era stato asportato dal fuoco, e come?
9 Perché, però, l’angelico giudice di Geova aggiunse la domanda: “Non è questo un ceppo asportato dal fuoco?” Perché non appena era stato tolto dal fuoco non c’era da aspettarsi troppo da un “ceppo” simbolico. “Questo” che era raffigurato dal ceppo asportato dal fuoco era il sommo sacerdote Giosuè. Ma, a causa del suo compito, Giosuè rappresentava l’intera nazione d’Israele per cui rendeva servizio quale sommo sacerdote dinanzi a Dio. Giosuè non era il solo a esser tornato dall’esilio di Babilonia, dove Satana il Diavolo aveva cercato di ridurre in cenere la loro identità come nazione eletta di Geova. Più di 42.000 altri Israeliti eran pure tornati, insieme a migliaia di servitori e cantori. Quindi l’intero numero del rimanente era, tutto insieme, come un “ceppo asportato dal fuoco”. Erano state la misericordia e la fedeltà di Geova verso le sue promesse ad asportarli dal simbolico “fuoco” babilonico e a restaurarne la nazionalità nella “terra santa”. Poiché le cose stavano così, Egli era paziente verso il loro lungo ritardo nella riedificazione del Suo tempio, ma si atteneva al proprio proposito d’avere lì in Gerusalemme un tempio per cui l’aveva scelta. Perciò Satana non si sarebbe dovuto affrettare troppo nelle sue accuse.
10. Che cosa si fece ora a Giosuè per non dare a Satana nessun motivo di muovere accuse contro di lui?
10 La resistenza che Satana opponeva al sommo sacerdote Giosuè fu bloccata. Che cosa si fa dunque con Giosuè per purificarlo di qualsiasi cosa che Satana possa aver usato nei suoi riguardi come un motivo per muovere accuse contro di lui? Zaccaria ce lo descrive, dicendo: “Ora in quanto a Giosuè, era vestito di vesti sporche e stava dinanzi all’angelo. Quindi rispose e disse a quelli che stavano dinanzi a lui: ‘Toglietegli di dosso le vesti sporche’. E continuò a dirgli: ‘Vedi, ho fatto passare di su te il tuo errore, e sei vestito di lunghe vesti da cerimonia’”. — Zaccaria 3:3, 4.
COME FU NECESSARIO CAMBIAR VESTI
11. Come poté Giosuè con vesti sporche raffigurare il celeste sommo sacerdote Gesù Cristo?
11 Qui sorge una domanda: Poiché Giosuè il sommo sacerdote fu raffigurato vestito di vesti sporche, come poté tipificare o prefigurare Gesù Cristo quale Sommo Sacerdote celeste? Non dice Ebrei 7:26, 27 ai veri cristiani d’oggi: “A noi conveniva un sommo sacerdote come questo, leale, semplice, incontaminato, separato dai peccatori e innalzato al di sopra dei cieli. Egli non ha bisogno di offrire sacrifici ogni giorno, come quei sommi sacerdoti, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo: (poiché fece questo una volta per sempre quando offrì se stesso)”? Sì, questo è vero. Tuttavia avviene con il sommo sacerdote Gesù Cristo come con l’antico sommo sacerdote Giosuè. Il sommo sacerdote rappresenta il popolo per cui rende servizio in questo alto compito, e la loro condizione si riflette su di lui. Egli porta le iniquità del suo popolo.
12. Che cosa si era detto molto tempo fa ai due sopravvissuti figli di Aaronne e ad Aaronne stesso per indicare che i sacerdoti portavano l’errore del popolo?
12 Che il sacerdozio portasse l’errore del popolo fu indicato dal profeta Mosè quando disse ai due sopravvissuti figli di Aaronne per una mancanza che avevan commessa: “Perché non avete mangiato l’offerta per il peccato nel luogo che è santo, giacché è qualche cosa di santissimo ed egli l’ha data a voi onde rispondiate dell’errore dell’assemblea in modo da far espiazione per loro dinanzi a Geova?” (Levitico 10:16, 17) Il santuario o tempio era santo, e se il popolo lo toccava questo era un commettere errore da parte loro; e i sacerdoti santificati dovevano dunque rendere servizio nel santuario per il popolo al fine d’impedire che si commettesse un tale errore. Per questo motivo, leggiamo in Numeri 18:1: “E Geova diceva ad Aaronne: ‘Tu e i tuoi figli e la casa di tuo padre con te risponderete dell’errore contro il santuario, e tu e i tuoi figli con te risponderete dell’errore contro il vostro sacerdozio’”. Quindi i sacerdoti agivano da scudo contro l’errore del popolo.
