GENESI
1 In principio Dio creò i cieli e la terra.+
2 La terra era informe e deserta,* e le tenebre ricoprivano le acque degli abissi;*+ la forza attiva* di Dio+ si muoveva sulla superficie delle acque.+
3 E Dio disse: “Ci sia luce”. Quindi apparve la luce.+ 4 Poi Dio vide che la luce era buona, e iniziò a separare la luce dalle tenebre. 5 Chiamò la luce “giorno” e le tenebre “notte”.+ E si fece sera e si fece mattina, il primo giorno.
6 Poi Dio disse: “Ci sia un ampio spazio*+ fra le acque, e ci sia una separazione fra le acque e le acque”.+ 7 Quindi Dio fece questo ampio spazio, e separò le acque che erano sotto l’ampio spazio dalle acque che erano sopra.+ E così avvenne. 8 Dio chiamò l’ampio spazio “cielo”. E si fece sera e si fece mattina, il secondo giorno.
9 Poi Dio disse: “Le acque sotto i cieli si raccolgano in un solo luogo e appaia l’asciutto”.+ E così avvenne. 10 Dio chiamò l’asciutto “terra”+ e la massa delle acque “mare”.+ E vide che era buono.+ 11 Allora Dio disse: “La terra faccia germogliare erba, piante che producono seme e alberi da frutto, che portano frutto con seme sulla terra, ciascuno secondo la propria specie”.* E così avvenne. 12 La terra iniziò a produrre erba, piante che producono seme+ e alberi che portano frutto con seme, secondo le loro specie. E Dio vide che era buono. 13 E si fece sera e si fece mattina, il terzo giorno.
14 Poi Dio disse: “Ci siano fonti di luce*+ nell’ampio spazio del cielo per separare il giorno dalla notte;+ serviranno a distinguere le stagioni, i giorni e gli anni.+ 15 Risplenderanno nell’ampio spazio del cielo per illuminare la terra”. E così avvenne. 16 Dio fece le due grandi fonti di luce, la maggiore per dominare il giorno+ e la minore per dominare la notte, e anche le stelle.+ 17 Così Dio le mise nell’ampio spazio del cielo perché splendessero sopra la terra, 18 perché dominassero il giorno e la notte e perché separassero la luce dalle tenebre.+ E Dio vide che era buono. 19 E si fece sera e si fece mattina, il quarto giorno.
20 Poi Dio disse: “Le acque abbondino di creature* viventi, e creature alate volino sopra la terra, nell’ampio spazio del cielo”.+ 21 E Dio creò i grandi mostri marini e tutte le creature* viventi che si muovono e che abbondano nelle acque secondo le loro specie, e ogni creatura alata secondo la sua specie. E vide che era buono. 22 Perciò li benedisse, dicendo: “Siate fecondi, moltiplicatevi e riempite le acque dei mari,+ e le creature alate si moltiplichino sulla terra”. 23 E si fece sera e si fece mattina, il quinto giorno.
24 Poi Dio disse: “La terra produca creature* viventi secondo le loro specie: animali domestici, animali striscianti* e animali selvatici della terra secondo le loro specie”.+ E così avvenne. 25 Dio fece gli animali selvatici della terra secondo le loro specie, gli animali domestici secondo le loro specie e tutti gli animali che strisciano sul suolo secondo le loro specie. E vide che era buono.
26 Poi Dio disse: “Facciamo+ l’uomo a nostra immagine,+ a nostra somiglianza.+ Abbia autorità sui pesci dei mari, sulle creature alate dei cieli, sugli animali domestici, su tutta la terra e su ogni animale strisciante che si muove sulla terra”.+ 27 E Dio creò l’uomo a sua immagine, lo creò a immagine di Dio; creò il maschio e la femmina.+ 28 Quindi li benedisse e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra+ e soggiogatela,+ e abbiate autorità+ sui pesci dei mari, sulle creature alate dei cieli e su ogni creatura vivente che si muove sulla terra”.
29 Poi Dio disse: “Ecco, vi ho dato ogni pianta che produce seme, in tutta la terra, e ogni albero che porta frutto con seme. Vi servano da cibo.+ 30 E a ogni animale selvatico della terra, a ogni creatura alata dei cieli e a ogni essere in cui c’è vita* che si muove sulla terra ho dato tutta la verde vegetazione come cibo”.+ E così avvenne.
31 Allora Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono.+ E si fece sera e si fece mattina, il sesto giorno.
2 Così furono completati i cieli, la terra e tutto ciò che vi si trova.*+ 2 Il settimo giorno Dio aveva completato la sua opera, e nel settimo giorno iniziò a riposarsi da tutto quello che aveva fatto.+ 3 E Dio benedisse il settimo giorno e lo rese sacro, perché in quel giorno iniziò a riposarsi da tutta la sua opera creativa, da tutto quello che si era proposto di fare.
4 Questa è la storia dei cieli e della terra quando furono creati, nel giorno in cui Geova* Dio fece la terra e il cielo.+
5 Sulla terra non c’era ancora nessun cespuglio, né avevano iniziato a germogliare altre piante, perché Geova Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non c’era nessuno che la coltivasse. 6 Ma un vapore saliva dalla terra e irrigava l’intera superficie del suolo.
7 E Geova Dio formò l’uomo dalla polvere+ del suolo e gli soffiò nelle narici l’alito della vita;+ così l’uomo diventò un essere* vivente.+ 8 Inoltre Geova Dio piantò un giardino in Èden,+ verso oriente, e vi mise l’uomo che aveva formato.+ 9 Quindi Geova Dio fece crescere dal suolo ogni albero bello da vedere e con frutti buoni da mangiare, e anche l’albero della vita+ in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male.+
10 In Èden scorreva un fiume che irrigava il giardino e da là si divideva in altri quattro fiumi.* 11 Il primo si chiama Pìson; è quello che circonda l’intera regione di Avìla, dove si trova l’oro. 12 L’oro di quella regione è buono. Vi si trovano anche lo bdellio* e l’onice. 13 Il secondo fiume si chiama Ghìhon; è quello che circonda l’intera regione di Cus. 14 Il terzo fiume si chiama Tigri;*+ è quello che va a oriente dell’Assiria.+ E il quarto fiume è l’Eufrate.+
15 Geova Dio prese l’uomo e lo mise nel giardino di Èden perché lo coltivasse e ne avesse cura.+ 16 Inoltre Geova Dio diede all’uomo questo comando: “Puoi mangiare a volontà i frutti di ogni albero del giardino,+ 17 ma il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiarlo, perché nel giorno in cui lo mangerai sicuramente morirai”.+
18 Poi Geova Dio disse: “Non è buono che l’uomo continui a stare solo. Gli farò un aiuto, un complemento”.+ 19 Geova Dio aveva formato dal suolo ogni animale selvatico del campo e ogni creatura alata dei cieli, e li portò dall’uomo per vedere come li avrebbe chiamati; in qualunque modo l’uomo chiamasse ciascuna creatura* vivente, quello diventava il suo nome.+ 20 L’uomo diede dunque un nome a tutti gli animali domestici, alle creature alate dei cieli e a ogni animale selvatico del campo, ma per lui non c’era nessun aiuto, nessun complemento. 21 Così Geova Dio fece cadere l’uomo in un profondo sonno e, mentre questi dormiva, prese una delle sue costole e poi richiuse la carne. 22 E dalla costola che aveva preso dall’uomo, Geova Dio formò la donna, e la condusse da lui.+
23 Allora l’uomo disse:
“Questa è finalmente osso delle mie ossa
e carne della mia carne!
Sarà chiamata ‘donna’,
perché dall’uomo è stata tratta”.+
24 Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie,* e i due saranno una sola carne.+ 25 Ed entrambi, l’uomo e sua moglie, continuavano a essere nudi,+ eppure non si vergognavano.
3 Ora il serpente,+ che era il più cauto* di tutti gli animali selvatici che Geova Dio aveva fatto, chiese alla donna: “Dio ha detto davvero che non dovete mangiare i frutti di ogni albero del giardino?”+ 2 La donna rispose al serpente: “I frutti degli alberi del giardino li possiamo mangiare.+ 3 Ma riguardo all’albero che è in mezzo al giardino+ Dio ha detto: ‘Non dovete mangiarne il frutto, no, non dovete toccarlo, altrimenti morirete’”. 4 Allora il serpente disse alla donna: “Sicuramente non morirete.+ 5 Infatti Dio sa che il giorno stesso in cui mangerete il frutto di quell’albero i vostri occhi si apriranno e voi sarete come lui, conoscendo il bene e il male”.+
6 Di conseguenza la donna vide che il frutto dell’albero era buono da mangiare e invitante,* e l’albero era bello da vedere. Così ne prese il frutto e mangiò.+ Poi, quando fu con suo marito, ne diede anche a lui, e lui si mise a mangiare.+ 7 Quindi i loro occhi si aprirono, e i due si accorsero di essere nudi. Perciò cucirono delle foglie di fico e se le legarono attorno ai fianchi.+
8 Più tardi l’uomo e sua moglie sentirono la voce di Geova Dio, il quale camminava nel giardino verso l’ora del giorno in cui soffia la brezza, e si nascosero dalla faccia di Geova Dio fra gli alberi del giardino. 9 Più volte Geova Dio chiamò l’uomo e gli chiese: “Dove sei?” 10 Alla fine lui rispose: “Ho sentito la tua voce nel giardino, ma ho avuto paura perché ero nudo, e così mi sono nascosto”. 11 Dio gli chiese: “Chi ti ha detto che eri nudo?+ Hai mangiato il frutto dell’albero che ti avevo proibito di mangiare?”+ 12 L’uomo rispose: “La donna che mi hai dato, è stata lei a darmi il frutto dell’albero, e così ho mangiato”. 13 Allora Geova Dio disse alla donna: “Che cosa hai fatto?” La donna rispose: “Il serpente mi ha ingannato, e così ho mangiato”.+
14 Quindi Geova Dio disse al serpente:+ “Visto quello che hai fatto, sei maledetto fra tutti gli animali domestici e fra tutti gli animali selvatici. Striscerai sul tuo ventre e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita. 15 Io susciterò ostilità*+ fra te+ e la donna,+ e fra la tua discendenza*+ e la discendenza* di lei.+ Lui ti schiaccerà* la testa+ e tu lo colpirai* al calcagno”.+
16 Alla donna disse: “Aumenterò grandemente il dolore della tua gravidanza, e con doglie partorirai figli; i tuoi desideri ti spingeranno verso tuo marito, ma lui ti dominerà”.
17 E ad Adamo* disse: “Dal momento che hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato il frutto dell’albero riguardo al quale ti avevo comandato:+ ‘Non devi mangiarne il frutto’, il suolo è maledetto a causa tua;+ con dolore ne mangerai i prodotti per tutti i giorni della tua vita.+ 18 Produrrà spine e rovi, e tu mangerai la vegetazione dei campi. 19 Con il sudore della tua faccia mangerai pane,* finché non tornerai al suolo, perché dal suolo sei stato tratto:+ polvere sei e polvere tornerai”.+
20 Adamo poi diede a sua moglie il nome di Eva,* perché doveva diventare la madre di tutti i viventi.+ 21 E Geova Dio fece per Adamo e sua moglie lunghe vesti di pelle, per vestirli.+ 22 Dopodiché Geova Dio disse: “L’uomo è diventato simile a uno di noi nel conoscere il bene e il male.+ Ora, affinché lui non stenda la mano per prendere anche il frutto dell’albero della vita+ e mangi e viva per sempre...” 23 Allora Geova Dio lo cacciò dal giardino di Èden,+ perché coltivasse il suolo dal quale era stato tratto.+ 24 Così scacciò l’uomo e, per impedire l’accesso all’albero della vita, mise a oriente del giardino di Èden dei cherubini+ e una spada fiammeggiante che roteava di continuo.
4 Ora Adamo ebbe rapporti sessuali con sua moglie Eva, e lei rimase incinta.+ Quando partorì Caino,+ Eva disse: “Ho prodotto* un figlio maschio con l’aiuto di Geova”. 2 In seguito partorì anche suo fratello Abele.+
Abele diventò pastore, mentre Caino diventò agricoltore. 3 Un giorno Caino presentò dei prodotti della terra come offerta a Geova. 4 Abele invece presentò dei primogeniti del suo gregge,+ incluso il loro grasso. Geova guardò con approvazione Abele e la sua offerta,+ 5 ma non guardò con alcuna approvazione Caino e la sua offerta. Perciò Caino si infuriò e si sentì avvilito.* 6 Allora Geova disse a Caino: “Perché sei così arrabbiato e avvilito? 7 Se cambi atteggiamento e agisci bene, non otterrai di nuovo la mia approvazione?* Ma se non cambi atteggiamento, il peccato è in agguato davanti alla porta, ansioso di prendere il sopravvento su di te. E tu, riuscirai a dominarlo?”
8 In seguito Caino disse a suo fratello Abele: “Andiamo nei campi”. Mentre erano nei campi Caino aggredì suo fratello Abele e lo uccise.+ 9 Geova disse poi a Caino: “Dov’è tuo fratello Abele?” Lui rispose: “Non lo so. Sono forse il custode di mio fratello?” 10 Allora Dio disse: “Che cosa hai fatto? Ascolta! Il sangue di tuo fratello grida a me* dal suolo.+ 11 Ora sei maledetto, scacciato lontano dalla terra che ha aperto la sua bocca per ricevere il sangue di tuo fratello che tu hai sparso.+ 12 Quando lo coltiverai, il suolo non ti darà i suoi prodotti.* Diventerai vagabondo e fuggiasco sulla terra”. 13 Ma Caino disse a Geova: “La punizione per il mio errore è troppo grande da sopportare. 14 Oggi mi cacci da questa terra,* e dovrò nascondermi dalla tua faccia; diventerò vagabondo e fuggiasco sulla terra, e di sicuro chiunque mi troverà mi ucciderà”. 15 Allora Geova gli disse: “Per questa ragione, chi ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte”.
Perciò Geova stabilì* un segno riguardo a Caino, affinché nessuno di quelli che lo avrebbero incontrato lo uccidesse. 16 Caino se ne andò quindi dalla presenza di Geova e si stabilì nel paese di Nod,* a est di Èden.+
17 Caino ebbe poi rapporti sessuali con sua moglie;+ lei rimase incinta e partorì Ènoc. Dopodiché Caino si mise a costruire una città e la chiamò Ènoc, dal nome di suo figlio. 18 Ènoc generò poi Iràd. Iràd generò Mehuiaèl, Mehuiaèl generò Metusaèl, Metusaèl generò Làmec.
19 Làmec prese due mogli: la prima si chiamava Ada, la seconda Zilla. 20 Ada partorì Iabàl, e questi fu il capostipite di quelli che vivono in tende e allevano bestiame. 21 Il nome di suo fratello era Iubàl, e questi fu il capostipite di tutti quelli che suonano la cetra e il flauto. 22 Zilla invece partorì Tùbal-Càin, e questi realizzò ogni tipo di arnese in rame e ferro. La sorella di Tùbal-Càin fu Naàma. 23 E Làmec compose questi versi per le sue mogli Ada e Zilla:
“Ascoltate la mia voce, voi mogli di Làmec.
Prestate attenzione a quello che dico:
ho ucciso un uomo perché mi aveva ferito,
ho ucciso un giovane perché mi aveva colpito.
25 Adamo ebbe di nuovo rapporti sessuali con sua moglie, e lei partorì un figlio, che chiamò Set.*+ Infatti disse: “Dio ha costituito per me un altro discendente* al posto di Abele, perché Caino lo ha ucciso”.+ 26 Anche Set ebbe un figlio, che chiamò Ènos.+ In quel tempo si cominciò a invocare* il nome di Geova.
5 Questo è il libro della storia di Adamo. Nel giorno in cui Dio creò Adamo, lo fece a sua somiglianza.+ 2 Creò il maschio e la femmina.+ Nel giorno in cui furono creati,+ li benedisse e diede loro il nome di “uomini”.*
3 All’età di 130 anni Adamo generò un figlio a sua somiglianza, a sua immagine, e lo chiamò Set.+ 4 Dopo la nascita di Set, Adamo visse 800 anni. E generò figli e figlie. 5 L’intera vita di Adamo fu dunque di 930 anni; poi morì.+
6 Quanto a Set, all’età di 105 anni generò Ènos.+ 7 Dopo la nascita di Ènos, Set visse 807 anni. E generò figli e figlie. 8 L’intera vita di Set fu dunque di 912 anni; poi morì.
9 Quanto a Ènos, all’età di 90 anni generò Chenàn. 10 Dopo la nascita di Chenàn, Ènos visse 815 anni. E generò figli e figlie. 11 L’intera vita di Ènos fu dunque di 905 anni; poi morì.
12 Quanto a Chenàn, all’età di 70 anni generò Maalalèl.+ 13 Dopo la nascita di Maalalèl, Chenàn visse 840 anni. E generò figli e figlie. 14 L’intera vita di Chenàn fu dunque di 910 anni; poi morì.
15 Quanto a Maalalèl, all’età di 65 anni generò Iàred.+ 16 Dopo la nascita di Iàred, Maalalèl visse 830 anni. E generò figli e figlie. 17 L’intera vita di Maalalèl fu dunque di 895 anni; poi morì.
18 Quanto a Iàred, all’età di 162 anni generò Ènoc.+ 19 Dopo la nascita di Ènoc, Iàred visse 800 anni. E generò figli e figlie. 20 L’intera vita di Iàred fu dunque di 962 anni; poi morì.
21 Quanto a Ènoc, all’età di 65 anni generò Matusalemme.*+ 22 Dopo la nascita di Matusalemme, Ènoc continuò a camminare con il vero Dio* per 300 anni. E generò figli e figlie. 23 L’intera vita di Ènoc fu dunque di 365 anni. 24 Ènoc continuò a camminare con il vero Dio.+ Poi nessuno lo vide più,* perché Dio lo prese.+
25 Quanto a Matusalemme, all’età di 187 anni generò Làmec.+ 26 Dopo la nascita di Làmec, Matusalemme visse 782 anni. E generò figli e figlie. 27 L’intera vita di Matusalemme fu dunque di 969 anni; poi morì.
28 Quanto a Làmec, all’età di 182 anni generò un figlio, 29 che chiamò Noè.*+ Infatti disse: “Lui ci consolerà* dal duro lavoro e dalle fatiche delle nostre mani a motivo del suolo che Geova ha maledetto”.+ 30 Dopo la nascita di Noè, Làmec visse 595 anni. E generò figli e figlie. 31 L’intera vita di Làmec fu dunque di 777 anni; poi morì.
32 Quanto a Noè, dopo aver compiuto 500 anni, generò Sem,+ Cam+ e Iàfet.+
6 Quando gli uomini cominciarono ad aumentare di numero sulla terra e nacquero loro delle figlie, 2 i figli del vero Dio*+ notarono che quelle donne erano molto belle. Perciò presero in moglie tutte quelle che vollero. 3 Geova allora disse: “Il mio spirito non tollererà l’uomo all’infinito,+ perché è solo carne.* Pertanto vivrà* 120 anni”.+
4 In quei giorni, e anche successivamente, sulla terra c’erano i nefilìm.* Durante quel periodo i figli del vero Dio avevano rapporti sessuali con le figlie degli uomini, le quali partorirono loro dei figli. Questi furono i potenti dell’antichità, gli uomini famosi.
5 Geova vide quindi che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che nel loro cuore erano inclini a nutrire sempre e solo pensieri cattivi.+ 6 Geova si rammaricò* di aver fatto gli uomini sulla terra, e se ne rattristò nel suo cuore.+ 7 Geova dunque disse: “Cancellerò dalla faccia della terra gli uomini che ho creato, l’uomo insieme agli animali domestici, agli animali striscianti e alle creature alate dei cieli, perché mi rammarico di averli fatti”. 8 Noè invece ebbe l’approvazione di Geova.
9 Questa è la storia di Noè.
Noè fu un uomo giusto.+ Si dimostrò integro* tra i suoi contemporanei.* Noè camminò con il vero Dio.+ 10 Generò tre figli: Sem, Cam e Iàfet.+ 11 La terra comunque si era rovinata agli occhi del vero Dio ed era piena di violenza. 12 Guardando la terra, infatti, Dio vide che era rovinata+ e che tutti* si comportavano in modo corrotto.+
13 Dio allora disse a Noè: “Ho deciso di mettere fine a tutti gli esseri viventi, perché per colpa loro la terra è piena di violenza; quindi li distruggerò insieme alla terra.+ 14 Costruisci un’arca* di legno resinoso.+ Nell’arca dovrai fare degli scompartimenti, e dovrai coprirla di catrame*+ dentro e fuori. 15 La farai così: lunga 300 cubiti,* larga 50 cubiti e alta 30 cubiti. 16 A un cubito da dove comincia il tetto, farai una finestra per la luce.* Metterai la porta d’ingresso da un lato,+ e farai un piano inferiore, un secondo piano e un terzo piano.
17 “Quanto a me, sto per portare un diluvio+ sulla terra per distruggere sotto il cielo ogni essere vivente che ha l’alito* della vita. Tutto ciò che è sulla terra morirà.+ 18 Ma con te stringo un patto, e tu devi entrare nell’arca, e insieme a te i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli.+ 19 Di ogni tipo di creatura vivente+ devi portare nell’arca due esemplari, un maschio e una femmina,+ perché siano conservati in vita con te. 20 Due esemplari di tutte le creature alate secondo le loro specie,* di tutti gli animali domestici secondo le loro specie e di tutti gli animali che strisciano sul suolo secondo le loro specie verranno nell’arca da te perché siano conservati in vita.+ 21 E tu devi raccogliere e portare con te cibo di ogni tipo:+ servirà per nutrire te e gli animali”.
22 E Noè fece tutto ciò che Dio gli aveva comandato. Fece proprio così.+
7 Geova disse quindi a Noè: “Entra nell’arca, tu insieme a tutta la tua famiglia, perché ho visto che, in mezzo a questa generazione, tu sei giusto.+ 2 Di ogni animale puro devi prendere sette esemplari,*+ il maschio e la sua compagna, mentre di ogni animale che non è puro solo due, il maschio e la sua compagna. 3 Anche di ogni creatura alata dei cieli devi prendere sette esemplari,* maschio e femmina, perché la loro progenie sia conservata in vita su tutta la terra.+ 4 Fra soli 7 giorni infatti farò piovere+ sulla terra per 40 giorni e 40 notti,+ e cancellerò dalla faccia della terra ogni essere vivente che ho fatto”.+ 5 E Noè fece tutto ciò che Geova gli aveva comandato.
6 Noè aveva 600 anni quando il diluvio si abbatté sulla terra.+ 7 Prima del diluvio Noè entrò nell’arca insieme ai suoi figli, a sua moglie e alle mogli dei suoi figli.+ 8 Gli esemplari di tutti gli animali puri, di tutti gli animali impuri, di tutte le creature alate e di tutte le creature che si muovono sul suolo+ 9 andarono nell’arca da Noè a due a due, maschio e femmina, proprio come Dio aveva comandato a Noè. 10 E sette giorni dopo, il diluvio si abbatté sulla terra.
11 Nel 600º anno della vita di Noè, nel 2º mese, il 17º giorno del mese, proprio in quel giorno, tutte le sorgenti delle acque degli abissi si aprirono e le cateratte dei cieli si spalancarono.+ 12 E sulla terra piovve a dirotto per 40 giorni e 40 notti. 13 In quello stesso giorno Noè entrò nell’arca insieme ai suoi figli — Sem, Cam e Iàfet+ — a sua moglie e alle tre mogli dei suoi figli.+ 14 Entrarono insieme a tutti gli animali selvatici secondo le loro specie,* a tutti gli animali domestici secondo le loro specie, a tutti gli animali che strisciano sul suolo secondo le loro specie e a tutti i volatili secondo le loro specie, uccelli e creature alate. 15 Tutti gli esseri viventi* che avevano l’alito* della vita continuarono ad andare nell’arca da Noè a due a due. 16 Entrarono, il maschio e la femmina di tutti gli esseri viventi, proprio come Dio aveva comandato a Noè. Poi Geova chiuse la porta dietro di lui.
17 Il diluvio continuò per 40 giorni sulla terra, e le acque aumentarono e sollevarono l’arca, che iniziò a galleggiare molto al di sopra della terra. 18 Le acque diventarono travolgenti e continuarono ad aumentare sempre di più sopra la terra, ma l’arca galleggiava sulle acque. 19 Le acque aumentarono al punto che tutti i monti più alti sotto l’intero cielo furono coperti.+ 20 Le acque si alzarono di 15 cubiti* al di sopra dei monti.
21 E così morirono tutti gli esseri viventi che si muovevano sulla terra:+ le creature alate, gli animali domestici, gli animali selvatici, gli animali che brulicano e tutto il genere umano.+ 22 Tutto ciò che si trovava sull’asciutto e che aveva nelle narici l’alito* della vita morì.+ 23 Così Dio cancellò dalla faccia della terra ogni essere vivente: uomini e animali, dagli animali striscianti alle creature alate dei cieli. Furono tutti cancellati dalla terra;+ sopravvissero solo Noè e quelli che erano con lui nell’arca.+ 24 E le acque continuarono a sommergere la terra per 150 giorni.+
8 Dio comunque non si era dimenticato* di Noè, né di tutti gli animali selvatici e domestici che erano con lui nell’arca.+ E Dio fece soffiare un vento sopra la terra, così le acque cominciarono ad abbassarsi. 2 Le sorgenti delle acque degli abissi e le cateratte dei cieli furono chiuse, perciò la pioggia smise di cadere.*+ 3 Allora le acque cominciarono pian piano a ritirarsi dalla terra, e dopo 150 giorni si erano considerevolmente abbassate. 4 Nel 7º mese, il 17º giorno del mese, l’arca si fermò sopra i monti di Araràt. 5 Le acque continuarono a calare fino al 10º mese. Il primo giorno di quel mese apparvero le cime dei monti.+
6 Dopo 40 giorni Noè aprì la finestra+ che aveva fatto nell’arca 7 e fece volare fuori un corvo. Il corvo continuò ad andare e tornare, finché le acque sulla terra non si asciugarono.
8 Successivamente, per vedere se le acque si erano ritirate dalla superficie del suolo, Noè fece volare fuori una colomba. 9 Non trovando nessun luogo su cui posarsi,* la colomba tornò da lui nell’arca, perché le acque coprivano ancora la superficie di tutta la terra.+ Allora Noè stese la mano per prenderla e la riportò dentro l’arca. 10 Aspettò altri sette giorni, e poi fece di nuovo volare la colomba fuori dall’arca. 11 Verso sera la colomba tornò da lui, ed ecco che nel becco aveva una foglia fresca d’olivo! Così Noè capì che le acque erano diminuite sulla terra.+ 12 Dopo aver aspettato altri sette giorni, fece di nuovo volare fuori la colomba, che però non tornò più da lui.
13 Nel 601º anno,+ nel 1º mese, il 1º giorno del mese, le acque erano defluite dalla terra. Noè tolse una parte del tetto* dell’arca e vide che la superficie del suolo si stava asciugando. 14 Nel 2º mese, il 27º giorno del mese, la terra si era asciugata.
15 Allora Dio disse a Noè: 16 “Esci dall’arca, tu insieme a tua moglie, ai tuoi figli e alle mogli dei tuoi figli.+ 17 Fa’ uscire anche tutte le creature viventi+ — le creature alate, gli animali* e tutte le creature che strisciano sul suolo — perché siano feconde, si moltiplichino e abbondino sulla terra”.+
18 Noè quindi uscì, e con lui i suoi figli,+ sua moglie e le mogli dei suoi figli. 19 Tutte le creature viventi, dagli animali striscianti alle creature alate e a tutto ciò che si muove sulla terra, uscirono dall’arca in base alle loro famiglie.+ 20 E Noè eresse un altare+ a Geova; poi prese alcuni di tutti gli animali puri e di tutte le creature alate pure+ e offrì olocausti* sull’altare.+ 21 E Geova sentì un odore gradevole.* Allora Geova disse in cuor suo: “Non maledirò più il suolo+ a causa dell’uomo, perché l’uomo è incline a nutrire nel suo cuore pensieri cattivi fin dalla giovinezza.+ E non colpirò più ogni essere vivente come ho fatto.+ 22 D’ora in poi la terra non smetterà mai di avere semina e raccolta, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte”.+
9 Poi Dio benedisse Noè e i suoi figli, e disse loro: “Siate fecondi, moltiplicatevi e riempite la terra.+ 2 E ogni creatura vivente della terra e ogni creatura alata dei cieli, ogni cosa che si muove sul suolo e tutti i pesci del mare avranno paura e terrore di voi. Ora sono nella vostra mano.*+ 3 Tutti gli animali che si muovono e hanno vita vi serviranno da cibo.+ Ve li do come vi ho dato la verde vegetazione.+ 4 Ma la carne che ha ancora in sé la vita,* il suo sangue,+ non dovete mangiarla.+ 5 Inoltre, se il vostro sangue* viene versato, ne chiederò conto. Ne chiederò conto a ogni creatura vivente; chiederò conto a ogni uomo della vita di suo fratello.+ 6 Se qualcuno sparge il sangue di un uomo, il suo sangue sarà sparso da un uomo,+ perché Dio ha fatto l’uomo a sua immagine.+ 7 Quanto a voi, siate fecondi e moltiplicatevi, diventate numerosi e abbondate sulla terra”.+
8 Dopodiché Dio disse a Noè e ai suoi figli con lui: 9 “Stringo ora il mio patto con voi+ e con i vostri discendenti dopo di voi, 10 e con tutte le creature* viventi che sono uscite dall’arca con voi (gli uccelli, gli animali* e tutte le creature viventi della terra), ogni creatura vivente della terra.+ 11 Stringo con voi questo patto: nessun essere vivente* sarà più distrutto dalle acque di un diluvio, e la terra non sarà mai più ridotta in rovina da un diluvio”.+
12 E Dio aggiunse: “Il segno del patto tra me e voi e ogni creatura* vivente che è con voi, per tutte le generazioni future, è questo: 13 metto nelle nuvole il mio arcobaleno, che servirà da segno del patto tra me e la terra. 14 Ogni volta che porterò nuvole sopra la terra, l’arcobaleno apparirà nelle nuvole. 15 E certamente ricorderò il mio patto tra me e voi e ogni creatura* vivente; e le acque non diventeranno mai più un diluvio che distrugga ogni essere vivente.+ 16 Quando nelle nuvole apparirà l’arcobaleno, io certamente lo vedrò e mi ricorderò del patto eterno tra me e ogni creatura* vivente sulla terra”.
17 Poi Dio ripeté a Noè: “Questo è il segno del patto tra me e ogni essere vivente che è sulla terra”.+
18 I figli di Noè che uscirono dall’arca furono Sem, Cam e Iàfet.+ In seguito Cam generò Cànaan.+ 19 Questi tre furono i figli di Noè, e da loro venne e si diffuse tutta la popolazione della terra.+
20 Noè cominciò a fare l’agricoltore e piantò una vigna. 21 Un giorno bevve del vino e si ubriacò, e si svestì nella sua tenda. 22 Cam, padre di Cànaan, vide la nudità di suo padre e lo disse ai suoi due fratelli che erano fuori. 23 Allora Sem e Iàfet presero un mantello, se lo misero sulle spalle ed entrarono camminando all’indietro. Così coprirono la nudità del loro padre con le facce voltate, e non videro la sua nudità.
