Siate longanimi verso tutti
“Vi esortiamo, fratelli: Ammonite i disordinati, parlate in maniera consolante alle anime depresse, sostenete i deboli, siate longanimi verso tutti”. — 1 TESSALONICESI 5:14.
1. In quali circostanze i testimoni di Geova hanno mostrato longanimità?
CHE esempio di longanimità hanno dato gli odierni testimoni di Geova! In passato, sotto i regimi nazisti e fascisti, e fino ai nostri giorni in paesi come il Malawi, hanno sopportato molte difficoltà e molta persecuzione. Anche quelli che vivono in famiglie religiosamente divise mostrano longanimità.
2. A quali due fattori è dovuto il paradiso spirituale di cui gode il popolo di Geova?
2 Nonostante la persecuzione e le difficoltà che incontrano, i dedicati servitori di Geova godono delle benedizioni di un paradiso spirituale. I fatti mostrano che i cristiani unti cominciarono a goderne nel 1919. A che cosa è dovuto questo paradiso spirituale? Innanzi tutto, queste condizioni paradisiache esistono tra il popolo di Geova perché Dio ha riportato i suoi servitori unti nel loro “paese”, o condizione, di pura adorazione. (Isaia 66:7, 8) Il paradiso spirituale prospera anche perché tutti coloro che vi si trovano manifestano i frutti dello spirito di Dio. Uno di questi è la longanimità. (Galati 5:22, 23) Quanto sia importante questa qualità in relazione al nostro paradiso spirituale lo si può dedurre da questa affermazione dello studioso William Barclay: “Non ci può essere alcun tipo di fratellanza cristiana senza makrothumia [longanimità]. . . . E il motivo è semplice: makrothumia è la grande qualità di Dio (Rom. 2.4; 9.22)”. (A New Testament Wordbook, pagina 84) Sì, la longanimità è così importante!
Siamo longanimi con i fratelli
3. Quale lezione di longanimità Gesù diede a Pietro?
3 L’apostolo Pietro, a quanto pare, aveva qualche difficoltà nel mostrare longanimità, poiché una volta chiese a Gesù: “Signore, quante volte il mio fratello peccherà contro di me e io gli perdonerò? Fino a sette volte?” Gesù gli rispose: “Io non ti dico: Fino a sette volte, ma: Fino a settantasette volte”. (Matteo 18:21, 22) In altre parole, non ci sono limiti al numero di volte che dobbiamo sopportarci gli uni gli altri o che dobbiamo perdonare chi pecca contro di noi. Infatti, non possiamo immaginare che qualcuno tenga il conto dei torti subiti fino ad arrivare a 77! Ma per perdonare in così larga misura ci vuole senz’altro longanimità.
4. Perché gli anziani hanno particolarmente bisogno di essere longanimi?
4 In fatto di longanimità non c’è dubbio che, fra tutti i fratelli spirituali, gli anziani di congregazione devono essere esemplari. La loro pazienza potrebbe essere messa alla prova da qualche compagno di fede negligente o refrattario agli stimoli. Altri forse impiegano molto tempo per correggere cattive abitudini. Gli anziani devono stare attenti a non infastidirsi od offendersi facilmente a causa delle debolezze dei loro fratelli e delle loro sorelle cristiane. Al contrario, questi pastori spirituali devono ricordare il consiglio: “Noi, però, che siamo forti dobbiamo portare le debolezze di quelli che non sono forti, e non piacere a noi stessi”. — Romani 15:1.
5. Cosa siamo in grado di sopportare se siamo longanimi?
5 Oltre a ciò, possono nascere conflitti di personalità a motivo di debolezze e mancanze umane. A motivo di qualche debolezza o idiosincrasia, può capitare che prendiamo i fratelli per il verso sbagliato, per così dire, o che loro lo facciano nei nostri confronti. In questo caso vale il consiglio: “Continuate a sopportarvi gli uni gli altri e a perdonarvi liberalmente gli uni gli altri se qualcuno ha motivo di lamentarsi contro un altro. Come Geova vi perdonò liberalmente, così fate anche voi”. (Colossesi 3:13) ‘Sopportarsi gli uni gli altri’ significa essere longanimi, anche se abbiamo validi motivi per lamentarci di qualcuno. Non dobbiamo vendicarci o punire il nostro fratello, e nemmeno sospirare contro di lui. — Giacomo 5:9.