13. Come Aggeo aveva indicato l’impurità della nazione d’Israele, nel suo dialogo con i sacerdoti, e perché era impura?
13 Ora riguardo al santuario o tempio di Gerusalemme al tempo in cui Aggeo e Zaccaria avevano cominciato a profetizzare, ne erano state trascurate le fondamenta senza costruire su di esse una soprastruttura per sedici anni. Questo era da attribuire alla forte opposizione dei nemici circostanti. In quel periodo i rimpatriati Israeliti eran caduti nell’indifferenza e si erano volti al materialismo. Perciò in un dialogo con i sacerdoti, quando Aggeo chiese che cosa sarebbe accaduto allorché qualcuno cerimonialmente impuro avesse toccato una parte di sacrificio, essi risposero: “Diverrà impura”. Subito Aggeo ribadì con questa affermazione: “‘Così è questo popolo, e così è questa nazione dinanzi a me’, è l’espressione di Geova, ‘e così è tutta l’opera delle loro mani, e qualunque cosa lì presentino. È impura’”. — Aggeo 2:13, 14.
14. Perché Giosuè apparve dunque come se avesse indosso vesti sporche?
14 Dal momento che il sommo sacerdote Giosuè rappresentava la nazione d’Israele dinanzi a Geova, questa condizione impura del popolo gli era pure attribuita. Di conseguenza, era come se avesse indosso vesti sporche. Egli cercava di rendere servizio senza un tempio, e per tale ragione non sembrava giusto. Non poteva rendere servizio con piena dignità e magnificenza come in un tempio. Muovendo accuse contro il sommo sacerdote Giosuè, Satana il Diavolo muoveva accuse contro l’intera nazione negligente e impura.
15, 16. (a) Si rifletté la condizione spirituale del sopravvissuto rimanente degli Israeliti spirituali nel 1919 E.V. favorevolmente o sfavorevolmente sull’aspetto del sommo sacerdote Gesù Cristo in cielo, e perché? (b) Che cosa indicò l’esclamazione del rimanente simile a quella di Isaia nel tempio?
15 È la stessa cosa per l’antitipico Sommo Sacerdote, che fu prefigurato dal sommo sacerdote Giosuè in quell’anno 519 a.E.V. Sul sommo sacerdote Gesù Cristo si rifletté la condizione spirituale del rimanente degli Israeliti spirituali sulla terra allorché questi si trovarono nell’anno del dopo guerra del 1919 E.V. A causa degli impedimenti causati dalle restrizioni belliche, dall’opposizione e dalla persecuzione, il rimanente era venuto meno sotto molti aspetti riguardo all’aperta, coraggiosa adorazione di Geova nel suo tempio spirituale. Avevan ceduto alla schiavitù a Babilonia la Grande e ai suoi amanti politici e militari. Erano in uno stato spirituale simile a quello dell’antico rimanente d’Israele ch’era stato rimpatriato. Come Isaia, quando aveva avuto la sua visione di Geova nel suo tempio santo, poterono dire:
16 “Guai a me! Poiché sono come ridotto al silenzio, perché sono un uomo impuro di labbra, e dimoro fra un popolo impuro di labbra; poiché i miei occhi han visto il Re stesso, Geova degli eserciti!” — Isaia 6:5.
17. A giudicare dall’aspetto del rimanente, come apparve il loro Sommo Sacerdote, ed era dunque questa la condizione giusta per il rimanente?
17 Se si fosse giudicato l’aspetto del loro Sommo Sacerdote dall’apparenza spirituale del sopravvissuto rimanente, il loro sommo sacerdote Gesù Cristo sarebbe apparso “vestito di vesti sporche”. Questo era un indebito aspetto da attribuirgli. La condizione spiritualmente sporca era una situazione indebita in cui il rimanente rappresentava il loro Sommo Sacerdote, e si sarebbe riflessa malamente sul celeste sommo sacerdote Gesù Cristo.