24 Quando Noè si svegliò dopo l’ubriacatura e venne a sapere quello che il suo figlio più giovane gli aveva fatto, 25 disse:
“Cànaan sia maledetto.+
Divenga il più misero schiavo dei suoi fratelli”.+
26 E aggiunse:
“Sia lodato Geova, l’Iddio di Sem,
e Cànaan divenga suo schiavo.+
27 Dio conceda ampio spazio a Iàfet,
lo faccia risiedere nelle tende di Sem.
Cànaan divenga anche suo schiavo”.
28 Dopo il diluvio Noè continuò a vivere 350 anni.+ 29 L’intera vita di Noè fu dunque di 950 anni; poi morì.
10 Questa è la storia dei figli di Noè: Sem,+ Cam e Iàfet.
Dopo il diluvio nacquero loro dei figli.+ 2 I figli di Iàfet furono Gòmer,+ Magòg,+ Madài, Iavàn, Tùbal,+ Mèsec+ e Tiràs.+
3 I figli di Gòmer furono Aschenàz,+ Rìfat e Togàrma.+
4 I figli di Iavàn furono Elìsa,+ Tàrsis,+ Chittìm+ e Dodanìm.
5 Da questi vennero le popolazioni che si stabilirono nelle isole, secondo le loro lingue e le loro famiglie, e in base alle loro nazioni.
6 I figli di Cam furono Cus, Mizràim,+ Put+ e Cànaan.+
7 I figli di Cus furono Seba,+ Avìla, Sabta, Raàma+ e Sabtèca.
I figli di Raàma furono Saba e Dèdan.
8 Cus generò Nìmrod, che fu il primo a diventare potente sulla terra. 9 Questi diventò un potente cacciatore in opposizione a Geova. Ecco perché c’è il detto: “Proprio come Nìmrod, potente cacciatore in opposizione a Geova”. 10 Le prime città su cui regnò* furono Babele,+ Èrec,+ Accàd e Calne, nella regione di Sìnar.+ 11 Da lì andò in Assiria+ e costruì Nìnive,+ Reobòt-Ir, Cala 12 e Rèsen, fra Nìnive e Cala: questa è la grande città.*
13 Mizràim generò Ludìm,+ Anamìm, Leabìm, Naftuìm,+ 14 Patrusìm,+ Casluìm (da cui vennero i filistei+) e Caftorìm.+
15 Cànaan generò Sidóne,+ suo primogenito, ed Het,+ 16 oltre ai gebusei,+ agli amorrei,+ ai ghirgasei, 17 agli ivvei,*+ agli archei, ai sinei, 18 agli arvadei,+ agli zemarei e agli amatei.+ In seguito le famiglie dei cananei si dispersero. 19 I confini dei cananei andavano da Sidóne fino a Ghèrar,+ vicino a Gaza,+ e poi fino a Sodoma, Gomorra,+ Adma e Zeboiìm,+ vicino a Lesa. 20 Questi furono i figli di Cam secondo le loro famiglie e le loro lingue, e in base ai loro paesi e alle loro nazioni.
21 Anche a Sem, antenato di tutti i figli di Èber+ e fratello di Iàfet, il maggiore,* nacquero dei figli. 22 I figli di Sem furono Èlam,+ Assùr,+ Arpacsàd,+ Lud e Àram.+
23 I figli di Àram furono Uz, Hul, Ghèter e Mas.
24 Arpacsàd generò Sela,+ e Sela generò Èber.
25 A Èber nacquero due figli. Uno si chiamava Pèleg,*+ perché ai suoi giorni la terra* fu divisa, e l’altro si chiamava Ioctàn.+
26 Ioctàn generò Almodàd, Sèlef, Azarmàvet, Iera,+ 27 Hadoràm, Uzàl, Dicla, 28 Obàl, Abimaèl, Saba, 29 Òfir,+ Avìla e Iobàb. Tutti questi furono i figli di Ioctàn.
30 Il loro territorio si estendeva da Mesa a Sefàr, la regione montuosa orientale.
31 Questi furono i figli di Sem secondo le loro famiglie e le loro lingue, e in base ai loro paesi e alle loro nazioni.+
32 Queste furono le famiglie dei figli di Noè secondo le loro linee di discendenza e in base alle loro nazioni. Da queste vennero le nazioni che si sparsero sulla terra dopo il diluvio.+
11 Ora tutta la terra continuava ad avere una sola lingua e un solo insieme di parole.* 2 Viaggiando verso oriente, gli uomini scoprirono una pianura nella regione di Sìnar+ e vi si stabilirono. 3 Poi si dissero l’un l’altro: “Venite! Facciamoci dei mattoni e cuociamoli al fuoco”. Quindi usarono mattoni al posto delle pietre e bitume come malta. 4 “Venite!”, dissero. “Costruiamoci una città e una torre alta fino ai cieli, e facciamoci un nome, così non saremo dispersi su tutta la terra”.+
5 Geova allora scese per vedere la città e la torre che i figli degli uomini si erano messi a costruire. 6 E Geova disse: “Sono un solo popolo e hanno una sola lingua,+ ed ecco quello che hanno cominciato a fare. Ora, qualunque progetto possano avere, niente sarà impossibile per loro da realizzare. 7 Scendiamo,+ dunque, e confondiamo la loro lingua, così che non capiscano più l’uno la lingua dell’altro”. 8 Da lì quindi Geova li disperse su tutta la terra,+ e un po’ alla volta smisero di costruire la città. 9 Ecco perché fu chiamata Babele,*+ perché là Geova confuse la lingua di tutta la terra, e da lì Geova disperse gli uomini su tutta la terra.
10 Questa è la storia di Sem.+
Sem aveva 100 anni quando generò Arpacsàd,+ 2 anni dopo il diluvio. 11 Dopo la nascita di Arpacsàd, Sem visse altri 500 anni, durante i quali generò figli e figlie.+
12 Quanto ad Arpacsàd, all’età di 35 anni generò Sela.+ 13 Dopo la nascita di Sela, Arpacsàd visse altri 403 anni, durante i quali generò figli e figlie.
14 Quanto a Sela, all’età di 30 anni generò Èber.+ 15 Dopo la nascita di Èber, Sela visse altri 403 anni, durante i quali generò figli e figlie.
16 Quanto a Èber, all’età di 34 anni generò Pèleg.+ 17 Dopo la nascita di Pèleg, Èber visse altri 430 anni, durante i quali generò figli e figlie.
18 Quanto a Pèleg, all’età di 30 anni generò Reu.+ 19 Dopo la nascita di Reu, Pèleg visse altri 209 anni, durante i quali generò figli e figlie.
20 Quanto a Reu, all’età di 32 anni generò Serùg. 21 Dopo la nascita di Serùg, Reu visse altri 207 anni, durante i quali generò figli e figlie.
22 Quanto a Serùg, all’età di 30 anni generò Nàhor. 23 Dopo la nascita di Nàhor, Serùg visse altri 200 anni, durante i quali generò figli e figlie.
24 Quanto a Nàhor, all’età di 29 anni generò Tera.+ 25 Dopo la nascita di Tera, Nàhor visse altri 119 anni, durante i quali generò figli e figlie.
26 Quanto a Tera, dopo aver compiuto 70 anni, generò Abramo,+ Nàhor+ e Hàran.
27 Questa è la storia di Tera.
Tera generò Abramo, Nàhor e Hàran. Hàran generò Lot.+ 28 Mentre suo padre Tera era ancora in vita, Hàran morì nella sua città natale, Ur+ dei caldei.+ 29 Abramo e Nàhor presero moglie. Il nome della moglie di Abramo era Sarài,+ e il nome della moglie di Nàhor era Milca,+ figlia di Hàran, padre di Milca e di Isca. 30 Sarài era sterile,+ non aveva figli.
31 In seguito Tera prese suo figlio Abramo, suo nipote Lot,+ figlio di Hàran, e sua nuora Sarài, moglie di suo figlio Abramo, e questi uscirono con lui da Ur dei caldei per andare nel paese di Cànaan.+ Arrivati ad Hàran,+ si fermarono lì. 32 L’intera vita di Tera fu dunque di 205 anni; poi Tera morì ad Hàran.
12 E Geova disse ad Abramo: “Esci dal tuo paese e lascia i tuoi parenti e la casa di tuo padre, e va’ nel paese che io ti mostrerò.+ 2 Farò di te una grande nazione, ti benedirò e renderò grande il tuo nome, e tu sarai una benedizione.+ 3 Benedirò chi ti benedirà e maledirò chi invocherà il male su di te,+ e di certo tutte le famiglie della terra saranno benedette* grazie a te”.+
4 Allora Abramo partì, proprio come Geova gli aveva detto, e Lot andò con lui. Quando lasciò Hàran,+ Abramo aveva 75 anni. 5 Abramo prese sua moglie Sarài+ e Lot, figlio di suo fratello,+ oltre a tutti i beni che avevano accumulato+ e alle persone* che avevano acquistato ad Hàran, e insieme si misero in viaggio alla volta del paese di Cànaan.+ Arrivati in Cànaan, 6 Abramo attraversò il paese fino a Sìchem,+ vicino ai grandi alberi di More.+ In quel periodo il paese era abitato dai cananei. 7 E Geova apparve ad Abramo e disse: “Darò questo paese+ alla tua discendenza”.*+ Quindi là Abramo eresse un altare a Geova, che gli era apparso. 8 Da lì si trasferì poi nella regione montuosa a est di Bètel+ e piantò le tende avendo Bètel a ovest e Ai+ a est. Là eresse un altare a Geova+ e iniziò a invocare il nome di Geova.+ 9 Abramo in seguito levò le tende e proseguì verso il Nègheb,+ muovendo il suo accampamento da un posto all’altro.
10 Ora il paese fu colpito da una carestia. Dato che la carestia era grave,+ Abramo si diresse in Egitto per stabilirsi lì per un po’.*+ 11 Quando stava per entrare in Egitto, disse a sua moglie Sarài: “Ascolta, per favore. Sei una donna molto bella+ 12 e, quando gli egiziani ti vedranno, di sicuro diranno: ‘Questa è sua moglie’. Così uccideranno me, ma terranno in vita te. 13 Ti prego, di’ che sei mia sorella, così che grazie a te trattino bene anche me e mi risparmino la vita”.*+
14 Non appena Abramo entrò in Egitto, gli egiziani videro che Sarài era una donna molto bella. 15 Anche i principi del faraone la notarono, e iniziarono a tesserne le lodi al faraone, tanto che la donna fu portata nella casa reale. 16 A causa di lei il faraone trattò bene Abramo, che infatti ricevette pecore, bovini, asini e asine, servi e serve, e cammelli.+ 17 Geova però colpì il faraone e la sua casa con gravi piaghe a motivo di Sarài, moglie di Abramo.+ 18 Allora il faraone chiamò Abramo e gli disse: “Che cosa mi hai fatto? Perché non mi hai detto che è tua moglie? 19 Perché hai detto: ‘È mia sorella’?+ Io stavo per prenderla in moglie! Ecco tua moglie: prendila e vattene!” 20 Il faraone quindi diede ordini ai suoi uomini riguardo a lui, e loro lo mandarono via con sua moglie e tutto quello che aveva.+
13 Allora Abramo, insieme a sua moglie, a tutti i suoi beni e a Lot, lasciò l’Egitto in direzione del Nègheb.+ 2 Abramo era molto ricco: aveva una gran quantità di bestiame, argento e oro.+ 3 Dal Nègheb poi si diresse verso Bètel, accampandosi in un posto dopo l’altro, finché non arrivò nel luogo, fra Bètel e Ai,+ in cui precedentemente aveva piantato le tende 4 ed eretto un altare. Lì Abramo invocò il nome di Geova.
5 Anche Lot, che viaggiava con Abramo, possedeva pecore, bovini e tende. 6 E quel luogo non era abbastanza grande per entrambi; avevano accumulato così tanti beni che non potevano più vivere insieme. 7 Per questo motivo scoppiò una lite fra i mandriani di Abramo e quelli di Lot. (A quel tempo il paese+ era abitato dai cananei e dai ferezei.*) 8 Allora Abramo disse a Lot:+ “Ti prego, facciamo in modo che non ci siano litigi fra me e te, e fra i miei mandriani e i tuoi, perché siamo fratelli. 9 Il paese è a tua completa disposizione. Ti prego, sepàrati da me. Se tu andrai a sinistra, allora io andrò a destra; se tu invece andrai a destra, io andrò a sinistra”. 10 Allora Lot si guardò intorno e vide che l’intera pianura* del Giordano+ fino a Zòar+ era una regione ben irrigata (prima che Geova distruggesse Sodoma e Gomorra), come il giardino di Geova,+ come il paese d’Egitto. 11 Lot quindi scelse per sé l’intera pianura del Giordano, e trasferì il suo accampamento verso oriente. Così i due si separarono. 12 Abramo si stabilì nel paese di Cànaan; Lot invece andò a vivere fra le città della pianura+ e alla fine piantò le tende vicino a Sodoma. 13 Gli abitanti di Sodoma erano malvagi ed erano grandi peccatori contro Geova.+
14 Dopo che Lot se ne fu andato, Geova disse ad Abramo: “Per favore, guardati intorno e, dal luogo in cui ti trovi, spingi lo sguardo a nord e a sud, a est e a ovest, 15 perché tutto il paese che vedi lo darò su base permanente a te e alla tua discendenza.*+ 16 E renderò la tua discendenza* tanto numerosa quanto i granelli di polvere della terra: se si potessero contare i granelli di polvere della terra, allora si potrebbero contare anche i tuoi discendenti.*+ 17 Ora va’, attraversa il paese in lungo e in largo, perché lo darò a te”. 18 E Abramo continuò a vivere in tende. In seguito andò a stabilirsi fra i grandi alberi di Mamre,+ che sono a Èbron,+ e là eresse un altare a Geova.+
14 A quel tempo Amrafèl era re di Sìnar,+ Ariòc era re di Ellasàr, Chedorlaòmer+ era re di Èlam+ e Tidàl era re di Goìm. 2 Questi re fecero guerra a Bera, re di Sodoma,+ a Birsa, re di Gomorra,+ a Sinàb, re di Adma, a Semèber, re di Zeboiìm,+ e al re di Bela, cioè Zòar. 3 Tutti questi unirono le loro forze nella Valle* di Siddìm,+ cioè il Mar Salato.*+
4 Avevano servito Chedorlaòmer per 12 anni, ma nel 13º anno si erano ribellati. 5 Nel 14º anno Chedorlaòmer e i re che erano con lui arrivarono e sconfissero i refaìm ad Asteròt-Carnàim, gli zuzìm ad Ham, gli emìm+ a Save-Chiriatàim 6 e gli orei+ sul loro monte di Sèir+ fino a El-Pàran, al confine del deserto. 7 Poi tornarono indietro e arrivarono a En-Mispàt, cioè Càdes,+ conquistarono l’intero territorio degli amalechiti+ e sconfissero gli amorrei+ che vivevano ad Azazòn-Tàmar.+
8 A questo punto il re di Sodoma si mise in marcia, insieme al re di Gomorra, al re di Adma, al re di Zeboiìm e al re di Bela, cioè Zòar; si schierarono nella Valle* di Siddìm in formazione di battaglia contro di loro, 9 ovvero contro Chedorlaòmer re di Èlam, Tidàl re di Goìm, Amrafèl re di Sìnar e Ariòc re di Ellasàr:+ quattro re contro cinque. 10 La Valle* di Siddìm era piena di pozzi di bitume, e i re di Sodoma e Gomorra, messi in fuga, vi caddero dentro; quelli che scamparono, invece, fuggirono nella regione montuosa. 11 I vincitori presero quindi tutti i beni di Sodoma e Gomorra, oltre a tutti i loro viveri, e se ne andarono.+ 12 Presero anche Lot, figlio del fratello di Abramo, insieme ai suoi beni. (Lot all’epoca viveva a Sodoma.)+ Poi proseguirono per la loro strada.
13 Comunque un uomo che era scampato andò ad avvertire Abramo l’ebreo, che all’epoca viveva* fra i grandi alberi di Mamre l’amorreo,+ fratello di Escòl e di Anèr.+ Questi uomini erano alleati di Abramo. 14 Così Abramo venne a sapere che suo nipote*+ era stato fatto prigioniero. Allora mobilitò i suoi uomini addestrati, 318 servitori nati nella sua casa, e si lanciò all’inseguimento fino a Dan.+ 15 Durante la notte divise i suoi servitori in gruppi, e insieme a loro attaccò e sconfisse quei re. Li inseguì fino a Oba, che è a nord di Damasco. 16 Recuperò tutti i beni, e recuperò anche suo nipote Lot, i suoi beni, le donne e gli altri prigionieri.
17 Dopo che Abramo ebbe sconfitto Chedorlaòmer e i re che erano con lui, il re di Sodoma uscì incontro ad Abramo nella Valle* di Save, cioè la Valle del Re.+ 18 E Melchìsedec,+ re di Sàlem,+ che era sacerdote dell’Iddio Altissimo,+ portò pane e vino.
19 Poi benedisse Abramo, dicendo:
“L’Iddio Altissimo, che ha fatto il cielo e la terra,
benedica Abramo!
20 E sia lodato l’Iddio Altissimo,
che ti ha dato in mano i tuoi oppressori!”
E Abramo gli diede un decimo di tutto quello che aveva recuperato.+
21 Il re di Sodoma disse poi ad Abramo: “Dammi i miei uomini;* i beni invece puoi tenerli”. 22 Abramo comunque rispose al re di Sodoma: “Giuro* su Geova, l’Iddio Altissimo che ha fatto il cielo e la terra, 23 che non prenderò nulla di ciò che è tuo, nemmeno un filo o il laccio di un sandalo, così che tu non dica: ‘Io ho arricchito Abramo’. 24 Non prenderò nulla, a parte quello che i miei servitori hanno già mangiato. Quanto ad Anèr, Escòl e Mamre,+ gli uomini che sono venuti con me, lascia che prendano la loro parte”.
15 In seguito Abramo ricevette in visione questo messaggio* di Geova: “Abramo, non aver paura.+ Io sono per te uno scudo.+ La tua ricompensa sarà molto grande”.+ 2 Abramo rispose: “Sovrano Signore Geova, con che cosa mi ricompenserai? Dopotutto, continuo a non avere figli, e la persona che erediterà ciò che è mio è un uomo di Damasco, Elièzer”.+ 3 E aggiunse: “Non mi hai dato nessun discendente,*+ e così a succedermi come erede sarà uno dei servitori* della mia casa”. 4 Ma Geova rispose: “Non sarà quell’uomo il tuo erede: sarà tuo figlio* a succederti come erede”.+
5 Poi lo fece uscire fuori e gli disse: “Per favore, guarda il cielo e conta le stelle, se ci riesci”. Quindi proseguì: “È così che diventerà la tua discendenza”.*+ 6 E Abramo ripose fede in Geova,+ che per questo lo considerò giusto.*+ 7 Poi Dio aggiunse: “Io sono Geova, colui che ti ha fatto uscire da Ur dei caldei per darti in possesso questo paese”.+ 8 Allora Abramo disse: “Sovrano Signore Geova, come faccio a sapere che ne prenderò possesso?” 9 Egli rispose: “Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un montone di tre anni, una tortora e un piccolo di piccione”. 10 Abramo li prese, li tagliò in due e mise ogni parte di fronte all’altra. Gli uccelli invece non li tagliò. 11 E alcuni uccelli rapaci iniziarono ad avventarsi su quegli animali morti, ma Abramo li scacciò.
12 Quando il sole stava per tramontare, un profondo sonno cadde su Abramo, e tenebre grandi e spaventose calarono su di lui. 13 E Dio disse ad Abramo: “Sappi per certo che i tuoi discendenti* saranno stranieri in un paese non loro e che saranno ridotti in schiavitù e oppressi per 400 anni.+ 14 Ma io giudicherò la nazione che serviranno;+ dopodiché se ne andranno da lì con molti beni.+ 15 Quanto a te, andrai in pace dai tuoi antenati; sarai sepolto dopo una lunga e serena vecchiaia.+ 16 Ma alla quarta generazione torneranno qui,+ perché l’errore degli amorrei non ha ancora raggiunto il limite”.+
17 Quando il sole tramontò, si fece buio pesto, ed ecco che apparve un braciere fumante, e una torcia accesa passò fra le parti degli animali. 18 Quel giorno Geova strinse un patto con Abramo,+ dicendo: “Darò questo paese alla tua discendenza,*+ dal fiume d’Egitto al gran fiume, l’Eufrate:+ 19 il paese dei cheniti,+ dei chenizei, dei cadmonei, 20 degli ittiti,+ dei ferezei,+ dei refaìm,+ 21 degli amorrei, dei cananei, dei ghirgasei e dei gebusei”.+
16 Ora Sarài, moglie di Abramo, non gli aveva partorito figli.+ Avendo però una serva egiziana che si chiamava Àgar,+ 2 Sarài disse ad Abramo: “Geova mi ha impedito di avere figli. Ti prego, va’* con la mia serva. Forse potrò avere figli grazie a lei”.+ Abramo ascoltò dunque la voce di Sarài. 3 Così, dopo che Abramo aveva vissuto 10 anni nel paese di Cànaan, sua moglie Sarài prese la propria serva egiziana Àgar e gliela diede in moglie. 4 Abramo ebbe quindi rapporti sessuali con Àgar, e lei rimase incinta. Quando si rese conto di aspettare un bambino, Àgar iniziò a disprezzare la sua padrona.
5 Allora Sarài disse ad Abramo: “È tua la colpa del danno che mi è stato fatto! Sono stata io a metterti la mia serva tra le braccia,* ma quando lei si è resa conto di essere incinta ha iniziato a disprezzarmi. Sia Geova a giudicare tra me e te”. 6 Abramo le disse: “Ecco, la tua serva è sotto la tua autorità. Falle quello che vuoi”. Quindi Sarài la umiliò, e lei fuggì via.
7 In seguito l’angelo di Geova la trovò presso una sorgente nel deserto, quella sulla strada di Sur,+ 8 e le disse: “Àgar, serva di Sarài, da dove vieni e dove sei diretta?” Lei rispose: “Fuggo via dalla mia padrona Sarài”. 9 L’angelo di Geova allora le disse: “Torna dalla tua padrona e sottomettiti alla sua autorità”. 10 Poi l’angelo di Geova proseguì: “Farò moltiplicare grandemente i tuoi discendenti;* saranno così tanti che non li si potrà contare”.+ 11 E l’angelo di Geova aggiunse: “Sei incinta e partorirai un figlio. Lo dovrai chiamare Ismaele,* perché Geova ha ascoltato il tuo dolore. 12 Sarà come un asino selvatico.* La sua mano sarà contro tutti, e la mano di tutti sarà contro di lui; dimorerà di fronte a tutti i suoi fratelli”.*
13 Allora lei invocò il nome di Geova, che le stava parlando, e disse: “Tu sei un Dio che vede”.+ E aggiunse: “Qui ho davvero visto colui che mi vede?!” 14 Perciò il pozzo — che si trova fra Càdes e Bèred — fu chiamato Beèr-Laài-Roi.* 15 Àgar quindi partorì ad Abramo un figlio, e Abramo chiamò il figlio che Àgar aveva partorito Ismaele.+ 16 Abramo aveva 86 anni quando Àgar gli partorì Ismaele.
17 Quando Abramo aveva 99 anni, Geova gli apparve e gli disse: “Io sono l’Iddio Onnipotente. Cammina davanti a me e sii integro.* 2 Confermerò il patto fra me e te,+ e ti moltiplicherò moltissimo”.+
3 Allora Abramo si inginocchiò con il viso a terra, e Dio continuò a parlargli, dicendo: 4 “Ho fatto un patto con te,+ e certamente diventerai padre di molte nazioni.+ 5 Non ti chiamerai più Abramo,* ma Abraamo,* perché ti renderò padre di molte nazioni. 6 Ti renderò molto, molto fecondo e ti farò diventare nazioni, e da te discenderanno dei re.+
7 “Rispetterò il patto fra me e te+ e la tua discendenza* dopo di te, di generazione in generazione; è un patto eterno, in virtù del quale io sono il tuo Dio e il Dio della tua discendenza* dopo di te. 8 E a te e ai tuoi discendenti* dopo di te darò su base permanente il paese in cui hai vissuto come straniero,+ l’intero paese di Cànaan; e sarò il loro Dio”.+
9 Poi Dio disse ad Abraamo: “Quanto a te, devi rispettare il mio patto, tu e la tua discendenza* dopo di te, di generazione in generazione. 10 Questo è il patto fra me e voi, che tu e i tuoi discendenti* dopo di te rispetterete: ogni vostro maschio dev’essere circonciso.+ 11 Dovete circoncidere la carne del vostro prepuzio: questo sarà il segno del patto fra me e voi.+ 12 Di generazione in generazione, ogni vostro maschio di otto giorni dev’essere circonciso,+ sia quello nato nella tua casa sia quello che non è un tuo discendente* ed è stato acquistato con denaro da uno straniero. 13 Ogni uomo nato nella tua casa e ogni uomo che hai acquistato con denaro dev’essere circonciso.+ Il mio patto, inciso nella vostra carne, deve servire come patto permanente. 14 Se un maschio incirconciso non circoncide la carne del suo prepuzio, quella persona* dev’essere stroncata* di mezzo al suo popolo. Ha infranto il mio patto”.
15 Dopodiché Dio disse ad Abraamo: “Quanto a tua moglie, non chiamarla più Sarài,*+ ma Sara.* 16 Io la benedirò e ti farò avere un figlio da lei;+ io la benedirò e lei diventerà nazioni; da lei discenderanno dei re”. 17 Allora Abraamo si inginocchiò con il viso a terra e cominciò a ridere dicendo in cuor suo:+ “Un uomo di 100 anni potrà mai avere un figlio? E Sara, una donna di 90 anni, potrà mai partorire?”+
18 Così Abraamo disse al vero Dio: “Che Ismaele abbia la tua benedizione!”+ 19 Allora Dio disse: “Certamente tua moglie Sara ti partorirà un figlio, e tu dovrai chiamarlo Isacco.*+ E confermerò il mio patto a lui; sarà un patto eterno a favore della sua discendenza* dopo di lui.+ 20 Ma riguardo a Ismaele ti ho ascoltato. Ecco, lo benedirò, lo renderò fecondo e lo moltiplicherò moltissimo. Genererà 12 capi, e lo farò diventare una grande nazione.+ 21 Comunque confermerò il mio patto a Isacco,+ che Sara ti partorirà l’anno prossimo proprio in questo periodo”.+
22 Quando finì di parlare con Abraamo, Dio se ne andò.* 23 Abraamo prese quindi suo figlio Ismaele, tutti gli uomini nati nella sua casa e tutti quelli che aveva acquistato con denaro — ogni maschio della sua casa — e circoncise la carne del loro prepuzio in quello stesso giorno, proprio come Dio gli aveva comandato.+ 24 Abraamo aveva 99 anni quando fu circoncisa la carne del suo prepuzio,+ 25 e suo figlio Ismaele aveva 13 anni quando fu circoncisa la carne del suo prepuzio.+ 26 In quello stesso giorno Abraamo e suo figlio Ismaele furono circoncisi. 27 Tutti gli uomini della sua casa — sia quelli nati nella casa sia quelli acquistati con denaro da uno straniero — furono circoncisi con lui.
18 In seguito Geova+ apparve ad Abraamo fra i grandi alberi di Mamre,+ mentre era seduto all’ingresso della sua tenda nelle ore più calde del giorno. 2 Abraamo alzò gli occhi e vide tre uomini in piedi a una certa distanza da lui.+ Non appena li vide, dall’ingresso della tenda corse loro incontro e si inchinò con il viso a terra. 3 Quindi disse: “Geova, ti prego, se ho la tua approvazione non passare oltre: fermati dal tuo servitore! 4 Permettetemi, per favore, di farvi portare un po’ d’acqua e di farvi lavare i piedi.+ Poi riposatevi sotto l’albero. 5 Visto che siete venuti qui dal vostro servitore, permettetemi di portarvi un pezzo di pane per farvi ristorare,* e poi potrete rimettervi in cammino”. Allora dissero: “Va bene. Fa’ quello che hai detto”.
6 Abraamo andò in fretta da Sara, nella tenda, e le disse: “Presto! Prendi 3 sea* di fior di farina, impastala e fa’ delle pagnotte”. 7 Poi corse verso la mandria, scelse un toro giovane, tenero e buono, e lo diede al servitore, che si affrettò a prepararlo. 8 Quindi prese del burro, del latte e il toro giovane che aveva fatto preparare. Mise quel cibo davanti ai tre e, mentre questi mangiavano, rimase in piedi vicino a loro sotto l’albero.+
9 “Dov’è tua moglie Sara?”,+ gli chiesero. Lui rispose: “Qui, nella tenda”. 10 Uno di loro proseguì: “Di sicuro tornerò da te l’anno prossimo in questo periodo, ed ecco, tua moglie Sara avrà un figlio”.+ Intanto Sara stava ascoltando all’ingresso della tenda, che era dietro all’uomo. 11 Abraamo e Sara erano vecchi, avanti negli anni,+ e lei aveva passato l’età in cui si possono avere figli.*+ 12 Perciò Sara iniziò a ridere dentro di sé, dicendo: “Davvero avrò questo piacere, adesso che sono sfiorita e il mio signore è vecchio?”+ 13 Quindi Geova disse ad Abraamo: “Perché Sara ha riso e ha detto: ‘Davvero partorirò un figlio, vecchia come sono?’ 14 C’è forse qualcosa di impossibile per Geova?+ Tornerò da te l’anno prossimo in questo stesso periodo, e Sara avrà un figlio”. 15 Sara però ebbe paura e negò, dicendo: “Non ho riso!” Ma lui le disse: “E invece sì, hai proprio riso!”
16 Poi gli uomini si alzarono per andarsene e guardarono giù verso Sodoma.+ Abraamo li accompagnò per un tratto di strada. 17 E Geova disse: “Non terrò nascosto ad Abraamo quello che sto per fare.+ 18 Abraamo diventerà sicuramente una nazione grande e potente, e tutte le nazioni della terra saranno benedette* grazie a lui.+ 19 Conoscendolo, infatti, so che comanderà ai suoi figli e alla sua casa dopo di lui di seguire le vie di Geova e di fare ciò che è corretto e giusto,+ così che Geova possa realizzare quello che ha promesso riguardo ad Abraamo”.