6. Perché è saggio essere longanimi?
6 Dello stesso tenore è il consiglio che troviamo in Romani 12:19: “Non vi vendicate, diletti, ma fate posto all’ira; poiché è scritto: ‘La vendetta è mia; io ricompenserò, dice Geova’”. ‘Fare posto all’ira’ significa essere lenti ad adirarsi, cioè longanimi. Manifestare questa qualità è la cosa più saggia da fare, poiché va a beneficio nostro e degli altri. Quando nasce un problema, noi stessi ci sentiamo meglio se siamo longanimi, perché non peggioriamo le cose. E anche la persona a cui mostriamo longanimità si sente meglio, perché non la stiamo punendo e non ci stiamo vendicando in qualche modo. Non è affatto strano che Paolo abbia rivolto questa esortazione agli altri cristiani: “Parlate in maniera consolante alle anime depresse, sostenete i deboli, siate longanimi verso tutti”! — 1 Tessalonicesi 5:14.
Entro la cerchia familiare
7. Perché chi è sposato dev’essere longanime?
7 È stato giustamente detto che un matrimonio felice è l’unione di due persone che sanno perdonare. Cosa significa? Significa che sono felici i coniugi che si trattano l’un l’altro con longanimità. Spesso l’attrazione fra due persone nasce dalle differenze di carattere. Queste differenze possono essere interessanti, ma possono anche provocare attriti e aumentare le tensioni e le ansietà che già procurano ‘tribolazione nella carne’ ai cristiani sposati. (1 Corinti 7:28) Supponiamo, ad esempio, che il marito sia un tipo che non bada ai dettagli, o che abbia la tendenza a essere negligente o disordinato. Questo potrebbe dare alquanto fastidio alla moglie. Essa potrebbe dare, con tatto, qualche suggerimento al marito, ma se ciò non servisse a niente, potrebbe non avere altra scelta che sopportare le sue debolezze essendo longanime.
8. Per quali motivi i mariti possono dover dar prova di longanimità?
8 D’altra parte, potrebbe darsi che la moglie se la prenda per delle piccolezze e abbia la tendenza a brontolare in continuazione con il marito. Questo può far ricordare il versetto che dice: “È meglio vivere sul tetto che dividere la casa con una moglie brontolona”. (Proverbi 25:24, Today’s English Version) In tal caso, ci vuole longanimità per seguire il consiglio di Paolo: “Mariti, continuate ad amare le vostre mogli e non siate amaramente adirati con loro”. (Colossesi 3:19) Ci vuole longanimità da parte dei mariti anche per mettere in pratica il consiglio dell’apostolo Pietro: “Mariti, continuate a dimorare in maniera simile con loro secondo conoscenza, assegnando loro onore come a un vaso più debole, il femminile, giacché siete anche eredi con loro dell’immeritato favore della vita, affinché le vostre preghiere non siano impedite”. (1 Pietro 3:7) A volte le debolezze della moglie possono mettere a dura prova la pazienza del marito, ma la longanimità lo aiuterà a sopportarle.
9. Perché è necessario che i genitori siano longanimi?
9 I genitori devono essere longanimi se vogliono avere successo nell’allevare i figli. Può darsi che chi è giovane ripeta più volte gli stessi errori. Può darsi che dia l’impressione di essere ostinato o lento ad imparare, e che metta continuamente alla prova la pazienza dei genitori. In tali circostanze i genitori cristiani devono essere lenti all’ira; non devono perdere la pazienza o la compostezza, ma devono rimanere calmi pur senza transigere sui giusti princìpi. I padri dovrebbero ricordare che anch’essi sono stati giovani e hanno fatto i loro sbagli. Devono seguire il consiglio di Paolo: “Padri, non esasperate i vostri figli, affinché non si scoraggino”. — Colossesi 3:21.
Con gli estranei
10. Come dovremmo comportarci sul luogo di lavoro, e quale esperienza lo dimostra?
10 A motivo dell’imperfezione e dell’egoismo umano, può darsi che un cristiano incontri situazioni spiacevoli sul luogo di lavoro. La saggezza suggerisce di usare tatto e sopportare i torti subiti per amore della pace. Che questa sia la cosa saggia da fare si può desumere dall’esperienza di un cristiano a cui un collega invidioso creava molte difficoltà. Lui, però, era longanime e non se la prendeva, ragion per cui, col tempo, poté iniziare uno studio biblico con il collega che gli causava i problemi.