18. Nella visione, che cosa si fece per porre rimedio alla situazione?
18 Tale stato di cose richiedeva che vi si ponesse prontamente rimedio. Vi provvide l’angelo giudiziario di Geova: “Toglietegli di dosso le vesti sporche”. Quindi disse a Giosuè: “Vedi, ho fatto passare di su te il tuo errore, e sei vestito di lunghe vesti da cerimonia”. — Zaccaria 3:4.
19. Che cosa dovette fare lo stesso sommo sacerdote Giosuè per avere dinanzi a Dio un cambio di abiti?
19 Come accadde questo col sommo sacerdote Giosuè? Si fece uscire la restaurata nazione d’Israele che egli rappresentava nel santo incarico dalla condizione impura in cui era dinanzi a Geova. Questo sarebbe avvenuto facendo lavorare di nuovo il restaurato rimanente al tempio di Geova e facendoglielo completare, lasciando che ogni altra cosa fosse messa in un posto secondario, su un piano minore. La purificazione del popolo a questo essenziale riguardo avrebbe conferito al loro sommo sacerdote un’apparenza pulita. Sarebbe stato come se avesse cambiato abiti. Si intendeva che egli vestisse “lunghe vesti da cerimonia”. Si intendeva che avesse un tempio in cui rendere servizio vestito di quelle “vesti da cerimonia”. Il completamento del tempio e la sua inaugurazione avrebbero richiesto che egli indossasse quelle “vesti da cerimonia” e presentasse un aspetto glorioso alla lode di Geova. Il sommo sacerdote Giosuè in qualità di rappresentante religioso nazionale prese la direttiva con il governatore Zorobabele per far iniziare di nuovo la riedificazione del tempio, e per questa ragione meritava un cambio di abiti in meglio. In questo modo la sua apparenza religiosa non si sarebbe riflessa biasimevolmente su Dio.
20. Come si fece assumere al celeste sommo sacerdote Gesù Cristo un cattivo aspetto a causa dell’aspetto del rimanente dopo la prima guerra mondiale?
20 La stessa cosa poté dirsi di colui che il sommo sacerdote Giosuè prefigurò, cioè il celeste sommo sacerdote Gesù Cristo. Il rimanente dei suoi unti discepoli generati dallo spirito uscì dalla prima guerra mondiale in una ‘sporca’ condizione spirituale. Essi erano Israeliti spirituali, sì, sottosacerdoti spirituali di Geova al comando del suo sommo sacerdote Gesù Cristo. I loro abiti spirituali erano contaminati dal loro comportamento e dalle loro deficienze della prima guerra mondiale. Questo si rifletteva malamente sul loro Sommo Sacerdote nei cieli e lo rappresentava quindi in maniera errata. Poiché egli porta l’iniquità o l’errore della nazione degli Israeliti spirituali o ne risponde, fu come se egli stesso fosse vestito con abiti religiosi contaminati.
21. Perciò, che cosa dovette fare il sopravvissuto rimanente allorché ebbe inizio il periodo del dopoguerra?
21 Ciò che occorreva era dunque che il rimanente dei sottosacerdoti spirituali si pentisse e tornasse a Geova e fosse da Lui perdonato per mezzo di Cristo. Questo è ciò che in effetti accadde all’inizio del periodo del dopoguerra. Essi mostrarono il loro ritorno o la loro conversione a Geova, scrutando le Sacre Scritture con diligenza per determinare la volontà e l’opera di Dio nel periodo del dopoguerra e applicandosi quindi con tutta l’anima a queste cose di prima importanza.
22. A che cosa si applicò quindi il perdonato rimanente, e chi prendeva la direttiva per promuoverne gli sforzi?
22 Così il pentito, convertito rimanente dei sottosacerdoti spirituali si applicò con tutta l’anima all’adorazione di Geova nel suo tempio e si sforzò di purificare tale adorazione da ogni genere di contaminazione babilonica. I loro sforzi per riedificare la pura, incontaminata adorazione “dal punto di vista del nostro Dio e Padre” corrispose alla rinnovata opera dei rimpatriati Israeliti nella riedificazione del tempio di Geova in Gerusalemme. (Giacomo 1:27) Fu l’invisibile, celeste sommo sacerdote Gesù Cristo a prendere la direttiva in quest’opera di ravvivare il rimanente dei suoi sottosacerdoti nell’adorazione e nel servizio di Geova. Così quando Geova misericordiosamente li perdonò e li purificò, questo diede loro un aspetto puro dinanzi a Lui.