20 Dopodiché Geova disse: “Il grido contro Sodoma e Gomorra è davvero grande,+ e il loro peccato è molto grave.+ 21 Scenderò a vedere se agiscono veramente secondo il grido che è arrivato fino a me; e se non è così, lo saprò”.+
22 Poi gli uomini andarono via da lì e si incamminarono verso Sodoma; Geova+ però rimase con Abraamo. 23 Quindi Abraamo gli si avvicinò e disse: “Davvero spazzerai via il giusto insieme al malvagio?+ 24 Supponiamo che nella città ci siano 50 giusti. Spazzerai via tutti comunque? Per amore dei 50 giusti che ci sono, non perdonerai quel luogo? 25 È inconcepibile che tu agisca in questo modo mettendo a morte il giusto insieme al malvagio, così che il giusto e il malvagio facciano la stessa fine!+ Non faresti mai una cosa del genere!+ Il Giudice di tutta la terra non farà forse quello che è giusto?”+ 26 Geova rispose: “Se nella città di Sodoma troverò 50 giusti, per amor loro perdonerò tutto quel luogo”. 27 Ma Abraamo replicò: “Ti prego, mi permetto di parlare a Geova, pur essendo polvere e cenere! 28 Supponiamo che ai 50 giusti ne manchino 5: distruggerai tutta la città per quei 5?” Dio rispose: “Se ve ne troverò 45 non la distruggerò”.+
29 Ma di nuovo Abraamo gli disse: “Supponiamo che ce ne siano 40”. Dio rispose: “Per amore dei 40 non lo farò”. 30 Ma Abraamo proseguì: “Geova, ti prego, non ti arrabbiare,+ lasciami parlare ancora! Supponiamo che ce ne siano solo 30”. Dio rispose: “Se ve ne troverò 30 non lo farò”. 31 Ma Abraamo proseguì: “Ti prego, mi permetto di parlare a Geova; supponiamo che ce ne siano solo 20”. Dio rispose: “Per amore dei 20 non la distruggerò”. 32 Alla fine Abraamo disse: “Geova, ti prego, non ti arrabbiare, lasciami parlare un’ultima volta! Supponiamo che ce ne siano solo 10”. Dio rispose: “Per amore dei 10 non la distruggerò”. 33 Quando ebbe finito di parlare con Abraamo, Geova se ne andò,+ e Abraamo tornò alla sua tenda.
19 I due angeli arrivarono a Sodoma di sera. Lot era seduto alla porta della città. Quando li vide, si alzò per andare loro incontro; si inginocchiò con il viso a terra+ 2 e disse: “Miei signori, vi prego, venite a casa del vostro servitore. Passate la notte da me e fatevi lavare i piedi. Poi vi alzerete presto e riprenderete il vostro viaggio”. Loro dissero: “No, passeremo la notte nella piazza”. 3 Ma lui fu così insistente che i due lo seguirono a casa sua. Quindi preparò un banchetto e cosse pani senza lievito, e loro mangiarono.
4 Non erano ancora andati a dormire, che gli uomini della città — tutti gli uomini di Sodoma, dal ragazzo al vecchio — accerchiarono la casa formando una turba. 5 E chiamavano Lot e gli dicevano: “Dove sono gli uomini che sono venuti da te stanotte? Portaceli fuori, perché vogliamo fare sesso con loro!”+
6 Lot allora uscì fermandosi sulla soglia e si chiuse la porta alle spalle. 7 Disse: “Fratelli miei, vi prego, non fate questa cosa malvagia. 8 Vi prego, ho due figlie che non hanno mai avuto rapporti sessuali con un uomo. Vi prego, lasciate che ve le porti fuori così che possiate fare loro quello che volete. Ma non fate nulla a questi uomini, perché sono sotto il riparo* del mio tetto”.+ 9 Quelli dissero: “Fatti indietro!” E aggiunsero: “Questo straniero solitario è venuto a vivere qui, e ora osa addirittura giudicarci! Adesso faremo a te peggio che a loro!” Così si accalcarono* intorno a Lot e fecero per sfondare la porta. 10 Allora gli uomini all’interno della casa stesero le braccia, tirarono dentro Lot e chiusero la porta, 11 ma colpirono di cecità gli uomini che erano davanti alla casa, dal più piccolo al più grande, e questi si stancarono nel tentativo di trovare l’ingresso.
12 Quindi gli uomini in casa dissero a Lot: “Hai qualcun altro qui? Fa’ uscire da questo luogo tutti quelli che hai in città, che siano generi, figli o figlie! 13 Stiamo per distruggere questo luogo, perché il grido contro i suoi abitanti è diventato davvero grande* davanti a Geova,+ tanto che Geova ci ha mandato a distruggere la città”. 14 Allora Lot uscì e andò a parlare ai suoi generi, che dovevano sposare le sue figlie. Disse loro: “Sbrigatevi! Andate via da qui, perché Geova sta per distruggere la città!” Ma i suoi generi pensarono che stesse scherzando.+
15 Quando era quasi l’alba, gli angeli sollecitarono Lot, dicendo: “Dai! Prendi tua moglie e le tue due figlie che sono qui con te, se non vuoi essere spazzato via per i peccati della città!”+ 16 Ma Lot indugiava, perciò gli uomini, a motivo della compassione di Geova nei suoi confronti,+ presero per mano lui, sua moglie e le sue due figlie, li fecero uscire e li portarono fuori dalla città.+ 17 Non appena furono fuori, uno di loro disse: “Mettiti in salvo!* Non guardare indietro+ e non fermarti da nessuna parte nella pianura!+ Fuggi verso la regione montuosa, se non vuoi essere spazzato via!”
18 Allora Lot disse loro: “Ti prego, Geova, non lì! 19 Io, tuo servitore, ho avuto la tua approvazione e tu mi stai mostrando grande benignità* salvandomi la vita,*+ ma, ti prego, non posso fuggire verso la regione montuosa, perché ho paura di essere travolto dal disastro e morire!+ 20 Ti prego, c’è questa città: è vicina, e potrei fuggire lì. È piccola. Ti prego, posso rifugiarmi lì? È una città piccola. Così avrò salva la vita”.* 21 Egli gli rispose: “Va bene, ti concedo anche questo:+ non distruggerò la città di cui parli.+ 22 Presto! Fuggi là, perché non posso fare nulla finché tu non la raggiungerai!”+ Perciò la città fu chiamata Zòar.*+
23 Quando spuntò il sole Lot arrivò a Zòar. 24 Allora Geova fece piovere zolfo e fuoco su Sodoma e Gomorra: vennero da Geova, dai cieli.+ 25 Così distrusse queste città e l’intera pianura, compresi tutti gli abitanti e la vegetazione.+ 26 La moglie di Lot, però, che era dietro di lui, guardò indietro e diventò una colonna di sale.+
27 Al mattino Abraamo si alzò presto e andò nel luogo in cui era stato alla presenza di Geova.+ 28 Quando guardò giù verso Sodoma e Gomorra e tutta la pianura, ecco cosa vide: un fumo denso saliva dalla terra come il denso fumo di una fornace!+ 29 Così, quando distrusse le città della pianura, Dio tenne conto di Abraamo facendo fuggire via Lot da quelle città, quelle in cui Lot aveva vissuto.+
30 In seguito Lot, insieme alle sue due figlie, partì da Zòar e si stabilì nella regione montuosa,+ perché aveva paura di vivere a Zòar.+ E con le due figlie andò ad abitare in una caverna. 31 Ora la primogenita disse alla più giovane: “Nostro padre è vecchio, e nel paese non c’è nessuno che possa avere rapporti sessuali con noi come si usa in tutta la terra. 32 Vieni, facciamo bere del vino a nostro padre e passiamo la notte con lui, così potremo conservare la discendenza di nostro padre”.
33 Perciò quella sera fecero ubriacare il loro padre. Quindi la primogenita entrò da lui e ci passò la notte. Lui però non si accorse di nulla, né di quando lei entrò né di quando se ne andò. 34 L’indomani la primogenita disse alla più giovane: “Ho passato la notte con nostro padre. Diamogli del vino anche questa sera; poi andrai tu e passerai la notte con lui, e così conserveremo la discendenza di nostro padre”. 35 Anche quella sera quindi fecero ubriacare il loro padre. Poi la più giovane andò da lui e ci passò la notte. Lui però non si accorse di nulla, né di quando lei entrò né di quando se ne andò. 36 Fu così che entrambe le figlie di Lot rimasero incinte del loro padre. 37 La primogenita partorì un figlio e lo chiamò Mòab;+ da lui discendono gli odierni moabiti.+ 38 Anche la più giovane partorì un figlio, e lo chiamò Ben-Ammi; da lui discendono gli odierni ammoniti.+
20 Da lì+ Abraamo spostò il suo accampamento nel paese del Nègheb e si fermò fra Càdes+ e Sur.+ Nel periodo in cui visse* a Ghèrar,+ 2 continuò a dire di sua moglie Sara: “È mia sorella”.+ Allora Abimèlec, re di Ghèrar, la mandò a prendere.+ 3 Una notte Dio apparve in sogno ad Abimèlec e gli disse: “Di sicuro morirai a causa della donna che hai preso,+ perché è sposata e appartiene a un altro uomo”.+ 4 Comunque Abimèlec non l’aveva toccata,* perciò disse: “Geova, ucciderai una nazione anche se è innocente?* 5 È stato lui a dirmi: ‘È mia sorella’. E anche lei ha detto: ‘È mio fratello’. Ho agito in buona fede e innocentemente”.* 6 Quindi il vero Dio gli disse nel sogno: “So che hai agito in buona fede; ecco perché ti ho impedito di peccare contro di me. Per questo motivo non ti ho permesso di toccarla. 7 Ora restituisci la donna a suo marito, perché lui è un profeta+ e supplicherà in tuo favore.+ Allora continuerai a vivere. Ma se non la restituisci, sappi che di sicuro morirai, tu e tutti quelli della tua casa”.
8 La mattina successiva Abimèlec si alzò presto, chiamò i suoi servitori e raccontò loro ogni cosa, ed ebbero tutti molta paura. 9 Dopodiché Abimèlec chiamò Abraamo e gli disse: “Perché ci hai fatto questo? Che cosa ti ho fatto di male per spingerti a far ricadere su di me e sul mio regno un peccato così grande? Il modo in cui ti sei comportato non è giusto”. 10 E aggiunse: “Che intenzioni avevi facendo così?”+ 11 Abraamo rispose: “L’ho fatto perché mi sono detto: ‘Sicuramente in questo posto non c’è timore di Dio, e mi uccideranno a causa di mia moglie’.+ 12 E comunque, lei è davvero mia sorella: è figlia di mio padre, ma non di mia madre. Ed è diventata mia moglie.+ 13 Così, quando Dio mi fece lasciare la casa di mio padre,+ le dissi: ‘Mostrami amore leale in questo modo: ovunque andremo dovrai dire di me: “È mio fratello”’”.+
14 Allora Abimèlec prese pecore, bovini, servi e serve, e li diede ad Abraamo, e gli restituì sua moglie Sara. 15 Inoltre disse: “Il mio paese è a tua disposizione. Va’ a stabilirti dove preferisci”. 16 E a Sara disse: “Do 1.000 pezzi d’argento a tuo fratello.+ Saranno la prova della tua innocenza* davanti a tutti quelli della tua casa e a tutti gli altri, e tu sarai libera dal disonore”. 17 Abraamo quindi supplicò il vero Dio; e Dio guarì Abimèlec, sua moglie e le sue schiave, e cominciarono ad avere figli. 18 Infatti, a causa di Sara, moglie di Abraamo,+ Geova aveva reso sterili tutte le donne* della casa di Abimèlec.
21 Proprio come aveva detto, Geova rivolse la sua attenzione a Sara: Geova fece per lei proprio quello che aveva promesso.+ 2 Così Sara rimase incinta+ e partorì un figlio ad Abraamo, ormai vecchio, al tempo stabilito che Dio gli aveva indicato.+ 3 Abraamo diede al bambino che Sara gli aveva partorito il nome di Isacco.+ 4 E, quando suo figlio Isacco aveva otto giorni, Abraamo lo circoncise, proprio come Dio gli aveva comandato.+ 5 Alla nascita di suo figlio Isacco, Abraamo aveva 100 anni. 6 Allora Sara disse: “Dio mi ha fatto ridere. Chiunque lo verrà a sapere riderà con me”.* 7 E aggiunse: “Chi avrebbe mai detto ad Abraamo che Sara avrebbe allattato dei figli? Eppure gli ho partorito un figlio alla sua età!”
8 Il bambino intanto cresceva, e fu svezzato. Il giorno in cui Isacco fu svezzato, Abraamo organizzò una grande festa. 9 Comunque Sara notò che il figlio che Àgar+ l’egiziana aveva partorito ad Abraamo prendeva in giro Isacco.+ 10 Disse dunque ad Abraamo: “Manda via questa schiava e suo figlio, perché il figlio di questa schiava non sarà erede con mio figlio, con Isacco!”+ 11 Ma ad Abraamo dispiacque molto quello che lei disse riguardo a suo figlio Ismaele.+ 12 Quindi Dio disse ad Abraamo: “Non rattristarti per quello che Sara dice del ragazzo e della tua schiava. Ascoltala,* perché è tramite Isacco che verrà quella che sarà chiamata ‘tua discendenza’.*+ 13 Quanto al figlio della schiava,+ anche da lui farò nascere una nazione,+ perché è tuo discendente”.*
14 Abraamo quindi si alzò la mattina presto, prese del pane e un otre d’acqua e li diede ad Àgar. Glieli mise sulle spalle e la mandò via insieme al ragazzo.+ Così lei partì e vagò per il deserto di Beèr-Seba,*+ 15 ma a un certo punto l’acqua nell’otre finì. Àgar spinse il figlio sotto un cespuglio, 16 poi si allontanò e andò a sedersi da sola, alla distanza di un tiro d’arco, perché disse: “Non voglio vederlo morire”. Seduta a una certa distanza, scoppiò a piangere.
17 Allora Dio ascoltò la voce del ragazzo,+ e l’angelo di Dio chiamò Àgar dai cieli e le disse:+ “Che c’è, Àgar? Non aver paura, perché Dio ha ascoltato la voce del ragazzo là dove si trova. 18 Alzati, aiuta il ragazzo a tirarsi su e prendilo per mano, perché lo farò diventare una grande nazione”.+ 19 Quindi Dio aprì i suoi occhi, e lei vide un pozzo d’acqua, lo raggiunse e riempì l’otre, poi diede da bere al ragazzo. 20 Mentre il ragazzo+ cresceva, Dio era con lui. Ismaele si stabilì nel deserto e diventò arciere. 21 Visse nel deserto di Pàran,+ e sua madre gli prese una moglie dal paese d’Egitto.
22 In quel periodo Abimèlec, insieme a Ficòl, capo del suo esercito, disse ad Abraamo: “Dio è con te in tutto quello che fai.+ 23 Ora giurami qui su Dio che non ingannerai né me né i miei figli né i figli dei miei figli, e che avrai per me e per il paese in cui abiti la stessa lealtà* che io ti ho mostrato”.+ 24 Quindi Abraamo disse: “Lo giuro”.
25 Comunque Abraamo si lamentò con Abimèlec riguardo a un pozzo d’acqua che i servitori di Abimèlec avevano preso con la forza.+ 26 Abimèlec disse: “Non so chi è stato; tu non me ne avevi mai parlato e, fino a oggi, io non ne sapevo niente”. 27 Allora Abraamo prese pecore e bovini e li diede ad Abimèlec, e i due strinsero un patto. 28 Abraamo però mise da parte sette agnelle, 29 quindi Abimèlec gli chiese: “Perché hai messo da parte queste sette agnelle?” 30 Abraamo gli rispose: “Devi accettare dalla mia mano queste sette agnelle come testimonianza che sono stato io a scavare questo pozzo”. 31 Perciò chiamò quel luogo Beèr-Seba,*+ perché là entrambi avevano fatto un giuramento. 32 Quindi lì a Beèr-Seba strinsero un patto,+ dopodiché Abimèlec e Ficòl, capo del suo esercito, se ne tornarono nel paese dei filistei.+ 33 Poi Abraamo piantò a Beèr-Seba un tamarisco, e lì invocò il nome di Geova,+ l’Iddio eterno.+ 34 E Abraamo rimase* nel paese dei filistei per molto tempo.*+
22 Successivamente il vero Dio mise Abraamo alla prova.+ “Abraamo!”, lo chiamò. Lui rispose: “Eccomi!” 2 Gli disse: “Per favore, prendi tuo figlio Isacco,+ il tuo unico figlio, che ami tanto,+ e va’ nel paese di Morìa;+ là offrilo come olocausto su un monte che io ti mostrerò”.
3 Allora Abraamo si alzò la mattina presto, sellò il suo asino e prese con sé due servitori e suo figlio Isacco. Dopo aver spaccato la legna per l’olocausto, si mise in viaggio verso il luogo che il vero Dio gli aveva indicato. 4 Il terzo giorno Abraamo alzò lo sguardo e da lontano vide quel luogo. 5 Abraamo quindi disse ai suoi servitori: “Voi restate qui con l’asino; io e il ragazzo invece andremo lì ad adorare e poi torneremo da voi”.
6 Dopodiché Abraamo prese la legna per l’olocausto e la caricò sul figlio Isacco. Poi prese il fuoco e il coltello,* e i due proseguirono insieme. 7 A un certo punto Isacco disse a suo padre Abraamo: “Padre mio!” Lui rispose: “Sì, figlio mio!” Isacco continuò: “Abbiamo il fuoco e la legna, ma dov’è la pecora per l’olocausto?” 8 Abraamo rispose: “Figlio mio, Dio stesso provvederà la pecora per l’olocausto”.+ E proseguirono insieme il cammino.
9 Alla fine arrivarono nel luogo che il vero Dio gli aveva indicato, e Abraamo eresse un altare e sistemò la legna. Poi legò le mani e i piedi di suo figlio Isacco e lo mise sull’altare, sopra la legna.+ 10 Quindi Abraamo stese la mano e prese il coltello* per uccidere suo figlio.+ 11 Ma l’angelo di Geova lo chiamò dai cieli: “Abraamo, Abraamo!” Lui rispose: “Eccomi!” 12 Allora l’angelo gli disse: “Non fare del male al ragazzo, non fargli niente! Ora infatti so per certo che temi Dio, perché non ti sei rifiutato di darmi tuo figlio, l’unico che hai”.+ 13 Quando Abraamo alzò lo sguardo, vide poco più in là un montone impigliato per le corna in un cespuglio. Andò a prenderlo e lo offrì in olocausto al posto di suo figlio. 14 E Abraamo chiamò quel luogo Geova-Gire.* Ecco perché ancora oggi si dice: “Sul monte di Geova si provvederà”.+
15 L’angelo di Geova chiamò Abraamo dai cieli una seconda volta 16 e disse: “‘Giuro su me stesso’, dichiara Geova,+ ‘che siccome hai fatto questo e non ti sei rifiutato di darmi tuo figlio, l’unico che hai,+ 17 io di sicuro ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza* come le stelle del cielo e come i granelli di sabbia sulla spiaggia del mare;+ e la tua discendenza* prenderà possesso della porta* dei suoi nemici.+ 18 E per mezzo della tua discendenza*+ tutte le nazioni della terra si benediranno, perché tu hai ascoltato la mia voce’”.+
19 Poi Abraamo tornò dai suoi servitori, e insieme fecero ritorno a Beèr-Seba; e Abraamo continuò a risiedere a Beèr-Seba.+
20 In seguito fu riferito ad Abraamo: “Milca ha partorito dei figli a tuo fratello Nàhor:+ 21 Uz il primogenito, suo fratello Buz, Chemuèl padre di Àram, 22 Chèsed, Azo, Pildàs, Gidlàf e Betuèl”.+ 23 (Betuèl generò Rebecca.)+ Milca partorì questi otto a Nàhor, fratello di Abraamo. 24 Anche la sua concubina, Rèuma, partorì dei figli: Teba, Gàam, Tàas e Maàca.
23 Sara visse 127 anni; furono questi gli anni della vita di Sara.+ 2 Sara morì a Chiriàt-Arba,+ cioè Èbron,+ nel paese di Cànaan,+ e Abraamo fece lutto per lei e la pianse. 3 A un certo punto Abraamo si allontanò dalla salma di sua moglie e disse ai figli di Het:+ 4 “Io sono fra voi uno straniero e un forestiero.+ Datemi una proprietà da usare come tomba in mezzo alle vostre terre, così che possa seppellire mia moglie”. 5 Allora i figli di Het risposero ad Abraamo: 6 “Ascoltaci, mio signore, tu sei fra noi un capo scelto da Dio.*+ Seppellisci pure tua moglie nella migliore delle nostre tombe. Nessuno di noi si rifiuterà di darti la sua tomba per fartela seppellire”.
7 Quindi Abraamo si alzò e si inchinò davanti al popolo del paese, davanti ai figli di Het,+ 8 e disse loro: “Se voi siete d’accordo a farmi seppellire mia moglie, ascoltatemi. Chiedete a Èfron, figlio di Zòhar, 9 di vendermi la caverna di Macpèla, che gli appartiene e si trova al confine del suo campo. Me la venda alla vostra presenza a prezzo pieno,+ così che io possa avere una proprietà da usare come tomba”.+
10 Èfron era seduto tra i figli di Het. E così, alla presenza dei figli di Het e davanti a tutti quelli che entravano dalla porta della città,+ Èfron l’ittita rispose ad Abraamo: 11 “No, mio signore, ascoltami. Ti do sia il campo sia la caverna che si trova lì. Te li do alla presenza dei figli del mio popolo. Seppellisci lì tua moglie”. 12 Allora Abraamo si inchinò davanti al popolo del paese; 13 poi davanti a tutti disse a Èfron: “Ascoltami, per favore. Ti pagherò il campo a prezzo pieno. Accetta, così che io possa seppellire lì mia moglie”.
14 Quindi Èfron rispose ad Abraamo: 15 “Mio signore, ascoltami. Il pezzo di terra vale 400 sicli* d’argento, anche se non è questa la cosa importante.* Seppellisci tua moglie”. 16 Abraamo ascoltò Èfron e, alla presenza dei figli di Het, gli pesò la quantità d’argento che lui aveva menzionato: 400 sicli d’argento in base al peso accettato dai mercanti.+ 17 Così il campo di Èfron che era a Macpèla di fronte a Mamre — il campo, la caverna che era lì e tutti gli alberi entro i confini del campo — diventò ufficialmente proprietà 18 di Abraamo alla presenza dei figli di Het, davanti a tutti quelli che entravano dalla porta della città. 19 Abraamo seppellì quindi sua moglie Sara nella caverna del campo di Macpèla, di fronte a Mamre, nella zona di Èbron, nel paese di Cànaan. 20 Così il campo e la caverna che era lì passarono di proprietà dai figli di Het ad Abraamo, che se ne servì come tomba.+
24 Abraamo era ormai vecchio, avanti negli anni, e Geova lo aveva benedetto in ogni cosa.+ 2 Rivolgendosi al servitore che amministrava tutto quello che aveva, il più anziano della sua casa,+ Abraamo disse: “Per favore, metti la mano sotto la mia coscia 3 e giurami su Geova, l’Iddio dei cieli e l’Iddio della terra, che per mio figlio non prenderai una moglie dalle figlie dei cananei, fra i quali vivo.+ 4 Va’ piuttosto nel mio paese e dai miei parenti,+ e prendi lì una moglie per mio figlio, per Isacco”.
5 Il servitore però gli disse: “E se la donna non vorrà seguirmi in questo paese? Dovrò portare tuo figlio nel paese dal quale tu sei venuto?”+ 6 Abraamo gli rispose: “Guardati dal portare là mio figlio!+ 7 Geova, l’Iddio dei cieli, che mi prese dalla casa di mio padre e dal paese dei miei parenti+ e che mi parlò e mi giurò:+ ‘Darò questo paese+ alla tua discendenza’,*+ manderà il suo angelo davanti a te,+ e di sicuro prenderai da lì+ una moglie per mio figlio. 8 Ma se la donna non vorrà venire con te, tu sarai libero da questo giuramento. In ogni caso non devi portare là mio figlio”. 9 Allora il servitore mise la mano sotto la coscia del suo padrone Abraamo e gli fece questo giuramento.+
10 Il servitore prese dunque 10 cammelli del suo padrone e partì, portando con sé ogni sorta di regalo da parte del suo padrone. Si mise in viaggio in direzione della Mesopotamia, verso la città di Nàhor. 11 Arrivato, fece inginocchiare i cammelli presso un pozzo d’acqua fuori dalla città. Era quasi sera, l’ora in cui le donne uscivano per attingere acqua. 12 Quindi disse: “Geova, Dio del mio padrone Abraamo, ti prego, fa’ che oggi tutto vada bene, e mostra il tuo amore leale al mio padrone Abraamo. 13 Ecco, sono qui presso una sorgente, e le ragazze della città stanno venendo ad attingere acqua. 14 La ragazza a cui dirò: ‘Per favore, abbassa la tua giara così che io possa bere’, e che risponderà: ‘Bevi, e darò da bere anche ai tuoi cammelli’, fa’ che sia lei quella che scegli per il tuo servitore Isacco. Fammi capire da questo che hai mostrato amore leale al mio padrone”.
15 Ancor prima che il servitore finisse di parlare, Rebecca, figlia di Betuèl,+ figlio di Milca,+ moglie di Nàhor,+ fratello di Abraamo, arrivò con la sua giara sulla spalla. 16 La ragazza era molto bella ed era vergine; nessun uomo infatti aveva avuto rapporti sessuali con lei. Scesa verso la fonte, riempì la sua giara e poi risalì. 17 Il servitore le corse subito incontro e disse: “Per favore, dammi un sorso d’acqua dalla tua giara”. 18 Lei rispose: “Bevi, mio signore”. E immediatamente tirò giù dalla spalla la giara e gli diede da bere. 19 Quando ebbe finito di dargli da bere, disse: “Attingerò acqua anche per i tuoi cammelli, finché non abbiano bevuto a sufficienza”. 20 E immediatamente svuotò la sua giara nell’abbeveratoio e corse più e più volte al pozzo ad attingere acqua; ne attinse per tutti i suoi cammelli. 21 Intanto l’uomo, stupito, la fissava in silenzio e si chiedeva se Geova avesse benedetto o meno il suo viaggio.
22 Quando i cammelli ebbero finito di bere, l’uomo prese per lei un anello d’oro da naso, che pesava mezzo siclo,* e due braccialetti d’oro, che pesavano 10 sicli, 23 e disse: “Per favore, dimmi di chi sei figlia. C’è posto per noi nella casa di tuo padre per passarvi la notte?” 24 Rebecca rispose: “Sono la figlia di Betuèl,+ figlio di Milca e Nàhor”.+ 25 Poi aggiunse: “Abbiamo paglia e foraggio in quantità, e anche un posto in cui farvi passare la notte”. 26 L’uomo allora si inginocchiò con il viso a terra davanti a Geova 27 e disse: “Sia lodato Geova, l’Iddio del mio padrone Abraamo, perché non ha smesso di mostrargli il suo amore leale e la sua fedeltà. Geova mi ha guidato fino alla casa dei fratelli del mio padrone”.
28 La ragazza corse a raccontare queste cose a casa di sua madre. 29 Rebecca aveva un fratello che si chiamava Làbano,+ il quale corse dall’uomo che era alla sorgente fuori dalla città. 30 Infatti, dopo aver visto l’anello da naso e i braccialetti alle mani di sua sorella Rebecca e averla sentita dire: “L’uomo mi ha detto così e così...”, volle raggiungerlo. Lo trovò che stava ancora presso la sorgente con i cammelli. 31 Subito gli disse: “Vieni, tu che sei benedetto da Geova. Perché continui a stare qui fuori? Ho preparato la casa e un posto per i cammelli”. 32 L’uomo allora entrò in casa, e lui* andò a togliere i finimenti ai cammelli e a dare loro paglia e foraggio; diede all’uomo anche acqua per lavare i suoi piedi e i piedi di quelli che erano con lui. 33 Quando poi gli fu messo davanti qualcosa da mangiare, l’uomo disse: “Non mangerò finché non avrò detto quello che devo riferire”. Perciò Làbano disse: “Parla!”
34 L’uomo disse: “Sono un servitore di Abraamo.+ 35 Geova ha benedetto moltissimo il mio padrone, e lo ha fatto diventare molto ricco dandogli pecore e bovini, argento e oro, servi e serve, cammelli e asini.+ 36 La moglie del mio padrone, Sara, gli ha partorito un figlio in età avanzata,+ e lui gli darà tutto quello che ha.+ 37 Il mio padrone allora mi ha fatto giurare, dicendomi: ‘Non devi prendere una moglie per mio figlio dalle figlie dei cananei, nel cui paese io vivo.+ 38 No, ma andrai alla casa di mio padre e dalla mia famiglia,+ e dovrai prendere lì una moglie per mio figlio’.+ 39 Ma io ho chiesto al mio padrone: ‘E se la donna non vorrà venire con me?’+ 40 Lui mi ha risposto: ‘Geova, davanti al quale cammino,+ manderà il suo angelo+ con te e certamente benedirà il tuo viaggio, e tu dovrai prendere una moglie per mio figlio dalla mia famiglia e dalla casa di mio padre.+ 41 Comunque, se andrai da quelli della mia famiglia e loro non acconsentiranno a darti la ragazza, sarai libero dal giuramento che mi hai fatto. Solo questo ti libererà dal giuramento’.+
42 “Quando oggi sono arrivato alla sorgente, ho detto: ‘Geova, Dio del mio padrone Abraamo, se benedirai il mio viaggio, 43 ecco, mi fermo qui presso la sorgente e deve succedere questo: quando una ragazza+ verrà ad attingere acqua, io le dirò: “Per favore, fammi bere un po’ d’acqua dalla tua giara”, 44 e lei mi risponderà: “Bevi, e attingerò acqua anche per i tuoi cammelli”. Fa’ che sia lei la donna che tu, Geova, hai scelto per il figlio del mio padrone’.+
45 “Non avevo ancora finito di parlare in cuor mio che Rebecca è uscita con la sua giara sulla spalla, è scesa alla fonte e ha iniziato ad attingere acqua. Quindi le ho detto: ‘Per favore, dammi da bere’.+ 46 Lei ha immediatamente tirato giù dalla spalla la sua giara e ha detto: ‘Bevi,+ e darò da bere anche ai tuoi cammelli’. Allora ho bevuto, e lei ha dato da bere anche ai cammelli. 47 Poi le ho chiesto: ‘Di chi sei figlia?’ E lei ha risposto: ‘Sono la figlia di Betuèl, figlio di Nàhor e di Milca’. Perciò le ho messo l’anello al naso e i braccialetti alle mani.+ 48 E mi sono inginocchiato con il viso a terra davanti a Geova e ho lodato Geova, l’Iddio del mio padrone Abraamo,+ che mi aveva guidato sulla strada giusta perché prendessi per il figlio del mio padrone la figlia di suo fratello. 49 Ora ditemi se intendete mostrare amore leale e fedeltà al mio padrone; e ditemi anche se non volete farlo, così che io possa decidere come procedere”.*+
50 Quindi Làbano e Betuèl risposero: “Questa cosa viene da Geova. Non possiamo dirti né sì né no.* 51 Rebecca è qui davanti a te. Prendila e va’; diventi la moglie del figlio del tuo padrone, proprio come ha detto Geova”. 52 A quelle parole, il servitore di Abraamo si inchinò subito con il viso a terra davanti a Geova. 53 Poi tirò fuori oggetti d’argento e d’oro e vestiti, e li diede a Rebecca; diede doni preziosi anche a suo fratello e a sua madre. 54 Poi lui e gli uomini con lui mangiarono e bevvero, e passarono la notte lì.