11. In quale circostanza abbiamo particolarmente bisogno di essere longanimi, e perché?
11 I servitori di Geova devono essere specialmente longanimi quando danno testimonianza a persone che non fanno parte della congregazione cristiana. Spesso i cristiani vengono trattati in maniera rude o sgarbata. Sarebbe giusto o saggio rispondere per le rime? No, perché non si mostrerebbe longanimità. La cosa migliore è ricordare e seguire il saggio proverbio che dice: “La risposta, quando è mite, allontana il furore, ma la parola che causa pena fa sorgere l’ira”. — Proverbi 15:1.
Fede e speranza aiutano a mostrare longanimità
12, 13. Quali qualità ci aiuteranno a essere longanimi?
12 Cosa ci può aiutare a mostrare longanimità, a sopportare condizioni difficili? Un fattore è la fede nelle promesse di Dio. Dobbiamo prendere Dio in parola. Le Scritture dicono: “Nessuna tentazione vi ha colti eccetto ciò che è comune agli uomini. Ma Dio è fedele, e non lascerà che siate tentati oltre ciò che potete sopportare, ma con la tentazione farà anche la via d’uscita perché la possiate sopportare”. (1 Corinti 10:13) In altre parole, è come disse un cristiano che ha molti anni di esperienza alle spalle: “Se Dio lo permette, vuol dire che posso farcela”. Sì, possiamo farcela essendo longanimi.
13 Strettamente legata alla fede è la speranza nel Regno di Dio. Quando esso dominerà la terra, tutte le condizioni malvage che ci fanno soffrire saranno eliminate. A questo proposito, il salmista Davide disse: “Lascia stare l’ira e abbandona il furore; non mostrarti acceso solo per fare il male. Poiché i malfattori stessi saranno stroncati, ma quelli che sperano in Geova sono coloro che possederanno la terra”. (Salmo 37:8, 9) La sicura speranza che Dio eliminerà fra breve tutte queste circostanze difficili ci aiuta a essere longanimi.
14. Quale esperienza illustra perché dovremmo essere longanimi verso un coniuge incredulo?
14 Come dovremmo comportarci se un coniuge incredulo ci fa soffrire? Continuiamo a chiedere aiuto a Dio, e continuiamo a sperare che l’oppositore divenga un adoratore di Geova. La moglie di un cristiano a volte si rifiutava di preparargli da mangiare e di pulirgli i vestiti. Usava parole volgari, non gli parlava per giorni, e cercò persino di fargli un incantesimo ricorrendo alla magia. “Io, però”, disse il marito, “mi rivolgevo ogni volta a Geova in preghiera, e confidavo in Lui perché mi aiutasse a sviluppare la buona qualità della longanimità così da non perdere l’equilibrio cristiano. Speravo anche che un giorno l’atteggiamento di mia moglie cambiasse”. Le cose andarono avanti così per 20 anni, dopo di che sua moglie cominciò a cambiare. Quest’uomo disse: “Come sono grato che Geova mi abbia aiutato a coltivare questo frutto dello spirito, la longanimità, poiché ora ne vedo il risultato: Mia moglie ha cominciato a camminare sul sentiero della vita!”
Preghiera, umiltà e amore sono di aiuto
15. Perché la preghiera ci può aiutare a essere longanimi?
15 La preghiera è un altro fattore che aiuta molto a mostrare longanimità. Paolo esortò: “Non siate ansiosi di nulla, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio con preghiera e supplicazione insieme a rendimento di grazie; e la pace di Dio che sorpassa ogni pensiero custodirà i vostri cuori e le vostre facoltà mentali mediante Cristo Gesù”. (Filippesi 4:6, 7) Ricordate anche l’esortazione: “Getta su Geova stesso il tuo peso, ed egli stesso ti sosterrà. Non permetterà mai che il giusto vacilli”. — Salmo 55:22.
16. In che modo l’umiltà ci può aiutare a essere longanimi?
16 Anche l’umiltà è di grande aiuto per coltivare quel frutto dello spirito che è la longanimità. Chi è orgoglioso è impaziente, si offende facilmente, fa presto ad arrabbiarsi e non sopporta di essere bistrattato. Tutto questo è l’opposto della longanimità. Chi è umile, invece, non si prende troppo sul serio. Aspetta Geova, come fece Davide quando era braccato dal re Saul o di fronte agli insulti del beniaminita Simei. (1 Samuele 24:4-6; 2 Samuele 16:5-13) Perciò, dovremmo voler camminare ‘con ogni modestia di mente e mitezza, con longanimità, sopportandoci gli uni gli altri nell’amore’. (Efesini 4:2) Oltre a ciò, dovremmo ‘umiliarci agli occhi di Geova’. — Giacomo 4:10.