23. Come al celeste Sommo Sacerdote furono tolte così le “vesti sporche”?
23 Anche i falsi accusatori sotto Satana il Diavolo cominciarono a vedere la differenza nelle dottrine, nel messaggio e nella pubblica attività del rimanente dei sottosacerdoti di Cristo. Ciò servì a dare il dovuto credito al loro celeste Capo Sacerdote, Gesù Cristo. Egli non dovette più portare tale errore dei suoi sottosacerdoti o risponderne. Le “vesti sporche” che gli erano state indirettamente attribuite gli furono tolte e gli si diede una muta di vesti. Portategli “lunghe vesti da cerimonia”!
24. Che cosa chiese Zaccaria di mettere sulla testa di Giosuè, e che cosa disse poi Geova riguardo ai privilegi di Giosuè?
24 Chi non vorrebbe vedere il sommo sacerdote del solo vivente e vero Dio adorno di un copricapo ufficiale? Il profeta Zaccaria lo volle. Egli lo pensò nella sua mente o anche ne parlò impulsivamente! Ci narra: “Allora dissi: ‘Gli mettano sulla testa un turbante pulito’. E gli mettevano sulla testa un turbante pulito e lo vestivano delle vesti; e l’angelo di Geova stava lì. E l’angelo di Geova recava testimonianza a Giosuè, dicendo: ‘Geova degli eserciti ha detto questo: “Se camminerai nelle mie vie, e se osserverai il mio obbligo, sarai anche tu a giudicare quindi la mia casa e anche a custodire i miei cortili; e per certo ti darò libero accesso fra questi che stanno qui”’”. — Zaccaria 3:5-7.
25. Perché Giosuè il sommo sacerdote si sarebbe rallegrato quando Zaccaria gli rivelò questa parte della visione?
25 Come dovette esser lieto il sommo sacerdote Giosuè figlio di Iozadac quando il profeta Zaccaria gli svelò questa parte della visione profetica! Giosuè poté quindi comprendere che aveva ora dinanzi a Dio un aspetto accettevole e che non era causa di biasimo su di Lui. Il malizioso sforzo di Satana per trovare di continuo causa di vergogna nel sommo sacerdote di Geova era fallito!
26, 27. Quali obblighi avrebbe Giosuè osservato coscienziosamente verso Geova, per avere quali privilegi?
26 Giosuè dovette sicuramente desiderar di giudicare Israele, la “casa” di Geova, secondo la legge divina e di custodire i cortili del tempio di Dio.
27 Giosuè avrebbe pertanto preso a cuore il monito della testimonianza angelica e avrebbe camminato ubbidientemente nella via di Geova, osservando con coscienza l’obbligo che aveva verso Geova per mostrarsi degno dei privilegi menzionati.
28. Chi erano quelli che stavano accanto nella visione fra cui Giosuè avrebbe dovuto avere libero accesso, e come doveva avvenire questo?
28 Oltre a ciò, Giosuè avrebbe avuto “libero accesso fra quelli che stanno qui”. Erano i celesti angeli che stavano accanto nella visione; e come essi avevano accesso a Dio in cielo, così Giosuè quale sommo sacerdote si sarebbe potuto accostare direttamente a Dio come intermediario per la casa d’Israele. Sarebbe stato anche onorato col privilegio d’entrare nel Santissimo del completato tempio di Gerusalemme nell’annuale Giorno di Espiazione.
29. Nel periodo del dopoguerra, che cosa fa il celeste Sommo Sacerdote in quanto a camminare nella via di Geova, a osservarne l’obbligo, a giudicarne la casa e a custodirne i cortili?
29 Gesù Cristo è, naturalmente, l’ideale Sommo Sacerdote per tutto il mondo del genere umano. Il regale turbante sacerdotale gli è posto sul capo come “sommo sacerdote secondo la maniera di Melchisedec per sempre”. (Ebrei 6:20; Salmo 110:1-4; 21:1-5) Egli ha sempre camminato nella via di Dio e ha osservato verso Dio il proprio obbligo. Ma dopo le esperienze dei suoi dedicati, battezzati discepoli sulla terra durante la prima guerra mondiale, egli fa in modo che il rimanente dei suoi sottosacerdoti apprenda più chiaramente la via di Dio per camminarvi, e li aiuta a discernere più chiaramente il loro santo obbligo verso Geova Dio, in modo che lo osservino in maniera completa. Le sue gloriose vesti sacerdotali sono raffigurate nella Rivelazione che diede all’apostolo Giovanni, in cui il glorificato Signore Gesù si vede camminare fra i sette candelabri d’oro. (Rivelazione da 1:12 a 2:1) Egli giudica con fedeltà la casa dell’Israele spirituale secondo la legge del nuovo patto. Li guida nei terrestri cortili del tempio spirituale di Geova, assegnando loro i compiti spirituali da svolgervi.