La mattina dopo, il servitore si alzò e disse: “Fatemi tornare dal mio padrone”. 55 Ma il fratello e la madre di Rebecca dissero: “Lascia che la ragazza resti con noi almeno 10 giorni, poi potrà venire”. 56 Lui però disse: “Visto che Geova ha benedetto il mio viaggio, non trattenetemi. Lasciatemi andare, così che torni dal mio padrone”. 57 Loro dissero: “Chiamiamo la ragazza e chiediamolo a lei”. 58 Quindi chiamarono Rebecca e le chiesero: “Vuoi andare con quest’uomo?” Lei rispose: “Sì, voglio andare”.
59 Allora lasciarono partire la loro sorella Rebecca+ con la sua balia,*+ il servitore di Abraamo e i suoi uomini. 60 E benedissero Rebecca, dicendo: “Sorella nostra, che tu possa diventare migliaia di volte diecimila!* Che la tua discendenza* prenda possesso della porta* dei suoi nemici!”+ 61 Dopodiché Rebecca e le sue serve si alzarono, salirono sui cammelli e seguirono quell’uomo. Così il servitore prese con sé Rebecca e partì.
62 Intanto Isacco era rientrato dalla strada per Beèr-Laài-Roi;+ abitava infatti nel paese del Nègheb.+ 63 Quella sera, al tramonto, era uscito a passeggiare nei campi per meditare.+ Alzato lo sguardo, scorse dei cammelli che si avvicinavano. 64 Quando anche Rebecca alzò lo sguardo, vide Isacco e scese subito dal cammello. 65 “Chi è quell’uomo nel campo che ci viene incontro?”, chiese al servitore. Lui le rispose: “È il mio padrone”. Lei allora prese il velo e si coprì. 66 E il servitore raccontò a Isacco tutto quello che aveva fatto. 67 Poi Isacco portò Rebecca nella tenda di sua madre Sara.+ Quindi la prese in moglie. E Isacco si innamorò di lei,+ e trovò conforto dopo la perdita di sua madre.+
25 Poi Abraamo prese un’altra moglie, che si chiamava Chetùra. 2 Lei gli partorì Zimràn, Iocsàn, Medàn, Màdian,+ Isbàc e Suah.+
3 Iocsàn generò Saba e Dèdan.
I figli di Dèdan furono Assurìm, Letusìm e Leummìm.
4 I figli di Màdian furono Efa, Èfer, Anòc, Abìda ed Eldàa.
Tutti questi furono i figli di Chetùra.
5 In seguito Abraamo diede tutto ciò che aveva a Isacco,+ 6 mentre ai figli che aveva avuto dalle sue concubine diede dei doni. Poi, mentre era ancora in vita, li mandò verso est, nella regione orientale, lontano da suo figlio Isacco.+ 7 Abraamo visse 175 anni. 8 Quindi, dopo una lunga e serena vecchiaia, Abraamo morì, vecchio e soddisfatto, e fu riunito al suo popolo.* 9 I suoi figli Isacco e Ismaele lo seppellirono nella caverna di Macpèla nel campo di Èfron, figlio di Zòhar l’ittita, di fronte a Mamre,+ 10 campo che Abraamo aveva acquistato dai figli di Het. Là dunque furono sepolti sia lui che sua moglie Sara.+ 11 Dopo la morte di Abraamo, Dio continuò a benedire suo figlio Isacco.+ Isacco abitava vicino a Beèr-Laài-Roi.+
12 Questa è la storia di Ismaele,+ figlio di Abraamo, che Àgar,+ la serva egiziana di Sara, gli aveva partorito.
13 Questi sono i figli di Ismaele, elencati in base ai loro nomi e alle loro famiglie: Nebaiòt,+ primogenito di Ismaele, poi Chedàr,+ Adbeèl, Mibsàm,+ 14 Misma, Duma, Massa, 15 Adàd, Tema, Ietùr, Nafìs e Chedèma. 16 Questi sono i figli di Ismaele, e questi sono i loro nomi in base ai loro villaggi e ai loro accampamenti,* 12 capi secondo i loro clan.+ 17 Ismaele visse 137 anni. Poi morì e fu riunito al suo popolo.* 18 I suoi discendenti si stabilirono da Avìla,+ vicino a Sur,+ nei pressi dell’Egitto, fino all’Assiria. Ismaele si stabilì vicino a tutti i suoi fratelli.*+
19 Questa è la storia di Isacco, figlio di Abraamo.+
Abraamo generò Isacco. 20 Isacco aveva 40 anni quando sposò Rebecca, figlia di Betuèl,+ l’arameo di Pàddan-Àram, e sorella di Làbano l’arameo. 21 Isacco supplicò Geova a favore di sua moglie, perché era sterile. Geova ascoltò le sue suppliche, e Rebecca rimase incinta. 22 Ma i figli che portava in grembo lottavano tra loro,+ tanto che lei esclamò: “Se è così, perché dovrei continuare a vivere?” Allora andò a interrogare Geova. 23 E Geova le disse: “Nel tuo grembo ci sono due nazioni,+ e da te nasceranno due popoli.+ Una nazione sarà più forte dell’altra,+ e il maggiore servirà il minore”.+
24 Quando arrivò il momento del parto, ecco che nel suo grembo c’erano due gemelli! 25 Nacque il primo: era rosso e peloso, come un mantello di pelo,+ perciò lo chiamarono Esaù.*+ 26 Subito dopo nacque l’altro, e teneva con la mano il calcagno di Esaù,+ perciò fu chiamato Giacobbe.*+ Isacco aveva 60 anni quando Rebecca li partorì.
27 Quando i ragazzi si fecero grandi, Esaù diventò un abile cacciatore+ che era sempre nei campi, mentre Giacobbe era un uomo tranquillo* che viveva in tende.+ 28 Isacco amava Esaù a motivo della cacciagione che gli procurava, mentre Rebecca amava Giacobbe.+ 29 Una volta Giacobbe stava bollendo una minestra, quando Esaù ritornò esausto dai campi. 30 Allora Esaù disse a Giacobbe: “Su, ti prego, dammi un po’* di quella minestra rossa,* perché sono esausto!”* Ecco perché gli fu dato il nome di Èdom.*+ 31 Ma Giacobbe disse: “Prima vendimi i tuoi diritti di primogenito!”+ 32 Esaù rispose: “Sto per morire! A che mi serve la primogenitura?” 33 Ma Giacobbe aggiunse: “Prima giuramelo!” Allora Esaù giurò, e vendette a Giacobbe i suoi diritti di primogenito.+ 34 A quel punto Giacobbe gli diede pane e minestra di lenticchie. Dopo aver mangiato e bevuto, Esaù si alzò e se ne andò. Esaù disprezzò quindi la primogenitura.
26 Oltre alla carestia che c’era stata ai giorni di Abraamo,+ ci fu un’altra carestia nel paese, così che Isacco andò da Abimèlec, re dei filistei, a Ghèrar. 2 Quindi Geova apparve a Isacco e gli disse: “Non scendere in Egitto. Dimora nel paese che ti indico. 3 Risiedi come straniero in questo paese,+ e io sarò con te e ti benedirò; infatti darò tutti questi paesi a te e alla tua discendenza*+ e manterrò questo giuramento che feci a tuo padre Abraamo:+ 4 ‘Moltiplicherò la tua discendenza* come le stelle del cielo+ e darò alla tua discendenza* tutti questi paesi,+ e per mezzo della tua discendenza* tutte le nazioni della terra si benediranno’,+ 5 per il fatto che Abraamo ascoltò la mia voce e continuò a ubbidire ai miei ordini, ai miei comandamenti, ai miei decreti e alle mie leggi”.+ 6 Quindi Isacco continuò a dimorare a Ghèrar.+
7 Quando gli uomini del posto gli facevano domande su sua moglie, lui rispondeva: “È mia sorella”.+ Rebecca infatti era bella,+ e lui aveva paura di dire che era sua moglie, perché diceva: “Gli uomini del posto mi potrebbero uccidere a causa sua”. 8 In un’occasione però Abimèlec, re dei filistei, guardò fuori dalla finestra e vide Isacco che mostrava affetto* a sua moglie Rebecca.+ 9 Abimèlec chiamò subito Isacco e disse: “Lei è tua moglie! Perché hai detto: ‘È mia sorella’?” Isacco gli rispose: “L’ho detto perché avevo paura di morire a causa sua”.+ 10 Ma Abimèlec continuò: “Perché ci hai fatto questo?+ Qualcuno del popolo avrebbe potuto avere rapporti sessuali con tua moglie, e così ci avresti reso colpevoli!”+ 11 Quindi Abimèlec diede questo comando a tutto il popolo: “Chiunque tocchi quest’uomo e sua moglie sarà sicuramente messo a morte!”
12 Isacco cominciò poi a seminare in quel paese, e quell’anno raccolse cento volte quanto aveva seminato, perché Geova lo benediceva.+ 13 Isacco diventò ricco, e continuò a prosperare fino a diventare straordinariamente ricco. 14 Arrivò ad avere greggi di pecore, mandrie di bovini e una numerosa servitù,+ e i filistei iniziarono a invidiarlo.
15 Quindi i filistei riempirono di terra tutti i pozzi che erano stati scavati dai servitori di suo padre Abraamo.+ 16 Alla fine Abimèlec disse a Isacco: “Va’ via da qui, perché sei diventato molto più forte di noi”. 17 Isacco allora se ne andò e si accampò nella Valle* di Ghèrar,+ e cominciò a vivere lì. 18 E Isacco scavò di nuovo i pozzi che erano stati scavati ai giorni di suo padre Abraamo ma che i filistei avevano chiuso dopo la sua morte,+ e li chiamò con gli stessi nomi che suo padre aveva dato loro.+
19 Poi i servitori di Isacco scavarono nella valle* e vi trovarono un pozzo d’acqua sorgiva. 20 Ma i pastori di Ghèrar si misero a litigare con i pastori di Isacco, dicendo: “L’acqua è nostra!” Perciò Isacco chiamò quel pozzo Èsec,* perché avevano litigato con lui. 21 Quando i suoi servitori iniziarono a scavare un altro pozzo, scoppiò un litigio anche per quello. Perciò Isacco lo chiamò Sitna.* 22 In seguito andò via da là e scavò un altro pozzo, ma per quello non ci fu alcun litigio. Perciò lo chiamò Reobòt* e disse: “È perché ora Geova ci ha dato ampio spazio e ci ha reso fecondi nel paese”.+
23 Da lì salì quindi a Beèr-Seba.+ 24 Durante la notte Geova gli apparve e gli disse: “Io sono l’Iddio di tuo padre Abraamo.+ Non aver paura,+ perché sono con te, e ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza* a motivo del mio servitore Abraamo”.+ 25 Pertanto in quel luogo Isacco eresse un altare e invocò il nome di Geova.+ Lì inoltre piantò la sua tenda,+ e i suoi servitori iniziarono a scavare un pozzo.
26 Intanto Abimèlec partì da Ghèrar e andò da lui insieme ad Auzàt, suo consigliere, e Ficòl, capo del suo esercito.+ 27 Isacco chiese loro: “Perché siete venuti da me, visto che mi odiavate e mi avete mandato via dalla vostra zona?” 28 Loro risposero: “Abbiamo visto chiaramente che Geova è con te.+ Perciò abbiamo deciso di dirti: ‘Facciamo tra noi un giuramento solenne, e concludiamo un patto+ 29 in base al quale non ci farai alcun male, proprio come noi non ne abbiamo fatto a te. Anzi, ti abbiamo fatto solo del bene e ti abbiamo mandato via in pace. Tu ora sei il benedetto di Geova’”. 30 Quindi Isacco fece per loro un banchetto, e mangiarono e bevvero. 31 La mattina dopo si alzarono presto e si fecero l’un l’altro un giuramento.+ Dopodiché Isacco li congedò, e loro se ne andarono in pace.
32 Quello stesso giorno i servitori di Isacco andarono da lui e, riguardo al pozzo che stavano scavando,+ gli dissero: “Abbiamo trovato l’acqua!” 33 Perciò lo chiamò Siba. È per questo che ancora oggi la città si chiama Beèr-Seba.+
34 All’età di 40 anni Esaù prese in moglie Giuditta, figlia di Beèri l’ittita, e anche Basemàt, figlia di Elòn l’ittita.+ 35 Queste furono causa di grande dolore* per Isacco e Rebecca.+
27 Isacco era invecchiato e la sua vista si era così indebolita che non ci vedeva più. Un giorno chiamò Esaù,+ suo figlio maggiore, e gli disse: “Figlio mio!” Lui rispose: “Eccomi!” 2 Isacco proseguì: “Sono diventato vecchio. Non so quanto mi resta ancora da vivere. 3 Prendi, ti prego, le tue armi, la tua faretra e il tuo arco, e va’ nei campi a cacciare della selvaggina per me.+ 4 Poi prepara uno di quei piatti gustosi che piacciono a me e portamelo. Io lo mangerò e ti benedirò* prima di morire”.
5 Rebecca, comunque, aveva sentito quello che Isacco aveva detto a suo figlio Esaù. Intanto Esaù uscì nei campi in cerca di selvaggina da riportare a casa.+ 6 Allora Rebecca disse a suo figlio Giacobbe:+ “Ho appena sentito tuo padre dire a tuo fratello Esaù queste parole: 7 ‘Portami della selvaggina e preparami un piatto gustoso. Poi fammelo mangiare, e io ti benedirò davanti a Geova prima di morire’.+ 8 Ora, figlio mio, ascoltami attentamente e fa’ quello che ti dico.+ 9 Ti prego, va’ al gregge e prendimi due dei migliori capretti, e io preparerò per tuo padre un piatto gustoso, proprio come piace a lui. 10 Tu lo porterai a tuo padre, che così lo mangerà e ti benedirà prima di morire”.
11 Giacobbe però disse a sua madre Rebecca: “Ma mio fratello Esaù è peloso,+ mentre io ho la pelle liscia. 12 E se mio padre mi tocca?+ Penserà di sicuro che mi sto prendendo gioco di lui, e allora attirerò su di me una maledizione invece di una benedizione!” 13 “Quella maledizione ricada su di me, figlio mio!”, replicò sua madre. “Ora però fa’ come ti dico e va’ a prendermi i capretti”.+ 14 Pertanto lui andò a prenderli e li portò a sua madre, e lei preparò un piatto gustoso, proprio come piaceva a suo padre. 15 Poi Rebecca prese i vestiti migliori del suo figlio maggiore Esaù, che lei aveva in casa, e li fece indossare al suo figlio minore Giacobbe.+ 16 Inoltre gli mise le pelli dei capretti sulle mani e sulla parte senza peli del collo.+ 17 Quindi diede a suo figlio Giacobbe il piatto gustoso e il pane che aveva preparato.+
18 Così Giacobbe entrò da suo padre e disse: “Padre mio!” Questi rispose: “Eccomi! Chi sei tu, figlio mio?” 19 “Sono il tuo primogenito Esaù”,+ rispose Giacobbe. “Ho fatto proprio come mi hai detto. Mettiti a sedere, ti prego; mangia un po’ della mia selvaggina e benedicimi”.*+ 20 Allora Isacco disse a suo figlio: “Come hai fatto a trovarla così presto, figlio mio?” Lui rispose: “Geova tuo Dio me l’ha fatta venire incontro”. 21 Isacco disse poi a Giacobbe: “Ti prego, avvicinati, figlio mio; voglio toccarti per sapere se sei veramente mio figlio Esaù”.+ 22 Giacobbe si avvicinò dunque a suo padre Isacco, che, dopo averlo toccato, disse: “La voce è quella di Giacobbe, ma le mani sono quelle di Esaù”.+ 23 E non lo riconobbe, perché le sue mani erano pelose come quelle di suo fratello Esaù. Perciò lo benedisse.+
24 Poi gli chiese: “Sei davvero mio figlio Esaù?” Lui rispose: “Sì”. 25 Quindi disse: “Dammi da mangiare un po’ di selvaggina, figlio mio, e io* ti benedirò”. Allora gliela diede e lui la mangiò; gli portò anche del vino e lui lo bevve. 26 Dopodiché suo padre Isacco gli disse: “Ti prego, figlio mio, avvicinati e baciami”.+ 27 Lui si avvicinò e lo baciò, e Isacco poté sentire l’odore dei suoi vestiti.+ Quindi lo benedisse, dicendo:
“Ecco, l’odore di mio figlio è come l’odore dei campi che Geova ha benedetto. 28 Il vero Dio ti doni rugiada dal cielo+ e terra fertile,+ e grano e vino nuovo in abbondanza.+ 29 I popoli ti servano, e le nazioni si inchinino davanti a te. Sii il padrone dei tuoi fratelli, e i figli di tua madre si inchinino davanti a te.+ Chiunque ti maledica sia maledetto, e chiunque ti benedica sia benedetto”.+
30 Isacco aveva appena finito di benedire Giacobbe, e Giacobbe se ne era appena andato, quando Esaù tornò dalla caccia.+ 31 Anche lui preparò un piatto gustoso e lo portò a suo padre. Gli disse: “Alzati, padre mio, mangia un po’ della selvaggina che ti ho portato e poi benedicimi”.* 32 Isacco gli chiese: “Chi sei tu?” Lui rispose: “Sono tuo figlio Esaù, il tuo primogenito”.+ 33 Isacco quindi iniziò a tremare forte, e disse: “Allora chi è stato quello che ha cacciato la selvaggina e me l’ha portata? L’ho mangiata prima che tu arrivassi e l’ho benedetto, e benedetto sarà!”
34 Alle parole di suo padre, Esaù iniziò a urlare, pieno di amarezza, e gli disse: “Benedicimi, padre mio, benedici anche me!”+ 35 Ma lui disse: “Tuo fratello è venuto con l’inganno per ottenere la benedizione riservata a te”. 36 Ed Esaù disse: “Non per niente si chiama Giacobbe!* Infatti mi ha già soppiantato due volte:+ prima ha preso la mia primogenitura,+ e adesso ha preso pure la mia benedizione!”+ Quindi aggiunse: “Non hai una benedizione anche per me?” 37 Ma Isacco gli rispose: “L’ho costituito padrone su di te,+ e gli ho dato tutti i suoi fratelli come servitori, e gli ho assicurato grano e vino nuovo.+ Cosa posso fare ora per te, figlio mio?”
38 Esaù disse a suo padre: “Hai una sola benedizione, padre mio? Benedicimi, padre mio, benedici anche me!” Quindi urlò forte e scoppiò a piangere.+ 39 Allora suo padre Isacco gli rispose:
“Ecco, la tua dimora sarà lontana dalla terra fertile e lontana dalla rugiada del cielo.+ 40 Vivrai della tua spada+ e servirai tuo fratello.+ Ma quando non ne potrai più, spezzerai il suo giogo dal tuo collo”.+
41 Ed Esaù iniziò a odiare Giacobbe a motivo della benedizione che Isacco gli aveva dato,+ e diceva in cuor suo: “I giorni in cui faremo lutto per mio padre si avvicinano.+ Dopo quei giorni ucciderò mio fratello Giacobbe”. 42 Quando le furono riferite le parole di Esaù, Rebecca mandò subito a chiamare Giacobbe e gli disse: “Tuo fratello Esaù sta pensando di vendicarsi e ucciderti.* 43 Ora, figlio mio, fa’ come ti dico. Fuggi da mio fratello Làbano ad Hàran.+ 44 Resta da lui per un po’, fino a quando la rabbia di tuo fratello non si sarà placata, 45 finché la sua ira nei tuoi confronti non si sarà attenuata e lui non avrà dimenticato quello che gli hai fatto. Allora ti manderò a chiamare. Non voglio perdervi tutti e due in un solo giorno”.
46 Rebecca disse quindi a Isacco: “A motivo delle figlie di Het sono disgustata della vita!+ Se anche Giacobbe prende in moglie una delle figlie di Het, come queste donne, a che mi serve continuare a vivere?”+
28 Quindi Isacco chiamò Giacobbe, lo benedisse e gli comandò: “Non devi sposare una delle figlie di Cànaan.+ 2 Va’ in Pàddan-Àram, nella casa di Betuèl, padre di tua madre, e lì prenditi in moglie una delle figlie di Làbano,+ fratello di tua madre. 3 L’Iddio Onnipotente ti benedirà, ti renderà fecondo e ti moltiplicherà, e diventerai certamente una moltitudine di popoli.+ 4 Ti darà la benedizione di Abraamo,+ la darà a te e alla tua discendenza* con te, perché tu prenda possesso del paese in cui vivi come straniero, il paese che Dio ha dato ad Abraamo”.+
5 Così Isacco mandò via Giacobbe, che partì per Pàddan-Àram e si diresse da Làbano, figlio di Betuèl l’arameo+ e fratello di Rebecca,+ madre di Giacobbe ed Esaù.
6 Intanto Esaù aveva visto che Isacco aveva benedetto Giacobbe e lo aveva mandato a prendere moglie in Pàddan-Àram; aveva visto anche che, quando lo aveva benedetto, gli aveva comandato: “Non sposare una delle figlie di Cànaan”;+ 7 e aveva visto che Giacobbe aveva ubbidito a suo padre e a sua madre ed era partito per Pàddan-Àram.+ 8 Allora Esaù capì che le figlie di Cànaan non piacevano a suo padre Isacco.+ 9 Perciò Esaù andò da Ismaele e prese in moglie Maalàt, figlia di Ismaele, figlio di Abraamo, sorella di Nebaiòt, che si aggiunse alle altre mogli che aveva.+
10 Partito da Beèr-Seba, Giacobbe si diresse verso Hàran.+ 11 Arrivò quindi in un luogo in cui si preparò a passare la notte, perché il sole era tramontato. Prese una pietra da mettere sotto la testa e si sdraiò.+ 12 Poi fece un sogno: c’era una scalinata* che partiva dalla terra e arrivava fino al cielo, e c’erano angeli di Dio che salivano e scendevano.+ 13 Ed ecco, in cima c’era Geova, che diceva:
“Io sono Geova, l’Iddio di tuo padre Abraamo e l’Iddio di Isacco.+ Darò la terra su cui sei sdraiato a te e alla tua discendenza.*+ 14 E la tua discendenza* diventerà certamente tanto numerosa quanto i granelli di polvere della terra,+ e ti estenderai a ovest e a est, a nord e a sud; per mezzo di te e della tua discendenza* tutte le famiglie della terra certamente saranno benedette.*+ 15 Io sono con te e ti proteggerò ovunque andrai, e ti farò tornare in questo paese.+ Non ti lascerò finché non avrò fatto quello che ti ho promesso”.+
16 Quindi Giacobbe si svegliò e disse: “Di sicuro Geova è in questo luogo, e io non lo sapevo”. 17 Ed ebbe paura. “Questo luogo ispira un gran timore!”, aggiunse. “Non può essere altro che la casa di Dio!+ E questa è la porta dei cieli!”+ 18 La mattina seguente Giacobbe si alzò presto, prese la pietra che si era sistemato sotto la testa e la mise in piedi, come fosse una colonna; poi ci versò sopra dell’olio.+ 19 E chiamò quel luogo Bètel,* anche se prima di allora il nome della città era Luz.+
20 Dopodiché Giacobbe fece un voto, dicendo: “Se Dio sarà con me e mi proteggerà durante il mio viaggio, se mi darà pane da mangiare e abiti da indossare, 21 e se tornerò sano e salvo alla casa di mio padre, allora Geova avrà senz’altro dimostrato di essere il mio Dio. 22 E questa pietra, che ho eretto come una colonna, diventerà una casa di Dio;+ e di sicuro darò a te, o Dio, un decimo di tutto quello che mi darai”.
29 Giacobbe riprese quindi il viaggio e si diresse verso il paese degli orientali. 2 A un certo punto vide un pozzo nella campagna, e lì vicino tre greggi di pecore accovacciate; quel pozzo infatti era usato per abbeverare le greggi. Sopra la bocca del pozzo c’era una grande pietra. 3 Quando tutte le greggi arrivavano, si rotolava via la pietra dalla bocca del pozzo e si abbeveravano gli animali, dopodiché la pietra veniva rimessa a posto, sopra la bocca del pozzo.
4 Giacobbe chiese ai pastori: “Fratelli miei, di dove siete?” Risposero: “Siamo di Hàran”.+ 5 Allora Giacobbe domandò: “Conoscete Làbano,+ il nipote di Nàhor?”+ E loro: “Sì, lo conosciamo”. 6 Lui chiese: “Sta bene?” E quelli: “Sta bene. Guarda, sua figlia Rachele+ sta arrivando con le pecore!” 7 Allora lui disse: “È ancora pieno giorno; non è il momento di radunare le greggi. Abbeverate le pecore e portatele a pascolare”. 8 Risposero: “Non abbiamo il permesso di farlo finché non siano state radunate tutte le greggi; solo allora viene rotolata via la pietra dalla bocca del pozzo e possiamo abbeverare le pecore”.
9 Mentre era lì che parlava con loro, ecco arrivare Rachele con le pecore del padre; era lei infatti che le portava al pascolo. 10 Non appena vide Rachele, figlia di Làbano, fratello di sua madre, con il gregge, Giacobbe si avvicinò, rotolò via la pietra dalla bocca del pozzo e abbeverò le pecore di Làbano, fratello di sua madre. 11 Poi baciò Rachele e scoppiò in lacrime; 12 le raccontò che era un parente* di suo padre e che era figlio di Rebecca. Rachele corse a riferirlo a suo padre.
13 Quando seppe di Giacobbe, figlio di sua sorella, Làbano+ gli corse subito incontro. Lo abbracciò, lo baciò e lo portò a casa sua. E Giacobbe gli raccontò tutto quello che gli era successo. 14 Làbano gli disse: “Tu sei proprio mio osso e mia carne!”* Così Giacobbe rimase da lui per un mese intero.
15 In seguito Làbano disse a Giacobbe: “È vero che sei mio parente,*+ ma non è giusto che tu mi serva senza ricevere nulla in cambio. Dimmi, cosa vuoi come compenso?”+ 16 Làbano aveva due figlie: la maggiore si chiamava Lea, la minore Rachele.+ 17 Ma Lea aveva lo sguardo spento, mentre Rachele era molto bella e attraente. 18 Giacobbe si era innamorato di Rachele, perciò rispose: “Sono disposto a servirti sette anni per la tua figlia minore Rachele”.+ 19 Allora Làbano disse: “È meglio che la dia a te piuttosto che a un altro. Rimani con me”. 20 E Giacobbe servì sette anni per Rachele,+ ma era così innamorato di lei che gli sembrarono solo pochi giorni.
21 Alla fine Giacobbe disse a Làbano: “I giorni che avevamo pattuito sono terminati; dammi mia moglie, e lascia che abbia rapporti sessuali con lei”. 22 Allora Làbano riunì tutti gli uomini del posto e fece una festa. 23 Quella sera però prese sua figlia Lea e la portò da Giacobbe perché avesse rapporti sessuali con lei. 24 Làbano inoltre diede a Lea la propria serva Zilpa perché diventasse la sua serva.+ 25 Quando fu mattina, però, Giacobbe scoprì che... era Lea! Allora disse a Làbano: “Ma cosa mi hai fatto? Io ti ho servito per Rachele! Perché mi hai ingannato?”+ 26 Làbano rispose: “Qui da noi non si usa dare la figlia più piccola prima della più grande. 27 Festeggia questa settimana con la prima, e poi avrai anche la seconda, in cambio di altri sette anni al mio servizio”.+ 28 Giacobbe accettò e festeggiò la settimana con Lea, dopodiché Làbano gli diede in moglie sua figlia Rachele. 29 Làbano inoltre diede a Rachele la propria serva Bila+ perché diventasse la sua serva.+
30 Giacobbe ebbe rapporti sessuali anche con Rachele, e la amò più di Lea; e servì Làbano per altri sette anni.+ 31 Vedendo che Lea non era amata,* Geova la fece rimanere incinta;*+ Rachele invece era sterile.+ 32 Lea quindi rimase incinta e partorì un figlio, che chiamò Ruben.*+ Infatti disse: “È perché Geova ha visto il mio dolore,+ e così ora mio marito comincerà ad amarmi”. 33 Poi rimase incinta di nuovo e partorì un altro figlio. Disse: “È perché Geova ha ascoltato; visto che non ero amata, mi ha dato anche questo”. Perciò lo chiamò Simeone.*+ 34 Rimase incinta ancora una volta e partorì un altro figlio. Disse: “Ora mio marito si sentirà più unito a me, perché gli ho partorito tre figli”. Perciò lo chiamò Levi.*+ 35 Poi rimase incinta di nuovo e partorì un altro figlio. Quindi disse: “Ora loderò Geova”. Perciò lo chiamò Giuda.*+ Dopodiché smise di avere figli.
30 Vedendo che non aveva partorito figli a Giacobbe, Rachele diventò gelosa di sua sorella e cominciò a dire a suo marito: “Dammi dei figli o morirò!” 2 Allora Giacobbe si arrabbiò con Rachele, e le disse: “Sono forse al posto di Dio, che ti impedisce di avere figli?”* 3 E lei disse: “Ecco la mia schiava Bila.+ Va’* con lei, affinché partorisca per me* e, tramite lei, anch’io possa avere dei figli”. 4 Quindi gli diede in moglie la sua serva Bila, e Giacobbe ebbe rapporti sessuali con lei.+ 5 Bila rimase incinta, e in seguito partorì un figlio a Giacobbe. 6 Rachele dunque disse: “Dio mi ha reso giustizia e ha anche ascoltato la mia voce, così che mi ha dato un figlio”. Perciò lo chiamò Dan.*+ 7 E Bila, serva di Rachele, rimase di nuovo incinta e partorì a Giacobbe un secondo figlio. 8 Quindi Rachele disse: “Ho lottato strenuamente con mia sorella, e ho vinto!” Perciò lo chiamò Nèftali.*+
9 Lea, vedendo che aveva smesso di avere figli, prese la sua serva Zilpa e la diede in moglie a Giacobbe.+ 10 E Zilpa, serva di Lea, partorì un figlio a Giacobbe. 11 Quindi Lea disse: “Come sono stata fortunata!” Perciò lo chiamò Gad.*+ 12 Poi Zilpa, serva di Lea, partorì a Giacobbe un secondo figlio. 13 Quindi Lea disse: “Che felicità! Sicuramente le donne mi chiameranno ‘felice’”.+ Perciò lo chiamò Àser.*+
14 Una volta, durante la mietitura del grano, Ruben+ trovò delle mandragole mentre camminava nei campi e le portò a sua madre Lea. Allora Rachele le disse: “Per favore, dammi un po’ delle mandragole di tuo figlio”. 15 Ma Lea rispose: “Ti pare poco esserti già presa mio marito?+ Ora vuoi prenderti anche le mandragole di mio figlio?” Allora Rachele le disse: “Facciamo così: se mi dai le mandragole di tuo figlio, Giacobbe passerà la notte con te”.