17. Perché l’amore ci aiuterà a essere longanimi?
17 Una cosa che ci aiuta particolarmente a essere longanimi è l’amore altruistico. Sì, “l’amore è longanime”, poiché ci induce ad avere a cuore i migliori interessi degli altri. (1 Corinti 13:4) L’amore ci permette di mostrare empatia, di metterci nei panni degli altri. Inoltre, l’amore ci aiuta a essere longanimi perché “copre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. L’amore non viene mai meno”. (1 Corinti 13:7, 8) È proprio come dice il cantico del Regno numero 200 del libro Cantate lodi a Geova:
“Sa l’amor edificar,
i fratelli rafforzar.
Vede in altri non l’error,
ma il lato ch’è miglior”.
Si può essere longanimi con gioia?
18. Com’è possibile essere longanimi con gioia?
18 Paolo pregò che i suoi compagni di fede di Colosse fossero pieni dell’accurata conoscenza della volontà di Dio così da camminare in modo degno di Geova, piacergli e portare frutto in ogni opera buona. In questo modo sarebbero stati “resi potenti con ogni potenza secondo il suo glorioso potere in modo da perseverare pienamente ed essere longanimi con gioia”. (Colossesi 1:9-11) Ma come si fa ad essere “longanimi con gioia”? Questa non è una contraddizione, poiché avere la gioia di cui parlano le Scritture non significa semplicemente essere allegri o spensierati. La gioia che è un frutto dello spirito comprende una sensazione di profonda soddisfazione che deriva dal fare ciò che è giusto presso Dio. Tale gioia è anche un’espressione della speranza di ricevere una ricompensa promessa come risultato dell’aver esercitato longanimità. Ecco perché Gesù disse: “Felici voi, quando vi biasimeranno e vi perseguiteranno e mentendo diranno contro di voi ogni sorta di cose malvage per causa mia. Rallegratevi e saltate per la gioia, perché la vostra ricompensa è grande nei cieli; poiché in questo modo perseguitarono i profeti prima di voi”. — Matteo 5:11, 12.
19. Quali esempi dimostrano che si può essere allo stesso tempo longanimi e gioiosi?
19 Gesù provò tale gioia. Sì, “per la gioia che gli fu posta dinanzi egli sopportò il palo di tortura, disprezzando la vergogna”. (Ebrei 12:2) Quella gioia permise a Gesù di essere longanime. In maniera analoga, prendete ciò che accadde quando gli apostoli furono fustigati e fu loro ordinato di “smettere di parlare in base al nome di Gesù”. Essi “se ne andarono perciò dalla presenza del Sinedrio, rallegrandosi perché erano stati ritenuti degni di essere disonorati a favore del suo nome. E ogni giorno, nel tempio e di casa in casa, continuavano senza posa a insegnare e a dichiarare la buona notizia intorno al Cristo, Gesù”. (Atti 5:40-42) Quale eccellente esempio del fatto che i seguaci di Cristo possono essere longanimi con gioia!
20. In che modo mostrare longanimità influisce sui nostri rapporti con gli altri?
20 La Parola di Dio ci dà senz’altro un consiglio saggio quando ci esorta a non vendicarci, a essere lenti all’ira e a sperare che tutto vada per il meglio, ad essere cioè longanimi! Abbiamo bisogno di pregare regolarmente e di avere questo frutto dello spirito di Dio per andare d’accordo con i fratelli e le sorelle della congregazione, con i nostri familiari, con i colleghi di lavoro e con coloro che incontriamo nel ministero cristiano. E cosa ci può aiutare a mostrare longanimità? La fede, la speranza, l’umiltà, la gioia e l’amore. Sì, coltivando queste qualità possiamo essere longanimi verso tutti.
Ricordate?
◻ Perché la longanimità è una qualità essenziale per far parte del paradiso spirituale?
◻ Perché gli anziani hanno particolarmente bisogno di essere longanimi?
◻ Perché è necessario che mariti e mogli coltivino la longanimità?
◻ Quali altre qualità ci aiuteranno a essere longanimi?
[Immagine a pagina 17]
Quale consiglio di Gesù aiutò Pietro a essere longanime?