30. In che modo il celeste Sommo Sacerdote ha “libero accesso fra quelli che stanno qui”, e da quando in poi e fino a qual punto?
30 Il terrestre sommo sacerdote, Giosuè figlio di Iozadac, cominciò a entrare nel Santissimo del tempio di Gerusalemme nell’anno 515 a.E.V. (Esdra 6:15); ma il Sommo Sacerdote spirituale, il più grande Giosuè, entrò nel Santissimo antitipico, reale, nel cielo stesso, nell’anno 33 E.V. Egli ascese al cielo e presentò il merito del suo sacrificio umano alla stessa presenza di Geova degli eserciti. Essendo costituito ora “migliore degli angeli” e avendo “ereditato un nome più eccellente del loro”, egli può anche avere “libero accesso fra quelli che stanno qui”, cioè fra gli angeli del cielo. Al di sopra di ogni altro, egli può appressarsi a Dio in maniera diretta e intercedere a favore degli adoratori di Geova che sono sulla terra. Come Geova disse profeticamente di lui: “Lo farò avvicinare, ed egli mi si dovrà avvicinare”. — Geremia 30:21.
IL “GERMOGLIO” E “LA PIETRA”
31. A Giosuè ora in lunghe vesti da cerimonia, che cosa dice l’angelo giudiziario riguardo al “Germoglio” e alla “pietra”?
31 Nella visione che fu mostrata a Zaccaria, il giudiziario angelo di Geova continuò a parlare al sommo sacerdote vestito di lunghe vesti da cerimonia: “‘Odi, suvvia, o Giosuè sommo sacerdote, tu e i tuoi compagni che ti siedono dinanzi, poiché sono uomini che servono come portenti; poiché, ecco, faccio venire il mio servitore Germoglio [rampollo, PIB]! Poiché, ecco, la pietra che ho messa dinanzi a Giosuè! Sull’unica pietra sono sette occhi. Ecco, incido la sua incisione’, è l’espressione di Geova degli eserciti, ‘e per certo toglierò l’errore di quel paese in un solo giorno’”. — Zaccaria 3:8, 9.
32. Come Giosuè e i suoi “compagni” servirono da portenti?
32 Il profeta Zaccaria dovette far conoscere il messaggio di questa parte della visione non solo al sommo sacerdote Giosuè, ma anche ai suoi “compagni” che gli sedevano dinanzi, vale a dire ai sottosacerdoti. Perché? Perché questi erano “uomini che servono come portenti”. In questo caso non avrebbero rappresentato nulla di cattivo, ma, in vista dell’annuncio che stanno per udire, avrebbero rappresentato qualche cosa di buono, di specialmente buono. Avrebbero dovuto rendere testimonianza di ciò che sarebbe stato loro detto per mezzo dell’angelo giudiziario di Geova, e a motivo di ciò avrebbero rappresentato la venuta di un più grande sacerdozio nel futuro non troppo lontano, un sacerdozio di ordine più alto del loro nel tempio di Gerusalemme. Sarebbe stato un sacerdozio messianico, e il loro sommo sacerdote sarebbe stato il Messia stesso. In armonia con tale portentoso significato che come sottosacerdoti del secondo tempio di Gerusalemme avevano assunto, il loro presente sommo sacerdote, Giosuè figlio di Iozadac, era un presagio del Sommo Sacerdote messianico. Ne era un tipo!
33, 34. (a) Così, com’era stato raffigurato, di che cosa ci fu quindi bisogno? (b) Fu questo necessario Sommo Sacerdote provveduto secondo un comandamento legale o secondo qualche cosa di straordinario da parte di Dio?