16 Quella sera, quando Giacobbe stava rientrando dai campi, Lea gli uscì incontro e gli disse: “Stanotte starai con me, perché per averti ho pagato con le mandragole di mio figlio”. E lui passò la notte con lei. 17 Dio ascoltò ed esaudì Lea, che così rimase incinta e partorì a Giacobbe un quinto figlio. 18 Quindi Lea disse: “Dio mi ha dato il mio salario,* perché ho dato a mio marito la mia serva”. Perciò lo chiamò Ìssacar.*+ 19 Poi Lea rimase di nuovo incinta e partorì a Giacobbe un sesto figlio.+ 20 Quindi disse: “Dio mi ha fatto senz’altro un bel regalo! Finalmente mio marito mi tollererà,+ perché gli ho partorito sei figli”.+ Perciò lo chiamò Zàbulon.*+ 21 In seguito partorì anche una figlia e la chiamò Dina.+
22 Alla fine Dio si ricordò di Rachele. Infatti la ascoltò e la esaudì facendola rimanere incinta.*+ 23 Rachele rimase quindi incinta e partorì un figlio. “Dio ha tolto la mia vergogna!”,*+ esclamò. 24 Perciò lo chiamò Giuseppe.*+ Infatti disse: “Geova mi ha aggiunto un altro figlio”.
25 Subito dopo che Rachele ebbe partorito Giuseppe, Giacobbe disse a Làbano: “Lasciami andare, perché io possa tornare a casa mia e nel mio paese.+ 26 Dammi le mie mogli e i miei figli, per cui ti ho servito, così che me ne possa andare; infatti sai bene come ho lavorato per te!”+ 27 Ma Làbano gli disse: “Se ho la tua approvazione, ti prego, rimani. Ho capito dai presagi* che Geova mi sta benedicendo grazie a te”. 28 E aggiunse: “Stabilisci il tuo salario e io te lo darò”.+ 29 Giacobbe allora gli disse: “Tu sai come ho lavorato per te e come mi sono preso cura del tuo bestiame.+ 30 Prima del mio arrivo quello che avevi era poco; ora invece il tuo bestiame è aumentato e si è moltiplicato, e, da che sono arrivato io, Geova ti ha benedetto. Ma quando comincerò a fare qualcosa per la mia famiglia?”+
31 Quindi Làbano gli chiese: “Cosa ti devo dare?” Giacobbe rispose: “Non mi devi dare niente. Se farai solo questa cosa che ti chiedo, riprenderò a pascere e a custodire il tuo gregge.+ 32 Oggi passerò fra tutto il tuo gregge. Tu metti da parte ogni pecora chiazzata e punteggiata, ogni agnello marrone scuro e ogni capra chiazzata e punteggiata. D’ora in poi sarà questo il mio salario.+ 33 E la mia giustizia* dovrà parlare per me in futuro, quando verrai a controllare il mio salario; se nel mio gregge troverai una capra che non sia chiazzata o punteggiata, oppure un agnello che non sia marrone scuro, quel capo potrai considerarlo rubato”.
34 Làbano disse: “Va bene. Facciamo come dici tu”.+ 35 Quindi quel giorno mise da parte i capri striati e chiazzati, tutte le capre chiazzate e punteggiate, tutti i capi con macchie bianche e gli agnelli marroni scuri, e li affidò ai suoi figli. 36 Dopodiché frappose tra sé e Giacobbe una distanza di tre giorni di viaggio, e Giacobbe pasceva il resto delle greggi di Làbano.
37 Giacobbe poi prese rami freschi di storace, di mandorlo e di platano, e incise la corteccia in modo che si vedessero delle macchie bianche. 38 Poi mise davanti al gregge i rami che aveva scortecciato. Li mise nei canaletti di scolo e negli abbeveratoi delle greggi. Così queste, quando erano in calore e andavano ad abbeverarsi, se li trovavano davanti.
39 Quindi le greggi si accoppiavano davanti ai rami, e partorivano piccoli striati, chiazzati e punteggiati. 40 Giacobbe allora mise da parte i piccoli e fece in modo che il resto delle greggi di Làbano guardasse i capi striati e tutti quelli marroni scuri. E tenne separate le sue greggi da quelle di Làbano così che non si mischiassero. 41 Ogni volta che gli animali robusti andavano in calore, Giacobbe metteva i rami nei canaletti di scolo davanti agli occhi delle greggi, così che si accoppiassero presso i rami. 42 Ma se gli animali erano deboli non ce li metteva. Così i deboli erano sempre di Làbano, mentre i robusti di Giacobbe.+
43 E Giacobbe diventò molto ricco, e arrivò ad avere grandi greggi, servi e serve, cammelli e asini.+
31 In seguito Giacobbe venne a sapere che i figli di Làbano dicevano: “Giacobbe si è preso tutto quello che apparteneva a nostro padre, e con quello che apparteneva a nostro padre ha accumulato tutta questa ricchezza”.+ 2 Inoltre, guardando in faccia Làbano, si rese conto che il suo atteggiamento verso di lui era cambiato.+ 3 Alla fine Geova gli disse: “Torna al paese dei tuoi padri, dai tuoi parenti,+ e io sarò con te”. 4 Quindi Giacobbe mandò a chiamare Rachele e Lea perché lo raggiungessero nei campi, dove pascolava le greggi. 5 Disse loro:
“Mi sono accorto che l’atteggiamento di vostro padre verso di me è cambiato,+ ma l’Iddio di mio padre ha dimostrato di essere con me.+ 6 Voi sapete bene che ho servito vostro padre con tutte le mie forze,+ 7 mentre lui ha provato a imbrogliarmi e ha cambiato il mio salario dieci volte. Dio però non gli ha permesso di danneggiarmi. 8 Se diceva: ‘I capi punteggiati saranno il tuo salario’, allora l’intero gregge partoriva esemplari punteggiati. Se invece diceva: ‘Gli striati saranno il tuo salario’, allora l’intero gregge partoriva esemplari striati.+ 9 Dio quindi ha continuato a togliere il bestiame a vostro padre per darlo a me. 10 Una volta, mentre il gregge era in calore, vidi in sogno che i capri che montavano il gregge erano striati, punteggiati e macchiati.+ 11 Poi nel sogno l’angelo del vero Dio mi disse: ‘Giacobbe!’ E io dissi: ‘Eccomi!’ 12 E l’angelo proseguì: ‘Alza gli occhi, per favore, e guarda: tutti i capri che montano il gregge sono striati, punteggiati e macchiati, perché ho visto tutto quello che ti sta facendo Làbano.+ 13 Io sono il vero Dio che ti apparve a Bètel,+ dove versasti olio su una colonna e dove mi facesti un voto.+ Ora va’, lascia questo paese e torna nel paese dove sei nato’”.+
14 Rachele e Lea gli risposero: “Ci rimane forse qualcosa da ereditare nella casa di nostro padre? 15 Per lui non siamo forse come delle straniere? Dopotutto ci ha venduto e sta dilapidando il denaro dato per noi!+ 16 Tutte le ricchezze che Dio ha tolto a nostro padre sono nostre e dei nostri figli.+ Perciò fa’ tutto quello che Dio ti ha detto”.+
17 Quindi Giacobbe si preparò a partire e fece salire i suoi figli e le sue mogli sui cammelli.+ 18 Portò via tutto il suo bestiame e tutti i beni che aveva accumulato,+ il bestiame che possedeva e che aveva accumulato in Pàddan-Àram, per tornare da suo padre Isacco nel paese di Cànaan.+
19 Intanto Làbano era andato a tosare le sue pecore, e Rachele aveva rubato le statue dei terafìm*+ del padre.+ 20 Inoltre Giacobbe aveva ingannato Làbano l’arameo non dicendogli che intendeva andare via. 21 Così andò via e attraversò il Fiume*+ con tutto quello che aveva. Poi si diresse verso la regione montuosa di Gàlaad.+ 22 Il terzo giorno, a Làbano fu riferito che Giacobbe era fuggito. 23 Allora Làbano l’arameo+ prese con sé i suoi fratelli* e lo inseguì per sette giorni prima di raggiungerlo nella regione montuosa di Gàlaad. 24 Ma di notte Dio gli apparve in sogno+ e gli disse: “Sta’ attento a quello che dirai a Giacobbe, sia in bene che in male!”+
25 Infine Làbano raggiunse Giacobbe, che aveva piantato la sua tenda sul monte. Anche Làbano si era accampato con i suoi fratelli nella regione montuosa di Gàlaad. 26 Quindi Làbano disse a Giacobbe: “Che cosa hai fatto? Perché mi hai ingannato e hai portato via le mie figlie come fossero prigioniere prese con la spada? 27 Perché sei fuggito di nascosto? Perché mi hai ingannato e non mi hai detto niente? Se mi avessi avvertito, io ti avrei lasciato andare via con gioia e canti, al suono di tamburelli e cetre. 28 Invece non mi hai dato nemmeno la possibilità di baciare i miei nipoti* e le mie figlie. Ti sei comportato come uno sciocco! 29 Ora io potrei farvi del male, ma la notte scorsa l’Iddio di vostro padre mi ha parlato e mi ha detto: ‘Sta’ attento a quello che dirai a Giacobbe, sia in bene che in male!’+ 30 Certo, posso capire che non vedevi l’ora di tornare a casa di tuo padre, ma perché hai rubato i miei dèi?”+
31 Giacobbe rispose: “Sono andato via perché ho avuto paura e mi sono detto: ‘Làbano mi potrebbe portare via le sue figlie con la forza’. 32 Se troverai i tuoi dèi nelle mani di uno di noi, quella persona dev’essere messa a morte. Cerca tra le mie cose, qui davanti ai nostri fratelli, e prendi ciò che è tuo”. Giacobbe però non sapeva che erano stati rubati da Rachele. 33 Làbano entrò dunque nella tenda di Giacobbe, nella tenda di Lea e in quella delle due schiave,+ ma non li trovò. Poi uscì dalla tenda di Lea ed entrò in quella di Rachele. 34 Intanto Rachele aveva preso le statue dei terafìm, le aveva messe nella sella da donna del cammello e ci si era seduta sopra. Pertanto Làbano frugò in tutta la tenda, ma non le trovò. 35 Rachele poi disse a suo padre: “Non arrabbiarti, mio signore, ma non mi posso alzare davanti a te, perché ho le mie cose”.*+ Quindi Làbano cercò con attenzione le statue dei terafìm, ma non le trovò.+
36 Allora Giacobbe si arrabbiò e si mise a litigare con Làbano. “Che ti ho fatto di male?”, gli chiese. “E che peccato ho commesso per spingerti a inseguirmi con tanta rabbia? 37 Ora che hai frugato in tutta la mia roba, che cosa hai trovato di tuo? Mettilo qui, davanti ai miei fratelli e ai tuoi fratelli, e giudichino loro chi ha ragione fra noi due! 38 In questi 20 anni in cui sono stato con te, le tue pecore e le tue capre non hanno mai abortito,+ e non ho mai mangiato i montoni del tuo gregge. 39 Se un animale veniva sbranato da una bestia feroce,+ non te lo portavo indietro come prova, ma te lo risarcivo personalmente. Se un animale veniva rubato di giorno o di notte, tu pretendevi un risarcimento da me. 40 Di giorno mi consumava il caldo e di notte il freddo, e il sonno fuggiva dai miei occhi.+ 41 Sono stato 20 anni nella tua casa. Ti ho servito 14 anni per le tue due figlie e 6 anni per il tuo gregge, e hai cambiato il mio salario dieci volte.+ 42 Se l’Iddio di mio padre,+ l’Iddio di Abraamo e colui che Isacco teme,*+ non fosse stato dalla mia parte, mi avresti mandato via a mani vuote. Ma Dio ha visto la mia sofferenza e le mie fatiche, e così la notte scorsa ti ha avvisato”.+
43 Quindi Làbano rispose a Giacobbe: “Queste figlie sono mie, questi figli sono miei, questo gregge è mio, e tutto quello che vedi è mio e delle mie figlie. Oggi non posso fare nulla contro di loro e contro i figli che hanno partorito. 44 Ora vieni, stringiamo un patto, tu e io. Servirà da testimone fra noi”. 45 Pertanto Giacobbe prese una pietra e la mise in piedi, come fosse una colonna.+ 46 Poi disse ai suoi fratelli: “Raccogliete delle pietre”. Loro le presero e ne fecero un mucchio. Dopodiché vi mangiarono sopra. 47 Làbano lo chiamò Iegàr-Saadùta* e Giacobbe lo chiamò Gàleed.*
48 Làbano disse: “Oggi questo mucchio di pietre è testimone fra me e te”. Perciò fu chiamato Gàleed+ 49 e la Torre di Guardia; Làbano infatti disse: “Geova vigili fra me e te quando non ci potremo vedere. 50 Se maltratti le mie figlie o prendi altre mogli oltre a loro, ricorda che, anche se non c’è nessuno con noi, Dio è testimone fra me e te”. 51 Inoltre Làbano disse a Giacobbe: “Ecco il mucchio di pietre e la colonna che ho eretto fra me e te. 52 Questo mucchio di pietre e questa colonna fungeranno da testimoni:+ io non li oltrepasserò mai per fare del male a te, e tu non li oltrepasserai mai per fare del male a me. 53 L’Iddio di Abraamo+ e l’Iddio di Nàhor, l’Iddio del loro padre, giudichi fra noi”. E Giacobbe giurò su colui che suo padre Isacco temeva.*+
54 Poi Giacobbe offrì un sacrificio sul monte e invitò i suoi fratelli a mangiare del pane. Così mangiarono e passarono la notte sul monte. 55 La mattina seguente Làbano si alzò di buon’ora, baciò i suoi nipoti*+ e le sue figlie e li benedisse.+ Quindi partì e tornò a casa.+
32 Giacobbe poi si rimise in viaggio e gli vennero incontro gli angeli di Dio. 2 Non appena li vide, disse: “Questo è l’accampamento di Dio!” Perciò diede a quel luogo il nome di Maanàim.*
3 Quindi Giacobbe mandò messaggeri da suo fratello Esaù nel paese di Sèir,+ il territorio* di Èdom,+ 4 e comandò loro: “Questo è ciò che dovete dire al mio signore Esaù: ‘Il tuo servitore Giacobbe dice: “Ho vissuto* da Làbano per molto tempo, fino ad ora,+ 5 e sono arrivato ad avere tori, asini, pecore, servi e serve.+ Ti mando questo messaggio per fartelo sapere, mio signore, per avere la tua approvazione”’”.
6 In seguito i messaggeri tornarono da Giacobbe, dicendo: “Siamo andati da tuo fratello Esaù; ora lui ti sta venendo incontro, e ha con sé 400 uomini”.+ 7 Giacobbe si spaventò tantissimo e provò molta ansia.+ Divise dunque in due accampamenti la gente che era con lui, e anche le greggi, i bovini e i cammelli. 8 Disse infatti: “Se Esaù attacca un accampamento, almeno l’altro potrà salvarsi”.
9 Dopodiché Giacobbe pregò: “O Dio di mio padre Abraamo e di mio padre Isacco, o Geova, tu che mi dici: ‘Torna nel tuo paese e dai tuoi parenti, e io ti tratterò bene’,+ 10 non sono degno di tutto l’amore leale e di tutta la fedeltà che hai mostrato al tuo servitore.+ Quando attraversai il Giordano, infatti, avevo con me solo il mio bastone, e ora sono diventato due accampamenti.+ 11 Salvami, ti prego,+ dalla mano di mio fratello Esaù, perché ho paura di lui. Temo che venga ad attaccare me,+ le donne e i bambini. 12 E tu hai detto: ‘Ti tratterò bene, e renderò la tua discendenza* come i granelli di sabbia del mare, che non si possono contare per quanto sono numerosi’”.+
13 Giacobbe trascorse lì quella notte. Poi prese alcuni dei suoi beni da donare a suo fratello Esaù:+ 14 200 capre, 20 capri, 200 pecore, 20 montoni, 15 30 cammelle che allattavano, insieme ai loro piccoli, 40 vacche, 10 tori, 20 asine e 10 asini adulti.+
16 Affidò ai suoi servitori un branco alla volta e disse loro: “Attraversate il torrente,* e lasciate una certa distanza tra un branco e il successivo”. 17 Inoltre comandò al primo: “Se mio fratello Esaù ti incontra e ti chiede: ‘Chi è il tuo padrone? Dove vai? Di chi sono gli animali davanti a te?’, 18 devi rispondere: ‘Sono del tuo servitore Giacobbe. Questo è un regalo per il mio signore Esaù,+ ed ecco, Giacobbe stesso è dietro di noi’”. 19 E anche al secondo, al terzo e a tutti quelli che seguivano i branchi comandò: “Dovete parlare in questo modo a Esaù quando lo incontrerete. 20 Inoltre dovete dirgli: ‘Il tuo servitore Giacobbe è dietro di noi’”. Infatti Giacobbe diceva fra sé: “Se me lo ingrazierò facendomi precedere da un regalo,+ forse quando mi vedrà mi accoglierà bene”. 21 Gli animali destinati in dono quindi attraversarono il torrente, ma Giacobbe passò la notte nell’accampamento.
22 Più tardi, quella notte, si alzò, prese le sue 2 mogli,+ le sue 2 serve+ e i suoi 11 bambini e attraversò il guado dello Iàbboc.+ 23 Li prese e fece attraversare loro il torrente, portando dall’altra parte anche tutto il resto di quello che aveva.
24 Infine Giacobbe rimase solo. A un certo punto un uomo si mise a lottare con lui, e la lotta continuò fino all’alba.+ 25 Vedendo che non riusciva a prevalere su Giacobbe, l’uomo gli toccò la cavità dell’anca e così, durante la lotta, l’anca si lussò.+ 26 Poi disse: “Lasciami andare, perché sta spuntando l’alba”. Allora Giacobbe rispose: “Non ti lascio andare se prima non mi benedici”.+ 27 “Qual è il tuo nome?”, gli chiese l’uomo. E lui rispose: “Giacobbe”. 28 L’uomo disse: “Non ti chiamerai più Giacobbe ma Israele,*+ perché hai conteso con Dio+ e con gli uomini, e alla fine hai prevalso”. 29 A sua volta Giacobbe gli domandò: “Qual è il tuo nome? Dimmelo, ti prego”. Ma l’altro rispose: “Perché chiedi il mio nome?”+ A quel punto lo benedisse. 30 Perciò Giacobbe chiamò quel luogo Penièl,*+ perché disse: “Ho visto Dio faccia a faccia, eppure mi è stata risparmiata la vita”.*+
31 Il sole era ormai sorto quando Giacobbe, zoppicando a motivo dell’anca,+ lasciò Penuèl.* 32 È per questo che ancora oggi i figli d’Israele non mangiano il nervo della coscia* degli animali che passa per la cavità dell’anca, perché quell’uomo aveva toccato la cavità dell’anca di Giacobbe nel punto in cui passa il nervo sciatico.
33 Quando Giacobbe alzò gli occhi, vide arrivare Esaù e i 400 uomini con lui.+ Perciò divise i bambini tra Lea, Rachele e le due serve.+ 2 Mise davanti le serve e i loro figli,+ dopo di loro Lea e i suoi figli,+ e dietro Rachele+ e Giuseppe. 3 Poi lui andò davanti a tutti e, mentre si avvicinava a suo fratello, si inchinò sette volte.
4 Ma Esaù gli corse incontro, lo abbracciò e lo baciò, ed entrambi scoppiarono a piangere. 5 Quando alzò lo sguardo e vide le donne e i bambini, Esaù chiese: “Chi sono questi con te?” Giacobbe rispose: “I figli con cui Dio ha benedetto il tuo servitore”.+ 6 Allora le serve e i loro figli si fecero avanti e si inchinarono. 7 Anche Lea e i suoi figli si avvicinarono e si inchinarono. Poi si fecero avanti Giuseppe e Rachele e si inchinarono.+
8 Esaù chiese: “Perché hai mandato tutta la carovana che ho incontrato?”+ Lui rispose: “Per conquistare il favore del mio signore”.+ 9 Allora Esaù disse: “Ho già moltissimo, fratello mio.+ Tieni pure quello che è tuo”. 10 Ma Giacobbe disse: “No, ti prego. Se ho la tua approvazione, devi accettare il mio regalo, perché l’ho portato per poterti rivedere. E vedere la tua faccia è stato come vedere la faccia di Dio, dato che mi hai accolto bene.+ 11 Ti prego, prendi il dono* che ti è stato portato,+ perché Dio mi ha benedetto e non mi manca niente”.+ E continuò a insistere, tanto che alla fine lui accettò.
12 Poi Esaù disse: “Partiamo, incamminiamoci, e fammi andare davanti a te”. 13 Ma Giacobbe rispose: “Tu, mio signore, sai che i bambini sono delicati+ e che con me ci sono anche pecore e bovini che allattano i loro piccoli. Se forzo l’andatura anche solo per un giorno, tutti gli animali moriranno. 14 Il mio signore preceda pure il suo servitore. Io così proseguirò il viaggio più lentamente, al passo del mio bestiame e dei bambini, finché non avrò raggiunto il mio signore in Sèir”.+ 15 Allora Esaù disse: “Ti prego, permettimi almeno di lasciare a tua disposizione un po’ della mia gente”. Lui rispose: “Ma perché? Mi basta avere l’approvazione del mio signore”. 16 Quel giorno, dunque, Esaù riprese la strada verso Sèir.
17 E Giacobbe andò verso Succòt,+ e lì costruì una casa per sé e dei ripari per il suo bestiame. È per questo che chiamò quel luogo Succòt.*
18 Dopo essere partito da Pàddan-Àram,+ Giacobbe arrivò sano e salvo nella città di Sìchem,+ nel paese di Cànaan,+ e si accampò vicino alla città. 19 Quindi acquistò dai figli di Èmor, padre di Sìchem, una parte del campo in cui aveva piantato la sua tenda. La pagò 100 pezzi di denaro.+ 20 Lì eresse un altare e lo chiamò “Dio è l’Iddio di Israele”.+
34 Dina, la figlia che Giacobbe aveva avuto da Lea,+ aveva l’abitudine di uscire per stare con* le ragazze del paese.+ 2 Sìchem, figlio di Èmor l’ivveo,+ un capo del paese, la notò; quindi la prese e la violentò. 3 E Sìchem* si affezionò molto a Dina, figlia di Giacobbe; si innamorò di lei e le parlò in modo persuasivo.* 4 Alla fine disse a suo padre Èmor:+ “Prendimi in moglie questa ragazza”.
5 Quando Giacobbe venne a sapere che Sìchem aveva disonorato sua figlia Dina, i suoi figli erano con il bestiame nei campi. Perciò Giacobbe non disse nulla fino al loro ritorno. 6 Poi Èmor, padre di Sìchem, andò a parlare con Giacobbe. 7 Ma i figli di Giacobbe seppero quello che era successo e tornarono immediatamente dai campi. Erano feriti e molto arrabbiati, perché Sìchem aveva disonorato Israele violentando la figlia di Giacobbe,+ cosa che non si doveva assolutamente fare.+
8 Èmor disse loro: “Mio figlio Sìchem si è affezionato a vostra figlia. Per favore, dategliela in moglie 9 e imparentatevi* con noi: date a noi le vostre figlie e prendete per voi le nostre figlie.+ 10 Potrete vivere in mezzo a noi e il paese sarà a vostra disposizione. Stabilitevi qui, fate affari e acquistate delle proprietà”. 11 Quindi Sìchem disse al padre di lei e ai suoi fratelli: “Datemi il vostro consenso, e io vi darò qualsiasi cosa mi chiederete. 12 Potete esigere un prezzo della sposa molto alto e tanti doni.+ Sono disposto a darvi tutto ciò che chiederete, se solo mi fate sposare la ragazza!”
13 Ma i figli di Giacobbe decisero di ingannare Sìchem e suo padre Èmor, perché Sìchem aveva disonorato la loro sorella Dina. 14 Dissero loro: “Non possiamo proprio fare una cosa del genere: dare nostra sorella a un uomo che non è circonciso*+ sarebbe una vergogna per noi. 15 Possiamo acconsentire solo a questa condizione: dovete diventare come noi, circoncidendo tutti i maschi tra voi.+ 16 Allora daremo a voi le nostre figlie e prenderemo per noi le vostre figlie; vivremo in mezzo a voi e diventeremo un unico popolo. 17 Ma se non ci ascoltate e non vi circoncidete, allora prenderemo la ragazza* e ce ne andremo”.
18 La proposta piacque a Èmor+ e a suo figlio Sìchem.+ 19 Il ragazzo non tardò a fare quello che gli era stato chiesto,+ perché la figlia di Giacobbe gli piaceva davvero, e lui era l’uomo più onorevole di tutta la casa di suo padre.
20 Quindi Èmor e suo figlio Sìchem andarono alla porta della città e parlarono agli uomini della città,+ dicendo: 21 “Questi uomini vogliono avere rapporti pacifici con noi. Lasciamo che vivano e facciano affari nel paese, perché il paese è abbastanza grande per tutti. Noi potremo sposare le loro figlie e loro le nostre.+ 22 Solo a questa condizione gli uomini acconsentiranno a vivere in mezzo a noi così da diventare un unico popolo: ogni maschio tra noi dev’essere circonciso proprio come lo sono loro.+ 23 Allora i loro beni, le loro ricchezze e tutto il loro bestiame saranno nostri. Perciò accettiamo la loro richiesta così che vivano in mezzo a noi”. 24 Tutti quelli che si erano radunati alla porta della città ascoltarono Èmor e suo figlio Sìchem, e tutti i maschi furono circoncisi, tutti quelli radunati alla porta della città.
25 Comunque il terzo giorno, mentre gli uomini provavano ancora dolore, due figli di Giacobbe, Simeone e Levi, fratelli di Dina,+ presero la spada, entrarono nella città, in cui nessuno sospettava nulla, e uccisero tutti i maschi.+ 26 Uccisero con la spada Èmor e suo figlio Sìchem, poi presero Dina dalla casa di Sìchem e se ne andarono. 27 Gli altri figli di Giacobbe piombarono sugli uccisi e depredarono la città, perché la loro sorella era stata disonorata.+ 28 Presero le loro greggi, le loro mandrie, i loro asini e tutto quello che era nella città e nei campi. 29 Presero anche tutti i loro beni, catturarono tutti i loro bambini e le loro mogli, e depredarono tutto quello che trovarono nelle case.
30 Giacobbe allora disse a Simeone e a Levi:+ “Mi avete rovinato,* facendomi odiare* dagli abitanti del paese, dai cananei e dai ferezei. Io ho solo pochi uomini, mentre loro di sicuro si uniranno per attaccarmi, e io e la mia casa saremo annientati”. 31 Ma loro risposero: “E nostra sorella? Doveva forse essere trattata come una prostituta?”
35 Dopo queste cose Dio disse a Giacobbe: “Sali a Bètel+ e stabilisciti lì, ed erigi un altare al vero Dio, che ti apparve quando fuggivi lontano da tuo fratello Esaù”.+
2 Quindi Giacobbe disse alla sua casa e a tutti quelli che erano con lui: “Eliminate gli dèi stranieri che sono in mezzo a voi,+ purificatevi e cambiatevi gli abiti. 3 Poi partiremo e andremo a Bètel. Là erigerò un altare al vero Dio, che mi rispose nel giorno della mia afflizione e che è stato con me ovunque io sia andato”.*+ 4 Allora consegnarono a Giacobbe tutti gli dèi stranieri che possedevano e gli orecchini che avevano alle orecchie, e Giacobbe li sotterrò* sotto il grande albero vicino a Sìchem.
5 Quando partirono, il terrore di Dio colpì le città intorno a loro, e così nessuno inseguì i figli di Giacobbe. 6 Infine Giacobbe, con tutta la sua gente, arrivò a Luz,+ cioè Bètel, nel paese di Cànaan. 7 Là eresse un altare, e diede al luogo il nome di El-Bètel,* perché là il vero Dio gli si era rivelato quando era fuggito lontano da suo fratello.+ 8 Poi Debora,+ la balia di Rebecca, morì e fu sepolta ai piedi di Bètel sotto una quercia, che per questo motivo Giacobbe chiamò Allòn-Bacùt.*
9 Mentre Giacobbe tornava da Pàddan-Àram, Dio gli apparve di nuovo e lo benedisse. 10 “Il tuo nome è Giacobbe”,+ gli disse, “ma non sarai più chiamato così: il tuo nome sarà Israele”. E cominciò a chiamarlo Israele.+ 11 Poi aggiunse: “Io sono l’Iddio Onnipotente.+ Sii fecondo e moltiplicati. Da te discenderanno nazioni, una moltitudine di nazioni;+ da te discenderanno* anche dei re.+ 12 Quanto al paese che ho dato ad Abraamo e a Isacco, lo darò a te e alla tua discendenza* dopo di te”.+ 13 Dio quindi se ne andò* dal luogo in cui gli aveva parlato.
14 Allora Giacobbe eresse una colonna nel luogo in cui Dio gli aveva parlato, una colonna di pietra, e ci versò sopra una libagione* e dell’olio.+ 15 E Giacobbe continuò a chiamare Bètel+ quel luogo in cui Dio gli aveva parlato.
16 Quindi partirono da Bètel. Erano ancora distanti da Èfrat quando a Rachele vennero le doglie, e il travaglio fu molto difficile. 17 Mentre con grande sofferenza cercava di partorire, la levatrice le disse: “Non preoccuparti, perché avrai anche questo figlio”.+ 18 Rachele però stava per morire e, proprio mentre esalava l’ultimo respiro,* chiamò il bambino Ben-Oni,* ma suo padre lo chiamò Beniamino.*+ 19 Quindi Rachele morì e fu sepolta lungo la via per Èfrat, cioè Betlemme.+ 20 Giacobbe eresse una colonna sulla sua tomba, la colonna della tomba di Rachele che esiste ancora oggi.
21 Poi Israele partì e piantò la sua tenda al di là della torre di Èder. 22 Un giorno, mentre Israele viveva in quel paese, Ruben andò da Bila, concubina di suo padre, ed ebbe rapporti sessuali con lei; e Israele lo venne a sapere.+
Giacobbe ebbe 12 figli: 23 i figli di Lea furono Ruben, il primogenito di Giacobbe,+ e poi Simeone, Levi, Giuda, Ìssacar e Zàbulon; 24 i figli di Rachele furono Giuseppe e Beniamino; 25 i figli di Bila, la serva di Rachele, furono Dan e Nèftali; 26 i figli di Zilpa, la serva di Lea, furono Gad e Àser. Questi sono i figli di Giacobbe, che gli nacquero in Pàddan-Àram.
