la parola di Dio Il contesto mostra che qui l’espressione “la parola di Dio” si riferisce al messaggio con cui Dio ha espresso il suo proposito, le sue promesse. Nei versetti precedenti (Eb 3:7–4:11) Paolo ha parlato del proposito che Dio aveva dichiarato in merito agli israeliti: dovevano diventare la sua speciale proprietà ed entrare nella Terra Promessa, dove avrebbero goduto dei benefìci della pura adorazione e delle benedizioni da essa derivanti (Eso 3:8; 19:5, 6; De 12:9, 10). Dio fece in modo che le sue promesse e ciò che si era proposto venissero inclusi sotto ispirazione nella sua Parola scritta, la Bibbia. Perciò l’espressione “la parola di Dio” che compare in questo versetto può essere correttamente applicata per estensione anche alla Bibbia. (Confronta 2Tm 3:16 e approfondimento.)
la parola di Dio è viva La parola di Dio, ovvero il messaggio con cui ha espresso il suo proposito, è “viva” sotto diversi aspetti. Qualche tempo prima, il discepolo Stefano aveva usato parole simili in riferimento alla Legge data agli israeliti presso il monte Sinai. In quell’occasione aveva fatto ricorso all’espressione “sacre dichiarazioni viventi [lett. “parole viventi”]” (At 7:38; vedi anche Ro 3:2 e approfondimento). Quella “parola”, o messaggio, era “viva” nel senso che diede una speranza di vita a coloro che scelsero di accettarla (De 32:47). Inoltre il messaggio divino era vivo perché doveva vivere nel cuore di coloro che lo avrebbero accolto (De 30:14). E cosa più importante, Geova Dio è sempre vivo e attivo, così che può mantenere la parola; pertanto la sua parola può dirsi “viva” perché dura nel tempo, è eterna e raggiunge il suo scopo (Isa 55:10, 11).
potente O “energica”. Nel caso degli israeliti che non collaborarono con il proposito di Dio, “la parola di Dio” fu “potente” perché rivelò la mancanza di fede del loro cuore (Eb 3:8, 16-19). Qui Paolo esorta i cristiani ebrei a imparare da quanto fu messo per iscritto sotto ispirazione sul loro conto. L’apostolo sapeva che la potente, energica, “parola di Dio” avrebbe esercitato il suo infallibile potere anche su di loro; avrebbe infatti potuto rivelare cosa c’era nel loro cuore, rafforzare la loro fede e aiutarli a cambiare in meglio la loro vita. (Confronta gli approfondimenti a Flp 2:13 e 1Ts 2:13, dove Paolo usa un termine affine a quello qui tradotto “potente”.)
spada a doppio taglio Il termine greco qui reso “spada” è màchaira, che a quanto pare si riferisce a una spada relativamente corta. (Per un esempio, vedi Galleria multimediale, “Spada romana”; confronta Ri 1:16; 2:12; 6:8, dove viene usata un’altra parola greca, rhomfàia, che solitamente descrive una spada lunga.) Alcune spade erano “a doppio taglio”, ovvero avevano la lama affilata e tagliente su ambo i lati. Questa metafora sottolinea quanto la parola di Dio abbia il potere di arrivare in profondità. E, come spiega ora Paolo, è molto più potente ed efficace di qualunque strumento o arnese realizzato dall’uomo.
dividere l’anima dallo spirito Qui Paolo mette in evidenza che la parola, o messaggio, di Dio può arrivare fino alla parte più profonda, intima, di una persona, come farebbe una spada affilata. Per come è usata nella Bibbia, la parola greca resa “anima” in genere si riferisce a una creatura vivente, quindi a qualcosa di fisico, tangibile e visibile. (Vedi Glossario, “anima”; vedi anche approfondimento a 1Co 15:44.) In questo versetto, perciò, “anima” si riferisce a come una persona appare esteriormente, mentre “spirito” a quello che è interiormente, al suo atteggiamento mentale predominante. (Vedi Glossario, “spirito”.) L’ispirata parola di Dio “penetra fino a dividere l’anima dallo spirito” nel senso che di un individuo fa emergere molto più di quello che appare esteriormente, in superficie. Il modo in cui una persona reagisce al messaggio di Dio rivela quello che è veramente, le sue inclinazioni e i suoi motivi.
le giunture dal midollo L’espressione metaforica usata qui da Paolo dà ulteriore risalto alla profondità con cui la parola di Dio può arrivare nell’intimo di una persona. Le giunture (i punti in cui si congiungono le ossa) e il midollo non sono visibili, si trovano all’interno del corpo, molto al di sotto della superficie cutanea. In effetti, dato che il midollo è racchiuso solo dentro alle ossa, il termine greco veniva usato anche metaforicamente per riferirsi al nocciolo o alla parte più interna di qualcosa. L’immagine che Paolo crea usando insieme “giunture” e “midollo” mostra che la parola di Dio può raggiungere perfino i pensieri e i sentimenti più profondi e può arrivare al punto di influenzarli.
in grado di discernere Lett. “capace di giudicare”. Il termine greco originale trasmette l’idea di analizzare, valutare e distinguere. La parola di Dio ha questa capacità, evidente dal fatto che è addirittura in grado di distinguere tra “i pensieri e le intenzioni del cuore”, due concetti dal significato affine. La reazione di una persona al messaggio di Dio può rivelare i suoi pensieri, ovvero quello che pensa al riguardo. Ma la capacità della parola di Dio va oltre, in quanto può rivelare le sue intenzioni, ovvero le ragioni che stanno dietro al suo modo di pensare. Quindi, la parte finale di questo versetto indica che la parola di Dio penetra nella profondità del cuore simbolico, discernendo i pensieri, le inclinazioni, i desideri, i motivi e gli obiettivi di una persona, portando così a galla tutto ciò che quella persona è interiormente. (Vedi approfondimenti a Mt 22:37; Ef 5:19.)