33 Occorreva un sacerdozio migliore, in particolar modo un migliore sommo sacerdote, simile all’antico Melchisedec. (Genesi 14:18-20) Spiegando questo fatto fu scritto in seguito, in Ebrei 7:15-22, agli Ebrei che avevano accettato il promesso Messia:
34 “Ed è ancor più abbondantemente chiaro che a somiglianza di Melchisedec sorge un altro sacerdote, che è divenuto tale non secondo la legge di un comandamento che dipenda dalla carne, ma secondo il potere di una vita indistruttibile, poiché in testimonianza vien detto: ‘Tu sei sacerdote per sempre secondo la maniera di Melchisedec’. Di certo, dunque, il comandamento precedente è messo da parte a motivo della sua debolezza e inefficacia. Poiché la Legge non ha reso nulla perfetto, ma vi è l’introduzione d’una ulteriore speranza migliore, per mezzo della quale ci avviciniamo a Dio. E, poiché ciò non è stato senza giuramento — giacché vi sono in realtà uomini che sono divenuti sacerdoti senza giuramento, ma ve n’è uno con giuramento fatto da Colui che disse di lui: ‘Geova ha giurato (e non si rammaricherà): “Tu sei sacerdote per sempre”’ — Gesù è anche divenuto garante di un patto migliore”.
35. Come il più grande Sommo Sacerdote fu un “germoglio” anziché un “ramo”, e da che cosa predisse Geremia che sarebbe germogliato?
35 I sottosacerdoti che erano compagni del sommo sacerdote Giosuè e che gli sedevano dinanzi per ricevere da lui istruzioni dovevano essere “uomini che servono come portenti” di qualche cosa di migliore, dal momento che Geova mediante il suo angelo giudiziario proseguì dicendo: “Poiché, ecco, faccio venire il mio servitore Germoglio!” (Zaccaria 3:8) “Il mio servitore”, il servitore di Geova, non doveva essere un ramo del sacerdozio della famiglia d’Aaronne. In quanto al sacerdozio, egli germogliava da un suolo interamente diverso, da una diversa radice. Geremia 23:5, 6 indica da chi il Sommo Sacerdote messianico sarebbe germogliato, dicendo: “‘Ecco, vengono i giorni’, è l’espressione di Geova, ‘e per certo susciterò a Davide un germoglio giusto [un rampollo giusto, PIB]. E un re per certo regnerà e agirà con discrezione ed eseguirà diritto e giustizia nel paese. Ai suoi giorni Giuda sarà salvato, e Israele stesso risiederà in sicurtà. E questo è il nome col quale sarà chiamato: Geova è la nostra giustizia’”. Dio fece venire questo Germoglio nell’anno 33 E.V.
36, 37. (a) Che Geova ponesse la “pietra” dinanzi a Giosuè il sommo sacerdote fu una garanzia di che cosa? (b) Chi raffigurò quella “pietra”, e come Gesù applicò in tale relazione Salmo 118:22, 23?
36 Che dire, ora, della “pietra” che Dio avrebbe posto dinanzi al sommo sacerdote Giosuè? In modo letterale, sarebbe stata la pietra con cui il tempio allora in costruzione avrebbe avuto il tocco finale e sarebbe stato completato. Le fondamenta di quel secondo tempio erano già state gettate, e questa “pietra” sarebbe servita come pietra della testata. Che Geova mettesse dunque questa pietra dinanzi a Giosuè fu un segno a garanzia che il tempio sarebbe stato completato, nonostante qualsiasi resistenza da parte di Satana. Quella pietra era inoltre simbolica del Messia, dell’Unto. Raffigurando il Messia come una pietra, Salmo 118:22, 23 (Mar) disse: “La pietra disprezzata dai costruttori di case è diventata la pietra angolare. Questo miracolo ha fatto Jahve ed è cosa stupenda ai nostri occhi”. Nell’anno 33 E.V., Gesù, parlando ai Giudei che l’avevano rigettato come il promesso Messia, applicò a sé questa scrittura e disse loro:
37 “Non avete mai letto nelle Scritture: ‘La pietra che gli edificatori hanno rigettata è divenuta la principale pietra angolare. Questo è stato adempiuto da Geova, ed è meraviglioso agli occhi nostri’? Perciò vi dico: Il regno di Dio vi sarà tolto e sarà dato a una nazione che ne produca i frutti”. — Matteo 21:42, 43. Si veda anche I Pietro 2:4-9.