27 Alla fine Giacobbe arrivò da suo padre Isacco a Mamre,+ nella zona di Chiriàt-Arba, cioè Èbron, dove Abraamo e Isacco avevano vissuto come stranieri.+ 28 Isacco visse 180 anni.+ 29 Quindi, dopo una vita lunga e soddisfacente,* morì e fu riunito al suo popolo;* e i suoi figli Esaù e Giacobbe lo seppellirono.+
36 Questa è la storia di Esaù, cioè Èdom.+
2 Esaù prese le sue mogli tra le figlie di Cànaan: Ada,+ figlia di Elòn l’ittita,+ Oolibàma,+ figlia di Ana e nipote di Zibeòn l’ivveo, 3 e Basemàt,+ figlia di Ismaele e sorella di Nebaiòt.+
4 Ada gli partorì Èlifaz; Basemàt gli partorì Reuèl; 5 Oolibàma gli partorì Ieùs, Ialàm e Cora.+
Questi sono i figli di Esaù, che gli nacquero nel paese di Cànaan. 6 Poi Esaù prese le sue mogli, i suoi figli, le sue figlie, tutti quelli* della sua casa, le sue greggi, tutti i suoi altri animali e tutte le ricchezze che aveva accumulato+ nel paese di Cànaan e andò in un altro paese, lontano da suo fratello Giacobbe.+ 7 I loro beni infatti erano diventati troppi perché potessero vivere tutti insieme e, a causa del loro bestiame, il paese in cui vivevano* non bastava. 8 Esaù, che è Èdom,+ si stabilì quindi nella regione montuosa di Sèir.+
9 Questa è la storia di Esaù, padre degli edomiti,* nella regione montuosa di Sèir.+
10 Questi sono i nomi dei figli di Esaù: Èlifaz, figlio di Ada, moglie di Esaù, e Reuèl, figlio di Basemàt, moglie di Esaù.+
11 I figli di Èlifaz furono Tèman,+ Omar, Zefo, Gatàm e Chenàz.+ 12 Timna diventò la concubina di Èlifaz, figlio di Esaù, e gli partorì Àmalec.+ Questi sono i figli di Ada, moglie di Esaù.
13 Questi sono i figli di Reuèl: Nàat, Zera, Samma e Mizza. Questi sono i figli di Basemàt,+ moglie di Esaù.
14 Questi sono i figli di Oolibàma, figlia di Ana, nipote di Zibeòn e moglie di Esaù, che lei partorì a Esaù: Ieùs, Ialàm e Cora.
15 Questi sono i capi* dei figli di Esaù.+ Dai figli di Èlifaz, primogenito di Esaù: il capo Tèman, il capo Omar, il capo Zefo, il capo Chenàz,+ 16 il capo Cora, il capo Gatàm e il capo Àmalec. Questi sono i capi di Èlifaz+ nel paese di Èdom. Questi sono i figli di Ada.
17 Questi sono i figli di Reuèl, figlio di Esaù: il capo Nàat, il capo Zera, il capo Samma e il capo Mizza. Questi sono i capi di Reuèl nel paese di Èdom.+ Questi sono i figli di Basemàt, moglie di Esaù.
18 Infine questi sono i figli di Oolibàma, moglie di Esaù: il capo Ieùs, il capo Ialàm e il capo Cora. Questi sono i capi di Oolibàma, figlia di Ana, moglie di Esaù.
19 Questi sono i figli di Esaù, che è Èdom,+ e questi sono i loro capi.
20 Questi sono i figli di Sèir l’oreo, gli abitanti del paese:+ Lotàn, Sobàl, Zibeòn, Ana,+ 21 Disòn, Èzer e Disàn.+ Questi sono i capi degli orei, i figli di Sèir, nel paese di Èdom.
22 I figli di Lotàn furono Ori ed Emàm; la sorella di Lotàn fu Timna.+
23 Questi sono i figli di Sobàl: Alvàn, Manàat, Èbal, Sefo e Onàm.
24 Questi sono i figli di Zibeòn:+ Aìa e Ana. Questo è l’Ana che trovò le sorgenti calde nel deserto* mentre pascolava gli asini di suo padre Zibeòn.
25 Questi sono i figli di Ana: Disòn e Oolibàma, figlia di Ana.
26 Questi sono i figli di Disòn: Emdàn, Esbàn, Itràn e Cheràn.+
27 Questi sono i figli di Èzer: Bilàn, Zaavàn e Àcan.
28 Questi sono i figli di Disàn: Uz e Àran.+
29 Questi sono i capi degli orei: il capo Lotàn, il capo Sobàl, il capo Zibeòn, il capo Ana, 30 il capo Disòn, il capo Èzer e il capo Disàn.+ Questi sono i capi degli orei, capo per capo, nel paese di Sèir.
31 Questi sono i re che regnarono nel paese di Èdom+ prima che alcun re regnasse sugli israeliti:*+ 32 Bela, figlio di Beòr, regnò in Èdom, e il nome della sua città fu Dinàba; 33 morto Bela, al suo posto cominciò a regnare Iobàb, figlio di Zera da Bozra; 34 morto Iobàb, al suo posto cominciò a regnare Usàm del paese dei temaniti; 35 morto Usàm, al suo posto cominciò a regnare Adàd, figlio di Bedàd, che sconfisse i madianiti+ nel territorio* di Mòab, e la cui città si chiamava Avìt; 36 morto Adàd, al suo posto cominciò a regnare Samla da Masrèca; 37 morto Samla, al suo posto cominciò a regnare Sàul da Reobòt presso il Fiume; 38 morto Sàul, al suo posto cominciò a regnare Bàal-Hanàn, figlio di Acbòr; 39 morto Bàal-Hanàn, figlio di Acbòr, al suo posto cominciò a regnare Adàr. La sua città si chiamava Pau e sua moglie Meetabèl, figlia di Matrèd, figlia di Mezaàb.
40 Questi sono dunque i capi di Esaù, in base alle loro famiglie, ai loro territori, nome per nome: il capo Timna, il capo Alva, il capo Ietèt,+ 41 il capo Oolibàma, il capo Ela, il capo Pinòn, 42 il capo Chenàz, il capo Tèman, il capo Mibzàr, 43 il capo Magdièl e il capo Iràm. Questi sono i capi di Èdom in base ai loro insediamenti nel paese che possedevano.+ Questo è Esaù, il padre degli edomiti.+
37 Giacobbe continuò a vivere nel paese di Cànaan, dove suo padre aveva vissuto come straniero.+
2 Questa è la storia della famiglia di Giacobbe.
Una volta Giuseppe,+ che all’epoca aveva 17 anni, pascolava le pecore+ con i figli di Bila+ e di Zilpa,+ mogli di suo padre, e andò a riferire al padre qualcosa di negativo che loro avevano fatto. 3 Quanto a Israele, amava Giuseppe più di tutti gli altri figli,+ perché era il figlio della sua vecchiaia, e aveva fatto fare per lui una veste speciale.* 4 Vedendo che il loro padre lo amava più di tutti gli altri figli, i suoi fratelli cominciarono a odiarlo e non riuscirono più a parlargli in modo amichevole.
5 In seguito Giuseppe fece un sogno e lo raccontò ai suoi fratelli,+ che per questo lo odiarono ancora di più. 6 Disse loro: “Vi prego, ascoltate questo sogno che ho fatto: 7 stavamo legando dei covoni in mezzo a un campo, quando il mio covone si è sollevato e si è messo dritto, mentre i vostri covoni si sono messi tutt’intorno al mio e gli si sono inchinati”.+ 8 Allora i suoi fratelli gli dissero: “Vuoi forse dire che regnerai su di noi e ci dominerai?”+ E, a causa dei suoi sogni e delle sue parole, lo odiarono ancora di più.
9 In seguito Giuseppe fece un altro sogno, e raccontò anche questo ai suoi fratelli. Disse: “Ho fatto un altro sogno. Questa volta erano il sole, la luna e 11 stelle a inchinarsi davanti a me”.+ 10 Quando poi raccontò il sogno a suo padre e ai suoi fratelli, suo padre lo rimproverò, dicendogli: “Che cosa significa questo sogno che hai fatto? Vuoi dire davvero che io, tua madre e i tuoi fratelli dovremmo venire a inchinarci a terra davanti a te?” 11 E i suoi fratelli diventarono gelosi di lui,+ ma suo padre tenne bene a mente quelle parole.
12 Un giorno i suoi fratelli andarono a pascere il gregge del padre vicino a Sìchem.+ 13 Dopo un po’ Israele disse a Giuseppe: “I tuoi fratelli stanno badando alle greggi vicino a Sìchem. Vieni, ti voglio mandare da loro”. Lui rispose: “Va bene!” 14 E Giacobbe gli disse: “Per favore, va’ a vedere se i tuoi fratelli stanno bene. Vedi anche come sta il gregge, poi torna a riferirmelo”. Quindi dalla Valle* di Èbron+ lo mandò a Sìchem. 15 Più tardi un uomo vide Giuseppe girovagare in un campo e gli chiese: “Che cerchi?” 16 Lui rispose: “Sto cercando i miei fratelli. Per favore, dimmi dove pascolano le greggi”. 17 L’uomo disse: “Sono andati via da qui. Li ho sentiti dire: ‘Andiamo a Dòtan’”. Allora Giuseppe andò in quella direzione e trovò i suoi fratelli a Dòtan.
18 Loro lo videro da lontano e, prima che Giuseppe li raggiungesse, iniziarono a complottare contro di lui con l’intento di ucciderlo. 19 Si dissero l’un l’altro: “Arriva il sognatore!+ 20 Dai, uccidiamolo e gettiamolo in una cisterna; poi diremo che una bestia feroce lo ha divorato. Così vedremo che fine faranno i suoi sogni!” 21 Quando sentì queste parole, Ruben+ cercò di salvarlo. Perciò disse: “Non uccidiamolo”.*+ 22 Poi aggiunse: “Non spargete sangue.+ Gettatelo in questa cisterna nel deserto, ma non fategli del male”.*+ Il suo obiettivo era di liberarlo per poi farlo tornare da suo padre.
23 Non appena Giuseppe raggiunse i suoi fratelli, loro gli tolsero la veste, la veste speciale che indossava,+ 24 lo presero e lo gettarono nella cisterna. In quel periodo la cisterna era vuota, non c’era acqua dentro.
25 Poi si misero a sedere per mangiare. Quando alzarono lo sguardo, videro venire da Gàlaad una carovana di ismaeliti+ diretti in Egitto. I loro cammelli trasportavano ladano,* balsamo e corteccia resinosa.+ 26 Allora Giuda disse ai suoi fratelli: “Che cosa ci guadagneremmo se uccidessimo nostro fratello e ne coprissimo il sangue?+ 27 Vendiamolo+ piuttosto agli ismaeliti. Non facciamogli del male; è sempre nostro fratello, nostra carne”. I suoi fratelli gli diedero ascolto. 28 Quando i mercanti madianiti+ passarono, i suoi fratelli lo tirarono su dalla cisterna e lo vendettero agli ismaeliti per 20 pezzi d’argento.+ Quegli uomini lo portarono in Egitto.
29 Tornato alla cisterna, Ruben si accorse che Giuseppe non c’era più, allora si strappò le vesti, 30 andò dai suoi fratelli ed esclamò: “Il ragazzo non c’è più! E ora che faccio?”
31 Quindi scannarono un capro, presero la veste di Giuseppe e la intinsero nel sangue. 32 Dopodiché mandarono la veste speciale al loro padre con questo messaggio: “Abbiamo trovato questa. Vedi se è la veste di tuo figlio o no”.+ 33 Giacobbe la guardò ed esclamò: “È la veste di mio figlio! Una bestia feroce deve averlo divorato! Giuseppe è stato sicuramente sbranato!” 34 Allora si strappò le vesti, si coprì i fianchi di sacco e pianse suo figlio per molti giorni. 35 Tutti i suoi figli e tutte le sue figlie cercarono di confortarlo, ma lui rifiutava di farsi consolare e diceva: “Scenderò nella Tomba*+ facendo lutto per mio figlio!” E continuò a piangerlo.
36 Intanto i madianiti avevano venduto Giuseppe in Egitto a Potifàr, funzionario di corte del faraone+ e capo della guardia.+
38 In quel periodo Giuda lasciò i suoi fratelli e piantò la sua tenda vicino a un adullamita che si chiamava Hira. 2 Lì vide la figlia di un cananeo,+ il quale si chiamava Sua. La prese ed ebbe rapporti sessuali con lei. 3 La donna rimase incinta e partorì un figlio, che lui chiamò Er.+ 4 Rimase di nuovo incinta e partorì un figlio che chiamò Onàn. 5 Partorì poi un altro figlio e lo chiamò Sela. Al momento del parto, Giuda era ad Aczìb.+
6 Poi Giuda prese una moglie per il suo primogenito Er. Si chiamava Tàmar.+ 7 Ma Er, primogenito di Giuda, fu cattivo agli occhi di Geova, perciò Geova lo mise a morte. 8 Giuda allora disse a Onàn: “Abbi rapporti sessuali con la moglie di tuo fratello assolvendo il tuo dovere di cognato,* e procura così dei discendenti a tuo fratello”.+ 9 Ma Onàn sapeva che quei discendenti non sarebbero stati considerati suoi.+ Perciò, quando aveva rapporti sessuali con la moglie di suo fratello, disperdeva per terra il suo seme così da non dare una discendenza a suo fratello.+ 10 Quello che faceva era cattivo agli occhi di Geova, che quindi mise a morte anche lui.+ 11 Giuda disse a sua nuora Tàmar: “Va’ a vivere come vedova nella casa di tuo padre finché non sarà cresciuto mio figlio Sela”. Infatti pensava: “Anche lui potrebbe morire, come i suoi fratelli”.+ Tàmar allora se ne andò e rimase nella casa di suo padre.
12 Passò un po’ di tempo e la moglie di Giuda, la figlia di Sua,+ morì. Giuda osservò il periodo del lutto, poi andò dai tosatori delle sue pecore a Timna+ con il suo amico Hira l’adullamita.+ 13 A Tàmar fu riferito: “Tuo suocero sta andando a Timna per tosare le pecore”. 14 Allora lei si tolse gli abiti da vedova, si velò il viso e si coprì con uno scialle; dopodiché andò a sedersi all’entrata di Enàim, che è sulla strada per Timna. Infatti aveva visto che Sela era cresciuto, ma lei non gli era stata data in moglie.+
15 Quando Giuda la vide, la prese subito per una prostituta, perché si era coperta il viso. 16 Non sapendo che era sua nuora,+ le si avvicinò e le disse: “Permettimi di avere rapporti sessuali con te”. Ma lei disse: “Che cosa mi darai in cambio?” 17 Lui rispose: “Ti manderò un capretto dal mio gregge”. Ma lei replicò: “Lasciami qualcosa in pegno finché non l’avrai mandato”. 18 Lui chiese: “Che cosa ti darò in pegno?” Lei rispose: “Il tuo anello con sigillo,+ il tuo cordone e il bastone che hai in mano”. Quindi Giuda glieli diede ed ebbe rapporti sessuali con lei, e Tàmar rimase incinta. 19 Dopo essersene andata, la donna si tolse lo scialle e si rimise gli abiti da vedova.
20 Giuda mandò dunque il capretto tramite il suo amico adullamita,+ così da riavere il pegno lasciato alla donna. Lui però non la trovò, 21 pertanto chiese agli uomini del posto: “Dov’è la prostituta sacra che stava a Enàim lungo la strada?” Ma loro risposero: “Qui non c’è mai stata una prostituta sacra”. 22 Alla fine tornò da Giuda e gli disse: “Non sono riuscito a trovarla. Per di più gli uomini del posto hanno detto che lì non c’è mai stata una prostituta sacra”. 23 Giuda disse: “Se li tenga pure, almeno non verremo disprezzati. In ogni caso, io il capretto l’ho mandato, ma tu non l’hai trovata”.
24 Comunque, circa tre mesi dopo, a Giuda fu riferito: “Tua nuora Tàmar si è prostituita, e a causa della sua prostituzione è anche rimasta incinta”. Allora Giuda disse: “Portatela fuori e sia bruciata”.+ 25 Mentre veniva portata fuori, Tàmar mandò a dire a suo suocero: “Sono incinta del proprietario di questi”. E aggiunse: “Ti prego, vedi a chi appartengono questo anello con sigillo, questo cordone e questo bastone”.+ 26 Quindi Giuda li guardò e disse: “Lei è più giusta di me, perché io non l’ho data in moglie a mio figlio Sela”.+ E non ebbe più rapporti sessuali con lei.
27 Quando venne il tempo in cui Tàmar doveva partorire, ecco che in grembo aveva due gemelli! 28 Mentre stava partorendo, uno dei due mise fuori la mano; la levatrice prese subito un filo scarlatto, glielo legò attorno alla mano e disse: “Questo è uscito per primo”. 29 Ma il piccolo ritirò la mano e subito uscì suo fratello, e lei esclamò: “Che lacerazione hai provocato per uscire!” Perciò il bambino fu chiamato Pèrez.*+ 30 Poi uscì suo fratello, che aveva il filo scarlatto alla mano. Fu chiamato Zera.+
39 Intanto Giuseppe era stato portato in Egitto,+ e un egiziano di nome Potifàr,+ funzionario di corte del faraone e capo della guardia, lo aveva acquistato dagli ismaeliti+ che lo avevano portato lì. 2 Ma Geova era con Giuseppe,+ tanto che ogni cosa che faceva gli riusciva bene e gli furono affidate delle responsabilità nella casa del suo padrone egiziano. 3 E il suo padrone vedeva che Geova era con lui e che Geova gli faceva riuscire bene tutto.
4 Giuseppe si guadagnò il favore del suo padrone e diventò il suo servitore personale. Perciò lui gli affidò la gestione della casa e gli diede in mano tutto quello che possedeva. 5 Da quando l’egiziano affidò a Giuseppe la gestione della casa e tutto quello che possedeva, Geova benedisse la sua casa grazie a lui; e la benedizione di Geova fu su tutto quello che aveva in casa e nei campi.+ 6 Infine Potifàr lasciò che Giuseppe si occupasse di tutto ciò che possedeva, e non si preoccupò più di nulla se non del cibo che mangiava. Inoltre Giuseppe diventò bello e prestante.
7 Dopo qualche tempo, la moglie di Potifàr mise gli occhi su Giuseppe e gli disse: “Vieni a letto con me!” 8 Ma lui rifiutò e le disse: “Il mio padrone mi ha affidato tutto quello che ha, e non mi chiede mai conto di nulla. 9 In questa casa non c’è nessuno con più autorità di me, e lui non mi ha proibito nulla se non te, perché sei sua moglie. Come potrei commettere questo grande male e peccare in effetti contro Dio?”+
10 Anche se giorno dopo giorno la donna cercava di convincerlo, Giuseppe non acconsentì mai ad andare a letto con lei o a restare da solo con lei. 11 Un giorno, però, Giuseppe entrò in casa per fare il suo lavoro e non c’era nessun altro servitore. 12 Allora lei lo afferrò per la veste e gli disse: “Vieni a letto con me!” Ma lui le lasciò la veste in mano e scappò fuori. 13 Appena ebbe visto che le aveva lasciato la veste in mano ed era scappato fuori, 14 la donna si mise a gridare ai servitori della sua casa dicendo loro: “Mio marito si è portato in casa questo ebreo per metterci in ridicolo! Ecco, mi si è avvicinato per venire a letto con me, ma io ho iniziato a gridare con tutta la voce che avevo. 15 Poi, quando ha sentito che alzavo la voce e gridavo, ha lasciato la sua veste accanto a me ed è scappato fuori”. 16 Quindi lei tenne la veste di lui accanto a sé finché Potifàr non tornò a casa.
17 Disse anche a lui le stesse cose: “Il servitore ebreo che ci hai portato in casa è venuto da me per mettermi in ridicolo! 18 Ma quando ho alzato la voce e mi sono messa a gridare, ha lasciato la sua veste accanto a me ed è scappato fuori”. 19 Non appena Potifàr ebbe sentito le parole di sua moglie — “Il tuo servitore mi ha fatto così e così...” — si infuriò. 20 Allora prese Giuseppe e lo fece mettere in prigione, dove erano detenuti i prigionieri del re; e Giuseppe rimase là in prigione.+
21 Comunque Geova continuò a essere con Giuseppe e a mostrargli amore leale, e gli fece incontrare il favore dell’ufficiale capo della prigione.+ 22 Quindi l’ufficiale capo affidò a Giuseppe tutti i prigionieri, e tutto il lavoro che questi svolgevano era diretto da Giuseppe.+ 23 L’ufficiale capo della prigione non controllava assolutamente nulla di quello che gli aveva affidato, perché Geova era con Giuseppe e Geova gli faceva riuscire bene tutto.+
40 Dopo qualche tempo, il capo dei coppieri+ del re d’Egitto e il capo dei panettieri offesero il loro signore, il re d’Egitto. 2 Perciò il faraone si arrabbiò con i suoi due funzionari, il capo dei coppieri e il capo dei panettieri,+ 3 e li fece mettere in prigione nella casa del capo della guardia,+ dove era prigioniero anche Giuseppe.+ 4 Quindi il capo della guardia incaricò Giuseppe di stare con loro e di assisterli.+ I due rimasero in prigione per un po’ di tempo.*
5 Ora, nella stessa notte, sia il coppiere che il panettiere del re d’Egitto, che erano rinchiusi nella prigione, fecero un sogno, ognuno con un particolare significato. 6 Quando la mattina successiva Giuseppe andò da loro, li vide demoralizzati. 7 Quindi chiese ai funzionari del faraone che erano detenuti con lui nella casa del suo padrone: “Perché oggi avete la faccia triste?” 8 Loro risposero: “Tutti e due abbiamo fatto un sogno, ma non c’è nessuno che sappia interpretarcelo”. Giuseppe disse loro: “L’interpretazione dei sogni appartiene a Dio.+ Vi prego, raccontatemeli”.
9 Allora il capo dei coppieri raccontò il suo sogno a Giuseppe. Gli disse: “Nel mio sogno c’era davanti a me una vite 10 con tre tralci. Come ha iniziato a germogliare, la vite ha messo i fiori e poi ha prodotto grappoli di uva matura. 11 Io avevo in mano il calice del faraone; allora ho preso l’uva e l’ho spremuta nel calice. Dopodiché ho dato il calice al faraone”. 12 Quindi Giuseppe gli disse: “L’interpretazione è questa: i tre tralci sono tre giorni; 13 fra tre giorni il faraone ti farà uscire* e ti restituirà al tuo incarico,+ e tu porgerai il calice al faraone come facevi prima, quando eri il suo coppiere.+ 14 Quando le cose ti andranno bene, però, ricordati di me. Ti prego, mostrami amore leale: parla di me al faraone e tirami fuori da questo posto. 15 Io infatti sono stato portato via con la forza dal paese degli ebrei,+ e non ho fatto nulla qui per essere messo in prigione”.*+
16 Vedendo che l’interpretazione data da Giuseppe era buona, il capo dei panettieri gli disse: “Anch’io ho fatto un sogno: sulla mia testa c’erano tre cesti di pane bianco; 17 il cesto più in alto conteneva cibi d’ogni tipo cotti al forno per il faraone, e c’erano uccelli che mangiavano da quel cesto sopra la mia testa”. 18 Quindi Giuseppe rispose: “L’interpretazione è questa: i tre cesti sono tre giorni; 19 fra tre giorni il faraone ti decapiterà* e ti appenderà a un palo, e gli uccelli mangeranno la tua carne”.+
20 Il terzo giorno era il compleanno del faraone,+ il quale fece una festa per tutti i suoi servitori. Davanti a tutti loro il faraone convocò* sia il capo dei coppieri che il capo dei panettieri. 21 Restituì il capo dei coppieri al suo incarico di coppiere — e questi continuò quindi a porgere il calice al faraone — 22 ma fece appendere a un palo il capo dei panettieri, proprio secondo l’interpretazione data loro da Giuseppe.+ 23 Comunque il capo dei coppieri non si ricordò di Giuseppe; si dimenticò di lui.+
41 Alla fine di due anni interi, il faraone fece un sogno+ in cui si trovava vicino al fiume Nilo. 2 E dal fiume salivano sette vacche, belle e grasse, che pascolavano fra la vegetazione del Nilo;+ 3 dopo di loro dal Nilo salirono sette altre vacche, brutte e magre, che si fermarono accanto alle vacche grasse sulla sponda del Nilo; 4 poi le vacche brutte e magre divorarono le sette vacche belle e grasse. A quel punto il faraone si svegliò.
5 Dopodiché si riaddormentò e fece un altro sogno. C’erano sette spighe, grosse e belle, che spuntavano da un unico stelo;+ 6 dopo quelle spuntarono altre sette spighe, sottili e bruciate dal vento orientale; 7 poi le spighe sottili ingoiarono le sette spighe grosse e belle. A quel punto il faraone si svegliò e si rese conto che era stato un sogno.
8 La mattina seguente il faraone* si sentì molto turbato, quindi mandò a chiamare tutti i sacerdoti dell’Egitto che praticavano la magia e tutti i sapienti. Raccontò loro i suoi sogni, ma non ci fu nessuno che sapesse interpretarglieli.
9 Allora il capo dei coppieri si rivolse al faraone e gli disse: “Oggi confesso le mie colpe. 10 Il faraone si era arrabbiato con i suoi servitori, così fece mettere in prigione nella casa del capo della guardia sia me che il capo dei panettieri.+ 11 Ora, nella stessa notte, facemmo entrambi un sogno, ognuno con un particolare significato.+ 12 Là con noi c’era un giovane ebreo, un servitore del capo della guardia.+ Quando gli raccontammo i nostri sogni,+ lui interpretò a ciascuno il suo sogno. 13 E andò a finire proprio secondo l’interpretazione che ci aveva dato: io fui restituito al mio incarico, mentre l’altro fu appeso a un palo”.+
14 Il faraone quindi mandò a chiamare Giuseppe,+ che fu subito fatto uscire di prigione.*+ Allora Giuseppe si rase, si cambiò gli abiti e andò dal faraone. 15 Questi gli disse: “Ho avuto un sogno, che però nessuno sa interpretare. Comunque ho sentito dire di te che, se qualcuno ti racconta un sogno, tu sai interpretarlo”.+ 16 Ma Giuseppe rispose al faraone: “Non io! Sarà Dio ad annunciare il bene al faraone”.+
17 Il faraone dunque raccontò a Giuseppe: “Ho sognato che mi trovavo sulla sponda del fiume Nilo. 18 A un certo punto dal fiume sono salite sette vacche, grasse e belle, che pascolavano fra la vegetazione del Nilo.+ 19 Dopo di loro sono salite altre sette vacche, scarne, bruttissime e magre. Non ne ho mai viste di più brutte in tutto il paese d’Egitto. 20 E le vacche scheletriche e brutte hanno divorato le prime sette, quelle grasse. 21 Ma nessuno avrebbe mai detto che lo avevano fatto, perché dopo averle divorate erano rimaste secche e brutte proprio come all’inizio. A quel punto mi sono svegliato.
22 “Dopodiché nel mio sogno ho visto sette spighe, grosse e belle, che spuntavano da un unico stelo.+ 23 Dopo quelle sono spuntate altre sette spighe, striminzite, sottili e bruciate dal vento orientale. 24 Poi le spighe sottili hanno ingoiato le sette spighe belle. Quando però l’ho raccontato ai sacerdoti che praticano la magia,+ nessuno di loro ha saputo spiegarmene il significato”.+
25 Allora Giuseppe disse al faraone: “I sogni del faraone hanno entrambi lo stesso significato. Il vero Dio ha rivelato al faraone quello che sta per fare.+ 26 Le sette vacche belle rappresentano sette anni, e anche le sette spighe belle rappresentano sette anni. I due sogni hanno lo stesso significato. 27 Le sette vacche scarne e brutte che sono salite dopo le prime rappresentano sette anni, e anche le sette spighe vuote e bruciate dal vento orientale rappresentano sette anni: verranno sette anni di carestia. 28 Questo è proprio ciò che ho detto prima al faraone: il vero Dio ha mostrato al faraone quello che sta per fare.
29 “Stanno per arrivare sette anni di grande abbondanza in tutto il paese d’Egitto. 30 Ma a quelli seguiranno sette anni di carestia, e tutta l’abbondanza del paese d’Egitto sarà dimenticata, perché la carestia consumerà il paese.+ 31 Dell’abbondanza precedente non rimarrà nel paese alcuna traccia, perché la carestia sarà molto dura. 32 Il sogno è stato ripetuto due volte al faraone perché la cosa è stata decisa in modo irrevocabile dal vero Dio, e il vero Dio la realizzerà presto.
33 “Perciò il faraone cerchi un uomo che sia accorto e saggio, e lo metta a capo del paese d’Egitto. 34 Il faraone nomini quindi dei soprintendenti sul paese che durante i sette anni di abbondanza+ mettano da parte un quinto dei prodotti dell’Egitto. 35 Dovranno raccogliere tutti i viveri durante le prossime annate buone e dovranno fare scorte di grano che, sotto l’autorità del faraone, verranno conservate e custodite nelle città.+ 36 Questi viveri dovranno servire come provviste per il paese durante i sette anni di carestia che ci saranno in Egitto, così che il paese non sia annientato dalla carestia”.+
37 Questa proposta piacque al faraone e a tutti i suoi servitori. 38 Il faraone disse quindi ai suoi servitori: “Si può forse trovare un altro uomo come questo, in cui c’è lo spirito di Dio?” 39 Poi disse a Giuseppe: “Dal momento che Dio ti ha fatto conoscere tutto questo, non c’è nessuno accorto e saggio come te. 40 Tu sarai a capo della mia casa, e tutto il mio popolo ti ubbidirà senza riserve.+ Solo nel mio ruolo di re* io sarò più grande di te”. 41 E aggiunse: “Ecco, ti metto a capo di tutto il paese d’Egitto”.+ 42 Dopodiché il faraone si tolse l’anello con sigillo e lo mise al dito* di Giuseppe, gli fece indossare abiti di lino fine e gli mise al collo una collana d’oro. 43 Inoltre lo fece salire sul secondo carro d’onore che aveva, e davanti a lui si gridava: “Abrèch!”* Così il faraone lo mise a capo di tutto il paese d’Egitto.
44 Poi il faraone disse a Giuseppe: “Io sono il faraone, ma senza il tuo permesso nessuno potrà fare nulla* in tutto il paese d’Egitto”.+ 45 Il faraone inoltre diede a Giuseppe il nome di Zafenàt-Panèa e gli diede in moglie Asenàt,+ figlia di Potifèra, sacerdote di On.* E Giuseppe iniziò a ispezionare* il paese d’Egitto.+ 46 Aveva 30 anni+ quando comparve davanti* al faraone, re d’Egitto.
