Quando i bambini sono rapiti da sconosciuti
“PER FAVORE AIUTATECI A TROVARLA. PER FAVORE, PER FAVORE AIUTATE SARA!”
Questo appassionato appello di due genitori angosciati fu teletrasmesso da un capo all’altro degli Stati Uniti nel tentativo di ritrovare la figlia dodicenne, Sara Ann Wood. Era stata rapita tre settimane prima mentre percorreva in bicicletta la strada di campagna che portava a casa sua.
UN’IMPONENTE squadra di soccorso setacciò i boschi, i campi e i laghi vicini per trovare tracce della ragazzina scomparsa. Più o meno nello stesso periodo anche Tina Piirainen, un’altra donna angosciata abitante in uno stato vicino, rivolse dai teleschermi un appello per la figlia scomparsa. Inoltratasi in un sentiero nel bosco, Holly, una bambina di dieci anni, sparì in meno di un’ora. In seguito i suoi resti furono ritrovati in un campo.
Per i genitori di figli scomparsi la vita diventa una sofferenza, un tormento. Lottano quotidianamente nell’incertezza: chissà se il loro figlio è vivo, se gli stanno facendo del male o stanno abusando di lui, o se è morto, come accadde alla piccola Ashley. Ashley era andata con la famiglia a vedere il fratello che giocava una partita di calcio. Stanca di guardare, andò al campo giochi e sparì. Il suo corpo fu ritrovato più tardi poco lontano. Era stata strangolata.
Un terribile incubo
Ogni anno negli Stati Uniti da 200 a 300 famiglie vivranno il terribile incubo di vedersi rapire un figlio e forse di non rivederlo più vivo. Anche se questa cifra è piccola in paragone con quella di altri reati violenti che vengono commessi, la paura e il terrore che si diffondono in intere comunità influiscono su migliaia di persone. Sgomente si chiedono: ‘Com’è possibile che una simile tragedia si verifichi qui? Sarà mio figlio il prossimo?’
Negli Stati Uniti la cifra dei casi di minori rapiti, che vengono denunciati ogni anno, oscilla fra 3.200 e 4.600. I due terzi o più di essi subiscono aggressioni sessuali. Ernest E. Allen, presidente del centro nazionale che si occupa della scomparsa e dello sfruttamento dei minori, ha fatto rilevare: “La ragione principale [dei rapimenti] è quella sessuale, seguita dall’intenzione di uccidere”. Inoltre, secondo il Dipartimento della Giustizia, oltre 110.000 altri rapimenti sono tentati ogni anno da automobilisti, di solito uomini, che cercano di indurre un bambino a salire sulla loro auto. Anche altri paesi sono sommersi da un’ondata di violenza contro i bambini.
La società ha una parte di colpa?
Riguardo all’uccisione di bambini, un ricercatore australiano mostra che non si tratta di un “evento casuale”. Nel suo libro Murder of the Innocents—Child-Killers and Their Victims (Strage degli innocenti: gli assassini e le loro vittime), Paul Wilson afferma che “sia gli uccisori che gli uccisi restano invischiati in un circolo vizioso creato dalla società stessa”.
Potrebbe sembrare strano pensare che la società sia responsabile di questa tragedia o che come minimo vi contribuisca, dato che la maggioranza delle persone considera atti orrendi lo sfruttamento e l’uccisione di minori. Tuttavia le società industrializzate e anche molte meno sviluppate sono sature di film, spettacoli televisivi e materiale di lettura che esaltano il sesso e la violenza.
Ci sono ora sempre più film pornografici hard-core che hanno per protagonisti bambini e perfino adulti vestiti da bambini. Vengono rappresentati rapporti sessuali espliciti e scene di violenza che hanno per oggetto bambini. Nel suo libro Wilson fa ulteriormente notare che ci sono film con titoli come “Morte di un giovane”, “Tortura prolungata” e “Guida allo smembramento per principianti”. Sono molti coloro che vedono spettacoli pornografici e di sadica violenza? È un’industria da miliardi di dollari!
Violenza gratuita e pornografia hanno un enorme effetto sulla vita di coloro che sfruttano i bambini. Un uomo condannato per reati sessuali e per l’uccisione di cinque ragazzi ha confessato: “Sono un pedofilo omosessuale condannato per omicidio e la pornografia è stata un fattore determinante nella mia rovina”. Il prof. Berit Ås, dell’Università di Oslo, spiega l’effetto della pornografia infantile: “Abbiamo commesso un grave errore alla fine degli anni ’60. Credevamo che la pornografia potesse sostituire i reati sessuali fornendo ai colpevoli di tali reati una valvola di sfogo, e l’abbiamo liberalizzata. Ora sappiamo di esserci sbagliati: la pornografia legittima i reati sessuali. Il trasgressore è indotto a pensare: ‘Se lo posso guardare, lo posso anche fare’”.
In un adulto il desiderio di stimolarsi aumenta man mano che si assuefà alla pornografia. Di conseguenza, alcuni sono disposti a ricorrere alla coercizione o alla violenza pur di procurarsi bambini per il loro uso pervertito, ciò che include lo stupro e l’omicidio.
Ci sono altri motivi per cui i bambini vengono rapiti. In alcuni paesi i rapimenti sono aumentati a causa delle cattive condizioni economiche. Allettati dagli ingenti riscatti pagati dalle famiglie ricche, i rapitori prendono di mira i bambini. Ogni anno un gran numero di bambini piccoli vengono rubati e venduti al racket delle adozioni che provvede a portarli fuori del paese.
Da chi è costituita la maggior parte dei bambini scomparsi? Cosa ne è di loro? Questo argomento verrà preso in esame nei prossimi due articoli.
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Milioni di bambini avviati alla prostituzione
Secondo le Nazioni Unite, circa dieci milioni di bambini, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, sono stati avviati con la forza alla prostituzione, e molti di essi erano stati rapiti. Questo infame commercio è aumentato in Africa, Asia e America Latina di pari passo con l’aumento del turismo straniero. In alcune zone, dei milioni di turisti, specie quelli provenienti dai paesi più ricchi, circa due terzi sono “turisti del sesso”. Ma c’è il giorno della resa dei conti, dato che i reati commessi dall’uomo sono “apertamente [esposti] agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto”, Geova Dio. — Ebrei 4:13.
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Quando viene rapito un figlio si vive un terribile incubo