38. Che cosa significa il fatto che su quell’unica “pietra” sono sette occhi?
38 A questa simbolica “pietra” si sarebbe dovuto prestare piena attenzione divina. A conferma di ciò al sommo sacerdote Giosuè e ai suoi compagni sacerdoti si sarebbe dovuto dire: “Sull’unica pietra sono sette occhi”. (Zaccaria 3:9) Non che sette occhi dovessero incidersi su quella pietra, per dare l’idea che gli osservatori della pietra fossero guardati in sette maniere. Con gli occhi rivolgiamo l’attenzione a qualche cosa. Inoltre, poiché il numero sette simboleggia scritturalmente la perfezione, i sette occhi su quell’unica pietra significano che Geova rivolge la sua perfetta attenzione a quella simbolica Pietra, al suo promesso Messia. Altri avrebbero potuto trascurare quella simbolica Pietra. O avrebbero potuto ignorarla, rigettarla, ma non Geova. A causa di tale piena attenzione da parte Sua, doveva essere per Lui qualche cosa di preziosissimo.
39. In che modo Geova incide l’incisione su quella simbolica Pietra?
39 Di conseguenza, mostrando la completa attenzione che presta alla notevole posizione e all’aspetto di questa simbolica Pietra, Geova prosegue, dicendo: “Ecco, incido la sua incisione”. Nel glorioso adempimento di questa promessa, Geova il celeste Incisore conferì alla simbolica Pietra, al suo diletto Figlio Gesù Cristo, distintivi segni di bellezza come non ne ha conferiti a nessun altro. Di conseguenza, Ebrei 1:1-3 parla del notevole Figlio di Dio come di colui che è “l’esatta rappresentazione [greco, kharaktér, che significa ‘stampo’] del suo stesso essere”, cioè dell’essere di Dio. Come simbolica pietra angolare incisa, al messianico Sommo Sacerdote, a Gesù Cristo, viene dato il più alto e il più responsabile incarico di servizio nello spirituale tempio di adorazione di Geova. Questo indicò qualche cosa di massimo beneficio per tutto il genere umano.
40. Che cos’era l’“errore di quel paese”, e come doveva essere tolto da Geova?
40 Avendo posto nel suo luogo la pietra della testata e completato tutto il tempio per l’adorazione in piene proporzioni del solo vivente e vero Dio, che cosa ci si sarebbe potuto logicamente aspettare che succedesse? Benedizioni, benedizioni, benedizioni! Nulla avrebbe ora intralciato tali benedizioni, poiché, come Geova continuò a dire: “Per certo toglierò l’errore di quel paese in un solo giorno”. (Zaccaria 3:9) A causa della lunga interruzione permessa dai rimpatriati Israeliti nella riedificazione del tempio di Gerusalemme, l’intero paese di Giuda era nell’“errore”. I suoi abitanti erano considerati come impuri e impura era l’opera delle loro mani nelle cose materialistiche che facevano. (Aggeo 2:13, 14) Ma ora, giunto il 515 a.E.V., con il trionfante completamento del secondo tempio a Gerusalemme l’errata condotta del paese di Giuda fu interamente corretta. Quindi Geova si compiacque e tolse l’errore degli abitanti del paese in “un solo giorno” speciale, nel giorno in cui il tempio fu completo, con la sua pietra della testata incisa, e vi fu inaugurata la pura adorazione.
41. Quale stimolo dovrebbe questo darci oggi riguardo all’adorazione di Dio?
41 Quale stimolo dovrebbe questo darci oggi così che mettiamo l’adorazione del vero Dio nel suo tempio spirituale al primo posto nella nostra vita! Non dovremmo attardarci a far questo. Non dovremmo lasciare che in questo sforzo ci siano interruzioni.
42. Dal 1919 E.V., in che modo il rimanente dei sottosacerdoti spirituali sono stati “uomini che servono come portenti”?
42 Il fedele rimanente dei sottosacerdoti spirituali del Messia sanno quali benedizioni son venute su di loro per aver fatto questo con sempre maggiore determinazione nei più di cinquant’anni trascorsi da quell’anno della restaurazione del 1919 E.V. Essi hanno apprezzato sempre più profondamente che, a somiglianza dei compagni sottosacerdoti del sommo sacerdote Giosuè, sono “uomini che servono come portenti” in questo “tempo della fine” di questo mondano sistema di cose. Raffigurano il meglio delle cose buone per tutti quelli che si dedicano alla pura, incontaminata adorazione del solo vivente e vero Dio.