Uscito dalla presenza del faraone, Giuseppe si mise a viaggiare per tutto il paese d’Egitto. 47 E durante i sette anni di abbondanza, il paese produsse moltissimo.* 48 Così Giuseppe raccolse tutti i viveri dei sette anni di abbondanza provenienti dal paese d’Egitto e fece scorte nelle città. In ogni città conservò i prodotti delle campagne circostanti. 49 Continuò ad ammassare il grano come la sabbia del mare, in così gran quantità che si smise di tenerne il conto, perché era impossibile da calcolare.
50 Prima che arrivasse l’anno della carestia, Asenàt, figlia di Potifèra, sacerdote di On,* partorì a Giuseppe due figli.+ 51 Giuseppe chiamò il primogenito Manasse.*+ Infatti disse: “Dio mi ha fatto dimenticare tutte le mie sofferenze e tutta la casa di mio padre”. 52 E chiamò il secondo Èfraim.*+ Infatti disse: “Dio mi ha reso fecondo nel paese del mio dolore”.+
53 Poi i sette anni di abbondanza nel paese d’Egitto finirono+ 54 e, proprio come Giuseppe aveva detto, iniziarono i sette anni di carestia.+ La carestia si diffuse in tutti i paesi, ma in Egitto c’era pane.*+ 55 Alla fine tutto il paese d’Egitto ebbe fame, e il popolo cominciò a implorare il faraone per avere pane.+ Quindi il faraone disse a tutti gli egiziani: “Andate da Giuseppe e fate qualunque cosa vi dica”.+ 56 La carestia si estese a tutta la terra.+ Allora Giuseppe iniziò a far aprire tutti i granai che erano fra gli egiziani e a vendere loro il grano,+ visto che la carestia si era aggravata nel paese d’Egitto. 57 Inoltre genti da tutta la terra andavano in Egitto per comprare grano da Giuseppe, visto che la carestia si era aggravata su tutta la terra.+
42 Quando venne a sapere che in Egitto c’era grano,+ Giacobbe disse ai suoi figli: “Perché ve ne state lì a guardarvi l’un l’altro senza fare nulla?” 2 E aggiunse: “Ho sentito che in Egitto c’è grano. Andate laggiù e compratene un po’, così continueremo a vivere e non moriremo”.+ 3 Allora 10 fratelli di Giuseppe+ andarono in Egitto a comprare grano. 4 Ma Giacobbe non mandò Beniamino,+ fratello di Giuseppe, con gli altri suoi fratelli, perché disse: “Gli potrebbe capitare una disgrazia”.+
5 I figli di Israele arrivarono in Egitto insieme agli altri che andavano a comprare grano, perché la carestia si era diffusa anche nel paese di Cànaan.+ 6 Giuseppe era l’uomo che aveva autorità sul paese,+ ed era lui che vendeva grano a tutte le genti della terra.+ I suoi fratelli quindi arrivarono e si inginocchiarono davanti a lui con il viso a terra.+ 7 Quando vide i suoi fratelli, Giuseppe li riconobbe subito, ma non si fece riconoscere.+ Si rivolse a loro con tono aspro e disse: “Da dove venite?” Loro risposero: “Veniamo dal paese di Cànaan per comprare viveri”.+
8 Giuseppe dunque riconobbe i suoi fratelli, ma loro non riconobbero lui. 9 Giuseppe si ricordò immediatamente dei sogni che aveva fatto riguardo a loro,+ e disse: “Voi siete spie! Siete venuti a vedere le zone indifese* del paese!” 10 Loro risposero: “No, mio signore! I tuoi servitori sono venuti a comprare viveri. 11 Siamo tutti figli dello stesso uomo. Siamo uomini onesti. I tuoi servitori non sono spie”. 12 Ma lui replicò: “Non è vero! Siete venuti a vedere le zone indifese del paese!” 13 Loro dissero: “I tuoi servitori sono 12 fratelli,+ figli di uno stesso uomo+ che abita nel paese di Cànaan. Il più piccolo ora è con nostro padre,+ mentre uno non c’è più”.+
14 Ma Giuseppe ribatté: “È come dico io! Siete spie! 15 Vi metterò alla prova. Com’è vero che il faraone vive, non lascerete questo posto se non quando il vostro fratello più piccolo sarà venuto qui!+ 16 Mandate uno di voi a prendere vostro fratello, mentre gli altri rimarranno sotto custodia. Così le vostre parole saranno messe alla prova e si vedrà se state dicendo la verità. Altrimenti, com’è vero che il faraone vive, sarà chiaro che siete spie!” 17 Allora li mise tutti sotto custodia per tre giorni.
18 Il terzo giorno Giuseppe disse loro: “Fate come vi dico e continuerete a vivere, perché io temo Dio. 19 Se siete onesti, uno di voi resti sotto custodia nella prigione in cui vi trovate, mentre gli altri potranno andarsene e portare a casa grano per far fronte alla carestia.+ 20 Poi mi porterete il vostro fratello più piccolo, così le vostre parole si dimostreranno veritiere e voi non morirete”. Loro accettarono.
21 Intanto si dicevano l’un l’altro: “Di sicuro questa è la punizione per quello che abbiamo fatto a nostro fratello;+ quando ci implorò di avere pietà di lui, noi vedemmo la sua angoscia* ma non ascoltammo. Ecco perché ci è capitata questa sciagura!” 22 Allora Ruben disse loro: “Io ve l’avevo detto di non fare del male* al ragazzo!+ Ma voi non avete ascoltato, e ora ci viene chiesto conto del suo sangue”.+ 23 Comunque loro non sapevano che Giuseppe capiva quello che dicevano, perché fra lui e loro c’era un interprete. 24 Giuseppe allora si allontanò e scoppiò a piangere.+ Poi tornò e parlò di nuovo con loro, prese Simeone+ e lo legò davanti ai loro occhi.+ 25 Dopodiché ordinò di riempire di grano i loro sacchi, di rimettere il denaro di ognuno nel suo sacco e di dare loro provviste per il viaggio. Così fu fatto.
26 I fratelli di Giuseppe caricarono dunque il grano sui loro asini e partirono. 27 Quando si fermarono per fare una sosta, uno di loro aprì il sacco per dare foraggio all’asino e vide che lì, alla bocca del sacco, c’era il suo denaro. 28 Allora disse ai suoi fratelli: “Mi hanno restituito il denaro! Eccolo, è nel mio sacco!” Tutti si sentirono mancare e, tremanti, si dissero: “Perché Dio ci ha fatto questo?”
29 Arrivati dal loro padre Giacobbe nel paese di Cànaan, gli raccontarono tutte le cose che erano successe, dicendo: 30 “L’uomo che ha autorità sul paese ci ha parlato in tono aspro+ e ci ha accusato di essere spie. 31 Noi però gli abbiamo detto: ‘Siamo uomini onesti. Non siamo spie.+ 32 Siamo 12 fratelli,+ figli dello stesso padre. Uno non c’è più,+ mentre il più piccolo ora è con nostro padre nel paese di Cànaan’.+ 33 Ma l’uomo che ha autorità sul paese ci ha detto: ‘Da questo saprò se siete onesti: lasciate qui uno dei vostri fratelli,+ prendete qualcosa da portare a casa per far fronte alla carestia e andate;+ 34 poi portatemi il vostro fratello più piccolo, così saprò che non siete spie ma uomini onesti. Quindi vi restituirò vostro fratello, e voi potrete fare affari nel paese’”.
35 Dopodiché svuotarono i sacchi e ognuno vi trovò dentro il proprio sacchetto del denaro. Quando sia loro che il loro padre videro i sacchetti, ebbero paura. 36 E il loro padre Giacobbe esclamò: “È me che avete privato di figli!+ Giuseppe non c’è più,+ Simeone non c’è più,+ e ora volete prendere anche Beniamino! È su di me che si sono abbattute tutte queste cose!” 37 Ma Ruben disse a suo padre: “Puoi mettere a morte i miei due figli se non te lo riporterò.+ Affidalo a me, e io lo farò tornare da te”.+ 38 Lui però rispose: “Mio figlio non verrà con voi, perché suo fratello è morto ed è rimasto solo lui.+ Se gli capitasse una disgrazia durante il viaggio, fareste scendere con dolore+ i miei capelli bianchi nella Tomba”.*+
43 Ora la carestia si fece grave nel paese.+ 2 Così, quando ebbero finito di mangiare il grano che avevano portato dall’Egitto,+ Giacobbe disse ai suoi figli: “Tornate a comprare un po’ di viveri”. 3 Ma Giuda gli disse: “Quell’uomo ci ha detto chiaramente: ‘Non dovete rivedere la mia faccia a meno che vostro fratello non sia con voi’.+ 4 Se mandi nostro fratello con noi, andremo a comprare dei viveri. 5 Ma se non lo mandi, non andremo, perché quell’uomo ci ha detto: ‘Non dovete rivedere la mia faccia a meno che vostro fratello non sia con voi’”.+ 6 E Israele+ chiese: “Perché dovevate causarmi questo dolore raccontando all’uomo che avete un altro fratello?” 7 Loro risposero: “Ci ha fatto domande specifiche su di noi e sui nostri parenti. Ci ha chiesto: ‘Vostro padre è ancora vivo? Avete un altro fratello?’, e noi gli abbiamo risposto.+ Come facevamo a sapere che ci avrebbe detto: ‘Portate qui vostro fratello’?”+
8 Giuda allora insisté dicendo a suo padre Israele: “Manda il ragazzo con me+ e facci andare, così continueremo a vivere e non moriremo,+ noi, tu e i nostri figli.+ 9 Mi faccio garante della sua incolumità.*+ Me ne assumo io la responsabilità davanti a te. Se non te lo riporterò e non te lo ridarò, avrò peccato contro di te per sempre. 10 Comunque, se non ci fossimo attardati, saremmo già andati e tornati due volte”.
11 Il loro padre Israele allora disse: “E va bene, però fate come vi dico. Prendete i prodotti migliori del paese, metteteli nei vostri sacchi e portateli in dono a quell’uomo:+ un po’ di balsamo,+ un po’ di miele, ladano, corteccia resinosa,+ pistacchi e mandorle. 12 Prendete il doppio del denaro e in più riportate indietro il denaro che è stato rimesso alla bocca dei vostri sacchi.+ Forse c’è stato un errore. 13 Prendete con voi vostro fratello e andate, tornate da quell’uomo. 14 L’Iddio Onnipotente faccia in modo che quell’uomo vi mostri compassione, lasciando tornare indietro con voi l’altro vostro fratello e Beniamino. Quanto a me, se devo essere privato di figli, sarò privato di figli!”+
15 Così gli uomini presero il dono, il doppio del denaro e Beniamino. Si misero in cammino e si diressero in Egitto, dove si presentarono di nuovo davanti a Giuseppe.+ 16 Quando vide che con loro c’era Beniamino, subito Giuseppe disse all’uomo che aveva la gestione della sua casa: “Porta questi uomini a casa, scanna degli animali e prepara un pasto, perché mangeranno con me a mezzogiorno”. 17 Immediatamente l’uomo eseguì gli ordini+ e li portò a casa di Giuseppe. 18 Ma, quando arrivarono lì, gli uomini ebbero timore. “Ci hanno portato qua per il denaro che l’altra volta fu rimesso nei nostri sacchi”, si dicevano. “Ora ci aggrediranno, ci faranno schiavi e prenderanno i nostri asini!”+
19 Allora andarono dall’uomo che aveva la gestione della casa di Giuseppe e gli parlarono all’ingresso della casa. 20 Gli dissero: “Scusaci, signore, siamo già venuti una volta a comprare del cibo.+ 21 Ma al ritorno, quando ci siamo fermati per fare una sosta e abbiamo aperto i nostri sacchi, ognuno di noi ha trovato alla bocca del suo sacco il suo denaro, la somma esatta che aveva pagato.+ Ora lo vorremmo restituire personalmente. 22 E abbiamo portato con noi altro denaro per comprare dei viveri. Non sappiamo chi sia stato a rimettere il denaro nei nostri sacchi”.+ 23 Allora lui disse: “È tutto a posto. State tranquilli. È stato il vostro Dio e il Dio di vostro padre a mettere un tesoro nei vostri sacchi. Il vostro denaro è passato prima per le mie mani”. Dopodiché fece uscire Simeone e lo portò da loro.+
24 Quindi l’uomo li fece entrare nella casa di Giuseppe, diede loro dell’acqua perché si lavassero i piedi e fornì del foraggio per i loro asini. 25 E loro prepararono il dono+ da dare a Giuseppe al suo arrivo, a mezzogiorno, perché avevano sentito che avrebbero mangiato là.+ 26 Quando Giuseppe entrò in casa, gli portarono il loro dono e si inchinarono a terra davanti a lui.+ 27 Lui chiese se stavano bene e domandò: “Come sta vostro padre, l’uomo anziano di cui avete parlato? È ancora vivo?”+ 28 Loro risposero: “Il tuo servitore, nostro padre, sta bene. È ancora vivo”. Quindi si inginocchiarono con il viso a terra.+
29 Quando Giuseppe vide suo fratello Beniamino, figlio di sua madre,+ chiese: “È questo il vostro fratello più piccolo di cui mi avete parlato?”+ Poi disse a Beniamino: “Dio ti mostri il suo favore, figlio mio”. 30 Sopraffatto dall’emozione per la presenza di suo fratello, Giuseppe si affrettò a uscire e cercò un luogo dove piangere. Quindi entrò in una stanza privata e scoppiò in lacrime.+ 31 Poi si lavò la faccia e, padroneggiandosi, tornò da loro e disse: “Servite il pasto”. 32 Servirono lui a parte, loro a parte e gli egiziani con lui a parte, perché gli egiziani non potevano mangiare con gli ebrei: era una cosa detestabile per loro.+
33 I fratelli di Giuseppe erano seduti davanti a lui, dal primogenito, secondo il suo diritto di primogenito,+ al più piccolo, secondo la sua età, e si guardavano l’un l’altro sbalorditi. 34 Giuseppe fece portare porzioni di cibo dalla sua tavola alla loro, ma a Beniamino fece servire una porzione cinque volte maggiore rispetto a quella di tutti gli altri.+ E continuarono a banchettare e a bere con lui finché furono sazi.
44 Più tardi Giuseppe diede questi ordini all’uomo che aveva la gestione della sua casa: “Riempi di viveri i loro sacchi, il più possibile, e metti il denaro di ognuno alla bocca del suo sacco.+ 2 Ma alla bocca del sacco del più giovane devi mettere anche il mio calice, il calice d’argento, insieme al denaro che ha pagato per il suo grano”. E lui eseguì gli ordini di Giuseppe.
3 La mattina seguente, appena fu giorno, gli uomini furono fatti partire con i loro asini. 4 Non erano ancora lontani dalla città quando Giuseppe disse all’uomo che aveva la gestione della sua casa: “Presto, insegui quegli uomini! E quando li raggiungi, di’ loro: ‘Perché avete ricambiato il bene con il male? 5 Questo non è forse il calice che il mio padrone usa per bere e trarre presagi? Vi siete comportati molto male!’”
6 Quindi l’uomo li raggiunse e disse loro queste cose. 7 Ma loro gli risposero: “Perché il nostro signore dice questo? È inconcepibile che i tuoi servitori facciano una cosa del genere! 8 Il denaro che abbiamo trovato alla bocca dei nostri sacchi te l’abbiamo riportato dal paese di Cànaan.+ Come avremmo potuto, quindi, rubare argento e oro dalla casa del tuo padrone? 9 Se uno dei tuoi schiavi verrà trovato in possesso del calice, quella persona dovrà morire e noialtri diventeremo schiavi del tuo* padrone”. 10 Lui replicò: “Così sia fatto! La persona che ne sarà trovata in possesso diventerà mio schiavo, ma voialtri sarete innocenti”. 11 Allora ognuno si affrettò a mettere a terra il suo sacco e ad aprirlo. 12 L’uomo frugò attentamente, cominciando dal sacco del più grande fino a quello del più piccolo. Alla fine il calice fu trovato nel sacco di Beniamino.+
13 Allora si strapparono le vesti, poi ricaricarono i loro asini e tornarono in città. 14 Quando Giuda+ e i suoi fratelli entrarono nella casa di Giuseppe, lui era ancora là; quindi si gettarono a terra davanti a lui.+ 15 Giuseppe disse loro: “Perché vi siete comportati così? Non sapevate che un uomo come me è capace di trarre presagi?”+ 16 Allora Giuda replicò: “Che possiamo rispondere al nostro padrone? Cosa possiamo dire a nostra difesa? Come possiamo giustificarci? Il vero Dio ha scoperto la colpa dei tuoi schiavi.+ Ora siamo schiavi del nostro padrone, sia noi che la persona che è stata trovata in possesso del calice!” 17 Giuseppe però disse: “Non farei mai una cosa del genere! Diventerà mio schiavo solo l’uomo che è stato trovato in possesso del calice.+ Quanto al resto di voi, andate in pace da vostro padre”.
18 Allora Giuda gli si avvicinò e disse: “Ti prego, mio padrone! Per favore, permetti al tuo schiavo di dirti una cosa, e non arrabbiarti con il tuo schiavo, perché tu sei come il faraone.+ 19 Tu, mio padrone, l’altra volta hai chiesto ai tuoi schiavi: ‘Avete un padre o un fratello?’ 20 Noi abbiamo risposto: ‘Abbiamo un padre anziano e un altro fratello, il più piccolo.+ È il figlio della sua vecchiaia, ed è l’unico figlio rimasto di sua madre,+ perché suo fratello è morto.+ Suo padre gli vuole molto bene’. 21 Quindi hai detto ai tuoi schiavi: ‘Portatemelo qui, voglio vederlo’.+ 22 Ma noi abbiamo risposto: ‘Il ragazzo non può lasciare suo padre. Se lo facesse, suo padre di sicuro ne morirebbe’.+ 23 E tu hai detto ai tuoi schiavi: ‘Se il vostro fratello più piccolo non verrà con voi, non potrete più vedere la mia faccia’.+
24 “Perciò siamo tornati da nostro padre, tuo schiavo, e gli abbiamo riferito le tue parole. 25 In seguito nostro padre ha detto: ‘Tornate a comprare un po’ di viveri’.+ 26 Ma noi abbiamo risposto: ‘Non possiamo tornare. Lo faremo solo se il nostro fratello più piccolo verrà con noi, perché non possiamo rivedere la faccia di quell’uomo a meno che il nostro fratello minore non venga con noi’.+ 27 Quindi mio padre, tuo schiavo, ci ha detto: ‘Sapete bene che mia moglie mi partorì solo due figli.+ 28 Ma uno di loro se n’è andato, e io esclamai: “Sicuramente è stato sbranato!”+ Da allora non l’ho più visto. 29 Se mi portate via anche questo, e se gli capitasse una disgrazia, fareste scendere con dolore i miei capelli bianchi nella Tomba’.*+
30 “E ora, visto che la vita* di mio padre, tuo schiavo, è legata a quella del ragazzo, se torno senza il ragazzo 31 lui morirà, non appena noterà la sua assenza. I tuoi schiavi farebbero scendere con dolore i capelli bianchi di mio padre nella Tomba.* 32 Io, tuo schiavo, mi sono fatto garante per il ragazzo, dicendo: ‘Se non te lo riporterò, avrò peccato contro mio padre per sempre’.+ 33 Quindi, ti prego, lascia che resti io al posto del ragazzo come schiavo del mio padrone, così che lui possa tornare a casa con i suoi fratelli. 34 Come posso tornare da mio padre senza il ragazzo? Non potrei sopportare di vedere mio padre distrutto dal dolore!”
45 Allora Giuseppe non riuscì più a controllarsi davanti a tutti i suoi servitori.+ Così gridò: “Fate uscire tutti!” Nessun altro restò con lui mentre si faceva riconoscere dai suoi fratelli.+
2 E si mise a piangere così forte che lo sentirono gli egiziani e anche la casa del faraone. 3 Infine disse ai suoi fratelli: “Io sono Giuseppe! Mio padre è ancora vivo?” Ma loro non riuscivano a rispondergli, perché erano sconvolti. 4 Giuseppe disse dunque ai suoi fratelli: “Vi prego, avvicinatevi”. E loro si avvicinarono.
Quindi disse: “Io sono vostro fratello Giuseppe, che voi vendeste e che fu portato in Egitto.+ 5 Ora però non rattristatevi e non accusatevi l’un l’altro per avermi venduto, perché Dio mi ha mandato qui prima di voi per salvare delle vite.+ 6 Questo è il secondo anno di carestia nel paese,+ e ci saranno altri cinque anni in cui non si arerà né si mieterà. 7 Ma Dio mi ha mandato qui prima di voi per garantirvi dei superstiti*+ sulla terra* e per salvarvi la vita con una grande liberazione. 8 Perciò non siete stati voi a mandarmi qui ma il vero Dio, perché diventassi il principale consigliere* del faraone, signore su tutta la sua casa e governatore su tutto il paese d’Egitto.+
9 “Ora tornate in fretta da mio padre e ditegli: ‘Tuo figlio Giuseppe ha detto questo: “Dio mi ha fatto diventare signore su tutto l’Egitto.+ Vieni da me, non tardare!+ 10 Abiterai nel paese di Gòsen,+ così starai vicino a me, tu insieme ai tuoi figli, ai tuoi nipoti, alle tue greggi, alle tue mandrie e a tutto ciò che hai. 11 Là io provvederò al tuo sostentamento; altrimenti tu, la tua casa e tutto ciò che hai sarete ridotti in povertà, perché ci saranno altri cinque anni di carestia”’.+ 12 Voi e mio fratello Beniamino potete vedere con i vostri occhi che sono proprio io a parlarvi!+ 13 Raccontate a mio padre di tutta la gloria che ho in Egitto e riferitegli tutto quello che avete visto. Ma ora fate presto, portate qui mio padre!”
14 A quel punto abbracciò* suo fratello Beniamino e scoppiò a piangere, e anche Beniamino lo abbracciò e si mise a piangere.+ 15 Poi, sempre piangendo, Giuseppe baciò tutti i suoi fratelli. Dopodiché i suoi fratelli si misero a parlare con lui.
16 La notizia si sparse anche nella casa del faraone. “Sono venuti i fratelli di Giuseppe!”, si diceva. E il faraone e i suoi servitori ne furono felici. 17 Il faraone disse quindi a Giuseppe: “Di’ questo ai tuoi fratelli: ‘Caricate le vostre bestie da soma e tornate nel paese di Cànaan; 18 prendete vostro padre e le vostre famiglie e venite qui da me. Io vi darò il meglio del paese d’Egitto, e mangerete i prodotti migliori* del paese’.+ 19 Poi devi dire loro:+ ‘Fate così: prendete dei carri+ dal paese d’Egitto per i vostri piccoli e le vostre mogli, e su uno di quelli fate salire vostro padre perché venga qui.+ 20 Non preoccupatevi per le vostre cose,+ perché il meglio di tutto il paese d’Egitto è vostro’”.
21 I figli di Israele fecero così, e Giuseppe diede loro dei carri, secondo gli ordini del faraone, oltre a provviste per il viaggio. 22 A ciascuno di loro diede un abito nuovo, ma a Beniamino diede 300 pezzi d’argento e cinque abiti nuovi.+ 23 Inoltre a suo padre mandò per il viaggio 10 asini carichi dei prodotti migliori d’Egitto e 10 asine cariche di grano, di pane e di viveri. 24 Poi congedò i suoi fratelli e, mentre stavano per partire, disse loro: “Non prendetevela l’uno con l’altro lungo la strada”.+
25 Quindi lasciarono l’Egitto e tornarono nel paese di Cànaan dal loro padre Giacobbe. 26 Gli raccontarono: “Giuseppe è ancora vivo! È lui che governa tutto il paese d’Egitto!”+ Ma Giacobbe rimase impassibile alla notizia, perché non ci credette.+ 27 Quando però li sentì raccontare tutto quello che Giuseppe aveva detto loro e vide i carri che Giuseppe aveva mandato per trasportarlo, il loro padre* Giacobbe si rianimò. 28 Allora Israele esclamò: “Basta! Mio figlio Giuseppe è ancora vivo! Devo andare a vederlo prima di morire!”+
46 Israele dunque prese con sé tutto ciò che aveva* e si mise in viaggio. Quando arrivò a Beèr-Seba,+ offrì sacrifici all’Iddio di suo padre Isacco.+ 2 Durante la notte Dio parlò a Israele in una visione. Gli disse: “Giacobbe, Giacobbe!” Lui rispose: “Eccomi!” 3 Dio disse: “Io sono il vero Dio, l’Iddio di tuo padre.+ Non aver paura di andare in Egitto, perché là farò di te una grande nazione.+ 4 Io stesso verrò con te in Egitto, e io stesso ti farò anche tornare da lì.+ E Giuseppe ti chiuderà gli occhi con la sua mano”.+
5 Dopodiché Giacobbe partì da Beèr-Seba. I figli di Israele fecero salire il loro padre Giacobbe, i loro piccoli e le loro mogli sui carri che il faraone aveva mandato per trasportarlo. 6 Portarono con sé il bestiame e i beni che avevano accumulato nel paese di Cànaan. Così Giacobbe, insieme a tutta la sua famiglia, arrivò in Egitto. 7 Portò con sé in Egitto i suoi figli e i suoi nipoti, le sue figlie e le sue nipoti, tutta la sua famiglia.
8 Questi sono i nomi dei figli di Israele, cioè i figli di Giacobbe, che andarono in Egitto.+ Il primogenito di Giacobbe fu Ruben.+
9 I figli di Ruben furono Anòc, Pallu, Ezròn e Carmi.+
10 I figli di Simeone+ furono Iemuèl, Iamìn, Òad, Iàchin, Zòhar e Sàul,+ figlio di una donna cananea.
11 I figli di Levi+ furono Ghèrson, Chèat e Meràri.+
12 I figli di Giuda+ furono Er, Onàn, Sela,+ Pèrez+ e Zera.+ Er e Onàn, comunque, morirono nel paese di Cànaan.+
I figli di Pèrez furono Ezròn e Amùl.+
13 I figli di Ìssacar furono Tola, Puva, Iob e Simròn.+
14 I figli di Zàbulon+ furono Sèred, Elòn e Ialeèl.+
15 Questi furono i figli che Lea partorì a Giacobbe in Pàddan-Àram, oltre alla figlia Dina.+ Tutti i figli e le figlie* di Giacobbe e Lea furono 33.
16 I figli di Gad+ furono Zifiòn, Agghi, Suni, Ezbòn, Eri, Aròdi e Arèli.+
17 I figli di Àser+ furono Imna, Isva, Isvi, Berìa e la loro sorella Sera.
I figli di Berìa furono Hèber e Malchièl.+
18 Questi furono i figli di Zilpa,+ la serva che Làbano diede a sua figlia Lea. In totale i figli* di Zilpa e Giacobbe furono 16.*
19 I figli di Rachele, moglie di Giacobbe, furono Giuseppe+ e Beniamino.+
20 Nel paese d’Egitto Asenàt,+ figlia di Potifèra, sacerdote di On,* partorì a Giuseppe Manasse+ ed Èfraim.+
21 I figli di Beniamino+ furono Bela, Bècher, Asbèl, Ghera,+ Naàman, Ehi, Ros, Muppìm, Uppìm+ e Ard.+
22 Questi furono i figli* di Rachele e Giacobbe: in totale 14.*
23 Il figlio* di Dan+ fu Usìm.+
24 I figli di Nèftali+ furono Iazeèl, Guni, Ièzer e Sillèm.+
25 Questi furono i figli di Bila, la serva che Làbano diede a sua figlia Rachele. In totale i figli* di Bila e Giacobbe furono 7.*
26 Tutti quelli* della famiglia di Giacobbe che andarono con lui in Egitto, a parte le mogli dei figli di Giacobbe, furono 66.+ 27 I figli di Giuseppe, che nacquero in Egitto, furono 2.* Tutti quelli* della casa di Giacobbe che andarono in Egitto furono 70.+
28 Giacobbe mandò Giuda+ davanti a sé per dire a Giuseppe che erano sulla strada per Gòsen. Al loro arrivo nel paese di Gòsen,+ 29 Giuseppe fece preparare il suo carro e andò a incontrare suo padre Israele. Appena lo vide, lo abbracciò* e pianse a lungo. 30 Israele allora disse a Giuseppe: “Ora posso anche morire perché ho visto la tua faccia e so che sei ancora vivo”.
31 Quindi Giuseppe disse ai suoi fratelli e alla casa di suo padre: “Fatemi andare a parlare con il faraone+ per dirgli: ‘I miei fratelli e la casa di mio padre che erano nel paese di Cànaan sono venuti qui da me.+ 32 Sono pastori,+ allevano bestiame,+ e hanno portato le loro greggi, le loro mandrie e tutto ciò che hanno’.+ 33 Quando il faraone vi chiamerà e vi chiederà: ‘Qual è il vostro mestiere?’, 34 dovrete rispondere: ‘Noi, tuoi servitori, alleviamo bestiame da quando eravamo giovani, sia noi che i nostri antenati’.+ Così potrete vivere nel paese di Gòsen,+ visto che i pastori di pecore sono detestabili per gli egiziani”.+
47 Giuseppe quindi andò a riferire al faraone:+ “Mio padre e i miei fratelli, insieme alle loro greggi, alle loro mandrie e a tutto quello che possiedono, sono venuti dal paese di Cànaan, e ora sono nel paese di Gòsen”.+ 2 Poi, presi cinque dei suoi fratelli, li presentò al faraone.+
3 Il faraone chiese: “Qual è il vostro mestiere?” Loro risposero: “Noi, tuoi servitori, siamo pastori di pecore, sia noi che i nostri antenati”.+ 4 Poi aggiunsero: “Siamo venuti a vivere qui come stranieri+ perché nel paese di Cànaan la carestia è grave+ e non ci sono pascoli per il gregge dei tuoi servitori. Ti preghiamo quindi di far stabilire i tuoi servitori nel paese di Gòsen”.+ 5 Allora il faraone disse a Giuseppe: “Tuo padre e i tuoi fratelli sono venuti qui da te. 6 L’Egitto è a tua disposizione. Fa’ stabilire tuo padre e i tuoi fratelli nella parte migliore del paese.+ Falli stabilire nel paese di Gòsen e, se sai che fra loro ci sono uomini capaci, falli diventare responsabili del mio bestiame”.
7 Quindi Giuseppe fece entrare suo padre Giacobbe e lo presentò al faraone, e Giacobbe benedisse il faraone. 8 Il faraone chiese a Giacobbe: “Quanti anni hai?” 9 Giacobbe gli rispose: “Gli anni in cui ho vagato* sono 130. Gli anni della mia vita sono stati pochi e pieni di sofferenze,+ e non sono tanti in paragone alla vita che i miei antenati hanno trascorso vagando”.*+ 10 Dopodiché Giacobbe benedisse il faraone e si congedò.
11 Così Giuseppe fece stabilire suo padre e i suoi fratelli in Egitto e diede loro una proprietà nella parte migliore del paese, nel paese di Ràmses,+ proprio come il faraone aveva comandato. 12 E Giuseppe continuò a provvedere cibo* a suo padre, ai suoi fratelli e a tutta la casa di suo padre, in base al numero dei loro figli.
13 Ora non c’era cibo* in tutto il paese, perché la carestia era molto grave. Il paese d’Egitto e il paese di Cànaan erano stremati a causa della carestia.+ 14 Tutto il denaro che si trovava nel paese d’Egitto e nel paese di Cànaan veniva portato a Giuseppe in cambio di grano.+ Lui raccoglieva questo denaro e lo portava nella casa del faraone. 15 Quando nel paese d’Egitto e nel paese di Cànaan fu speso tutto il denaro, gli egiziani cominciarono ad andare da Giuseppe, dicendo: “Dacci da mangiare! Ci lascerai morire perché non abbiamo più denaro?” 16 Giuseppe disse: “Se il vostro denaro è finito, consegnate il vostro bestiame, e in cambio del bestiame io vi darò da mangiare”. 17 Quindi portavano il loro bestiame a Giuseppe, e Giuseppe dava loro cibo in cambio di cavalli, greggi, mandrie e asini. E per quell’anno diede loro da mangiare in cambio di tutto il bestiame.
18 Quell’anno passò, e l’anno successivo gli egiziani tornarono da lui e gli dissero: “Non possiamo nasconderti, nostro signore, che ti abbiamo già consegnato tutto il denaro e il bestiame. Non abbiamo altro da dare al nostro signore se non i nostri corpi e le nostre terre. 19 Ci lascerai morire e farai restare desolate le nostre terre? Compra noi e le nostre terre in cambio di cibo, e noi diventeremo schiavi del faraone insieme alle nostre terre. Dacci seme da seminare, così vivremo e non moriremo, e le nostre terre non resteranno desolate”. 20 Quindi Giuseppe acquistò per il faraone tutte le terre degli egiziani; infatti, dato che la carestia era molto grave, ogni egiziano vendette il suo campo. Fu così che le terre diventarono del faraone.
21 Poi Giuseppe trasferì il popolo nelle città, da un capo all’altro dell’Egitto.+ 22 Le uniche terre che non acquistò furono quelle dei sacerdoti,+ perché era il faraone a provvedere ai sacerdoti le loro razioni di cibo. Perciò, visto che vivevano di quelle razioni, non ebbero bisogno di vendere le loro terre. 23 Allora Giuseppe disse al popolo: “Oggi ho acquistato per il faraone voi e le vostre terre. Eccovi il seme che dovete usare per seminare le terre. 24 Quando ci sarà il raccolto, ne darete un quinto al faraone,+ ma quattro parti saranno vostre. Le potrete usare come seme per i campi e come cibo per voi, per quelli che sono nelle vostre case e per i vostri piccoli”. 25 Il popolo rispose: “Ci hai salvato la vita!+ Concedici la tua approvazione, nostro signore, e noi diventeremo schiavi del faraone”.+ 26 Così Giuseppe emanò un decreto, valido nel paese d’Egitto fino a oggi, secondo cui un quinto del raccolto doveva appartenere al faraone. Solo le terre dei sacerdoti non diventarono di proprietà del faraone.+
27 Gli israeliti continuarono ad abitare nel paese d’Egitto, in Gòsen;+ si stabilirono lì, furono fecondi e diventarono molto numerosi.+ 28 Giacobbe visse 17 anni nel paese d’Egitto, e alla fine la sua vita fu di 147 anni.+
29 Poco prima di morire,+ Israele chiamò suo figlio Giuseppe e gli disse: “Se ora ho la tua approvazione, per favore, metti la tua mano sotto la mia coscia, e mostrami amore leale e fedeltà: ti prego, non seppellirmi in Egitto.+ 30 Quando morirò* dovrai portarmi via dall’Egitto e seppellirmi nella tomba dei miei antenati”.+ Giuseppe rispose: “Farò come dici”. 31 Allora Israele disse: “Giuramelo!” E lui lo fece.+ Quindi Israele si inchinò sul capezzale del suo letto.+
48 Qualche tempo dopo, Giuseppe fu informato che suo padre si era indebolito molto. Allora prese con sé i suoi due figli, Manasse ed Èfraim,+ e andò da lui. 2 A Giacobbe fu detto: “Tuo figlio Giuseppe è venuto a trovarti”. Allora Israele, raccogliendo tutte le sue forze, si mise a sedere sul letto. 3 E Giacobbe disse a Giuseppe:
“L’Iddio Onnipotente mi apparve a Luz, nel paese di Cànaan, e mi benedisse.+ 4 ‘Ti renderò fecondo’, mi disse, ‘ti moltiplicherò, ti farò diventare una moltitudine di popoli+ e darò questo paese alla tua discendenza* dopo di te su base permanente’.+ 5 Ora i due figli che ti sono nati nel paese d’Egitto prima che io ti raggiungessi sono miei.+ Èfraim e Manasse diventeranno miei proprio come Ruben e Simeone.+ 6 Ma i figli che avrai dopo di loro saranno tuoi. Riguardo alla loro eredità, verranno chiamati con il nome dei loro fratelli.+ 7 Quanto a me, mentre tornavo da Pàddan, Rachele morì+ accanto a me nel paese di Cànaan. C’era ancora un buon tratto di strada prima di arrivare a Èfrat,+ così la seppellii là, sulla strada per Èfrat, cioè Betlemme”.+
8 Quando Israele vide i figli di Giuseppe, gli chiese: “Chi sono questi?” 9 Giuseppe gli rispose: “Sono i figli che Dio mi ha dato qui”.+ Allora suo padre disse: “Falli avvicinare, ti prego, così potrò benedirli”.+ 10 Israele non ci vedeva più bene, perché la vista gli si era indebolita a causa della vecchiaia. Quindi Giuseppe fece avvicinare i suoi figli, e lui li baciò e li abbracciò. 11 Poi Israele disse a Giuseppe: “Non avrei mai immaginato di rivedere la tua faccia,+ e invece Dio mi ha fatto vedere anche i tuoi figli!”* 12 Dopodiché Giuseppe li allontanò dalle ginocchia di suo padre e si inchinò con il viso a terra.
13 Giuseppe poi prese i suoi figli: Èfraim+ con la destra, così che fosse alla sinistra di Israele, e Manasse+ con la sinistra, così che fosse alla destra di Israele. E glieli portò vicino. 14 Israele però mise la mano destra sulla testa di Èfraim, nonostante fosse il minore, e la mano sinistra sulla testa di Manasse. Mise di proposito le mani in questo modo, anche se Manasse era il primogenito.+ 15 A quel punto benedisse Giuseppe dicendo:+
“Il vero Dio, davanti al quale i miei padri Abraamo e Isacco hanno camminato,+
il vero Dio, che mi ha guidato come un pastore durante tutta la mia vita fino a oggi,+
16 l’angelo che mi ha liberato* da ogni difficoltà,+ benedica i ragazzi.+
Tramite loro si perpetui il mio nome,* e il nome dei miei padri, Abraamo e Isacco,
e divengano un popolo numeroso sulla terra”.+
17 Quando vide che suo padre teneva la mano destra sulla testa di Èfraim, Giuseppe se ne dispiacque, così cercò di spostarla dalla testa di Èfraim per metterla sulla testa di Manasse. 18 E gli disse: “Non così, padre mio, perché il primogenito è questo.+ Metti la mano destra sulla sua testa”. 19 Ma suo padre si rifiutò e disse: “Lo so, figlio mio, lo so. Anche lui diventerà un popolo, e anche lui diventerà grande. Eppure il suo fratello minore diventerà più grande di lui,+ e i suoi discendenti diventeranno tanto numerosi da poter formare nazioni”.*+ 20 E quel giorno li benedisse+ con queste parole:
“Che in Israele si menzioni il vostro nome quando si benedirà qualcuno dicendo:
‘Possa Dio renderti come Èfraim e come Manasse!’”
Così mise di nuovo Èfraim prima di Manasse.
21 Poi Israele disse a Giuseppe: “Sto per morire,+ ma di certo Dio sarà con voi e vi farà tornare nel paese dei vostri antenati.+ 22 Quanto a me, io ti do, rispetto ai tuoi fratelli, una porzione* in più del paese che sottrassi agli amorrei con la mia spada e il mio arco”.
49 Giacobbe chiamò poi i suoi figli e disse: “Venite qui, perché voglio rivelarvi quello che vi accadrà nel futuro.* 2 Radunatevi e ascoltate, figli di Giacobbe! Ascoltate vostro padre Israele.
3 “Ruben,+ tu sei il mio primogenito,+ il mio vigore e la primizia della mia virilità, l’eccellenza della dignità e della forza. 4 Ma non eccellerai, perché con l’impeto di acque tumultuose salisti sul letto di tuo padre.+ In quel tempo profanasti il mio letto. È questo che fece!
5 “Simeone e Levi sono fratelli.+ Hanno usato le loro armi per commettere violenze.+ 6 Non stare in loro compagnia, anima* mia! Non unirti a loro, cuore mio!* La ragione è che nella loro ira uccisero uomini,+ e per puro piacere tagliarono i garretti* ai tori. 7 La loro ira sia maledetta, perché è crudele, e così il loro furore, perché è spietato.+ Fammeli disperdere in Giacobbe, e fammeli sparpagliare in Israele.+
8 “Quanto a te, Giuda,+ i tuoi fratelli ti loderanno.+ Sconfiggerai* i tuoi nemici.+ I figli di tuo padre si inchineranno davanti a te.+ 9 Giuda è un giovane leone.+ Farai preda, figlio mio, e di certo tornerai. Si è sdraiato e accovacciato come un leone. Chi oserà disturbarlo? 10 Lo scettro non si allontanerà da Giuda,+ né il bastone da comandante dai suoi piedi, finché non verrà Silo,*+ e a lui ubbidiranno i popoli.+ 11 Dopo aver legato il suo asino a una vite e il puledro della sua asina a una vite pregiata, laverà la sua veste nel vino e il suo mantello nel sangue dell’uva. 12 I suoi occhi sono color rosso scuro per il vino, e i suoi denti sono bianchi per il latte.
13 “Zàbulon+ abiterà sulla riva del mare, dove sono ancorate le navi;+ il suo confine più lontano si estenderà verso Sidóne.+
14 “Ìssacar+ è un asino robusto, sdraiato fra le due bisacce. 15 Vedrà che il luogo in cui abiterà è buono e che il paese è piacevole. Chinerà la spalla per portare pesi e sarà disposto a compiere lavori pesanti.
16 “Dan+ giudicherà il suo popolo, come ogni altra tribù d’Israele.+ 17 Dan sarà come un serpente al lato della strada, una vipera cornuta lungo il sentiero, che morde le zampe dei cavalli facendo cadere i cavalieri all’indietro.+ 18 O Geova, spererò in te per la salvezza.
19 “Quanto a Gad,+ quando sarà assalito da bande di predoni, le respingerà mettendosi alle loro calcagna.+
20 “Àser+ avrà cibo in abbondanza* e produrrà prelibatezze degne di un re.+
21 “Nèftali+ è una cerva slanciata. Pronuncia parole eleganti.+
22 “Giuseppe+ è il ramo di un albero fruttuoso, un albero fruttuoso vicino a una sorgente i cui rami si estendono sopra il muro. 23 Ma gli arcieri lo hanno attaccato e colpito, nutrendo ostilità nei suoi confronti.+ 24 Eppure il suo arco è rimasto al suo posto,+ e le sue mani sono rimaste forti e operose.+ È stato grazie al potente di Giacobbe, il pastore e la roccia d’Israele. 25 Lui* proviene dall’Iddio di suo padre, il quale lo aiuterà; lui è con l’Onnipotente, il quale lo benedirà con le benedizioni dei cieli di sopra, con le benedizioni degli abissi di sotto+ e con le benedizioni del seno e del grembo. 26 Le benedizioni di suo padre sorpasseranno le benedizioni dei monti eterni e le bellezze dei colli antichi;+ rimarranno sulla testa di Giuseppe, sul capo di colui che è stato scelto tra i suoi fratelli.+
27 “Beniamino+ sarà come un lupo che sbrana.+ La mattina mangerà la preda e la sera dividerà il bottino”.+
28 Tutte queste sono le 12 tribù d’Israele. Questo è ciò che il loro padre disse nel benedirli; diede a ognuno una benedizione specifica.+
29 Dopodiché comandò loro: “Io sto per essere riunito al mio popolo;*+ seppellitemi con i miei padri nella caverna che è nel campo di Èfron l’ittita,+ 30 la caverna che è nel campo di Macpèla, di fronte a Mamre, nel paese di Cànaan, il campo che Abraamo acquistò da Èfron l’ittita come tomba. 31 Là furono sepolti Abraamo e sua moglie Sara.+ Là furono sepolti Isacco+ e sua moglie Rebecca. E là io seppellii Lea. 32 Il campo e la caverna che vi si trova li acquistammo dai figli di Het”.+
33 Quando ebbe finito di fare queste raccomandazioni ai suoi figli, Giacobbe si sdraiò* sul letto e morì, e fu riunito al suo popolo.*+
50 Quindi Giuseppe si gettò su suo padre,+ scoppiò a piangere e lo baciò. 2 Poi comandò ai suoi servitori, ai medici, di imbalsamarlo.+ I medici imbalsamarono dunque Israele; 3 ci vollero 40 giorni interi (questo infatti è il tempo necessario per l’imbalsamazione). E gli egiziani continuarono a piangerlo per 70 giorni.
4 Passati i giorni del lutto, Giuseppe disse alla corte* del faraone: “Se ho la vostra approvazione, date al faraone questo messaggio: 5 ‘Mio padre mi ha fatto fare un giuramento,+ dicendo: “Sto per morire.+ Mi dovrai seppellire nella tomba che ho scavato nel paese di Cànaan”.+ Ti prego, lasciami andare a seppellire mio padre, e poi tornerò’”. 6 Il faraone rispose: “Va’ pure a seppellire tuo padre, proprio come ti ha fatto giurare”.+
7 Giuseppe andò quindi a seppellire suo padre, accompagnato da tutti i servitori del faraone, gli anziani+ della sua corte e tutti gli anziani del paese d’Egitto, 8 oltre a tutta la sua casa, ai suoi fratelli e alla casa di suo padre.+ Rimasero nel paese di Gòsen solo i loro bambini, le loro greggi e le loro mandrie. 9 Con lui partirono anche carri+ e cavalieri: il corteo era davvero numeroso. 10 Quando arrivarono all’aia di Atàd, che è nella regione del Giordano, fecero grandi e amari lamenti, e Giuseppe pianse suo padre per sette giorni. 11 Gli abitanti del paese, i cananei, li videro piangere nell’aia di Atàd ed esclamarono: “Dev’essere un grave lutto per gli egiziani!” Perciò quel luogo nella regione del Giordano fu chiamato Abèl-Mizràim.*
12 I figli di Israele fecero dunque esattamente come lui aveva raccomandato loro:+ 13 lo portarono nel paese di Cànaan e lo seppellirono nella caverna del campo di Macpèla, il campo di fronte a Mamre che Abraamo aveva acquistato da Èfron l’ittita come tomba.+ 14 Dopo aver sepolto suo padre, Giuseppe tornò in Egitto con i suoi fratelli e tutti quelli che erano andati con lui a seppellire suo padre.
15 Dato che il loro padre era morto, i fratelli di Giuseppe si dissero: “Forse Giuseppe ci odia e ora ce la farà pagare per tutto il male che gli abbiamo fatto!”+ 16 Gli mandarono quindi questo messaggio: “Prima della sua morte tuo padre ci ha comandato: 17 ‘Dite questo a Giuseppe: “Per favore, ti supplico di perdonare l’errore dei tuoi fratelli e il peccato che hanno commesso contro di te facendoti del male”’. Ora perdona, per favore, l’errore dei servitori dell’Iddio di tuo padre”. Quando gli riferirono queste cose, Giuseppe pianse. 18 Poi i suoi fratelli andarono personalmente da lui, si gettarono ai suoi piedi e dissero: “Siamo tuoi schiavi!”+ 19 Quindi Giuseppe disse loro: “Non abbiate paura, non ho preso il posto di Dio. 20 Voi avete voluto farmi del male,+ ma Dio ha trasformato quel male in bene per salvare molte vite, come sta facendo oggi.+ 21 Quindi non abbiate paura: continuerò a provvedere cibo a voi e ai vostri bambini”.+ Così li confortò e parlò loro in modo rassicurante.
22 Giuseppe continuò a vivere in Egitto, lui e la casa di suo padre. Visse 110 anni. 23 Vide la terza generazione dei figli di Èfraim,+ e anche i figli di Machìr,+ figlio di Manasse. Nacquero sulle sue ginocchia.* 24 Infine Giuseppe disse ai suoi fratelli: “Sto per morire, ma Dio vi rivolgerà senz’altro la sua attenzione+ e di sicuro vi farà uscire da questo paese per portarvi nel paese che giurò di dare ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe”.+ 25 Quindi fece fare un giuramento ai figli di Israele, dicendo: “Dio vi rivolgerà senz’altro la sua attenzione, e voi dovrete portare le mie ossa via da qui”.+ 26 Giuseppe morì a 110 anni; fu imbalsamato+ e posto in un sarcofago in Egitto.
O “vuota”.
O “acque ondeggianti”.
O “spirito”, ovvero la potenza di Dio in azione.
O “una distesa”, cioè l’atmosfera.
Il termine “specie” qui ha un significato più ampio rispetto al termine scientifico usato oggi.
O “luminari”.
O “anime”.
O “anime”.
O “anime”.
O “animali che si muovono”, che a quanto pare includono rettili e forme di vita animale diverse dalle altre categorie.
O “vita come un’anima”, “un’anima vivente”.
Lett. “tutto il loro esercito”.
Questa è la prima volta che ricorre il nome di Dio, יהוה (YHWH). Vedi App. A4.
O “anima”, “persona”. In ebraico nèfesh, che letteralmente significa “una creatura che respira”. Vedi Glossario, “anima”.
Lett. “diventava quattro capi”.
Gommoresina profumata d’aspetto simile alla mirra.
Lett. “Iddèchel”.
O “anima”.
O “rimarrà con sua moglie”.
O “astuto”, “furbo”.
Lett. “desiderabile agli occhi”.
O “inimicizia”.
Lett. “seme”.
Lett. “seme”.
O “colpirà”.
O “ferirai”, “gli schiaccerai”.
Significa “uomo terreno”, “genere umano”.
O “cibo”.
Significa “vivente”.
O “dato alla luce”.
Lett. “la sua faccia cadde”.
O “non ci sarà un’esaltazione?”
O “mi chiede giustizia”.
Lett. “potenza”.
Lett. “dalla faccia del suolo”.
O “mise”.
Lett. “dell’Esilio”.
Significa “costituito”, “posto”, “sistemato”.
Lett. “seme”.
Evidentemente nel senso di “profanare”.
In ebraico ʼadhàm, che letteralmente significa “uomo”.
O “Metusèla”.
Lett. “con il Dio”. Vedi Glossario, “vero Dio, il”.
O “non fu più”.
Probabilmente significa “riposo”, “consolazione”.
O “darà sollievo”.
Espressione ebraica che si riferisce agli angeli.
O “perché agisce in base alla carne”.
O “lo lascerò vivere per”.
Forse significa “gli abbattitori”, “quelli che fanno cadere altri”. Vedi Glossario, “nefilim”.
O “si addolorò”.
O “irreprensibile”.
Lett. “sue generazioni”.
Lett. “ogni carne”.
Cioè una grande imbarcazione. Lett. “cassa”.
O “bitume”.
Un cubito corrispondeva a 44,5 cm. Vedi App. B14.
In ebraico tsòhar. Un’altra possibilità è che tsòhar, più che a un’apertura per la luce o a una finestra, si riferisca a un tetto inclinato con un dislivello di un cubito.
O “spirito”.
Vedi nt. a Gen 1:11.
O forse “sette paia”.
O forse “sette paia”.
Vedi nt. a Gen 1:11.
Lett. “ogni carne”.
O “spirito”.
Un cubito corrispondeva a 44,5 cm. Vedi App. B14.
O “l’alito dello spirito”.
Lett. “si ricordò”.
O “fu trattenuta”.
O “per la pianta del suo piede”.
Lett. “rimosse la copertura”.
O “quadrupedi”.
Vedi Glossario.
O “che placa”, “che calma”. Lett. “riposante”.
O “sottoposti alla vostra autorità”.
O “anima”.
O “il sangue delle vostre anime”.
O “anime”.
O “quadrupedi”.
Lett. “carne”.
O “anima”.
O “anima”.
O “anima”.
Lett. “il principio del suo regno”.
O forse “queste formano la grande città”.
O “evei”.
O forse “e fratello maggiore di Iàfet”.
Significa “divisione”.
O “popolazione della terra”.
O “e un solo lessico”.
Significa “confusione”.
O “si benediranno”.
O “anime”.
Lett. “seme”.
O “per risiedere lì come straniero”.
O “la mia anima rimarrà in vita”.
O “perizziti”.
O “distretto”.
Lett. “seme”.
Lett. “seme”.
Lett. “seme”.
O “Bassopiano”.
Cioè il Mar Morto.
O “Bassopiano”.
O “Bassopiano”.
O “viveva in tende”.
Lett. “fratello”.
O “Bassopiano”.
O “le anime”.
Lett. “alzo la mia mano”.
Lett. “parola”.
Lett. “seme”.
Lett. “un figlio”.
Lett. “uno che uscirà dalle tue parti interiori”.
Lett. “seme”.
O “glielo accreditò come giustizia”.
Lett. “seme”.
Lett. “seme”.
O “abbi rapporti sessuali”.
Lett. “nel tuo seno”.
Lett. “seme”.
Significa “Dio ascolta”.
O “onagro”. Alcuni però pensano che ci si riferisca a una zebra. Forse è un’allusione a un temperamento indipendente.
O forse “vivrà avendo rapporti ostili con tutti i suoi fratelli”.
Significa “pozzo del Vivente che mi vede”.
O “irreprensibile”.
Significa “padre alto (esaltato)”.
Significa “padre di una folla (moltitudine)”, “padre di molti”.
Lett. “seme”.
Lett. “seme”.
Lett. “seme”.
Lett. “seme”.
Lett. “seme”.
Lett. “seme”.
O “anima”.
O “messa a morte”.
Forse significa “litigiosa”.
Significa “principessa”.
Significa “risata”.
Lett. “seme”.
O “ascese”.
Lett. “rafforzare il vostro cuore”.
Un sea corrispondeva a 7,33 l. Vedi App. B14.
O “aveva smesso di avere le mestruazioni”.
O “si benediranno”.
O “protezione”. Lett. “ombra”.
O “premettero con forza”.
O “alto”.
O “Salva la tua anima!”
O “amore leale”.
O “anima”.
O “anima”.
Significa “piccolezza”.
O “risiedette come straniero”.
Cioè non aveva avuto rapporti sessuali con lei.
O “giusta”.
O “con onestà di cuore e mani innocenti”.
Lett. “è per te una copertura degli occhi”.
O “aveva completamente chiuso ogni grembo”.
O forse “di me”.
Lett. “ascolta la sua voce”.
Lett. “seme”.
Lett. “seme”.
O “Bersabèa”.
O “amore leale”.
Forse significa “pozzo del giuramento” o “pozzo di sette”.
O “risiedette come straniero”.
Lett. “molti giorni”.
O “coltello per scannare”.
O “coltello per scannare”.
Significa “Geova provvederà”, “Geova vedrà il da farsi”.
Lett. “seme”.
Lett. “seme”.
O “delle città”.
Lett. “seme”.
O forse “un grande capo”.
Un siclo corrispondeva a 11,4 g. Vedi App. B14.
Lett. “e che cos’è questo fra me e te?”
Lett. “seme”.
Un siclo corrispondeva a 11,4 g. Vedi App. B14.
Probabilmente Làbano.
Lett. “possa volgermi a destra o a sinistra”.
O “né male né bene”.
La donna che le aveva fatto da balia era ora la sua serva.
O “diventare la madre di migliaia di miriadi”.
Lett. “seme”.
O “delle città”.
Espressione poetica riferita alla morte.
O “accampamenti cinti da mura”.
Espressione poetica riferita alla morte.
O forse “visse avendo rapporti ostili con tutti i suoi fratelli”.
Significa “peloso”.
Significa “uno che afferra il calcagno”, “uno che soppianta”.
O “irreprensibile”.
O “un boccone”.
Lett. “del rosso, quel rosso lì”.
O “sto morendo di fame”.
Significa “rosso”.
Lett. “seme”.
Lett. “seme”.
Lett. “seme”.
Lett. “seme”.
O “abbracciava”.
O “Uadi”, vedi Glossario.
O “uadi”, vedi Glossario.
Significa “litigio”.
Significa “accusa”.
Significa “luoghi spaziosi”.
Lett. “seme”.
Lett. “amarezza”.
O “la mia anima ti benedirà”.
O “la tua anima mi benedica”.
O “la mia anima”.
O “la tua anima mi benedica”.
Significa “uno che afferra il calcagno”, “uno che soppianta”.
O “si conforta al pensiero di ucciderti”.
Lett. “seme”.
O “scala”.
Lett. “seme”.
Lett. “seme”.
Lett. “seme”.
O “si benediranno”.
Significa “casa di Dio”.
Lett. “fratello”.
O “mio consanguineo”.
Lett. “fratello”.
Lett. “era odiata”.
Lett. “aprì il suo grembo”.
Significa “Vedi, un figlio!”
Significa “ascoltare”.
Significa “attaccamento”, “unito”.
Significa “lodato”, “oggetto di lode”.
O “che ha trattenuto da te il frutto del grembo”.
O “abbi rapporti sessuali”.
Lett. “sulle mie ginocchia”.
Significa “giudice”.
Significa “mie lotte”.
Significa “buona fortuna”.
Significa “felice”, “felicità”.
O “il compenso di un salariato”.
Significa “lui è un salario”.
Significa “tolleranza”.
Lett. “Dio la ascoltò e aprì il suo grembo”.
O “biasimo”.
Forma abbreviata di Iosifìa, che significa “Iah aggiunga (aumenti)”.
O “fatti”.
O “onestà”.
O “divinità domestiche”, “idoli”.
Cioè l’Eufrate.
O “parenti”.
Lett. “figli”.
O “la consueta cosa delle donne”.
Lett. “il timore di Isacco”.
Espressione aramaica che significa “mucchio di testimonianza”.
Espressione ebraica che significa “mucchio di testimonianza”.
Lett. “nel timore di suo padre Isacco”.
Lett. “figli”.
Significa “due accampamenti”.
Lett. “campo”.
O “risieduto come straniero”.
Lett. “seme”.
O “uadi”, vedi Glossario.
Significa “colui che contende (persevera) con Dio” o “Dio contende”.
Significa “faccia di Dio”.
O “anima”.
O “Penièl”.
Lett. “il tendine del nervo della coscia”.
Lett. “la mia benedizione”.
Significa “capanne”, “ripari”.
O “vedere”.
O “la sua anima”.
Lett. “parlò al cuore della ragazza”.
O “stringete alleanze matrimoniali”.
Lett. “che ha il prepuzio”.
Lett. “nostra figlia”.
O “mi avete dato l’ostracismo”.
Lett. “rendendomi un fetore”.
O “nella via che ho percorso”.
O “nascose”.
Significa “Dio di Bètel”.
Significa “quercia del pianto”.
Lett. “usciranno dai tuoi lombi”.
Lett. “seme”.
O “ascese”.
Vedi Glossario.
O “la sua anima se ne usciva”.
Significa “figlio del mio dolore”.
Significa “figlio della mano destra”.
Lett. “vecchio e sazio di giorni”.
Espressione poetica riferita alla morte.
O “tutte le anime”.
O “risiedevano come stranieri”.
O “idumei”.
O “sceicchi”, cioè capi tribali.
Vedi Glossario.
Lett. “figli d’Israele”.
Lett. “campo”.
O “una bella tunica lunga”.
O “Bassopiano”.
O “Non colpiamo la sua anima”.
O “non stendete la mano contro di lui”.
Un tipo di resina profumata.
O “Scèol”, cioè il luogo simbolico in cui si trovano i morti. Vedi Glossario.
Vedi Glossario, “levirato”.
Significa “rottura”, probabilmente in riferimento a una lacerazione perineale.
Lett. “giorni”.
Lett. “alzerà la tua testa”.
Lett. “cisterna”, “buca”.
Lett. “alzerà la tua testa da te”.
Lett. “alzò la testa di”.
Lett. “il suo spirito”.
Lett. “cisterna”, “buca”.
O “solo in quanto al trono”.
Lett. “mano”.
Termine evidentemente usato per esortare altri ad attribuire onore e dignità a qualcuno.
Lett. “alzare la sua mano o il suo piede”.
Cioè Eliòpoli.
O “viaggiare per”.
O “entrò al servizio”.
Lett. “a piene mani”.
Cioè Eliòpoli.
Significa “uno che fa dimenticare”.
Significa “doppiamente fecondo”.
O “cibo”.
O “la condizione vulnerabile”.
O “l’angoscia della sua anima”.
Lett. “peccare contro”.
O “Scèol”, cioè il luogo simbolico in cui si trovano i morti. Vedi Glossario.
O “per lui”.
Lett. “mio”.
O “Scèol”, cioè il luogo simbolico in cui si trovano i morti. Vedi Glossario.
O “anima”.
O “Scèol”, cioè il luogo simbolico in cui si trovano i morti. Vedi Glossario.
Lett. “rimanente”.
O “nel paese”.
Lett. “come un padre”.
Lett. “cadde sul collo di”.
O “il grasso”.
O “lo spirito del loro padre”.
O “tutti quelli che erano suoi”.
O “tutte le anime dei suoi figli e delle sue figlie”, cioè dei suoi discendenti.
O “discendenti”.
O “16 anime”.
Cioè Eliòpoli.
O “discendenti”.
O “14 anime”.
Lett. “figli”.
O “discendenti”.
O “7 anime”.
O “tutte le anime”.
O “2 anime”.
O “tutte le anime”.
Lett. “cadde sul collo di lui”.
O “del mio risiedere come straniero”.
O “risiedendo come stranieri”.
Lett. “pane”.
Lett. “pane”.
Lett. “giacerò con i miei padri”.
Lett. “seme”.
Lett. “seme”.
Lett. “riscattato”.
Lett. “il mio nome sia invocato su di loro”.
Lett. “il suo seme diventerà la pienezza di nazioni”.
O “un fianco di montagna”. Lett. “una spalla”.
O “nella parte finale dei giorni”.
Vedi Glossario.
O “mio onore”.
O “azzopparono”.
Lett. “la tua mano sarà sul collo”.
Significa “colui del quale è”, “colui al quale appartiene”.
Lett. “pane grasso”.
Cioè Giuseppe.
Espressione poetica riferita alla morte.
Lett. “raccolse i suoi piedi”.
Espressione poetica riferita alla morte.
Lett. “casa”.
Significa “lutto degli egiziani”.
Cioè furono trattati come suoi figli e fu loro concesso speciale favore.