43. Quali sono le reazioni del rimanente verso colui che Geova chiama “il mio servitore Germoglio” e l’“unica pietra”?
43 Essi non sono ingannati oggi da nessun falso Messia o falsa organizzazione messianica. Hanno identificato colui che Geova chiama “il mio servitore Germoglio”. Egli è colui che Geova degli eserciti insediò sul trono messianico nei cieli al termine dei Tempi dei Gentili nel 1914 E.V. e che ora ha cominciato il suo regno messianico, cioè Gesù Cristo. Hanno anche identificato colui che fu simboleggiato dalla pietra posta dinanzi al sommo sacerdote Giosuè e sulla cui pietra erano “sette occhi”. Ammirano il modo in cui Geova ha inciso questa simbolica Pietra conferendole una bellezza che si addice all’alto incarico affidato a tale Pietra, e si rallegrano che di questi si sia fatta la simbolica pietra angolare o la pietra della sommità, il più alto e il più responsabile nel sistema di adorazione di Geova. Son felici d’essere sottosacerdoti al comando di quella incisa Pietra simbolica, Gesù Cristo. Vedono nelle Sacre Scritture che in qualità di “uomini che servono come portenti” hanno il divino comando di rendere servizio da testimoni a questa esaltata Pietra, Gesù, il Sommo Sacerdote di Geova.
PROSPERITÀ SPIRITUALE CHE CONDUCE ALLA VITA SENZA FINE
44. Dopo che Geova aveva tolto “l’errore di quel paese”, che cosa c’era da aspettare, secondo Zaccaria 3:10?
44 Che cosa c’era da aspettare dopo che Geova aveva adempiuto la sua promessa fatta per mezzo di Zaccaria: “Per certo toglierò l’errore di quel paese in un solo giorno”? Nient’altro che il favore divino, espresso con benedizioni materiali e spirituali per gli Israeliti che adoravano nel loro completato secondo tempio in Gerusalemme. Nella maniera più appropriata, quindi, a quella promessa seguì questa profezia divina: “‘In quel giorno’, è l’espressione di Geova degli eserciti, ‘chiamerete, ciascuno l’altro, mentre sarete sotto la vite e mentre sarete sotto il fico’”. — Zaccaria 3:10.
45. Che cosa significa quella profezia di Zaccaria 3:10 per gli adoratori che sono nel tempio dove Gesù Cristo rende servizio in qualità di Sommo Sacerdote?
45 In questo giorno in cui tutte le false religioni crollano e stanno per esser distrutte nella peggiore afflizione del mondo, quella profezia significa la prosperità spirituale per le persone sincere che temono Dio e si dedicano con tutto il cuore a fare la volontà divina nel solo vero tempio spirituale dove rende servizio l’unico Sommo Sacerdote approvato da Geova. Significa l’adempimento della simile profezia di Michea 4:1-4:
E deve accadere nella parte finale dei giorni che il monte della casa di Geova sarà fermamente stabilito al di sopra della cima dei monti, e sarà per certo innalzato al di sopra dei colli; e a esso devono affluire i popoli. E molte nazioni per certo verranno e diranno: “Venite, e saliamo al monte di Geova e alla casa dell’Iddio di Giacobbe; ed egli ci istruirà intorno alle sue vie, e noi cammineremo nei suoi sentieri”. Poiché da Sion uscirà la legge, e la parola di Geova da Gerusalemme. Ed egli renderà per certo giudizio fra molti popoli, e metterà le cose a posto rispetto a potenti nazioni lontane. Ed esse dovranno fare delle loro spade vomeri e delle loro lance cesoie per potare. Non alzeranno più la spada, nazione contro nazione, né impareranno più la guerra. Ed effettivamente sederanno, ciascuno sotto la sua vite e sotto il suo fico, e non ci sarà nessuno che li faccia tremare; poiché la medesima bocca di Geova degli eserciti ha parlato.
46. Quale condizione i testimoni di Geova mantengono così nel paese spirituale che hanno ricevuto da Dio?
46 Così anche oggi, in cui la guerra nucleare minaccia il mondo, i cristiani testimoni di Geova risiedono nel paese spirituale che Dio ha dato loro nella prosperità spirituale. Mantengono fra loro amorevole pace, non prendendo assolutamente parte alle guerre di questo mondo. Satana non è stato in grado di resistere al loro sommo sacerdote Gesù Cristo!